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Autore: Nico_KiS    03/12/2005    3 recensioni
Che succederebbe se il gruppo
degli Scudi Sacri si fosse diviso? E se i più improbabili ragazzi di tutto il
mondo di bey si trovassero coinvolti con un tenero e piccolo angioletto biondo?
E se il ragazzo più acido e spocchioso del globo si ritrovasse coinvolto con
una persona altrettanto cocciuta e orgogliosa? E se... E se... Se succedesse
qualcosa che non si aspettava nessuno?
Una raccolta di One-shot
scritta da me e da Ria a quattro mani: tutto quello che accadrà ai pers di bey
dopo la 3a stagione ^^... Con sorpresa finale ^o^!
 
[Capitolo 3: You Are My Eyes]
 
[…] Il suo tono si affievolì lievemente:
- Scusa. –
Katia ebbe un sussulto, stupita, Boris che si
scusava?! Con lei?! No, di sicuro stava scherzando… Eppure il suo tono era
dispiaciuto seriamente.

- Aaaah, ma che dico?! – esclamò sbuffando – Mica ho fatto
niente di male! Sei te che sei troppo suscettibile! –

Lei rimase in silenzio, lasciandosi sfuggire un
leggero risolino, ecco, quello era decisamente più da Boris!

 
Genere: Azione, Comico, Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Buonaseeeeeraaaaa

- Buonaseeeeeraaaaa!!! Stavolta il cap tocca a me, la fantastichissima Ria XDDDDDDD!!!! Sn felice ç____ç! (<- commossa).

- Ahehmp… (tossicchia, tossicchia) prima di tutto non sarebbe meglio ringraziare chi ci ha letto con santa pazienza -_____-”?

- Scusa, hai ragione Jolly  XPP!

- … … (gocciolone). Cmq, un super grazie a Lenn Chan e Fire Angel che ci hanno recensito, ma anche a tutti coloro che hanno solo letto. Speriamo di guadagnare nuovi fans coi prossimi cap ^^!

- Ora posso cominciare, eh, posso, posso?!

- …. Seee, basta che la pianti… (gocciolone)

- YEPPAAAAAAAAA!!! EVVAAI!!! Okkei, gente, preparatevi, chappyno molto particolare (basta il titolo x preoccupare tutti O___o”””!!!! ndTutti), sotto ideuzza di JM XD, decisamente + comico del 1°! Anzi, direi che il parino è proprio comico/demenziale/romantico XD, anche se lo diventa + alla fine ^^. (Aaaah, nn vedo l’ora che arrivi il cap 4! NdRia – Xkè? NdTutti – Mistero… - Certo che 6 s*****a! prima parli poi nisba?! NdTutti – Yyyes XDDD!!! NdRia - …. No comment… ndJM – è la tua ragazza, mica la nostra! NdBoy_of_BB_al_completo)

 

Ps. X quanto vi possa sembrare assurda e/o inverosimile e/o assolutamente della categoria “non sta nè in cielo né in terra”, prima di vomitare a leggere qsta cosa ^^” (no dai, nn è così tremenda) vi dico sl: ripensate all’eppy successivo allo scontro con l’Aquila Digitale di Yuuya e alle reazioni di “un certo Saint Shield” ^^…

 

 

 

 

 

L’amore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

 

Dunga, dopo la “divisione” degli Saint Shields, era diventato un blader itinerante: andando in giro per il mondo, viaggiava di città in città combattendo e allenandosi per migliorare ancora di più come blader. Due mesi dopo la sua partenza dal villaggio arrivò in Francia, a Marsiglia, dove aveva cominciato a combattere con chiunque avesse un bey e in molti sembravano ben felici di vedere se erano in grado di tappare quella boccaccia arrogante: con scarsi risultati…

Quel giorno era finito a duellare in un vicolo contro dei bulletti di zona, uno contro cinque.

Come ovvio vinse “l’uno”.

 

- Devono passare almeno mille anni prima che voi riusciate a battermi…Tsè! –

 

Con noncuranza Dunga riprese il bey, lasciando i suoi avversari con un palmo di naso a raccogliere le proprie trottole (o ciò che ne restava): passando per delle stradine si diresse verso il centro e giunto qui si mescolò tra la folla e si spinse nella direzione del porto, dove abitava.

 

“Che pivelli in questa città! – pensò sbuffando con boria - Ormai non ho più niente da fare qui…domani partirò.”.

 

Il ragazzo cominciò a camminare soprappensiero, pensando in quale città trasferirsi, e così non si accorse di una ragazza, che sbucò improvvisamente da dietro un angolo: lei cadde a terra scontrandolo, mentre ovviamente lui non si spostò di un millimetro (praticamente la ragazza è andata addosso a una quercia secolare)

 

- Ehm, scusa. – borbottò, disinteressato - Tutto bene…? –

 

- Oh, non è niente, si figuri…-

 

La ragazza si rialzò, senza l’aiuto di Dunga (CAFONE!!! Le ragazze si DEVONO AIUTARE!!! ndJM – Concordo! ndRia), ed è a questo punto che lui la vide in volto, bloccandosi: i lineamenti delicati, due grandi occhi verdi nascosti dietro un paio di sottili occhiali, i capelli scuri tagliati corti, le labbra sottili atteggiate in un sorriso appena accennato. Dunga restò immobile, come se una scossa lo avesse attraversato.

 

- Bè, s-se è tutto a p-posto…… Salve…e-e scusa a-ancora -

 

- Non si preoccupi, non è successo niente…-

 

Ma ormai Dunga si era già incamminato e aveva già messo una grande distanza tra lui e la sconosciuta, che rimase a fissare sorpresa il punto dove prima c’era il biondo.

 

 

 

Nel frattempo Dunga era arrivato nella zona del porto, ancora in stato confusionale, non riusciva a pensare a niente, continuava a ritornargli in mente l’immagine di quel volto.

Giunto alla sua abitazione, una casetta abbandonata un tempo dimora di un gruppo di pescatori, decise di farsi una doccia per schiarirsi le idee; durante il bagno il ragazzo prese a rimuginare a quant’era successo.

 

“Cosa mi è successo prima, non mi è mai capitato di balbettare… - pensò, passandosi una mano sui capelli zuppi - … Però devo ammettere che era proprio carina…” - MA COSA STO DICENDO?!?!?! - (Non urlare che spaventi i lettori! ndJM – Ah, scusate ndD - … -___-“ ndRia)

 

Chiuse il rubinetto della doccia stizzito e, asciugatosi e vestitosi, Dunga si affacciò alla finestra e osservò il mare, pensando a mente più lucida; dopo una decina minuti arrivò la grande intuizione.

 

- Mi era sembrato che mi avesse attraversato una scossa… -  “Come quello… Che chiamano *colpo di fulmine*…” - No… Q-questo vorrebbe dire che… io… m-mi sono… di quella r-ragazza

… … … (Ehi, Dunghino-caro, c’è nessuuuuuuno? ? ? ndJM – Seee, la particella di sodio -___-‘ ndRia - Ah, scusa sono rimasto shockato… ndD – nn si notava -_-“ ndRia - Finisci il discorso che è meglio ndJM) NO, NON E’ ASSOLUTAMENTE POSSIBILE, CHE CAVOLO STO DICENDO?!? – sbraitò con tutto il fiato che aveva in gola (e causando la fuga di gabbiani e/o volatili vari nel raggio di 100 metri… -___-“” ndRia).

 

Poggiò i pugni chiusi sul legno della finestra, osservando serio l’orizzonte.

 

“Però vorrei capire che mi è successo…”. – Ho deciso! – esclamò, risoluto – Cercherò quella ragazzina. – (6 un po’ incoerente tra pensieri e azioni, vero -___o””? ndRia)

 

 

Il giorno dopo Dunga andò a cercare la misteriosa ragazza: prima cominciò dal luogo dove l’aveva incontrata la prima volta, poi la cercò in tutte le altre zone della città, ma non la trovò: continuò così per una settimana, ma non riuscì mai ad incontrarla; pian piano il ragazzo perse la speranza, però sentiva, anche se lo negava, di avere un strano e grande desiderio di rivederla, quindi continuò a cercarla.

 

“Tanto – si diceva, quasi come una scusa – per adesso non ho un’altra mèta, posso perdere qui qualche giorno.”.

 

 

 

Un giorno, leggendo una locandina appiccicata malamente su un muro, venne a sapere di un torneo e decise di parteciparvi per distrarsi un po’, anche perché quella situazione cominciava un po’ ad infastidirlo, da una parte perchè continuava a girare a vuoto, dall’altra perché non si capacitava di quel suo comportamento senza senso. (Xkè, di solito fai cose sensate -__o”? ndMariam – Chiudi il becco tu!! ndD).

Il giorno stabilito arrivò al palasport di buon’ora e si iscrisse subito, sbuffando per tutte quelle manovre burocratiche che doveva fare, e sembrò innervosirsi di più quando gli venne consegnato il regolamento:

 

Torneo Regionale di Marsiglia

Regolamento:

·        Questo torneo è a eliminazione diretta.

·        Gli incontri si svolgono in un solo round.

·        Si vince un incontro buttando fuori l’avversario dal ring, quando il Bey dell’avversario smette di ruotare e se l’avversario sbaglia il lancio  per due volte consecutive.

 

- Tzs! -“Regole da pivelli, sarà una scherzo vincere…” – pensò, sbruffone, accartocciando il foglio in tasca.

 

 

Effettivamente, Dunga superò senza alcuno sforzo le eliminatorie e le prime gare e si qualificò per i quarti di finale.

Quando finalmente annunciarono gli inizi dei quarti di finale si avviò al beyblade Stadium con un sogghigno, marciando letteralmente in mezzo al corridoio con aria strafottente. (Cioè, no, dico, lo possiamo picchiare? Se penso alla sua faccia in ‘sti momenti… NERVIIII >____<**** ndRia – Calmati, Riuccia… ^^””” ndJM – Che -__O””?! ndTutti).

 

- Chissà quale ragazzetto mi capiterà contro…… In ogni modo non avrò problemi. Tsè! – (Aò, e basta con sto “tzè”! Ci hai rotto!! NdTutti).

