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Autore: funkia    12/12/2010    15 recensioni
Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Sei assolutamente sicura di quello che stai facendo

DON’T TELL DAD II

 

11. Irresistible

 

Dont yoy think I'm trying to tell my heart whats right
That I should really say goodnight
But I cant stop myself from falling (falling)
Maybe I'll tell him that i feel the same
that I dont want to play no game (No)
Cuz when I Feel his arms wrapped around me
I know meant to say No (I Meant To Say No...)            (Jessica Simpson)

 

 

“Sei assolutamente sicura di quello che stai facendo?”

 

Malfoy mi fissò ansioso, guardandosi intorno. La mattina dopo la mia grande epifania, avevo praticamente ordinato al mio capo di chiamare il Ministro e far riunire l’intero Wizengamot per l’omicidio di Jermiah Kein. Tutti si guardavano l’un gli altri cercando di capire perché fossero stati chiamati in causa tutti quanti.

 

Oltre ai membri del Wizengamot, qualche esterno riempiva i pochi posti vuoti. C’era mia madre, che curiosa aveva chiesto assolutamente di assistere, la vedova Kein, alcuni Auror che seguivano il caso prima di noi e Bernard Bay.

 

“Buongiorno a tutti.” Iniziò il Ministro zittendo gli altri membri. “Mi scuso per il poco anticipo con cui vi ho informato di questa riunione ma mi è stato espressamente ‘ordinato’…” disse voltandosi sorridendo verso me e Malfoy. “… di indurne una in cui foste tutti presenti. Forse oggi riusciremo davvero a mettere una fine alla triste scomparsa di Jeremiah Kein. Il signor Scorpius Malfoy, presidente dell’ufficio Misteri, pare essere finalmente arrivato alla conclusione. Se vuole illuminarci…”

 

Malfoy si alzò in piedi schiarendosi la gola. “Ecco, vorrei prendermene il pieno merito. Mi creda lo vorrei davvero.” Disse al Ministro. “Ma è stata in realtà Miss Weasley ad avere la vera epifania, perciò vorrei che fosse lei a spiegare alla corte quanto segue.

 

Il ministro annuì e mi guardò. “La prego.”

 

Mi alzai in piedi e mi fissai intorno un po’ imbarazzata, io ero una giornalista, non ero abituata a parlare in pubblico, io scrivevo.

 

“Beh, ecco…” Cominciai incerta. “Per prima cosa né io, né Scorpius abbiamo mai creduto che fosse stato il signor Bernard Bay.

 

Diverse voci si levarono in aula, sconcertate. Il ministro richiamò al silenzio. “Vi prego! Fatela continuare!”

 

Cercai di pensare a quello che dovevo dire senza dar modo al resto dei membri di interrompere. “Quando il signor Malfoy qui presente mi commissionò il caso di Jeremiah Kein, mi consegnò un fascicolo che riportava tutto quello che gli Auror avevano trovato sull’omicidio. Ebbene, il nostro primo indiziato era Dustin Haine. Gli lanciai uno sguardo e lui mi fissò esterrefatto. “Ma il nostro dubbio cadde quasi immediatamente, dato che Haine è mancino e il nostro assassino è destro.”

 

Il ministro corrucciò la fronte. “Come avete potuto dedurre una cosa simile?”

 

“I segni sul corpo di Kein andavano da destra a sinistra. Disse Malfoy guardandomi furbo. “Un mancino avrebbe impugnato la bacchetta dall’altra parte.

 

“Il campo si riduceva notevolmente eppure non avevamo nessuno che avrebbe davvero avuto un buon motivo per uccidere Kein. Dissi. “Bay era appena entrato nel Wizengamot, non avrebbe avuto alcun motivo per ucciderlo. Haine avrebbe preso il posto di Kein, ma sapevamo che neanche lui era l’assassino. Ed il nome successivo era quello di Greyson.

 

Greyson rise e scosse la testa. “Oh, è un bel problema perché neanche io l’ho assassinato.

 

Io gli sorrisi. “Oh lo so bene, signor Greyson. Lei stesso mi ha confermato che qualcuno ha tentato di ucciderla.

 

Lui annuì. “Oh sì.”

 

“Già.” Feci io annuendo tra me. “Perché dopo l’assenza di Bay, lei avrebbe preso il suo posto al Wizengamot. Si ricorda cosa mi disse della sua aggressione, signor Greyson? Qualcosa che l’aveva colpita.”

 

Ma certamente.” Disse senza battere ciglio. “Un odore distinto di cannella. E incenso.”

