Ringrazio
con il cuore chi ha recensito e chi ha messo la storia
tra le seguite! GRAZIE!
Promise…
Capitolo
secondo
“
Il primo incontro “
In
un baleno si
ritrovò spiaccicata sul petto del Signore Oscuro. Guardando
il lato positivo
ora sapeva che aveva un fisico asciutto e scultoreo. Inoltre aveva un
profumo
delizioso…Jessie non lo sapeva descrivere. Ma era
incredibilmente freddo. Dopo pochi
secondi in cui si
rese conto della figuraccia, temendo per la sua vita, Jessie si
allontanò di un
paio di centimetri. Tremando leggermente non riuscì neanche
a guardarlo negli
occhi. Scivolò di nuovo sulla stessa pozza
d’acqua, Lui la afferrò per i fianchi
impedendole di scivolare, un'altra volta.
<<
Non
abbiamo un grande senso dell’equilibrio, direi
>> costatò con un sorriso
Lui.
<<
Io…mi
dispiace >>
<<
Non fa
niente…non avevi gli occhi azzurri, Jessie? >>
<<
Cambiano
a seconda dei miei…sentimenti >>
<<
Quali
sono i tuoi sentimenti per ora? >> chiese il Signore
Oscuro.
Cosa
gli dico pensò
Jessie maledizione!
<<
Che ne
dici di una passeggiata? >>
<<
Si,
Signor… >>
<<
Presumo
che non sai come chiamarmi >>
<<
Bè… io veramente >>
sussurrò mortificata Jessie
<<
Intanto
dammi del tu, te ne prego >> la interruppe gentilmente
<<
Cosa?!…
>>
<<
Hai
sentito benissimo, dai andiamo >> disse facendole un
segno.
Il
Signore Oscuro
sembrava perfettamente a suo agio in quella situazione, camminava
vicino a
Jessie. Ma decise di non essere troppo precipitoso: la ragazzina quasi
tremava.
Svoltando il corridoio trovarono il Professor Silente ad aspettarli.
<<
Buongiorno, Tom >>
<<
Buongiorno, Professore >>
<< Sono contento che tu abbia
trovato la
Signorina Black >>
<<
Il mio
nome non è più Tom >>
<<
Giusto,
ora ti conoscono come…Lord
Voldemort
>>
Jessie
emise un gemito strozzato a sentire il
Suo nome. Sapeva il nome dell’uomo al suo fianco: Tom Orvoloson Riddle. Ma non avrebbe osato
chiamarlo per nome in
tutti i casi. Sapeva anche il nome con il quale si faceva conoscere: Voldemort. Nessuno lo pronunciava, per
paura. Nemmeno lei, assolutamente no.
<<
Esatto,
Professor Silente >>
<<
Non ci
sono prove delle tue brutalità, Tom >>
<<
Credo
che lei vaneggi, Signore >>
<<
Purtroppo non posso impedirti di entrare >>
<<
Lo vedo…
>>
<<
Il
Ministero ha molta paura di te, Tom >>
<<
Non
vedo… >>
<<
La
Signorina Black ha un animo molto sensibile >>
<<
Cosa
vorrebbe insinuare? >>
<<
Niente,
dopotutto sono un povero vecchio >>
<<
Molto
bene, i miei ossequi… signore
>>
disse Riddle scandendo con odio l’ultima parola e trascinando
Jessie Black.
La
portò vicino
al Platano Picchiatore. Jessie, vedendo il terribile albero, si
fermò di
scatto. Tom Riddle notò la reazione
e si
mise quasi a ridere. La piccola Black si morse con forza il labbro
interiore.
Mormorando una parolina il Signore Oscuro pietrificò
l’albero.
<<
Ti
spaventa ancora? >>
<<
No…
>>
<<
Allora
vieni, sediamoci >>
Si
sedettero
sull’erba, abbastanza vicini. Jessie Black a momenti
tratteneva il fiato. Solo
la presenza di quell’uomo la faceva andare in ventilazione.
Senza preavviso
Riddle prese delicatamente una ciocca dei capelli corvini lucenti di
lei. A
quest’ultima quasi si mozzò il fiato.
Dai
pensò
la ragazza sei sempre stata così
brava con i ragazzi. Lui è uno come tutti gli
altri. Solo che è bello e spietato alla follia.
Dopo
queste
riflessioni prese il coraggio per fargli una domanda.
<<
Perché
lei…ehmm…tu hai scelto proprio… me?
>>
Tom
Orvoloson
Riddle sorrise.
<<
Vedo che
stai prendendo parola >>
<<
Scusami
non dovevo… >>
<<
La tu
domanda è molto intelligente, ti avrei vista molto a
Corvonero >>
Jessie
si limitò
a fare un sorrisino. Ricordava il suo Smistamento. Il Cappello voleva
mandarla
nei Corvonero, per evitare una reazione dei genitori lo
pregò per mandarla con
le sorelle, nei Serpeverde.
<<
Devi
sapere che ti osservo dal tuo primo anno, sei molto diversa dalle tue
sorelle.
Te lo dico come un complimento, non sopporto la gente altezzosa e
troppo piena
di sé. Quelle persone non avranno un grande futuro nelle mie
schiere. Inoltre
hai quella freschezza…purezza che ormai è
impossibile da trovare oggi >>
concluse con tono affabile lasciando la sua ciocca di capelli.