 

Dunga si sistemò davanti all’entrata sinistra del palco e aspettò di essere chiamato. Intanto Dj Man (Sì, è anche qui!   Non lo sopporto più, ABBATTETELO ! ! ! ndJM – E’ una persecuzione… ç___ç ndRia) dalla pedana rialzata riepilogò la situazione e presentò i blader.

 

- Ecco entrare dal lato sinistro uno dei favoriti di questo torneo, ha vinto i precedenti incontri senza fatica: Signore e signori ecco entrare DUNGA ! ! ! -

 

Subito il biondo entrò baldanzoso e fiducioso (Come al solito. ndJM – Modesto ragazzo! ndRia) tra grida di incitamento e applausi (Mamma, se vedevano combattere il tuo capo chissà che casino! NdRia – Intendi Ozuma? Il mio “capo” da quando -___o”? ndD – Sempre stato, no ^^? ndRia – Basta, continuiamo >___<**! ndD) del pubblico, posizionandosi sul suo lato del campo di gara.

 

- E ora  entra dalla destra del campo una graziosa ragazza che è riuscita ad arrivare a questo punto grazie alla sua abilità e al suo coraggio: ecco a voi MARIE PIRES ! ! ! -

 

Una figurina esile entrò timorosa nel campo, accompagnata da applausi più calorosi rispetto a quelli di Dunga.

Il ragazzo appena la vide si bloccò: era lei, la ragazza di quella volta! Quella che lui aveva cercato per così tanto tempo, e ora eccola lì, di fronte a lui, a neanche cinque metri; a Dunga tutto ciò sembrava incredibile.

 

“M-ma come è-è possibile…?” pensò, mezzo intontito.

 

La ragazza si sistemò di fronte al ragazzo, ormai completamente imbambolato, e lo osservò.

 

“Ma dove l’ ho già visto?” – si chiese, poggiandosi l’indice vicino al labbro.

 

Dopo alcuni istanti sembrò illuminarsi, ricordandosi dello strano ragazzo contro cui aveva scontrato.

Dunga la stava ancora guardando quando gli sembrò che gli avesse parlato, ma non sentì niente per il fracasso e per quel cretino del commentatore che straparlava.

 

- Eh O.o? -

 

Si scosse un secondo e stavolta cercò di leggere il labiale; Marie mosse la bocca, sillabando: “C-I-A-O”

 

“No, non me lo sono immaginato, questa ragazza mi ha s-salutato, v-vuol dire che s-si r-ricorda d-di m-me…?”.

 

Dj Man nel frattempo aveva finito di blaterare (FATELO TACERE QUELL’ESSERE INUTILE >____<***!!! NdRia) e si apprestò a dare inizio all’incontro.

 

- Allora blader siete pronti? -

 

“Devo piantarla, che sia questa ragazza o un altro avversario non fa differenza, io sono il

migliore, non posso distarmi, per giunta per un motivo che neanche so! (X me lo sa

benissimo… ^^ ndRia) – si disse, deciso - sì, ce la farò!”.

 

- In posizione! 3…...2……1……Proooontiii………LANCIO ! ! ! -

 

Marie lanciò il suo Bey al massimo, Dunga ci andò leggero (Perché è ancora “distratto” ndJM – Chissà da cosa ^^ ndRia), ma il suo Bey, inspiegabilmente, finì fuori, mancando di cinque centimetri buoni il campo.

 

 “CHE COSA?!?”

 

- Oooh, incredibile, Dunga ha sbagliato il lancio: COSI’ MARIE OTTIENE UN PUNTO!!!-

 

- EVVIVA! FORZA MARIE! -

 

- DUNGA COSA SUCCEDE? TI SEI LASCITO INCANTARE DALLA DOLCE MARIE? AH, AH, AH, AH, AH… ! ! ! –

 

Il biondo tentò d’ignorare le risate e i commenti beffardi del pubblico, raccogliendo il suo bey con la mano tremante dalla rabbia.

 

“Cosa mi è preso?! Basta! Devo concentrarmi!”

 

- In posizione!     3…...2……1……Proooontiii………LANCIO ! ! ! -

  

Il lancio di Marie fu l’esatta copia del precedente, mentre il ragazzo stavolta lanciò alla massima potenza e… Colpì in pieno Dj Man (Evvai! XDDD! NdRia) che cadde a terra tramortito, ma prima di svenire del tutto indicò, sofferente, verso la morettina.

 

- Doppio out… v-vince Marie… -

   

Dopodiché crollò a terra e venne portato via in barella dall’équipe medica, mezzo delirante.

Dunga uscì tra i fischi e le battute del pubblico, scomparendo nel backstage, mentre Marie lo osservava un po’ confusa, raccogliendo il suo bey.

 

*Piccolo intermezzo divertente che non c’entra una fava con la storia ma tanto x…* [ossia una scemata che ci è venuta in mente perché non sapevamo come allungare qsto cap XDDD]

 

Regia: - Dj Man non è in grado di continuare, ma lo show deve andare avanti, in sostituzione del nostro amato commentatore il suo migliore allievo: signore e signori ecco DAICHI!!! –

(Rapida spiegazione: il nostro amico, x nn si sa quale atto di follia, da grande sarà il nuovo Dj Man – informazioni tratte dal 14° volume del manga, ovviamente in Italia nn ancora arrivato ç__ç ndRia – Qsto si chiama fare spoiler! NdTutti – E chissene! Ve lo immaginate il pidocchio vestito come DjMan? - … <- si guardano e poi, x non scoppiare a ridere come imbecilli, si girano mettendosi una mano sulla bocca - … -___<** ndDaichi)

 

Apparve Daichi con indosso “l’uniforme” da commentatore (uguale a quella di Dj Man).

 

- YEAH!!  ECCOMI QUI, NEL MIO FAVOLOSO DEBUTTO ! ! ! Bene ora continuiamo con la prossima gara! –

 

*Fine intermezzo ^^”*

 

 

 

Nel frattempo Dunga entrò nello spogliatoio e con la sua solita grazia cacciò via tutti i presenti, dopodiché, furibondo per quel che era successo, cominciò a sfogarsi usando l’unico modo che conosceva: cominciò a tirare pugni contro il muro.

 

“Che figuraccia! Ma cosa mi è successo prima? Perché mi agito sempre quando vedo quella ragazza?

Che mi s-sia veramente…. In-in-inna…?” – non terminò la frase, tirando un pugno ancora più forte - NO ! NON PUO’ ESSERE ! ! ! – (Fiiiiineeeee il ragazzo! ndRia)

 

- Qualcosa non va?-

 

Il ragazzo si girò di scatto, incavolato nero.

 

- CHI E’ CHE ROMP…-

 

Si interruppe, trattenendo il fiato per smettere di urlare.

Marie era sulla porta e lo stava osservando incuriosita e un po’ imbarazzata.

 

- Sc-scusa? – (encefalogramma piatto) (Come se fosse una novità… ndKei_Mariam – EHI!! >___<** ndD)

 

- Il torneo è già finito da un po’, stavo cercando mio fratello, ma non l’ho trovato, quindi stavo andando a casa, quando ho sentito dei rumori e sono venuta a controllare, ma, quando mi sono affacciata dalla porta, hai urlato e allora ti ho chiesto se c’era qualcosa che non andava… - mormorò, impacciata, fregandosi gli indici e i pollici.

 

- N-n-n-n-n-n-n-n……  (Gira la ruota e compra una vocale… possibilmente una O… Se no non ha molto senso. ndJM – Piglia fiato, Dunghino-caro -_-“ ndRia) …… Nnno. - (Evviva ce l’ha fatta! ndAutori).

 

- Ah, va bene… - abbassò il volume della voce riducendola ad un sussurro - Mi ero preoccupata… –

 

- Come? -

 

- N-no, n-nel senso >\\< - si corresse all’istante – c-che c-credevo ci f-fosse un p-problema e-e a-allora i-io... … … N-niente…

A-allora io vado… A proposito è meglio se vieni via anche tu o rimarrai chiuso qui dentro per tutta la notte.- concluse, timidamente, uscendo.

        

Il ragazzo annuì appena; dopo, con un sospiro, raccolse le sue cose ed uscì, ancora molto irrequieto. Fuori era già buio: si fermò sul marciapiede, le mani nelle tasche, scocciato, e si guardò giro sobbalzando quando, in piedi sull’angolo della strada, vide Marie.

 

 “C-cosa ci fa qui… Sembra quasi che stia aspettando qualcuno – spalancò gli occhi, fulminato da un pensiero – Non sarò per caso…?” – MA CHE CACCHIO STO PENSANDO?!?! IDIOTA!!!! –

 

- Dunga? – si girò sorpresa, sentendolo (Mi spiegate come cavolo faceva a non sentirlo -____-“? ndMariam – Tu hai rotto, sparisci >___<**!! ndD).

 

- UGH… O__o” Ehm, ciao… - “Porca… Che figura del cavolo, mi sono messo quasi a gridare come un pazzoide!”. (Confermiamo, figura del cavolo. ndKei_Mariam_Ria – ç___ç ndD – Dai, fatti forza… <- pacche sulla spalla da JM). – B-beh… M-magari non sono fatti miei, però mi spieghi come mai sei ancora qui? -

 

La ragazzina s’irrigidì, arrossendo un poco.

 

“Perché fa quella faccia…?”.

 

- B-beh... (gocciolone) L-la verità è che… - fece un sorriso impacciato, sorridendo stentatamente - A-avevo paura ad andare a casa da sola perché è troppo buio. Perciò aspettavo che uscisse qualcuno ^^”… (gocciolone di proporzioni titaniche) -

 

- Ah… (COLPO BASSO! ndTutti) Capisco… – disse, un po’ stizzito - “Ma sono diventato scemo?! Cosa pensavo?! Mi faccio dei castelli in aria come fossi innam… MA CHE DICO, NON LO SONO!!!” (Seee, vabbè… ndRia)

 

- Sc-scusa…tu da che parte vai? –

 

- Verso il porto…- sibilò a denti stretti, stranamente nervoso.

 

- Ah, bene, vado dalla stessa parte ^^ ! – rimase in silenzio per alcuni minuti, mordicchiandosi il labbro inferiore - A-allora facciamo un pezzo di strada in-insieme… -

 

Il biondo smise di sbuffare, trattenendo il fiato; la guardò con gli occhi simili a due uova al tegamino.