 

“Incenso e cannella.” Annuii io. “Due piante.”

 

Il Ministro mi interruppe. “Non vorrei farle perdere il filo, ma cosa c’entra questo con l’assassino?”

 

“Mi dia solo un minuto Ministro.” Dissi sorridendo. “Lei sa che mio cugino Albus è stato avvelenato?”

 

“No, ma…”

 

Io alzai una mano per fermarlo. “In quanto mago da laboratorio, Albus Potter si occupa di produrre nuove formule che gli vengono commissionate da dipartimenti interni al ministero. Facendo delle ricerche sono riuscita a risalire alla formula che l’ha quasi ucciso e ho scoperto che è stata una reazione tra un anemone e del ciclamino. Due piante.”

 

Il Ministro mi interruppe di nuovo. “Io temo di non seguirla.”

 

Io sorrisi e continuai il mio monologo. “Avevo cominciato a perdere le speranze, non avevamo un nome, né una traccia quando improvvisamente la risposta mi è caduta dal cielo. Penso che ognuno di voi sappia a cosa mi riferisco se dico decreto numero 723/14.

 

Ci fu un brusio generale, molti cominciarono a parlottare tra loro. Io sorrisi trionfante.

 

“Il decreto 723/14 dichiara espressamente che qualora sopraggiunga la morte per uno dei membri del Wizengamot, verrà immediatamente sostituito dal più prossimo degli eredi, senza elezione. Ma Jeremiah Kein non aveva figli, non è vero vedova Kein?”

 

Mi voltai finalmente verso di lei, che era rimasta impassibile per tutta l’udienza. Si spostò per sistemare le gambe e mi fissò. “Temo di no.”

 

Perciò cosa sarebbe successo se la legge fosse passata e suo marito fosse morto?” Chiesi retoricamente. “Lei sarebbe passata in carica. Ma il suo piano era andato storto, non è vero?”

 

“Non so proprio di cosa stia parlando.” Disse insofferente.

 

“Glielo spiego subito. Il decreto è stato esposto per la prima volta il 2 maggio, lo stesso giorno in cui è morto suo marito. Lei ancora non sapeva che fosse stato respinto, perciò pensava che tutto sarebbe filato secondo i suoi piani. Avrebbe ucciso suo marito e fatto ricadere le tracce su Bay e poi lei sarebbe salita in carica.

 

“Tutto questo è ridicolo.” Fece lei.

 

Io continuai. “Ma essendo il decreto stato respinto, Haine avrebbe preso il posto di suo marito e Greyson quello di Bay. Perciò lei ha cercato di ucciderlo, fallendo. Dissi. “Stava prendendo tempo, sperando che il decreto sarebbe finalmente stato approvato, ma il suo piano era andato di nuovo storto.

 

Il Ministro parve sconvolto. “Signorina Weasley, sta facendo delle dichiarazioni molto gravi.

 

E non ho ancora finito.” Dissi. “Non avrei mai sospettato di lei, signora Kein. Il suo lavoro era stato molto pulito. Ma una cosa l’ha tradita. Lei aveva capito quello che stavo facendo, che stavo indagando per cercare l’assassino ed ha cercato di fare fuori la persona più prossima a me.”

 

“Sta parlando di suo cugino Albus?” Chiese il Ministro scettico. “Albus Potter è la persona più prossima a lei? Mi pare un po’ forzato, signorina Weasley.

 

“Oh non lo è affatto, perché la signora Kein non mi ha conosciuto come signorina Weasley.” Parecchi membri della corte parvero seriamente shockati, Dustin Haine invece sorrise capendo il mio gioco. “Mi sono presentata come Vanessa Miller.”

 

“Queste non sono prove, sono supposizioni. Disse indignata la vedova.

 

Ma tutto torna perfettamente, temo.” Dissi io. “Solo tre persone mi avevano conosciuto come Vanessa Miller: lei, O’Rourke e Haine. Haine era già fuori dalla nostra lista di indiziati, perciò mi rimanevano due nomi. Vanessa Miller è una mia amica babbana di nascita e l’unica persona più prossima a lei nel mondo dei maghi e il suo fidanzato: Albus Potter.

 

Greyson scattò in piedi. “Perbacco! Priscilla, hai cercato di uccidermi?”

 

Il Ministro batté il suo martelletto. “La prego, si sieda!”

