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Autore: Halosydne    09/12/2010    1 recensioni
TADAAAAANNNN!! Dopo un anno, sono tornata con il mio progetto: scriverò una raccolta di venticinque brevi storie che raccontino venticinque diversi alberi di Natale ^^"
Ogni giorno - scuola permettendo - ne posterò una, da oggi fino al giorno di Natale :D
I primi sei capitoli di questa raccolta hanno partecipato al "Give it a second chance!" di Fabi_, classificandosi quattordicesimi su trentasette e vincendo il premio Miglior Raccolta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Weasley, I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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9#
Remus e Tonks, 1995

 

 

 

 

 

Remus starnutì violentemente, rischiando di sbattere la testa contro il corrimano coperto di neve delle ripide scale di Grimmauld Place, numero dodici.
«Oh scusa, Remus! Non volevo, davvero!» Una preoccupatissima faccia pallida, circondata da una sorta di bizzarra criniera di corti capelli viola intenso spuntò tra i rami del grosso pino che la proprietaria della testa stava facendo Levitare. «Scusami, sono scivolata sulla neve! Stai bene?» domandò Tonks, apprensiva come sempre, e come sempre arrossita fino alle orecchie dall'imbarazzo. In realtà, dopo ventidue anni di goffa e imbranata esistenza, Ninfadora Tonks aveva smesso di arrossire dopo una figuraccia: diceva sempre che avrebbe sprecato quantità enormi di calore, e il suo compagno di classe a Cura Delle Creature Magiche, Charlie Weasley, sosteneva che la fiamma di un drago avrebbe scaldato meno delle sue guance, se fosse arrossita ogni volta che combinava qualche disastro. Per non parlare di quello che avrebbero combinato i suoi capelli se non avesse imparato a dare emotivamente poca importanza ai piccoli incidenti che causava. Ma con Remus Lupin, ormai era evidente a tutti, le cose erano un tantino diverse. Le sue guance erano perennemente di un bel rosa acceso - forse era per quello che continuava a farsi i capelli di quel colore, nella sua assurda fissazione di essere sempre in tinta con il suo umore - e i suoi Attacchi Di Impiastraggine, come li aveva ribattezzati il caro cugino Sirius, divenivano se possibile ancora più frequenti.
«Dod preoccupardi, Ninfado... Tonks» biascicò Remus, e starnutì ancora.
«Ah, ti concedo di chiamarmi per nome se vuoi, ti ho praticamente sfigurato!» esclamò Tonks, facendo atterrare l'albero sul piccolo pianerottolo e girandoci attorno per constatare l'entità dei danni. Era così preoccupata di aver rotto il naso a Remus che a mala pena registrò di essersi avvicinata un po' troppo al viso segnato del Licantropo.
«Sto bene, sto bene, davvero» borbottò Remus, evitando di ritrarsi perché sapeva che Sirius lo avrebbe preso in giro per il resto dei suoi giorni e Tonks sarebbe rimasta mortificata: in realtà non voleva che lei si accorgesse di quanto la sua vicinanza lo turbasse, avrebbe voluto non accorgersi neanche lui del fatto che gli piaceva sentire Tonks ridere e vederla arrossire e scusarsi e poi combinare un altro disastro. Ma se persino Kingsley e Sturgis (che incontrava assai di rado, ultimamente) avevano iniziato a fare commenti maliziosi su loro due, voleva dire che la sua patetica cotta per una ragazza di tredici anni più giovane di lui era abbastanza palese.
«Non direi, professore» fece Tonks, mettendosi in punta di piedi per poter osservare meglio il naso di Remus, molto rosso. Lo sfiorò piano con le dita, e Remus si ritrasse con un balzo. «Visto?» chiese Tonks, abbattuta. «Probabilmente te l'ho rotto! Sono un vero disastro!»
«No, no, no» la rassicurò Remus, dandosi mentalmente dell'idiota. «E' solo un livido, Ninfadora, davvero» e sorrise, perché aveva notato che si era trattenuta a fatica dal rimproverargli l'uso di quel nome che le piaceva così poco.
«Se lo dici tu...» disse lei, accorgendosi solo in quell'istante di quanto fosse vicina a Remus e facendo un rapido passo indietro. All'improvviso, sentiva molto caldo. «Oh no!» esclamò improvvisamente, contrariata.
«Cosa c'è?» chiese Remus, trattenendo una risatina: i capelli della giovane Metamorfomagus stavano rapidamente diventando di un bel rosso intenso.
«Stanno diventando rossi, vero?» domandò lamentosa, chiudendo gli occhi e atteggiando le labbra a un broncio, come una bambina piccola.
«Vuoi davvero che te lo dica, Ninfadora?» ribattè lui, e stavolta non riuscì a trattenersi dallo sghignazzare: era troppo buffa, Tonks, con quell'aria compunta e quasi mortificata da prima donna offesa. Gli ricordava tanto James in uno dei suoi momenti di egocentrismo.
«Spiritoso»  bofonchiò la donna, prendendo un respiro per concentrarsi e strizzando gli occhi: i capelli divennero di un bel nero scuro con riflessi blu. «Adesso noi due entriamo con questo cavolo di albero e le sue cavolissime decorazioni» ordinò poi, ignorando volutamente l'accesso di risatine che colse Remus alla parola "cavolissime" «e non farai parola con nessuno del fatto che quando si tratta di te i miei capelli impazziscono»
Remus ammutolì. «Cosa vuol dire, "quando si tratta di te"?»
Di nuovo, i capelli di Tonks si tinsero di rosso, come pure le sue guance. Evitando con estrema cura di guardarlo, ripristinò l'Incantesimo di Librazione sull'albero e bussò piano alla porta. Sempre dandogli le spalle, disse: «Sono allergica al tuo dopobarba, professore, tutto qui».
Remus sapeva che non se lo poteva permettere, che non se lo doveva permettere, ma non poté fare a meno di atteggiare il suo volto a un sorriso beato e felice a quelle parole. Aveva sempre preferito i capelli rossi a quelli scuri, si disse pochi istanti dopo, mentre Tonks inciampava nel portaombrelli dell'ingresso e arrossiva di nuovo. Non smise di sorridere nemmeno quando Walburga Black iniziò a urlare e Molly arrivò, esasperata dal rumore, e portò giù in cucina Tonks e i suoi Attacchi Di Impiastraggine. Rimase solo nell'ingresso per un bel po', con la mamma di Sirius che gli urlava insulti ben poco natalizi, una grossa scatola di decorazioni natalizie in mano e il sorriso ancora ben stampato sul volto.

 

 

· · L'angolino di Rò · ·

Lo ammetto, stavo quasi per dimenticarmi dell'aggiornamento di oggi. Spero che questa cosa sia abbastanza fluffosa da farmi perdonare ^^"
Non so se avete notato, ma Tonks chiama Remus "professore" quando è nervosa. Sono tutti e due così timidi e impacciati, vero? Che dolci *___*
Ah, e Ninfadora è veramente coetanea di Charlie Weasley, lo dice la Bibbia Lexicon :D
Non so se i Metamorfomagi non riescano del tutto a controllare le loro trasformazioni quando sono nervosi o agitati, ma ormai è una cosa così diffusa nel fanon che non riesco a pensare altrimenti xD
Sperando di riuscire ad aggiornare anche domani, vi saluto.

Vostra,
Rò. 

Credits: tutti i personaggi, meno eventuali OC, appartengono alla splendida Zia Jo, alla quale sarò per sempre debitrice.

Non scrivo per fini di lucro, ma per la gioia che mi sa dare la parola scritta.

   
 
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