 

- EEEEEEEEEH O_____O” ?!-

 

- N-non v-vuoi? – fece, preoccupata di aver chiesto troppo – S-scusa… Aaah, sono impossibile, ma-magari ti sto dando solo fastidio, scusascusascusa.. I-io… -

 

- … … … O_____O … … … …   (Dunghino-caro, rispondere sarebbe una bella cosa…se no riempio tre pagine di tuoi silenzi. ndJM) …No v-va bene… -

 

La ragazzina sorrise grata (decisamente, non aveva solo paura, ma una fifa matta di tornare da sola!) e i due s’incamminarono assieme, nella strada illuminata dai lampioni nella notte marsigliese.

Dunga camminava a passo svelto, mentre Marie, che sembrava un po’ imbranata nei movimenti con la gonna lunga, non riusciva a stargli dietro e rimaneva di continuo indietro.

 

“Cosa le prende? Come mai cammina così piano?” pensò, un po’ scocciato (Ma preoccupato ^^ ndJM).

Vedendola incespicare Dunga capì cosa stava succedendo e rallentò il passo, così la ragazza riuscì a raggiungerlo e, di conseguenza, i ragazzi cominciarono a camminare fianco a fianco per la via, con un po’ di disagio da parte del biondo.

La nostra “coppietta” (Regolati >\\\

 

“Porc… Che sensazione schifosa mi da questa tensione… Così faccio la figura dell’orso! (Ma lo sei! ndAutori). Come potrei attaccare discorso? Di cosa potrei parlare? Ma poi, scusa, che mi frega?! Uffaaa, per favore, arriviamo a destinazione!”.

 

Marie, però, sembrava non reggere quel silenzio e decise di rompere il ghiaccio

 

- C-cosa ti è successo durante il nostro incontro? –

 

Subito lei desiderò non aver parlato, vedendo la sua faccia mezza scioccata; in realtà Dunga era solo completamente spiazzato, si sentiva un cretino per non essere stato in grado di buttare giù quel muro di silenzio che li divideva, e che in fondo aveva creato anche lui; in più non sapeva cosa rispondere alla domanda della ragazza.

 

- Ehm………n-non so………-   

 

- Oh, sc-scusa forse n-non sono cose che m-mi riguardano – “Mi sa proprio che ho parlato troppo, accidenti… >\\\\<”.

 

- No, f-figurati… - borbottò, senza guardarla – E’ solo che non lo so bene… Neanche io. –

 

- Forse eri stanco dopo le eliminatorie e gli incontri precedenti. – sorrise cordiale.

 

- Può essere…-

 

I due continuarono a parlare (sempre di Bey ovviamente ndJM), pian piano l’imbarazzo svanì e i ragazzi si sentirono sempre più a loro agio l’uno con l’altra, persino gli argomenti della conversazione cominciarono a variare.

Quella ragazzina sapeva molte cose, ma era anche un tipo decisamente particolare: più che parlare quasi sempre mormorava, a volte chiedeva “scusa” balbettando per frasi o parole che credeva a sproposito, anche se non lo erano, parlava sempre con tono garbato anche un po’ eccessivamente; a Dunga veniva un po’ da sorridere vedendola.

 

- Sai – disse lei ad un certo punto, sorridendo lievemente - a vederti sembri sc-scontroso e in-inavvicinabile…ma in realtà s-sei simpatico  ^/////^. -

 

Dunga si gelò sul posto, era sconvolto dalle parole della ragazza, nessuno gli aveva mai detto niente del genere! Non seppe cosa rispondere e tra i due calò il silenzio più assoluto, perché anche Marie era stata contagiata dal mutismo del ragazzo e serrò la bocca in una morsa, senza più proferir parola.

Finalmente arrivarono davanti alla casa della ragazza, una villetta con un giardino circondata da un muro il cui unico accesso era un cancello che si apriva su un piccolo vialetto in pietre grezze, dove i due si fermarono.

 

- S-sono arrivata…- disse titubante, fissando per terra.

 

- Ah, ok…-

 

- G-grazie per avermi ac-accompagnato… C-cioè o\\o – si corresse nuovamente, a disagio – Gr-grazie di aver fatto un pezzo assieme a me… -

 

- D-di niente… Andavo per la stessa strada… - si ammutolì di nuovo, ma quando provò nuovamente a parlare, la voce uscì bassissima e tremula - A-a proposito di quello che dicevi prima…… - “Ma che cavolo mi prende?! Che mi succede?!? Io…” – Cioè, anch’io penso che t-tu…-

     

- MARIEEEEEEEEEE ! ! ! -   

 

Dal giardino si sentì provenire il rumore di qualcuno che correva e improvvisamente si trasformò nel suono di qualcosa che strusciava per terra: dal cancello uscì una figura umana che si lanciò in scivolata verso gli stinchi di Dunga, il quale fece un salto all’indietro per evitarla.

 

- EHI!! –

 

Fermatasi la misteriosa figura si alzò ed entrò nella luce del lampione, dando finalmente a Dunga la possibilità di vedere chi lo aveva aggredito: un ragazzo leggermente più basso di lui, i capelli biondi, gli occhi verdi e con indosso la maglia della nazionale francese di calcio lo fissò arcigno per un istante, per poi ignorarlo e girarsi verso Marie, furibondo.

 

- Marie ti sembra l’ora di rincasare?! E poi – guardò nuovamente malissimo Dunga - chi è questo tipo?! –

 

- Ma Zinedine, sei stato tu a lasciarmi sola al palazzetto e lui mi ha solo accompagnata, caro fratellone! –

 

“FRATELLONE O___o”?! – pensò Dunga scioccato – E’ suo fratello questo qui? (gocciolone)”.

 

- Bè, ecco…(goccia) – Zinedine - Avevo visto una ragazza e l’ho seguita…poi, beh… Mi ha dato bidone e sono tornato a casa e non ho più pensato che eri ancora là…… Comunque perché non mi ha chiamato e sei venuta con questo gorilla ?! –

 

Dunga, che fino ad quel momento si era tenuto fuori dalla discussione tra i due, si sentì tirato in causa ed esplose subito, offeso, contro il ragazzo.

 

- SENTI TU, PAGLIETTA, COME CAVOLO TI PERMETTI DI OFFENDERMI?!?!?! Se sei tanto preoccupato per tua sorella, invece che correre dietro alle ragazze prenditi cura di lei ! –

 

- Come ti permetti! – sbraitò quello, che sembrava anche più irascibile del giapponese (E ce vo tutta… -__-“ ndTutti) - Chi sei tu per parlare?!  Non rompere se non vuoi fare una brutta fine!!! –

 

- E’ una minaccia…? – lo scrutò con aria torva.

 

- E se anche fosse…? –

 

- ZINEDINE SMETTILA!!! – piagnucolò Marie, tirandolo per una manica.

 

L’espressione della ragazza sembrò influenzare moltissimo il fratello, che le diede un buffetto sulla testa e si girò un po’ agitato.

 

- Sc-scusa……Salutalo, se proprio devi. – sibilò - Io ti aspetto dentro… -

 

Il ragazzo si diresse verso la porta e, prima di entrare in casa, tirò un’altra occhiataccia a Dunga, che rispose senza scomporsi, incrociando le braccia al petto.

 

- Perdonalo, è fatto così ^^ (goccia) - sorrise stentatamente la morettina, guardando Zinedine rientrare - è iperprotettivo… Comunque ciao e grazie per avermi accompagnata ^^. – la moretta fece per aprire il cancello, ma si fermò, girandosi - A proposito cosa volevi dirmi prima che Zinedine ci interrompesse? –

 

Il ragazzo s’irrigidì, cavolo, se l’era ricordato! Dunga tentò di svicolare, portando un braccio dietro la nuca.

 

- N-niente di particolare… Ciao… -

 

- Va bene ^^. – sorrise cordiale, entrando nel vialetto – Ciao. -

 

La ragazza andò verso la porta, voltandosi e salutando con la mano Dunga prima di entrare.

Lui annuì, dirigendosi verso casa, ma, mentre la rabbia verso quella “paglietta” (come ormai l’aveva ribattezzato) di Zinedine sbolliva, un pensiero cominciò a farsi strada nella sua testa, cioè che forse la piccola Marie era una ragazzina speciale.

 

“Ma… Che… CAVOLOSTOPENSANDOOOO?!?!? Imbecille!!”.

 

Con uno botto sonoro spalancò la porta di casa sua, convincendosi di essere ormai impazzito… O forse non voleva semplicemente ammetterlo?

 

 

 

 

 

La mattina seguente Marie si alzò di buon ora, all’incirca attorno alle sei e mezza, sette, fece velocemente colazione ed uscì di casa, pimpante: appena mise piede fuori dal cancello ed ebbe mosso un paio di passi, svoltata a sinistra, scorse una grossa sagoma di ragazzo… Stranamente famigliare.

 

- Scusi… - appena lui si girò, però, lo riconobbe (Ma chi sarà mai ^^? ndAutori) – Ciao, Dunga, sei tu! Cosa ci fai da queste parti? –

 

Lui la salutò e rispose sostenendo di essere passato di lì per caso facendo due passi: la verità è che il nostro “tenerotto” stava vagando in zona da circa un’ora sperando di incontrarla (Già, la sua innamorata.. Pucci puucci ^^ ndRia - MA COSA STAI DICENDO!? NON E’ LA MIA INNAMORATA!!! ndD – Seee, come no… -_-“ ndJM – Allora perché hai cercato di incontrarla?   ^ ^  ndRia - ……… ndD – Abbiamo capito, non lo ammetterà mai… -_-“ Continuiamo che è meglio… ndAutori) .

 

- Ho capito… - (cosa, che è venuto a cercare te ^^? NdRia – FINISCILA >\\\\\< ndD).