 

“Avevo due nomi.” Dissi di nuovo. “Lei e O’Rourke. La legge 723/14 mi aveva già convinta abbastanza, ma una cosa mi è stata da prova schiacciante. Le piante. O’rourke mi aveva confidato di non sapere neanche riconoscere una rosa da del rosmarino, mentre lei, signora Kein, vuole dirci di cosa si occupa nel suo tempo libero?”

 

Per la prima volta la vedova non rispose e si morse il labbro capendo di essere stata sconfitta.

 

“Giardinaggio, o mi sbaglio?”

 

“Sono fiori e piante, non semplice giardinaggio!” Saltò su lei offesa. “Ed è vero, io ho ucciso mio marito! Sono stata io! Dopo anni e anni di supporto e di aiuti, non ho mai ricevuto un riconoscimento! Era merito mio se era stato capace di arrivare al Wizengamot, solo mio! Io mi sono diplomata a pieni voti! Io ho investito tempo ed energia nella sua campagna elettorale! Io e sempre io!”

 

Il Ministro la fissò allibito. “Signora Kein, non posso crederci!” disse spaesato guardandosi un po’ attorno. “Io… io temo di doverla arrestare.”

 

La vedova Kein mi sorrise mentre due Auror le confiscavano la bacchetta e la scortavano fuori. Si fermò appena prima della soglia della porta e si voltò a guardarmi. “Devo farle i miei complimenti, signorina Weasley. Ma dopotutto, nessuno può eguagliare le donne in quanto ad astuzia. Peccato che nessuno qua dentro se ne sia ancora reso conto.

 

Gli Auror la trascinarono via e liberarono finalmente Bay. Il Ministro si guardò intorno un po’ sbigottito. “Beh… credo che… credo che Bernard Bay debba riprendere il suo posto. Mi spiace Greyson.”

 

Greyson sorrise. “Oh non importa. Almeno sono vivo.” Si frugò nella giacca e ne estrasse due bustine. “Qualcuno gradisce del the?”

 

 

**

 

 

Ci volle più di una mezz’ora prima che io e Malfoy riuscissimo ad uscire dal Wizengamot. Tutti vennero a complimentarsi con me e con Malfoy. Mia madre era entusiasta e fiera di me, continuava e presentarmi a tutti come un gioiello di famiglia. Il Ministro era esterrefatto e mi promise che avrebbe riferito tutto a Jordan e si sarebbe assicurato di farmi avere una promozione e Greyson ci chiese di passare a trovarlo. Forse era davvero un po’ matto.

 

“Grazie davvero, non so come sdebitarmi.” Disse Bay per la centesima volta stringendomi la mano.

 

Io gli sorrisi. “Non devi, eri innocente. Ho fatto solo il mio lavoro.”

 

“Un ottimo lavoro.” Intervenne Malfoy al mio fianco.

 

Bay sorrise. “Se mai vi servirà qualcosa dal Wizengamot, non esitate a chiedere! Ci penserò io! Grazie ancora, davvero mille grazie!”

 

Salutammo di nuovo Bay, che continuava a ringraziare come un ossesso, ed entrammo in ascensore. Malfoy sospirò, stanco. Io cacciai un urlo e gli saltai al collo, sbilanciandolo un po’, finalmente lasciando libera la mia adrenalina e la gioia di aver risolto finalmente il caso.

 

Ce l’abbiamo fatta! Ce l’abbiamo fatta! Ce l’abb…”

 

Malfoy mi zittì con un bacio. Con un bacio con la B maiuscola, mandandomi a sbattere con la schiena contro la parete dell’ascensore, in modo irruente e famelico. E la cosa peggiore non era che Malfoy mi stesse baciando, era che io non lo stavo fermando, non prima che fossero passati due interi minuti in cui avrei avuto tutto il tempo di spingerlo indietro e mandarlo al diavolo.

 

Che poi fu quello che successe subito dopo.

 

Ma che diavolo…” Dissi dopo averlo spinto indietro con forza.

 

Ci fissammo in silenzio, senza avere il coraggio di dire assolutamente niente. C’era un silenzio così rumoroso da sfondare i timpani. La voce dell’ascensore ci fece trasalire entrambi e quando le porte si aprirono ci voltammo come due idioti imbambolati. Mio padre stava proprio dall’altra parte della porta, aspettando di salire in ascensore.

 

“Oh, ehi ragazzi!” disse salutando allegramente. “Rose, tua madre mi ha appena detto del tuo grande successo! Sei stata eccezionale, davvero, siamo tutti così fieri!”

 

“Sì… grazie…” Riuscii a farfugliare, la mia mente totalmente focalizzata su quel bacio. Scesi dall’ascensore. “Adesso devo andare.”

