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Autore: Salice    10/12/2010    8 recensioni
(Tratta dal primo capitolo)
- Qual'è? Sono curiosa! -
- Quello! - Ino lo indicò con sicurezza, gustandosi l'espressione inorridita dell'amica. Di certo si sarebbe aspettata che indicasse il biondino con la coda che saltellava sul campo chiamando la palla, oppure quel bel ragazzo dagli occhi grandi e i capelli rossi che sedeva silenzioso con un libro in mano, accanto agli zaini abbandonati. Invece aveva indicato quello più lontano dai suoi canoni di bellezza.
- Stai scherzando? -
- Per niente. -

1° Classificata al contest "Wicked and... Lovely, incantevole e pericoloso, indetto da Forgotten Dreamer e Giudicato da Ro-Chan
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Kisame Hoshigaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Kisaino_2.html

9. Tutto è bene


Un istante dopo, il ragazzo con i capelli verdi era stato ribaltato sul muro della scuola. Ino non aveva ben capito cosa era successo, ma sembrava che Itachi non avesse preso bene tutta quella confidenza verso Sasuke.
- Non toccare mio fratello. - Disse soltanto, ma con un tale gelo nella voce che lei stessa si trovò a rabbrividire. Se fosse stata al posto del ragazzo con le creste si sarebbe congelata. Quello invece mentre si rialzava si scrollò via di dosso i pezzetti di intonaco come se fossero state le briciole del pranzo.
- Mi ero dimenticato del tuo corso di Aikido. - Commentò asciutto.
- Faresti bene a ricordartelo. - Ghignò Kisame, avanzando minaccioso verso il gruppo di Pain. In maniera fluida, eppure chiaramente percettibile, Itachi si mise tra loro e il gruppo di universitari.
Pain a sua volta mosse un passo in avanti, il volto inespressivo.
L'aria era elettrica, ed Ino si guardò intorno. Perché non c'era nessun professore in giro quando sarebbe servito?
- Nessuno lascia l'Akatsuki, Kisame. Non se non sono io a deciderlo. -
Stava compiendo un altro passo verso di loro, e sia Kisame che Itachi si erano irrigiditi, lo sguardo attento rivolto al capobanda. All'improvviso Deidara li stupì tutti, parandosi davanti a Pain:
- Non se ne è andato! -
Tutte le teste si voltarono verso di lui, e il ragazzo proseguì come se nulla fosse, fissando Kisame in cagnesco:
- Lo abbiamo mandato via noi. -
Ci fu un istante di silenzio, spezzato solo da un refolo di vento che trasportò alcune cartacce via dal centro del cortile. Tutti gli sguardi rimbalzavano da Deidara a Kisame. Quest'ultimo aveva un'espressione vagamente perplessa, e scrutava Deidara come se stesse pensando di aprirgli il cranio per guardarci dentro. Il ragazzo biondo dal canto suo, fissava Kisame con un odio palese.
- E' vero. - Una voce laconica, spenta, provenne da Sasori, che era fermo immobile un po' in disparte.
- E' vero, io ero d'accordo. - Confermò il ragazzo alto con il cappuccio, il compagno di Kendo di Kisame.
- Io non mi ricordo nulla del genere... - Iniziò il teppista con le creste, ma dovette interrompersi a causa di un forte pestone su un piede da parte di Deidara.
- AH! sì... Ahia... Ora mi ricordo. Lo abbiamo cacciato noi, Pain. - Confermò tra un gemito e l'altro. Lo sguardo del capobanda si spostava da un membro all'altro, mentre li fissava tutti. Itachi e Kisame si scambiarono un'occhiata più che perplessa. Deidara riprese a parlare, dando l'idea di non respirare neanche tra una frase e l'altra:
- E' nel regolamento, Pain. Era stato chiarito fin dall'inizio, non si può tenere nel gruppo qualcuno che sta sulle scatole a tutti, portano solo grane. E io ho sempre odiato Kisame. - Pronunciò quest'ultima frase con una ripugnanza incredibile, dardeggiando con i suoi occhi azzurri verso il soggetto della sua frase, che lo fissava interdetto.
- Anche io l'ho sempre odiato. - Confermò il ragazzo con le creste, quasi allegramente.
- Anche io. - Aggiunse piatto Sasori, fissando ora Itachi, ora Kisame.
- Anche io. - Ribadì il ragazzo con il cappuccio.
Ino strinse forte la mano di Sakura. Che cosa diavolo stava succedendo? Perché il gruppo di compagni di Pain all'improvviso si rivoltava contro Kisame? Eppure era stato proprio Deidara a telefonare ad Itachi, indicandogli il vicolo dove trovarlo, e a dire a lei come seguirlo. E perché il silenzioso Sasori all'improvviso diceva di odiarlo? Appoggiato per giunta dal ragazzo incappucciato che lei aveva visto ridere e scherzare con Kisame solo qualche giorno prima. La stretta di Sakura in risposta le diede un poco di coraggio.
- Ti va bene che Konan si è ripresa l'anello, o ti avremmo fatto saltare via la testa a furia di pugni - Dichiarò Deidara, facendosi avanti con una posa baldanzosa, fissandolo con scherno.
Pain fissò perplesso i suoi compagni per qualche secondo, poi si mosse verso l'uscita del cancello.
- A quanto pare sei stato Buttato fuori. Non si rientra nell'Akatsuki. -
Per tutta risposta Kisame sputò in terra, e Ino fu fortemente tentata di prenderlo a calci nel didietro.
Non capiva esattamente quali fossero le meccaniche che si stavano dipanando davanti a loro, ma le era chiaro che stavano schivando una pioggia di legnate. Sempre che Pain non ritenesse offensiva la spacconeria¹ di quel grosso idiota azzurro che si trovava davanti. Rimasero tutti immobili per i primi secondi, ma Pain non si voltò, e gli altri si mossero alla spicciolata, andandogli dietro. Deidara per primo, seguito dagli altri; Sasori chiuse la fila, ma mentre si voltava per seguire il gruppo sollevò per un istante una mano: con le dita aveva chiaramente disegnato un “ok”, per poi ficcarsi frettolosamente la mano in tasca.