 

- …. … -

 

- …. … … -

 

- … … … -

 

(Yuhuuuuu, ci 6? Dunghiiino?! NdAutori)

 

- S-senti… - intervenne alla fine Marie mormorando - Ecco, a-adesso tu da c-che parte vai? -

 

- EH O__O?  - (riconnessione celebrale in corso…)

 

- I-io vado di là, s-se ci vai anche tu >\\\\<… -

 

- EEEH O_____O”?!? – (riconnessione ultimata -___-“…)

 

- N-n-no, no, scusascusascusa, ho… Ho detto u-una cosa inopportuna >\\\\\\\<…! -

 

- N-no… Non preoccuparti… … … C-comunque… -

 

- Uh o\\o? -

 

- Beh… - il tono di Dunga si abbassò - Anch’io… Vado di là… -

 

- D-davvero?! -

 

Il ragazzo annuì. Marie sorrise e decise di far fare a Dunga un giro turistico della città, visto che lui aveva girato solo alla ricerca di avversari.

 

Dalla periferia si spostarono nella parte vecchia della città fino al porto, attraversando il ponte girevole di ferro, per poi imboccare la via principale, via Cannebière.

Marsiglia è una città davvero bella: ci sono strade e piazze larghe e regolari, fontane, giardini; l’atmosfera tra i due era rilassata, non come i due precedenti incontri, che, per un motivo o per un altro, non erano andati benissimo, così i due riuscirono a parlare tranquillamente un po’ di tutto. Dunga era sorpreso, senza contare Mariam, non aveva mai parlato così famigliarmente con una ragazza, anzi, non aveva praticamente mai parlato così tanto con una ragazza! Marie era diversa dalle ragazze che Dunga era abituato a vedere, era gentile, non come le altre che, incrociandolo per strada, gli giravano alla larga intimorite dal suo aspetto e dai suoi modi sgarbati, che lo facevano assomigliare sempre ad uno scimmione (per questa frase mi potrei offendere… -___-**** ndD), anzi, sembrava che a lei facesse piacere la sua compagnia; e la cosa, anche se non voleva ammetterlo, lo rendeva contento. Forse proprio perché si stava accorgendo di questo, il ragazzo tentò di andarsene appena scoccò mezzogiorno, ma Marie, che ormai lo trattava con molta confidenza, lo costrinse a pranzare con lei ad uno dei bar di via Noailles.

I due continuarono a parlare del più e del meno e a passeggiare per molto tempo, tanto che arrivò la sera; la ragazza sarebbe andata a casa, ma siccome adesso si trovavano praticamente dall’altra parte della città e lo stomaco le brontola, Dunga ebbe (stranamente) l’idea di offrirle qualcosa.

Così, però, trascorse dell’altro tempo.

Troppo.

 

- MA E’ TARDISSIMOOO!! – esclamò Marie ad un certo punto, vedendo l’ora su un orologio vicino al lampione. 

Agitatissima guardò anche l’orologio da polso, impallidendo come un cencio, e poi cominciò a correre, senza quasi rendersi conto di quel che stava facendo.

 

- E-ehi, che ti prende?! Aspetta…! – e, dopo averla raggiunta, Dunga la bloccò mettendole una mano sulla spalla – Che… Che ti prende…?! -

 

- Devo correre a casa!! – esclamò, preoccupatissima – altrimenti Zin si preoccupa e diventa paranoico! Allora sì che sono guai! -

 

- “Zin” CHI O__o?! -

 

- Zinedine! Mio fratello!! -

 

- Aaah! -

 

- S-scusa, ma devo proprio scappare! – la ragazza fece per avventurarsi per la strada principale, ma Dunga la fermò di nuovo, indicando una via secondaria:

 

- Di lì fai prima, andiamo. -

 

Così, con Marie che correva continuando a mormorare “è tardissimo, accidenti!” e Dunga che, praticamente camminando, la seguiva, poco convinto, i due s’inoltrarono per una serie di viuzze consecutive, dirigendosi verso casa Pires.

Arrivati quasi da casa sua, la ragazza dovette fermarsi per prendere fiato, ormai spompata.

 

- Ma ti stanchi così per qualche metro di corsa (gocciolone)? –

 

- Già… puff… - sorrise stentatamente, sollevando la testa - Non sono… panf… Propriamente una sportiva… -

 

Ma proprio in quel momento si sentì il suono metallico del cancello che sbatteva contro il muretto del giardino, e un furibondo Zinedine si scagliò, o almeno tentò di scagliarsi, per la seconda volta contro Dunga, che stavolta evitò davvero per un pelo un calcio nello stinco.

 

- TUUUUUUUUU…. – sibilò, minaccioso - CHE – CAVOLO – CI – FAI – CON – MIA – SORELLAAAAAA?!?! –

 

- Uh O__O””? -

 

- Z-Zinedine… (gocciolone). – mormorò la sorella in agitazione.

 

- Marie, ma lo sai che ore sono?!? Si può sapere dov’eri finita?!?! -

 

- Beh, ecco… (gocciolone) -

 

- Vedi di calmarti, paglietta. – fece Dunga, decisamente irritato dal tono dell’altro – Guarda che non è colpa sua! -

 

- INFATTI E’ COLPA TUA, IDIOTA >_____<**!!!!! -

 

- CHE HAI DETTO >_____<**?!? –

 

- E-ehi, ragazzi… - sussurrò la mora con una certa ansia nella voce - Calmatevi, dai…! –

 

- SI PUO’ SAPERE CHE ACCIDENTI CI FACEVI CON MIA SORELLA?!? – continuò il fratello, ignorandola

 

- CI SIAMO INCONTRATI PER CASO, NON ROMPERE LE SCATOLE, CRETINO!!!! – (Seee, proprio x caso… ndAutori)

 

- CRETINO?!? IO SAREI CRETINO?!? –

 

- NO, HAI RAGIONE, SEI UNA PAGLIETTA IDIOTA!!!!! –

 

- Ragazzi, vi prego… sniff… - mormorò, l’ansia che cresceva.

 

Ma i due sembrarono diventati improvvisamente sordi e continuarono ad insultarsi senza neanche degnare Marie di uno sguardo per almeno un quarto d’ora.

 

- ORA BASTA >____<***!!! – esclamò all’improvviso il francese, furibondo– ORA TI GONFIO DI BOTTE!!!!! –

 

- Non aspetto di meglio… FATTI SOTTO IDIOTA!!!! – (Oddio che fanno o___O””!!! ndRia)

 

-  ADESSO BASTAAAAA !!!

 

Entrambi si bloccarono con una mano sul colletto dell’altro e il pugno sollevato, voltandosi a guardare la ragazza.

 

- NON VI SOPPORTO PIU’ !!! – si fermò, mentre goccioloni argentei le scendevano dagli occhi; gli altri due s’irrigidirono.

 

“Ugh…! (gocciolone) C-che fa?!” - 

 

- A-aspetta, sorellina, io… Ehm… -

 

La ragazza alzò gli occhi, guardandoli triste ed arrabbiata:

 

- NON VI VOGLIO PIU’ PARLARE!!! –

 

La ragazza scappò verso il cancello, corse a velocità supersonica attraverso il viottolo di pietra ed entrò i casa, sbattendosi la porta alle spalle e chiudendola con un sonoro botto metallico.

 

- E-EHI!!! (gocciolone) Marie, aspetta! – Zinedine corse fin dalla porta e ci battè i pugni sopra – Non ho la chiave, non puoi lasciarmi qui fuori!!! -

 

- ARRANGIATI (sob!)!! – singhiozzò, appoggiata con la schiena alla porta – ADESSO RESTI LI’, NON VOGLIO VEDERTI!!! - (Un po’ drastica la piccola… ^^” ndRia – Poverina, è arrabbiata ndJM)

 

- Dai, sorellina… – tentò di convincerla, con tono mellifluo.

 

- ANDATE VIA, BRUTTI STUPIDI! TUTTI E DUE!!! –

 

Marie non voleva davvero sentire nulla: era furiosa, non solo col fratello, che al solito si era comportato in maniera esagerata, ma anche con Dunga, che si era dimostrato uno stupido.

 

“Mi hanno delusa… Mi ha delusa… Stupidi, stupidi, STUPIDO!!!”. –

 

Zinedine continuò a bussare sulla porta, mentre alcune gocce cominciarono a bagnarli il naso.

 

- Marieeee… - frignò, battendo più forte – Qui comincia a diluviare, dai, fammi entrare!

 

Ma la ragazza non gli rispose; la pioggia aumentò d’intensità, così Zinedine, che cominciava ad essere davvero zuppo, si rifugiò nel garage, che, per sua fortuna, non era mai chiuso a chiave.

Dunga, invece, non si mosse: rimase a fissare il cancello e la porta chiusa, sentendosi un completo idiota. Riflettendoci, si era comportato da tale, sia lui che Zinedine.

Abbassò la testa, senza mutare espressione, stringendo i pugni: si diresse verso il lato opposto della strada e, appoggiandosi al muro, si sedette a gambe incrociate sul marciapiede, continuando a sbirciare di tanto in tanto casa Pires, totalmente incurante della pioggia battente.

 

E da lì non si mosse. Per tre lunghi giorni di pioggia, senza mangiare o far altro, il ragazzo non si spostò di un millimetro, restando seduto su quel marciapiede. Neppure gli insulti di Zinedine che, facendo spuntare ogni tanto la testa dal garage, lo punzecchiava, lo fecero muovere.

 

- Vedi bene di sparire, che magari mia sorella si calma non vedendo più la tua brutta faccia! –

 

Ma Dunga lo ignorò ogni volta, lanciandogli solamente occhiate acide. Infatti non aveva la minima intenzione di spostarsi, almeno finchè Marie non fosse uscita da dentro e non avesse potuto chiederle scusa, scusa per averla fatta piangere.

 

“E non mi muoverò finchè non riuscirò a farlo!”.

 

Anche Dunga, però, era osservato proprio da Marie.

Neppure lei si era più mossa, insensibile pure ai lamenti del fratello.

 

- Marie, ti prego, sto morendo di fame, fammi entrare ç___ç! – l’aveva pregata, disperato.

 

Ma lei, ancora furibonda, aveva socchiuso la finestra, lanciandogli un borsellino pieno di monetine… Dritto in testa. Il biondo si era accucciato a terra dolorante, le mani sulla testa a massaggiarsi il bernoccolo che gli stava spuntando.

 

- Adesso arrangiati! -

 

- Te ne approfitti solo perché mamma e papà non ci sono ç___ç** !!! – aveva protestato, indicandola, con gli occhi lucidi, mentre afferrava il borsellino.