 

“Te ne vai?” Chiese papà guardando l’orologio al polso. “Non è neanche l’ora di pranzo. Non devi lavorare?”

 

Malfoy si schiarì la gola. “Ha il resto della giornata libera. Se la merita.”

 

Papà annuì. “Oh, naturalmente!” sorrise. “Ci vediamo dopo da Al, va bene Rose?”

 

Da Al…” Dissi distrattamente. “Sì, va bene.”

 

Le porte dell’ascensore si richiusero lentamente, mentre mio padre mi salutava con un sorriso e Scorpius mi fissava da dietro con uno sguardo intenso.

 

Avevo appena detto Scorpius invece che Malfoy?

 

Quello, ero sicura, era l’inizio della fine.

 

 

**

 

 

“…che cosa ne pensi, Rose?”

 

Mi riscossi e mi resi conto che stavo fissando nel vuoto nello stesso punto da almeno dieci minuti. “Come?” dissi cadendo dalle nuvole.

 

Al, Vanessa e Lily mi fissarono come se fossi matta. Lily alzò un sopracciglio e incrociò le braccia, guardandomi criticamente.

 

“E’ ufficiale, dopo aver risolto il suo primo caso, Rose è andata in tilt.”

 

Ero andata in tilt, ma stavo pensando a tutto meno che al caso che avevo risolto quella mattina. Continuavo a pensare a Malfoy e, dannata me, non riuscivo a togliermelo due secondi dalla testa. Avrei tanto voluto non poterci pensare più e godermi finalmente un po’ di riposo e ridere con Al e Vanessa, ma mi pareva di sentire ancora le labbra di Malfoy marchiate a fuoco sopra le mie.

 

“Sono contento di essere fuori pericolo.” Disse Al. “Ma Rose, con tutti i nomi che potevi usare…”

 

Vanessa mi fissò scura. “Te lo giuro, Rose, se ci fai un altro scherzo del genere sarò io ad uccidere te! Ti rendi conto che per colpa di una stupida copertura per poco Al non viene ammazzato? Cosa ti è saltato nel cervello?”

 

Io mi feci piccola piccola. “E’ il primo nome che mi è venuto in mente.

 

Al rise. “Non ti scaldare, Vanessa. Sto bene e Rose ha risolto il caso. Non c’è più niente di cui preoccuparsi.”

 

Vanessa mise il broncio. “Avrebbe potuto andare diversamente. Non oso neanche pensarci.”

 

Io sospirai e mi passai una mano sugli occhi. “Scusate, mi dispiace da morire. Se devo dirla tutta non mi sento neanche troppo in forma oggi. Forse troppa stanchezza accumulata o forse…” O forse era il bacio di Scorpius Malfoy.

 

Al alzò un sopracciglio. “Non hanno avvelenato anche te, vero?”

 

Io scossi la testa. “Spero proprio di no, anche se si spiegherebbero un sacco di cose strane che sto provando in questo momento.

 

Lily si sedette sul bracciolo della mia sedia. “Vai a casa e riposati un po’, Rose. Non hai fatto altro che lavorare per settimane e settimane. Ti sposi tra una settimana, non vorrai arrivare schizzata al matrimonio?”

 

“Una settimana?” Saltai su io improvvisamente agitata. “Come può mancare solo una settimana? Mancavano due mesi l’ultima volta che ho controllato!”

 

Lily, Vanessa ed Al si scambiarono uno sguardo. Vanessa si schiarì la gola e cercò di parlare gentilmente, nonostante fosse ancora arrabbiata. “Rose, devi decisamente andare a riposare un po’. Chiedi un permesso a lavoro e non uscire di casa per una settimana.”

 

Io scossi la testa disperata. “Sono davvero stata così fuori dal mondo?” Mi morsi un labbro presa dai rimorsi. “Non mi sorprende che Jack fosse furioso, non ci sono stata mai in questo periodo.”

 

“Dai, non pensarci!” Fece Al cercando di tirarmi su. “Adesso hai tutto il tempo di sistemarti un po’ ed arrivare pronta. Sia mentalmente che materialmente.”

 

Fissai Al e mi resi conto, per la prima volta, che il mio testimone era su un letto d’ospedale. “Oh mio dio! Ti dimetteranno in tempo per il matrimonio, non è vero? Al, non posso sposarmi senza di te, ho bisogno assolutamente che tu ci sia!”

 

Al scoppiò a ridere. “Non ti agitare, mi mandano a casa domani.