*



- Dai, dai dai, sbrigati! - Piagnucolò Ino battendo i piedi, mentre Shikamaru riponeva i suoi libri nello zaino con una lentezza esasperante. Il ragazzo sbuffò mentre si caricava la borsa sulla schiena. - Senti, Ino, se vuoi correre tra le braccia del tuo ragazzo puoi farlo anche senza di me. -
- Eddai Shikamaru! Sono tre giorni che sono chiusa in casa a studiare e non lo vedo! E poi c'è anche la tua ragazza che ti aspetta giù! - Si lamentò lei, spazientita.
- Non è la mia ragazza! - Protestò lui, mentre si faceva trascinare lungo i corridoi.
- Sì, sì, certo... E' il quarto appuntamento che vi date. Vuoi dire che non siete ancora riusciti ad organizzare un'amichevole? - Lo canzonò lei, mentre con un occhio fissava il corridoio e con l'altro si guardava nello specchietto del portacipria, controllando di essere perfettamente in ordine. Shikamaru non rispose, arrossendo lievemente. Era più intelligente di lei, questo era sicuro, ma di certo non aveva la sua esperienza e il suo occhio allenato per le situazioni scottanti.
Quando raggiunsero il cortile, la ragazza bionda – Shikamaru l'aveva chiamata Temari – era appoggiata al pilone del cancello. Aveva una divisa con la gonna lunga dell'istituto Suna e un'espressione severa. Ino quasi scoppiò a ridere quando le venne in mente che le ricordava la madre di Shikamaru.
- Cosa c'è ora? - Brontolò lui, fissandola malevolo.
- Niente, niente. Pensavo che siete una bella coppia. Lo sai che assomigli a tuo padre? -
- Che stai dicendo, Ino? Mio padre si fa sottomettere da mia madre in continuazione! -
Ino si morse la lingua pur di non rispondere “Appunto” e rischiare così di offenderlo. Si limitò ad indicargli Temari.
- Vai che ti aspetta. Quando ti deciderai a regalarle dei fiori vieni a trovarmi! -
Shikamaru si allontanò da lei bofonchiando qualcosa sulle femmine impiccione. Però quando raggiunse la ragazza si fece silenzioso di colpo. Anche se ostentava la sua solita espressione svogliata, aveva comunque raddrizzato la schiena. La giovane dal canto suo aveva sorriso inaspettatamente, e aveva indicato con piglio deciso la direzione da prendere. Ino li seguì con lo sguardo per qualche istante con un sorrisetto a fior di labbra, per poi avviarsi al campo da basket.
Kisame stava ovviamente giocando, e con lui Deidara e Itachi. Di Pain e Konan nessuna traccia.
Si andò a sedere sulla panchina vicino a Sasori, che sollevò appena la testa dal libro che stava osservando.
Mentre giocavano, Kisame si voltò verso di loro e le fece l'occhiolino; lei fece altrettanto. Mentre il gioco riprendeva, si voltò verso il ragazzo che leggeva.
- Ma insomma, non è cambiato niente. - Non era una domanda, quanto un'affermazione.
Sasori abbassò il libro, facendo scorrere lo sguardo sui giocatori. Ino proseguì:
- Kisame continua a giocare a basket con Deidara e Itachi, e anche con Pain. E continua ad andare a kendo con Kakuzu. -
Il ragazzo annuì.
- L'idea è stata di Deidara. E' un idiota esagitato, ma quando vuole riesce anche a ricordarsi di avere un cervello. -
- Ma... Pain non dice niente? Kisame non fa più parte della banda, eppure è tutto come prima. -
Sasori scrollò le spalle.
- Era nelle regole quando abbiamo fondato il gruppo. Non volevamo disturbatori o persone che potessero metterci gli uni contro gli altri, quindi abbiamo tutti aderito a questa proposta. Anche se Pain è il capo, non può opporsi a tutti gli altri, se sono d'accordo sul buttare fuori qualcuno. -
Ino annuì, pensierosa.
- E qualcosa è comunque cambiato. - Aggiunse lui. Lei lo fissò con aria interrogativa, così il ragazzo proseguì, indicando con il dorso del libro Kisame che correva per il campo, inquieto come un animale in caccia.
- Tutti i tempi morti che ci sono tra una partita e l'altra, adesso li passa con te. Qualsiasi cosa facciate voi due, penso che non sia così male se gli interessa più del resto. -
Ino arrossì vistosamente, e decise che era ora di smettere di parlare.
Per fortuna la partita era finita, e i giocatori stavano uscendo dal campo. Kisame le venne incontro e lei gli lanciò una bottiglietta d'acqua.
- Allora, Bionda, finite le interrogazioni? - La canzonò lui, dopo essersi scolato la bottiglietta intera in due sorsi.
- Finite! Ho il resto della settimana libera! Ma senti un po'... Ora hai smesso di partecipare alle risse? - Chiese lei, sospettosa.
Kisame le si rivolse con quel ghigno inquietante che aveva imparato a riconoscere:
- Certo che no. Ho solo smesso di farlo per conto di Pain! - Detto questo si buttò l'asciugamano dietro il collo, bofonchiando: - Aspettami, vado a cambiarmi. - E si diresse verso la doccia.