 

Ma se la morettina ignorava i mugugni del fratello, guardava sempre attenta Dunga, che non si era mai mosso, restando fisso dall’altro marciapiede.

 

“Che diavolo sta facendo? – pensò, il terzo giorno, scostando per l’ennesima volta le tendine della finestra – Sono tre giorni che sta lì sotto la pioggia…”.

 

Istintivamente, la ragazza sarebbe voluta uscire per vedere come stava, ma pensandoci decideva sempre di non muoversi: lui e Zinedine si erano comportati troppo da stupidi, che si arrangiassero! Quello che facevano non le importava! 

 

 

 

Il mattino del quarto giorno Marie venne svegliata dallo squillo del telefono. I suoi genitori, in viaggio, avevano chiamato per avere notizie sue e del fratello.

 

- Tutto bene… - rispose, sbadigliando “Insomma!” – Tra quanto tornate? -

 

- Cinque giorni, tesoro ^^. – rispose la madre.

 

- Capito… - la ragazza sbirciò la finestra alle sue spalle, aperta, sentendo “qualcuno” starnutire sonoramente dall’ingresso; le scappò un risolino – Senti, mamy, sai dove sono le medicine per il raffreddore? -

 

- Beh, sì… - rispose, sorpresa - Ma perché, ti sei ammalata? -

 

- Io no… -

 

- E…EEEETCIUUUUUUUU!!!!! –

 

- Ma mio fratello credo di sì… (gocciolone di proporzioni bibliche)

 

 

 

- Sorella disgrazia… aah… aaaah… aTACCCIUUUUU' !!! – sbraitò, seduto sul letto, tirando su col naso.

 

- Avanti, fratellino, non lamentarti… - gli disse, porgendogli la medicina e un bicchiere di succo d’arancia – Non è mica la morte di nessuno, hai solo un po’ il naso tappato. -

 

- SOLO UD PO’?! – si lagnò, stringendosi nella coperta – Io sto balissibo… Ed è tutta colpa tua… SNIFF! –

 

La ragazza sospirò, rassegnata, andando in cucina a preparare qualcosa di caldo.

 

- SNIFF…  Sorellida… -

 

- Ce c’èèèè?! – disse, un po’ scocciata da tutto quel lamentarsi del fratello.

 

- Ehi… bi chiudi la fineddra? –

 

- Uffaaaa! – poi però, guardando lo sguardo supplichevole di Zinedine, si raddolcì – Va bene…-

 

Passò accanto a lui, leggendogli sul cui viso l’inequivocabile espressione “scusami-tanto”; la ragazza sorrise.

 

– Vabbè, per questa volta potrei perdonati, fratellone ^^! -

 

Il ragazzo voltò la testa, tirando di nascosto un sospiro di sollievo.

 

“Mia sorella è dolce e cara, ma quando si arrabbia diventa una belva… (gocciolone)”

  

Marie si sporse per chiudere il vetro e, senza accorgersene, alzò istintivamente gli occhi, rimanendo un po’ sorpresa: l’altro lato del marciapiede era vuoto.

 

- Non… c’è…? – mormorò, inconsciamente

 

- Che d’è? (sniff!) -

 

- Eh? N-niente… >\\< -

 

Il ragazzo si stiracchiò, infilandosi le ciabatte e alzandosi per andare a mangiare qualcosa.

 

- Uff…! – sospira – Per fortuda quell’ibbecille s’è levado dalle scadole! – (Alla faccia del naso chiuso!!!! NdRia)

 

- …Chi? -

 

- Bassì, quel cretido che sdava là seduto da tre giordi… -

 

- Parli di Dunga? – disse, un pò seccata.

 

- Uh? Sì, perchè?

 

- Ricominci?! Non dovresti parlare male della gente che non conosci, fratellino! – rispose, con tono da predica.

 

- … (gocciolone preoccupato) Dod lo codoscerò, però so che per colpa sua l’aldro giordo sei stata fuori fido a tardi, e quesdo non bi sta bede!! -

 

La sorella lo guardò torva, ma tentò di trattenersi, andando semplicemente in cucina sbattendo i piedi.

 

- … … … Barie… -

 

- Che c’è?! -

 

- Dod è che ti sei fidadzata cod quello lì?! -

 

Sentendolo la ragazza fece cadere nel lavello la scodella che aveva in mano, divampando fino alla punta delle orecchie:

 

- MACCHECCAVOLODICIIIII >\\\\\\\\\\\\\\\\ 

 

- Uff, bedo bale! – sospirò sollevato - Per ud secoddo bi ero spavedtato! –

 

- …. … >\\\\\< Fratellaccio stupido!!! –

 

Stizzita e ancora con le guance in fiamme, Marie gli riempì un piatto di brodo fumante e lui, da furbo, lo prese tranquillo con le mani nude.

 

- AHIO!! Ba scotta!! -

 

- Come sei scemo… Certo che scotta, è caldo! – lasciò un sospirone rassegnato - Tieni… -

 

Sorridendo, la ragazza gli porse un vassoietto e Zinedine cominciò a bere la sua minestra, mentre Marie metteva da parte quella avanzata e cominciava a lavare i piatti.

 

- Dopo devi fare qualcosa per quel naso, siamo intesi? -

 

– EEEEH?! Ba dod de ho voglia!

 

- Vuoi continuare a non respirare? – chiese, rassegnata - Ti ho anche già preparato tutto, su! -

 

- Uffa! E ba bede…

 

Il ragazzo continuò a mangiare borbottando, mentre Marie prese a riflettere, un po’ preoccupata: se Zinedine, che era stato quei tre giorni chiuso nel garage, si era beccato un raffreddore del genere, Dunga, che era rimasto sotto la pioggia, come stava? E se se ne fosse andato proprio perché si era ammalato come Zinedine?

 

“Se fosse così… Sarebbe colpa mia!”.

 

- Che c’è… SNIFF… Sorellida? -

 

- N-niente… -

 

 

 

Il giorno dopo Zinedine stava meglio, ma, con la scusa della convalescenza, ronfava della grossa ancora alle undici, completamente sbracato sul letto; Marie, invece, era già sveglia da un pezzo: in silenzio si avvicinò al fratello, gli sistemò sopra la coperta, sussurrandogli un frettoloso “Torno presto”, dopodichè, afferrata la sua borsa ed infilandosi un maglioncino, uscì silenziosamente di casa, dirigendosi verso il porto.

Nell’aria ancora fresca della mattina Marie camminava in silenzio, sperando di ricordarsi quale fosse la casa giusta, visto che Dunga aveva solo accennato dove abitava.

Finalmente trovò quella che cercava: una casa vecchissima, di quelle a due piani, dai muri con la vernice scrostata in così tanti punti da sembrare abbandonata; il primo piano non aveva una porta che si affacciava sulla strada, ma solo una scaletta arrugginita che saliva fino al secondo piano, con una terrazzina come ingresso.

 

- … … (gocciolone) Beh, il posto è questo, l’unica casa che non fa da magazzino è questa… Quindi… (gocciolone sempre + grosso). -

 

Poco convinta, Marie salì la scaletta traballante, arrivando in cima sempre meno sicura di quello che stava facendo; si fermò un secondo sul terrazzo, guardando intimorita la porta, poi bussò timidamente, quasi sobbalzando quando sentì il rimbombo sul legno.

Passarono alcuni minuti senza che nulla si muovesse, mentre Marie cominciava a temere di essersi sbagliata, quando sentì qualcuno borbottare con voce roca contro chi accidenti lo disturbasse.

 

- Chi è?! – fece da dentro, sgarbato.

 

- D-Dunga? S-sono Marie… -

 

- CHI O____o?!? -

 

- Marie… - sussurrò, timida

 

Dall’altra parte calò il silenzio per alcuni, lunghi minuti.

 

- C-che… Che ci fai qui? – disse, senza aprire

 

- EH O\\O?! b-beh, e-ecco… >\\\< -

 

Marie non sapeva che rispondere, non poteva certo dirgli che era andata a cercarlo perché era preoccupata! Primo, perché non se la sentiva di chiedergli perché fosse rimasto ben tre giorni sotto la pioggia, secondo, perché per questo si sentiva anche un po’ in colpa, terzo e fondamentale… Perché si vergognava da morire!

Non aveva mai avuto grandi amicizie tra i ragazzi (anche perché suo fratello trafiggeva con lo sguardo qualunque essere di sesso maschile le parlasse che non fosse suo padre o un suo parente) e adesso si preoccupava tanto per un ragazzo che conosceva da neanche sei giorni…

 

“Che mi prende…?”.

 

- Comunque… - continuò lui con tono un po’ sgarbato – Non puoi entrare. Grazie tante, ma vai a casa. – (Cattivo!! NdAutori)

 

- C-come? – stupita, fissò, sentendosi un po’ stupida, la porta – P-perché? -

 

- Perché non puoi, punto. – disse, con tono più basso – Ci vediamo. – (Dunga. 6 uno s*****o di 1° categoria!!!! ndJM – Ecco il cavaliere con tutte le donne ndTutti – Lo so -___-* ndRia – Gelosa. ndTutti – XPPP ndRia).

 

La ragazza si appoggiò agitata alla porta, senza sapere cosa fare.

 

- A-aspetta! – farfugliò impacciata - I-io… Ecco, io… -

 

Ma Marie venne interrotta da un tonfo preoccupante proveniente da dentro la casa, che la fece trasalire visibilmente.

 

- EH O___O?!? (gocciolone preoccupato) -

 

Da dentro non si sentì più niente; Marie girò un paio di volte su se stessa, agitatissima, pensando a cosa potesse essere stato quel rumore. Quasi inconsciamente afferrò la maniglia della porta, che si girò dolcemente senza problemi.

 

- Era aperta…? (gocciolone) – (Dunga, le porte sono fatte per essere chiuse… ndRia – Vabbè che non c’è un c… da rubare, però…  -____- ndJM).

 

Timidamente, Marie socchiuse la porta, facendo capolino dal piccolo spiraglio; entrò a piccoli passi, socchiudendo gli occhi per abituarsi alla penombra.

Sobbalzò, quando vide il ragazzo in mezzo alla stanza che tentava, inutilmente, di alzarsi da terra appoggiandosi al tavolino.