 

Vanessa mi guardò seriamente preoccupata. “Rose, vuoi che ti accompagni a casa?”

 

Io scossi la testa. “Non c’è alcun bisogno.”

 

“Come hai risolto poi la faccenda di Gaby e Sol?” Chiese Al.

 

Io lo guardai perplessa, cercando di capire a cosa si stesse riferendo. “La faccenda di Gaby e Sol? Non sapevo che fosse un problema mio.”

 

Vanessa sospirò. “Credo che Al si stia riferendo al tavolo al matrimonio. Disse. “Non vorrai farle sedere insieme, magari con Vincent in mezzo.

 

Oh… “Merda!” Esclamai allarmata. “Io… io li ho messi tutti e tre vicini! Non sapevo che sarebbe successa una cosa del genere! Dovrò ricontrollare tutti i tavoli e spostarli in modo da far quadrare tutto… cavolo, Jack ha la pianta dei tavoli… devo chiamarlo e spiegargli…”

 

“Rose, calmati!” Fece Lily afferrandomi una spalla. “Ci ho già pensato io.”

 

Io la fissai allucinata. “Ci hai pensato tu?”

 

Lily annuì. “Ho spostato Vincent al tavolo con la squadra di Jack e Gaby e Sol sono in due tavoli diversi. Stai tranquilla, abbiamo tutto sotto controllo.

 

Io sospirai. “Non lo so, pensavo di avere così tanto tempo e invece adesso mi sembra di avere così tante cose da fare.”

 

“Rose, per la centesima volta, va’ a casa e riposati. Domani sarà tutto a posto.” fece Al con un sorriso. “Te lo prometto.”

 

“Me lo prometti?”

 

Al annuì. “Te lo prometto.”

 

Sospirai di nuovo ma annuii. Mi alzai dalla sedia e diedi un bacio sulla fronte ad Al, poi salutai Vanessa e Lily e mi avviai lungo il corridoio del San Mungo. Forse dovevo davvero solo andare a casa e riposarmi, ma ero ancora totalmente sbigottita e soprattutto c’era davvero una sola cosa che mi occupava il cervello.

 

Scesi in strada e feci per materializzarmi dentro al salotto di casa mia quando mi venne in mente la cosa più folle che potessi fare al momento. E quando una cosa folle mi entrava in testa non c’era proprio niente che potessi fare per fermarmi.

 

 

**

 

 

Non ero nuova a Diagon Alley, ci ero stata migliaia di volte prima di andare a scuola o semplicemente quando andavo a piedi fino all’Ufficio della Gazzetta, ma non ci ero mai andata per scopi personali. Nessuno dei miei conoscenti abitava lì. Eravamo gente di campagna, e ci piaceva abitare in campagna.

 

Fissai l’indirizzo che avevo in mano, lo avevo preso per precauzione e non pensavo che lo avrei mai usato. Mi ritrovai ai piedi di una palazzina in fondo alla strada principale. Salii velocemente fino al terzo piano e quando finalmente trovai l’appartamento che stavo cercando, bussai alla porta un po’ incerta.

 

Malfoy venne ad aprire qualche secondo dopo. Mi fissò perplesso, ovviamente non aspettandosi una visita da parte mia. Neanche io mi aspettavo di essere lì.

 

Weasley? Che ci fai qui a quest’o…”

 

Stavolta fui io a zittirlo con un bacio. Un bacio che trasudava passione proprio come il bacio in ascensore. Lo spinsi dentro casa senza staccarmi da lui. Mollai la presa dalle sue labbra solo per un secondo, il tempo di respirare.

 

“Non dire una parola.” Sussurrai minacciosa.

 

Malfoy mi fissò con i suoi occhi plumbei. “Non mi sto lamentando.”

 

E chiuse la porta.

 

 

 

**

 

 

 

Heeeeeeeeello!!

Ah, che bello, finalmente siamo arrivati ad una svolta significativa della storia sotto diversi punti di vista. Congratulazioni a chi aveva scommesso sulla vedova, avevate proprio ragione! Eeeh, le donne ne sanno sempre una più del diavolo!

Ma scommetto che la cosa che più vi interessa sia la svolta tra Rose e Scorpius… chissà come andrà a finire… al prossimo capitolo con Can’t fight the moonlight

 

Grazie a tutti per la vostra pazienza e comprensione, il periodo di cacca c’è ancora ma cerco di dare una svolta e rimettermi in sesto.

Besos e spero che stiate passando un felice periodo natalizio.

Zia funkia!

 

   
 
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