*


Venti minuti dopo, Ino camminava su e giù per il cortile. Lo aveva già misurato a grandi passi un paio di volte e aveva calciato tutti i sassi a sua disposizione. Sollevò per l'ennesima volta lo sguardo verso gli spogliatoi: dove diavolo si era cacciato Kisame? Di solito non ci metteva così tanto a cambiarsi, e tutti gli altri erano già usciti. Deidara era stato l'ultimo, cinque minuti prima. Il ragazzo biondo si era allontanato sghignazzando senza apparente motivo, e Ino non era sicura di volerlo conoscere. Il senso dell'umorismo di Deidara era deviato quasi quanto la sua idea di arte. Finalmente la porta si aprì, e Kisame uscì al sole del tramonto in cortile. Aveva sostituito la canottiera del basket con una maglietta scura aderente e portava la sua spada sulla spalla.
- Allora? Ci hai messo una vita per uscire! - Brontolò lei, andandogli incontro. Dopotutto non si vedevano da tre giorni, salvo il breve percorso da scuola a casa, e lui non le sembrava così entusiasta. Si mise in guardia: aveva imparato ad aspettarsi di tutto, da Kisame.
- Lo so. - Rispose bruscamente lui, riprendendo a camminare verso il cancello. Lei non rispose, rimanendo silenziosa al suo fianco. Forse era di cattivo umore? Eppure venti minuti prima non sembrava. Inaspettatamente, quando furono fuori dal cortile, lui tornò a parlare.
- Non sei mai stata a casa mia. -
Era un'affermazione, non una domanda, ma Ino si sentì in dovere di rispondere comunque.
- Già. -
- Non ci ho mai portato nessuna ragazza. Le ho portate tutte... Da altre parti². - Incespicò lui, senza degnarla di uno sguardo. La stava invitando a casa sua? Arrossì senza volerlo. Era una proposta piuttosto... Spinta; allo stesso tempo si rendeva conto che lui le aveva lasciato la possibilità di svicolare, se avesse voluto. A modo suo, era stato carino. All'improvviso le venne un lampo di genio:
- E' per questo che Deidara rideva, quando se n'è andato? -
- Mgh -
Non era esattamente una frase di senso compiuto, ma Ino afferrò al volo il significato e proseguì:
- E tu sei uscito così tardi perché non trovavi il coraggio di dirmelo? -
Kisame si voltò fissandola stupito, come se quell'idea non lo avesse neanche sfiorato.
- Ci ho messo così tanto perché non riuscivo ad acchiappare Deidara per suonargliele. Salta come una scimmia quello. -
- Oh. - Si lasciò sfuggire lei mentre cercava di riordinare le idee. “Ok, ok, pensaci ora e pensaci in fretta: cosa pensi di fare, Ino?”
Lo afferrò per un braccio e si incamminò con lui, ostentando una sicurezza che di certo non aveva, ma non ci teneva a fare la figura della bambina. Non con lui.
Kisame non rispose al suo gesto, ma si limitò a borbottare qualcosa a bassa voce:
- Ti faccio solo vedere dov'è, oggi. Magari più avanti ti offro un caffè³. -
Ino si trovò a tirare bruscamente il fiato, e solo in quel momento si accorse che aveva smesso di respirare:
- Uh... Magari. - Tentò lei, mentre le gambe le si facevano molli e scivolava a terra. Per fortuna il braccio forte di Kisame l'afferrò appena in tempo, sorreggendola. Il suo stomaco, che un secondo prima sembrava un covo di serpenti, ora era pieno di farfalle. La tensione? Forse non era così pronta come credeva di essere due minuti prima. Sollevò uno sguardo incerto sul ragazzo, che la fissò stranito finché un lampo di comprensione non gli balenò negli occhi:
- Ti senti be... Dannazione! Mi hai preso per un maniaco? - Le sbraitò ad un centimetro dalla faccia, sollevandola senza un minimo di tatto.
- Guarda che posso aspettare! Sono un uomo, non uno di quei ragazzini assatanati della tua età! - Abbaiò verso di lei. Ino si ritrasse leggermente, in maniera istintiva, per poi osare chiedere:
- Davvero aspetteresti? -
Lui la squadrò da capo a piedi, con una smorfia dipinta in volto che non preannunciava nulla di buono. Quando infine parlò, lo fece in tono acido:
- Sì. Almeno fino a che non ti crescono le tette. -



1.Spacconeria esiste in italiano, ma Openoffice per qualche motivo me lo segna errore °_°''

2.Quello che il povero Kisame - digiuno di rapporti sociali normali - stava per dire era: “Le ho portate tutte nei Love Hotel”, ossia gli alberghi a ore tipicamente utilizzati in Giappone per appartarsi.

3. Da tradizione Giapponese di solito come bevanda è più comune il Tè, però in questa AU mi sembrava più adatto che uno come Kisame, sempre in agitazione tra una rissa e un incontro di basket, si tenesse in casa qualcosa di più veloce come un caffè istantaneo






Trailer della prossima puntata:
E' davvero tutto finito?
Che succederà della storia tra Ino e Kisame,
ora che non ci sono più pericoli?

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice: Bene, siamo ormai agli sgoccioli di questa storia. So di aver sorvolato su alcune cose, di aver tagliato e ristretto certi eventi all'osso, ma trattandosi di una storia per un contest, è uscita fuori già abbastanza lunga! Non c'è molto da dire su tutto questo, se non che faccio un piccolo concorsino, che ho dimenticato di inserire nel capitolo scorso, tutta presa com'ero dal parlare di Ami e Nonno Madara!
Che canzone potrebbe mai dedicare Kisame ad Ino?
Al vincitore andranno a scelta: una recensione su una storia di sua segnalazione (non necessariamente sua!) oppure una flashfic/One-shot della sottoscritta, su una coppia/tema/argomento da lui scelto, anche su altri fandom, purchè io li conosca abbastanza bene da poterci scrivere su decentemente.
Lo so, sono pazza, non ho tempo e il Natale mi ucciderà quest'anno, però volevo farlo! XD E sappiate che dovessero volerci mesi, rispetterò i patti :) non demordete! Lascio un piccolo indizio: è una canzone italiana *.*
Passo a ringraziare i gentilissimi commentatori




@Elena_Chan : grazie mielle dei complimenti! Kisame e Ino sono un po' strani, lo so... Ma sono nati così. :P Mi fa tantissimo piacere che Kisame in particolare ti sia piaciuto, perchè io lo adoro come personaggio!