 

- M-ma che ti è successo?!? – esclamò, preoccupata

 

Dunga ci mise un po’ a mettere a fuoco il fatto che Marie fosse entrata e che ora gli stesse parlando.

 

- Come… Perché sei entrata…? – disse, col fiatone. Prima che Marie gli potesse rispondere, però, le gambe gli cedettero di nuovo, e cadde con un altro tonfo sordo – Porca miseria…! -

 

- M-ma cos’ hai?! –

 

La ragazza fece per avvicinarsi, ma Dunga l’allontanò con un debole gesto della mano.

 

- N-non ve… Non venire… Qui… -

 

Marie, però, raccolse la poca testardaggine che possedeva e gli si avvicinò comunque, aiutandolo a forza ad alzarsi. (Potrebbe considerarlo “contatto fisico non desiderato”… ndCiuchino – E TU CHE FAI QUI?! SPARISCI!!! ndAutori).

Appena gli sfiorò la spalla, Marie sussultò, preoccupandosi ancora di più.

 

- MA TU SCOTTI! Sei bollente… PERCHE ‘ NON ERI A LETTO A RIPOSARTI SE HAI QUESTO FEBBRONE DA CAVALLO?! -

 

- Lasciami perdere… - borbottò, un po’ acido, cercando di stare ritto in piedi da solo – Questo è successo perché sono scemo… Ma sto benissimo, vai a casa prima che quel cretino di tuo fratello ti dica di tutto. -

 

- Lascia perdere mio fratello! Siediti subito, avanti! -

 

Con non poca fatica, Marie convinse il gigante a sdraiarsi sul divanetto macilento, dove lui, alla fine, si lasciò andare, distrutto.

La ragazza bagnò nel lavello un fazzoletto che aveva con se e glielo mise sulla fronte, dopo cominciò a frugare nella borsa, sperando di essersi dimenticata di lasciare a casa le medicine di scorta che aveva comprato per il fratello.

 

- SI ‘! – esclamò, prendendo la scatolina – Con questa ti si abbasserà la febbre ^^!

 

- Si può sapere… - mormorò, senza fiato – Perché ti stai preoccupando per me?

 

- C-come o\\\o? b-beh, ecco… - si rigirò le mani nervosamente, imbarazzata – F-forse sono solo fatta così… -

 

Dunga la guardò un istante fissarsi le mani in grembo, mordicchiandosi un labbro, e volse la testa di scatto, sbuffando decisamente a disagio.

 

“Era meglio se non aprivo neppure… >\\\<”.

 

Marie gli porse la medicina con un po’ d’acqua, dandogli una lieve pacca sulla spalla; Dunga prese il tutto, sbuffando ancora, poi si girò su un fianco, borbottandole un ringraziamento e dicendole di andarsene via.

Ma Marie rimase ferma. Dopo un po’ il ragazzo crollò addormentato, russando, e Marie, ridendo sotto i baffi, si sedette su una cassa di legno in un angolo, guardandosi attorno.

Quella era proprio una casa abbandonata, che consisteva, a quel piano, in un piccolissimo bilocale. Dunga l’aveva sistemato alla bene e meglio, ma ad eccezione del divano sgangherato in mezzo al salotto e al tavolino, non c’era niente: le pareti avevano crepe abbastanza profonde, e lungo le mura spoglie, negli angoli, c’erano alcune vecchie casse di legno coperte di polvere; sembrava che, ad eccezione del pavimento e della zona cucina, al ragazzo non fosse passato neppure per l’anticamera del cervello (piccolo, ricordiamolo ndJM – EHI >___<**!! NdDunga) di dare una pulita a quel posto. Marie, soprappensiero, curiosò anche in cucina, ma non c’era praticamente niente; era proprio la casa di un ragazzo, anche Zinedine sarebbe vissuto col minimo indispensabile e con la fatica minima per quanto riguardava l’ordine!

 

- Bene ^^! – sorrise, stringendo i pugni con decisione – Ho un’idea! -

 

 

Dunga si svegliò con la testa pesantissima, sentendosi ancora molto debole, che era già pomeriggio inoltrato; si alzò a sedere sul divano, tenendosi la fronte ancora bollente, e cercò di ricordarsi come diavolo ci era finito lì, visto che avrebbe dovuto già trovarsi su un autobus diretto ad una nuova città.

Ma certo, Marie… Era venuta fin da casa sua, ma perché? Dopo il modo in cui l’aveva fatta arrabbiare, credeva non l’avrebbe più rivista, anche se prima di rinunciare aveva aspettato che uscisse di casa fino a farsi venire quasi una polmonite per tutta l’acqua presa, e solamente quando aveva cominciato a sentirsi la fronte come un forno e a vederci doppio aveva deciso di andarsene a casa. Da solito idiota, però, aveva continuato a sperare di trovare un sistema per rivederla e chiederle scusa, ma quando l’aveva rivista, non aveva parlato, no, da buon idiota l’aveva cacciata via! Maledetta la sua testa dura e maledetto il suo orgoglio! Era troppo presuntuoso per farsi vedere da qualcuno in quello stato.

 

“Pazienza… - sospirò, poco convincente perfino per se stesso – A quest’ora sarà a casa con quello stupido di Zinedine…”.

 

Dunga si voltò, sentendo una strana corrente venire dalla cucina, e per poco non gli venne un infarto: seduta su una sedia, con le gambe raccolte al petto e la testa verso la finestra, c’era Marie, che sentendolo alzarsi si voltò, sorridendogli.

 

- Buongiorno ^-^! -

 

- … … … … O_____O … … … T-tu… Tu… Tu… (Cos’è, non c’è linea? NdJM – Jolly… -___-“ ndRia) CHE CAVOLO CI FAI ANCORA QUI?!?! - (Oddio, è impazzito O__O”! ndJM)

 

- Volevo solamente ricambiare il favore che mi hai fatto l’altra volta, aiutandomi a tornare ^^. E poi, sì, insomma, volevo chiederti scusa… -\\\-  -

 

- Come? Scusa? E per cosa? -

 

- … … >\\< N-no, ecco… -

 

Un rimbombo sordo interruppe la ragazzina; Dunga si portò una mano alla pancia, a disagio, mentre Marie trattenne un risolino.

 

- Ti va qualcosa di caldo ^^? -

 

 

 

Se qualcuno avesse raccontato ad Ozuma, Jessie e Mariam che “quello scimmione di Dunga” si sarebbe ritrovato in una vecchia casa di Marsiglia, con una mezza bronchite, a mangiare un bel piatto di zuppa cucinato da una ragazza apposta per lui, come minimo sarebbero scoppiati a ridere come matti.

Invece, Dunga era proprio lì, mandando giù di gusto cucchiaiate di minestra (solo xkè te l’ ha preparato il tuo amore ndJM – NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO >\\\\\\\\<*!!!! NdDunga – Calmati, dongiovanni ^^ NdRia – PIANTATELAAAAA >\\\\\<*****!!!!), mentre Marie sedeva dall’altra parte del tavolo, sorridendo.

 

- Aaaaaah, grazie, mi ci voleva… -

 

- Era buono? – chiese timida.

 

- Certo! Dico sul serio! -

 

- Meno male ^^… Beh, in fondo è l’unica cosa che so cucinare ^\\^… -

 

La ragazza tornò a tormentarsi le mani, impacciata, e anche Dunga si zittì; calò un silenzio imbarazzante. (Che strano, lo scimmione che sta zitto! NdMariam – Nevicherà… ndTutti – SPARITE >___<**!! NdDunga).

 

- Senti… - fece, ad un certo punto, girando il cucchiaio sul fondo del piatto vuoto – Tu… Perché sei venuta qui? -

 

Domanda fatale! Marie s’irrigidì sulla sedia, stritolandosi un lembo della gonna tra le mani.

 

- E… E-ecco, i-io >\\\<… I…Io… Beh, non ti ho più v-visto e-e ero pr-preoccupata… -

 

- EEEH o_____O”?!? -

 

Marie chinò la testa in basso, parlando con volume sempre più basso.

 

- E-ecco… H-ho… Ho pensato che… c-che visto che… Che m-mio fratello non s-stava bene… T-tu che s-sei s-stato… Che sei stato tanto t-tempo sotto la p-pioggia… F-forse… N-non e-eri più v-venuto… Non eri più venuto p-perché… Non stavi b-bene… -

 

- … … EH O___O?! -

 

Marie rimase ferma, mordendosi il labbro.

 

- T-tu… Tu mi hai visto O__O? – balbettò lui a disagio. (Sai era un po’ difficile non vederti… -____-“ ndAutori)

 

Marie annuì, senza alzare la testa. Calò di nuovo il silenzio e man mano che passavano i minuti  Marie si sentiva più scema; alla fine si alzò di scatto, facendo un sorriso forzato.

 

- B-beh… Visto che stai meglio p-potrei a-anche andare a casa, a-altrimenti Zinedine s-si preoccupa... -

 

La ragazza si voltò, pronta ad uscire ed era già quasi dalla porta, quando Dunga la bloccò.

 

- Aspetta un attimo…! -

 

- Eh? -

 

- E-ecco… o\\o – “Ecco, sono impazzito del tutto! Ma che cavolo sto facendo?!?”.

 

Marie lo guardò, senza cambiare espressione; chinò nuovamente la testa, sentendosi sempre più a disagio. Il ragazzo si passò una mano dietro la testa, mandando un sospiro.

 

- Vieni, ti faccio vedere una cosa… -

 

- Uh o_o? -

 

Dunga aprì la porta e Marie era sempre più confusa, ma che aveva in mente? Quando la serratura della porta scattò, la stanza fu invasa dalla luce dorata del tramonto; Marie guardò fuori titubante, mentre il ragazzo le faceva segno di seguirlo fuori. Quando si ritrovò sul terrazzo, Marie rimase a bocca aperta: da quel punto si vedeva tutto il mare a la costa, coperti di color arancio. La ragazza rimase a fissare il paesaggio con gli occhi lucidi e un sorriso stupefatto.

 

- UAO *____*! –

 

- Ti piace? -

 

- E’ bellissimo… Non sapevo che dal porto si potesse vedere un paesaggio tanto bello ^^! -

 

Dunga la guardò, sospirando di nuovo.