<<
Capisco
>>
<<
Vorrei
sapere qualcosa di te, Jessie >>
<<
Di me?
>>
<<
Mi
dicono che sei una studentessa brillante, soprattutto in Incantesimi
>>
<<
Me la
cavo… >>
<<
La
modestia è una grande virtù >>
<<
…
>>
<<
Cosa
porti al collo? >> chiese a Jessie indicando una
medaglietta.
La
ragazza si era
completamente dimenticata del piccolo medaglietta di argento.
<<
Un
regalo per il mio quindicesimo compleanno…di mio cugino
Regulus >>
<<
Regulus
Black? >>
<<
Esattamente >>
<<
Ottimo
Mangiamorte >>
Un
lampo di
dolore attraversò gli occhi di Jessie Black.
<<
Qualcosa
ti turba, Jessie? >>
<<
No…
>>
<<
Non
mentirmi >>
<<
Io bè…
>>
<<
Riguarda
Regulus, vero? >>
<<
Si…
>>
dovrai
mai averne
>> dicendo questo sfiorò lentamente la guancia
della ragazza.
Jessie
si sentì
avvampare.
<<
Allora
cosa ti turba? >>
<<
Non
dovrei… la mia famiglia >>
<<
Alla tua
famiglia non interessano le nostre discussioni >>
<<
Regulus
e suo fratello non si parlano ormai da anni… >>
<<
Ognuno
sceglie la sua strada, dopo di che non si può tornare
indietro>> concluse
Riddle.
Aveva
un animo
gentile quella ragazza, lo sentiva. Nonostante i quindici anni sembrava
ancora
nell’età dell’innocenza. Tom Riddle era
rimasto folgorato appena
l’aveva vista. Quando guardava quel volto pallido
avvertiva una strana sensazione. Ora era il momento di affrontare
l’argomento
delicato.
<<
Jessie,
immagino che saprai già che noi due ci uniremo in matrimonio
>>
<<
Si…
finirò prima gli studi? >>
<<
Certamente >>
<<
Vorrei
sapere se sei contenta di tutto ciò >>
<<
C-cosa? >>
<<
Lascia
stare, abbiamo tutto il tempo per conoscerci. Anche se io ti conosco
già molto
bene >>
La
piccola Black
si sentiva molto rincuorata, avrebbe avuto tutto il tempo per
conoscerlo. Ma
aveva avvertito un brivido nell’ultima frase pronunciata da
Lui. Mentre ci
pensava non si accorse minimamente di appoggiare la propria mano su
quella di
Lord Voldemort. Quasi scottata dal quel contatto la levò di
scatto, rossa in
viso.
Stupida
pensò grandissima stupida.
<<
Rimetti
la tua mano dove era prima, Jessie >>
<<
Io…
>>
<<
Consideralo un ordine se vuoi >> gli disse
l’uomo fissandola negli occhi.
Gli
occhi di
Riddle erano diventati quasi minacciosi.
Jessie
Black,
timidamente, rimise la mano sopra quella del Signore Oscuro.
<<
Posso
chiederti una cosa, Jessie? Una curiosità >>
<<
Si
ehmm…certamente >>
<<
Quanto
sei alta? >>
<<
Un metro
e sessanta… diciamo >>
Tom
Riddle fece
un sorrisetto.
<<
Di
solito le Black sono molto alte >>
<<
…
>>
<<
Ma
personalmente le donne alte non sono minimamente
attraenti>> concluse
bisbigliando nel suo orecchio.
Jessie
quasi
quasi stramazzò al suolo, quell’uomo la stava
facendo collassare.
Lord
Voldemort se
ne accorse e, sorridendo, allontanò le sue labbra dal lobo
dell’orecchio di
Jessie Black.
<<
Non
volevo essere così precipitoso, ti prego di scusarmi
>>
<<
Nessun
problema >>
<<
Davvero?
>>
<<
Davvero…
>>
L’orologio
scoccò
le sette di sera. L’ora delle visite era finita. A Jessie
dispiaceva, anche se
non riusciva a spiegarselo. Tom Riddle la prese per le mani e la
sollevò da
terra. Gli occhi di Jessie erano ormai tornati azzurri.
<<
Vieni,
ti accompagno al Castello >>
Durante
il
tragitto furono molto silenziosi. Il Signore Oscuro, approfittando di
una
grossa pietra che interrompeva il tragitto, prese delicatamente la mano
di
Jessie Black. Ormai aveva capito che era molto maldestra. La ragazza
non fece
resistenza, dopotutto quel contatto le piaceva. Anche se si vergognava
ad
ammetterlo.
<< Tornerò per la prossima visita>>
<<
…
>>
<<
Sei
ancora meglio di quanto pensassi Jessie Black >>
Le
guance della
ragazza si tinsero di nuovo di porpora. Poi, senza preavviso le diede
un
leggero, quanto appassionato, bacio sulla fronte. Con un sorrisino la
ragazza
sparì dentro le mura della scuola.
Sarà
un ottimo Horcrux
pensò la parte di nome Lord
Voldemort.
A
vederla mi trema quasi il cuore…pensò
la parte di nome Tom Orvoloson Riddle.
Spero
vi piaccia!
Questo mi è venuto mooltoo più lungo! Una piccola
recensione sarebbe gradita un
bacione!