@mhcm : ciao e grazie mille! Trovare qualcuno che apprezza la storia, lo stile e riuscire a fargli apprezzare (non dico amare, ma almeno non odiare) perdonaggi che prima si tollervano a stento... è fantastico :D ti ringrazio davvero tantissimo di aver recensito per dirmelo! Sono anche felice che tu trovi ben riuscita la caratterizzazione e la trasposizione dei pg in AU. (e... Sì, sì! Temari, ovviamente XD appartengo alla cricca delle mosche nere, pare!) Grazie ancora!

@Kicca : rieccomi! :) Grazie della preoccupazione carissima, ma ero solo un po' (tanto) incasinata, tra lavoro, studio e deliri parentali. Il Natale non aiuterà, ma ormai manca poco e spero di fare altri rallentamenti! Hihihi, povera Ami. Mi fa quasi pena averla riesumata dal fumetto solo per darle questa parte da arpia! Quanto a Pain... XD 'stavolta Deidata si è riscattato dell'essersene lavato le mani la rissa precedente, eh? Qualcosa di buono deve pur farlo anche lui, o non si spiega come mai Itachi e Kisame lo frequentino! E la storia la sto leggendo :) ti farò sapere appena avrò macinato tutte le pagine!

@Slice: ahahaha Ami! Poverina! Non so se è una bm, ma di certo è una persona che soffre molto di invidia :) magari sotto sotto (moooolto sotto) è buona anche lei! Quanto alla Shikatema, ebbene sì XD. Per Itachi avevo tenuto in serbo Hanayuki, e lasciare Shikamaru a bocca asciutta non mi pareva il caso. C'è però una coppia yaoi in questa storia, vediamo se indovini qual'è? Non se ne parla affatto, di loro, ma chissà che più avanti non si approfondisca la questione! Come sai io tendo più che altro all'etero XD ma questi due sono tra i pochi che vedo bene insieme! Ghgh

@wari: che onore! *_* anche wari legge la mia storia! Sono felicissima! Felice che ti piaccia, che apprezzi Kisame (fondo all'istante il Kisame fan Club, a te la tessera N.1! io AMO Kisame *_* Elos poverina lo sà. L'ho salutata per mesi con "Kisameamoremio" anciché con "ciao" XD) e sono contenta che ti piaccia anche Ino XD dopotutto quei due sono esplosivi, assieme (Come direbbe Deidara)
E Nonno Madara ringrazia XD se non fosse che le sospetta di essere spie pronte a vendere informazioni al nemico, lui apprezzerebbe molto le sue fans X°D. Forse. Grazie ancora, di avere letto, e di aver recensito *_*

@LaGrenouille: ciao! devo dire che nel capitolo precedente sono stata contenta di inserire un po' di più Chouji! Nei capitoli precedenti era rimasto un po' in ombra a causa del mio amore verso Shikamaru, ma spero di aver bilanciato almeno un poco la sua presenza (e complicità con Shikamaru ed Ino). Quanto a Kisame, ci pensa eccome, al fatto che Ino sia minorenne XD. Povero Kisame!
Quanto al "cambio di gusti" di Ino, devo confessare che la mia idea è stata la seguente: Ino non è mai stata davvero innamorata di Sasuke. Le piaceva molto, sicuramente, ma non lo conosceva davvero, e di conseguenza era innamorata dell'idea che aveva di lui. Un bel tenebroso, un fico a cui stanno dietro metà delle ragazze della scuola, il ragazzo perfetto con cui uscire insieme, e che belli che sarebbero stati insieme, lui moro e lei bionda... Insomma, era una cotta. Una grossa cotta, ma non vero amore. Con Kisame è stato tutto diverso, perchè ha avuto modo di conoscere lui e il suo mondo, e ha iniziato a reagire ancora prima di capire di essere innamorata. Diciamo che, per quanto assurdo, questo è un amore più maturo. Fa ridere, lo so. Ma è venuto così. Perlomeno non si può dire che lui le piaccia per via del suo aspetto XD. E' una cosa che comunque potrebbe funzionare solo in una AU, temo, perchè vedere la vera Ino preoccuparsi per un criminale che ha sterminato un sacco di gente... Non mi riesce molto facile. Come neanche immaginare il vero Kisame che si prende una sbandata per una ragazzina del villaggio della foglia. Insomma, le circostanze qui sono state favorevoli (diciamo così, dai XD)

Ecco la tessera per wari: si accettano aderenti! *_*




Grazie a tutti quelli che passano di qui e leggono, a chi ha inserito la storia nei seguiti, nelle ricordate e nei preferiti! Grazie ^^!

   
 
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