 

“Certo che è una che si esalta per niente… - Nonostante questo, sorrise – Però quando sorride… E’ carina… … … … … … … … MA CHE ACCIDENTI STO PENSANDO?!?”.

 

Il ragazzo si riscosse un poco, accorgendosi troppo tardi che stava fissando Marie; lei, invece, giratasi, arrossì sotto il suo sguardo.

 

- C-che c’è… o\\o? -

 

Ma Dunga non rispose, girando solamente un poco la testa; Marie, invece, non si mosse.

 

“C-che mi succede? – pensò, agitato – N-non voglio voltarmi, p-però…”

 

Il ragazzo girò appena lo sguardo, incrociando quello di Marie; si bloccarono entrambi.

 

- I-i-io… - cominciò a balbettare, a voce bassissima – D-d-de… D-d-d… A-an-and… “Devo andare… Ma perché non riesco a muovere le gambe?”.

 

Adesso erano tutti e due con il viso voltato verso l’altro: Marie si sentiva sempre più a disagio. Ad un certo punto una folata di vento gli investì in pieno e la ragazza, infastidita, si mosse e cercò d’impedire che la ventata le scompigliasse i capelli. Quando riaprì gli occhi s’irrigidì: aveva fatto un passo avanti e si era involontariamente avvicinata.

 

- … … … … O\\\\\\\\\O… … … … … -

 

Però le sembrava che anche lui fosse più vicino…

Dunga era bloccato. Nella sua testa stava pregando che le gambe gli si sciogliessero e potesse allontanarsi, ma era tutto inutile; inoltre, percepiva una strana sensazione che lo spingeva a restare lì dov’era, anzi, ad andare oltre quel muro d’imbarazzo che si stava creando: questo sentimento lo indusse ad alzare il braccio e portare la sua mano sul viso della ragazza, ma poi, illuminandosi improvvisamente, fermò il movimento dell’arto.

 

“COSASTOFACENDOCOSASTOFACENDOCOSASTOFACENDO ?!?! – pensò lui, quasi spaventato – Sì, sono ammattito del tutto! Non può essere altrimenti…”.

 

Col braccio a mezz’aria il ragazzo si ritrovò a riflettere e a cercare la giusta strada nella confusa combinazione di idee che aveva in testa: poi, spinto da non si sa quale decisione, spostò la sua mano sul viso di Marie e lo tenne delicatamente, contemporaneamente le si avvicinò ancora di più e portò il suo volto a pochi centimetri da quello di lei.

 

 “No, non lo sto facendo, non sto facendo una scemenza del genere, non lo sto facendo…!”.

 

- …C-cos… -

 

Dunga baciò dolcemente la ragazza, la quale lo ricambiò allungandosi verso di lui: il bacio tra i due fu lungo e romantico, ma, quando allontanarono i loro visi, entrambi abbassarono lo sguardo e arrossirono.

 

- Sc-scusa… - disse a voce bassissima – I-io… n-non… c-cioè i-i… - “OMMAPORCA…!! No, no ci credo, l’ ho fatto!! Perchè?! Nonono, accidenti!!!”.

 

La ragazza gli tappò la bocca con la mano.

 

- P-perché m-mi chiedi sc-scusa ? –

 

Lui rimase in silenzio qualche secondo.

 

- ……E-ecco ti ho b-baciata senza d-dirti n-niente… - si tappò la bocca con una mano, quasi nel panico: “NO! Ma perchè non mi mordo la lingua?! Maledizione… PORCAAAAACCCIA!!!”.

 

La ragazza lo guardò dal basso verso l’alto.

 

- I-io p-però… N-non mi s-sono spostata… - disse divampando e a voce bassissima

 

- EH O______o””?!? -          

 

Dunga era confuso, non capiva cosa intendeva la ragazza, o meglio, aveva un’idea, ma si rifiutava di prenderla per buona; dopo un minuto di silenzio Marie parlò per prima

 

- C-cosa d-dovevi dirmi? -

 

“AHI!! E adesso?!”.

 

Per il ragazzo questo fu un colpo basso, non sapeva cosa dire, ma, soprattutto, non aveva il coraggio per dirlo: ad un certo punto, raccolta la forza per parlare.

 

- D-dovevo d-dirti c-che… - cominciò in modo impacciato - m-mi p-piaci… - continuò in un soffio.

 

- C-come ? – non aveva sentito l’ultima parte della frase, Dunga aveva parlato così piano che il suo non sembrava neanche un bisbiglio: la ragazza per capirlo dovette leggere il labiale.

 

- M-mi p-piaci…-

 

Quando ebbe ben chiarito nella sua mente la frase di lui, come risposta divampò, guardando verso il basso. Dunga si voltò dall’altra parte.

 

“Ecco, perfetto! – pensò, furioso – Sono ufficialmente il più grosso cretino dell’universo! – Strinse i denti, serrando i pugni con tutta la forza che aveva – Perché non imparo mai a tenere a freno la mia linguaccia?!?”.

 

Qualche secondo dopo, però, accadde una cosa a cui Dunga non avrebbe mai pensato: Marie, rimasta immobile fino a quel momento, velocemente si rannicchiò contro il petto del ragazzo, che sentendola così vicino s’irrigidì come un sasso, trattenendo il respiro; ora non sapeva davvero più cosa fare, era completamente nel pallone.

 

“ E-eeeh O__O” ?!”

 

Cercò di sbloccarsi e sentì che, meccanicamente, stava sollevando le braccia, ma rimase incantato a metà strada, una parte di lui lo incoraggiava, l’altra gli stava dando dell’idiota e gli stava urlando di squagliarsela, per evitare il peggio.

Mentre Dunga era assolto nei suoi dubbi e nel suo imbarazzo, Marie alzò la testa e lo baciò sulla guancia per poi tornare con la testa giù, mordendosi il labbro e strizzando gli occhi. Il nostro protagonista rimase shockato da questo gesto della ragazza, che servì, però, a schiarirgli le idee e lo spinse a portare a termine il movimento delle braccia: le appoggiò le mani sulle spalle e la strinse a sé.

I due rimasero così abbracciati per molti minuti: lei contro il petto del ragazzo e tra le sue braccia si sentiva protetta, anche se imbarazzata, lui, dal canto suo, nonostante l’imbarazzo, era tranquillo e, anche se non ne capiva il motivo, felice; dopo svariati istanti i due si guardarono dolcemente e, nella luce del tramonto si scambiarono un altro lungo bacio carico dei sentimenti reciproci, dopodichè tornarono ad abbracciarsi e rimasero così parecchi minuti, in quegli attimi che a loro sembravano magici percepirono entrambi il sentimento di affetto dell’altro: così i due furono immensamente felici, in quel momento che a loro parve il più bello della loro vita.

 

 

 

 

Più tardi i due arrivarono davanti a casa di Marie, lei felice anche perché si stavano tenendo per mano, lui, sinceramente, vergognandosi un po’ (Scusate… IO?! MA QUANDO MAI >\\\

 

- Sono arrivata…. –

 

- Uh hu… -

 

- … … … -\\\\\- ….. –

 

- …. … -\\\- …. …. – (Ehiiiii! Commando 77 rispondeteci… ndRia – O__o?! qsta nn l’ ho capita… -___-“” ndUnico_neurone__di_Ria_Alfonso+Unico_di_JM_l’Innominato – Cos’è, la Fanfic dei muti? ndJM – Quella è roba mia. ndKei – E te lo dici da solo?! ndTutti).

 

- B-beh… - mormorò Marie – A-allora ciao… -

 

Lasciò timidamente la mano al ragazzo, avviandosi verso il vialetto, ma davanti al cancelletto si fermò un secondo: prese coraggio e, girando su i tacchi, tornò indietro, schioccando un bel bacio a Dunga che la guardò un pochino; Marie arrossì fino alla punta dei capelli.

 

- S-scu… - ma il ragazzo l’accarezzò sulla guancia, sorridendo.

 

- Ci vediamo domani? –

 

- … Ah… Certo ^\\\\\^!!! –

 

Allegra corse fino all’uscio, continuando a salutarlo con la mano, poi entrò chiudendosi la porta alle spalle.

Dunga, ancora un po’ frastornato, rimase fermo a fissare la porta, un sorriso decisamente ebete sulla faccia (autrice, ti sto sui cosiddetti o è una mia impressione -____o””? ndDunga – No, nn ti considero propriamente un genio ^^! ndRia - … … -____-***). Qualcuno, però, sbucando da dietro l’angolo dall’altra parte della strada, lo svegliò bruscamente, correndo verso di lui come un forsennato.

 

- Tuuuuuuu…… - (L’ ho già sentita ^^”…. ndRia)

 

- ZINEDINE… O__O”?! –

 

- Lurido schifoso, che ci stavi facendo con mia sorellaaaaaaaaaa?!?!? – (Infatti… ^^””” ndAutori)

 

Il ragazzo tentò di colpire di punta Dunga nella gamba, ma il biondo lo schivò, barcollando di lato.

 

- Ehi! – sbraitò il giapponese, tentando di rimettersi in piedi – Che cavolo…! –

 

- Ti ho visto, verme di fogna!!!! (Mamma, che fantasia d’insulti  -____-“ ndKei – C’è la censura… ç___ç ndRia) La mia sorellina… ç___ç – tirò su col naso, melodrammatico – COME – HAI - OSATO… GIURO CHE T’AMMAZZO, SCIMMIONE!!!!! –

 

- Ma davvero -___-***? – sussurrò, furibondo, facendo scrocchiare le nocche – Se vuoi la rissa, sono bell’e pronto per te, paglietta! –

 

- Ma cert… AH (gocciolone)… - si bloccò - Ehm, forse è meglio non fare a botte, o rischio che Marie mi chiuda di nuovo fuori casa ^^””… -

 

- Uhm… (gocciolone) – “In effetti…”

 

- Aspetta un secondo… Ma sicuro! – esclamò il ragazzo – Mi sono ricordato… Tu sei quell’idiota che ha perso contro mia sorella al torneo dell’altro giorno! –

 

- Chi sarei io >___<**? – fece, sempre più furibondo.

 

- Tzs – sorrise perfido – volevo lasciare andare la cosa su una sfida a bey, ma uno che ha perso in quel modo vergognoso contro Marie non può neppure sperare di toccare il campo contro di me! –

 

- NON CREDERE, CRETINO!! – urlò Dunga, offeso nell’orgoglio, mostrando Gorilla – Non so che mi sia preso quella volta, ma stai pur certo che non sono così debole! Ti distruggo quando voglio!! –

 

Zinedine sorrise beffardo.

 

- Seguimi allora. –

 

Il ragazzo portò Dunga in una viuzza dietro casa sua, dove c’era un vecchio beyblade stadium tutto consunto.

 

- Questo qui è mio, l’ ho fissato nel marciapiede perché potessi allenarmi e sfidare tutti gli altri ragazzi della zona. – estrasse un bey massiccio azzurro e bluette, con quattro punte allungate – Sei pronto? –

 

- Quando vuoi comincio a disintegrarti. – rispose, ghignando.

 

Zinedine fece una smorfia irata: tirò fuori il caricatore da sotto la maglia, dietro, puntandolo aggressivo contro il giapponese.

 

- IN POSIZIONE!!! 3…...2…… -

 

- 1…… -

 

- Proooontiii………LANCIO!!! –

 

Gorilla e il bey azzurro si scontarono ancor prima di toccare terra, rimanendo ad inondare di scintille il campo; appena atterrarono si fiondarono ognuno dalla parte opposta del campo, prendendo a girare sul bordo e a studiarsi.

 

- Niente male, te lo concedo. – disse; poi ghignò sarcastico – Si vede che dal torneo hai fatto progressi! –

 

- Se credi che ti permetta di prendermi per i fondelli, ti sbagli di grosso! GORILLA!!! – il bey prese a brillare, aumentando la velocità – SPACCALO IN MILLE PEZZI!! –

 

Il bey di Zinedine fu costretto ad indietreggiare, colpito a raffica da quello di Dunga.

 

- Dannazione! – l’altro prese a ridacchiare, soddisfatto – Accidenti… MARQUEUR(*)!!! – fece indietreggiare il bey fuori dalla portata di Gorilla, caricando l’attacco – Vai! ROULETTE MARSIGLIESE!! –

 

Marqueur si lanciò a razzo contro la trottola rossa, prendendo a colpirlo girandogli perfettamente attorno.

 

- Che cavolo è?! –

 

- La “roulette marsigliese” è una tecnica calcistica inventata da un grande francese(**)…Bloccando il pallone gli si gira attorno, controllando ed impedendo all’avversario di prenderlo. –

 

Dunga digrignò i denti seccato, mentre l’altro rideva spavaldo.

 

- Sarai anche bravo, ma non mi spaventi per niente! – “In realtà è bravissimo, porca miseria! – pensò il francese, tentano di non far trapelare la preoccupazione – Non ero mai stato costretto ad usare la mia mossa così presto, ci sa davvero fare.”

 

“Maledizione! Non possiede nessun Bit, eppure è proprio in gamba…” – Tzs! Non mi resta altra scelta… Volevo sconfiggerti meno platealmente – sogghignò, incurante della faccia minacciosa di Zinedine – ma mi costringi tu! SPARCK HAMMER! –

 

- Che cosa?! –

 

Rilucendo di rosso il bey si lanciò sull’avversario e il Bit del Gorilla lo colpì con tutta la sua forza, spaccando di netto le quattro ali del disco d’attacco e incrinandone pericolosamente la base.

 

- NO!!! – esclamò con un filo di voce, mentre il suo bey, vacillando, si teneva faticosamente in gioco.

 

- D’accordo, sei davvero bravo. – sbuffò altezzoso – Ma col prossimo attacco spedirò il tuo beyblade sulla Luna!!! –

 

“Merda… Se mi colpisce di nuovo sono finito!”. – Resisti, Marqueur! –

 

- Tzs, stupido! – sbraitò, lanciandosi sull’avversario in fuga – Ormai sei mio! SPARCK… -

 

Non terminò la frase: fulmineo, un bey rosso e rosa arrivò sul campo, ricacciando Marqueur nelle mani di Zinedine e bloccando Gorilla, che Dunga fece tornare indietro sorpreso.

 

- Marie! – esclamò Zinedine vedendo la sorella fissarli male – Che cavolo vuoi?! –

 

- Smettetela, per favore! – piagnucolò, richiamando il beyblade.

 

- Marie… -

 

- Non intrometterti, per favore! – la sgridò il fratello, stringendo nel pugno il bey ormai distrutto – Questa è una sfida tra uomini (Ooooooh!! ndTutti – Simpatici… -____-“ ndZine) tu non devi intrometterti! –

 

- Per favore, fratellino, non sopporto di vederti aggredire Dunga! Smettila! –

 

- Ma davvero?! – disse acido, squadrando l’altro ragazzo che adesso, sentendo Marie, aveva fatto una smorfia impacciata – E mi spiegheresti il motivo, di grazia?!? –

 

Lei non rispose, rannicchiando le braccia al petto, timida; Zinedine sentì di essere prossimo all’infarto.

 

- Su, dimmelo… Ma non è quel motivo, vero?! Ti prego, non dirlo! – mormorò, preoccupato.

 

- … … -\\\\\\\\- … … -

 

- Marie, porca miseria! Abbi pietà per il tuo fratellone, non dirmi che tu…! –

 

- ... ... >\\\< S-s-s-sì… - lei sembrò raccogliere tutte le sue forze – SI, INVECE! GLI VOGLIO BENE!! –

 

- CHE COOOOOOSAAAAAA?!?!? –

 

- Eh… O\\O? –  

 

- GLI VOGLIO BENE >\\\\

 

Dunga la guardò un po’ inebetito, ma poi stiracchiò un mezzo sorriso; Zinedine, invece, si lasciò cadere in ginocchio, mezzo disperato.

 

- NON E’ POSSIBILEEEEEEE!!! La mia piccola sorellina… CON UN GORILLA SIMILE T_____T ?!? –

 

- Ehi tu >____<**!  -

 

- Zinedine… - cercò di “confortarlo” la sorella.

 

- Uh ç___ç? –

 

- Lo so che vuoi sempre proteggermi, ma per una volta, ascoltami, io… -

 

Dunga però la fermò, mettendole un braccio davanti; Zinedine lo guardò malissimo.

 

- Senti un po’, non so cosa pensi di me, ma anch’io voglio bene a tua sorella, e non ho certo intenzione di non vederla più perché io ti sto sulle scatole, né tantomeno voglio farla stare male o farla piangere. Mi sono spiegato? –

 

Marie lo fissò rossa in viso, con gli occhi lucidi; Zinedine, invece, sbuffò arrabbiato, alzandosi e avviandosi fuori dal vicolo. Gli altri due si guardarono e la morettina, un po’ preoccupata, seguì il fratello assieme a Dunga, senza parlare.

Il terzetto arrivò fino al vialetto di casa Pires, dove Zinedine si fermò, dando alla sorella ciò che rimaneva del suo disco d’attacco.

 

- Caccialo in quel bidone là, per favore – disse, indicando l’altro lato della strada – ormai me l’ ha conciato in un modo… -

 

La ragazzina annuì, guardando Dunga di sottecchi e avviandosi poi verso l’altro marciapiedi, un po’ preoccupata.

Il fratello, intanto, entrò nel vialetto, chiudendosi il cancello alle spalle; Dunga lo guardò senza capire.

 

- Io rientro… - si voltò verso il giapponese, guardandolo accigliato – Non farla stare fuori troppo, mi sono spiegato? –

 

- Eh o__-? –

 

Senza aspettare risposta Zinedine entrò sbuffando in casa, sbattendo leggermente la porta; l’altro ragazzo lo fissò per tutto il tragitto, lasciandosi sfuggire poi un sospiro divertito.

 

“E’ davvero strano quello…”.

 

- Dunga… -

 

- Uh? – si voltò verso la moretta, appena arrivata.

 

- M-ma dov’è Zin? – lui sorrise.

 

- Sembra che ti lasci fuori ancora un pochino. –

 

Marie restò un secondo ferma per la sorpresa, poi sorrise contenta.

 

“Fratellone… “ (Z: - So che mi pentirò di questo! Oh, se me ne pentirò! - ).

 

- … … Ah, cavolo!… -

 

- Cosa c’è? – domandò lei preoccupata.

 

- Niente… -\\\- Sto solo pensando a quel che ho detto prima, mi sono rovinato la fama di duro! – (Ma quale fama -___O””?! ndTutti)

 

La ragazza lo guardò timida, sfiorandogli appena un braccio.

 

- M-ma tu… Sì, insomma… L-lo pensavi…? -  lui la fissò, poi sembrò arrabbiarsi un pochino.

 

- Ma certo che lo pensavo, e lo penso >////

 

- Ma allora perché sei arrabbiato (sniff)? – il ragazzo sospirò, poggiandole un dito sul naso.

 

- Non sono arrabbiato… - si portò un braccio dietro la testa, guardando da un’altra parte – E’ che mi vergogno a dire queste cose -////-…… -

 

Marie si mise le mani davanti alla bocca, provando a non ridacchiare, ma Dunga lo capì comunque e si arrabbiò di nuovo.

 

- Grazie mille! Davvero, guarda! Miseria…! –

 

Lei si calmò quasi subito, avvicinandosi, quindi si allungò sulla punta dei piedi per arrivare al viso e baciarlo di nuovo, velocissima, e rintanare altrettanto velocemente la faccia tra le mani, imbarazzata. (Z: - Mapporca… #°>çà_°^Z>òè@è$£6”?*ç°°§ <- parolacce varie – Li sta spiando… -____-“ ndAutori).

 

“Ma che cavolo mi prende ultimamente?! Sono troppo ardita!” (Ammazza! Proprio! -___-“”” ndTutti).

 

- … … Senti… … -

 

- Eh o\\o? – lui sorrise.

 

- Ci vediamo anche domani, vero? – lei annuì, un sorriso da parte a parte.

 

- Sì ^//^… -

 

 

Quando la gente scopre che qualcuno ti piace, subito ti chiede il motivo.

Dicono che ci deve essere per forza…

Io non ne sono convinta.

So solo che gli voglio bene.

Basta questo, voi che ne dite ^^?

  
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