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Autore: Franky93    13/12/2010    2 recensioni
Due fratelli mossi da puro spirito di avventura, una giovane spadaccina in cerca di sfide e una misteriosa ragazza dal passato altrettanto misterioso... questi quattro ragazzi, seppur animati da sogni e ambizioni diverse, mirano ad un unico obbiettivo: navigare per la Rotta Maggiore con il solo scopo di far avverare questi sogni (ed eventualmente conquistare bottini di ogni genere) e dimostrare che tutto è possibile, se ci si crede davvero [Personaggi originali]
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Felis Chronicles'
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E anche se un pò in anticipo, cari lettori, ecco il secondo capitolo di questa storia, dove scoprirete un pò riguardo la ragazza apparsa nel capitolo precedente e ovviamente il primo nemico di questa "saga introduttiva". Detto questo, enjoy it and good lecture :)

Cap.2:
Una giovane spadaccina? Martine entra in scena!

-Finire male, dici? Questa è bella- commentò il primo tizio.

-Ma di un po’, tu sai chi siamo noi, vero?- aggiunse il secondo.

-Noi tre siamo pirati, e facciamo parte della temutissima banda dello spietatissimo capitano Jack “Lo Squartatore”, e battervi contro di noi equivale a sfidarlo apertamente- concluse il terzo, puntando la pistola contro i due fratelli –Perciò, se non volete passare dei guai, girate a largo e lasciateci la ragazza-

-Jack “Lo Squartatore”, eh?- replicò invece Andross con tono incuriosito, mostrando un sorriso soddisfatto –A quanto pare sembra che ci siamo imbattuti in un personaggio importante-

-Perché dici questo?- domandò Alex -È forse un tipo forte?-

-Più che altro è famoso per le sue scorribande: infatti si dice che ovunque andasse non facesse razzie di tesori, ma di donne da fare schiave per il suo harem personale- spiegò la ragazza, cercando di rialzarsi nonostante le gambe bloccate dalle bolas.

-Un harem? Ma a che scopo?- domandò ancora il ragazzino.

-Per soddisfare i suoi sfrenati desideri di lussuria, mi pare ovvio… e per mia sfortuna, sono finita anch’io nel suo giro…-

-Allora non devi preoccuparti di nulla, ci pensiamo noi a sistemare quel bastardo, garantisco io. Non è vero, fratellone?-

-Perché no? Si dice anche che questo Jack sia abbastanza temuto da essere uno dei pochi pirati degni di nota che navigano nel nostro caro e adorato Mare Orientale, e che abbia anche una taglia che ammonta alla modica cifra di 37 milioni di Berry.- gli rispose semplicemente Andross, rimboccandosi le maniche.

-Wow, allora se è così non vedo l’ora di incontrarlo-

-Ehi, voi due!- li richiamò all’ordine uno dei tre -Avete finito di chiacchierare? Questo non è un salotto, ma il campo di uno scontro che avete già perso. Addio!- aggiunse, sparando un colpo dalla pistola che aveva in mano in direzione di Alex.

Il colpo dello sparo viaggiò spedito verso l’obiettivo, ma prima che potesse raggiungerlo, Alex si spostò velocemente dalla sua traiettoria, per poi accucciarsi e in seguito partire spedito verso l’uomo e colpirlo con un pugno diretto al basso ventre, che come risultato lo fece cadere duramente a terra. Irritato da ciò, gli altri due fecero per sparargli, ma in quello stesso istante Andross intervenne, atterrandoli con un paio di calci.

-D…dannati mocciosi…- imprecò il primo, rialzandosi coi compagni.

-Questa ce la pagate, statene certi- rincarò il secondo.

-Anche se siete in due non sperate di vincere così facilmente contro di noi, chiaro?- concluse poi con tono infuriato il terzo.

-E anche se fosse così, cosa cambierebbe?- rispose Andross.

-Infatti. Potete anche essere in cento, se volete, ma rimane il fatto che se noi due siamo decisamente più forti di voi- aggiunse Alex, per poi rivolgere lo sguardo al fratello –Tu che dici, li conciamo per le feste normalmente oppure usiamo “quello” per liberarci di loro?-

-Naaah, mi sembra un po’ eccessivo usare “quello” per delle mezze calzette come loro, meglio tenercelo in serbo per il loro capo.-

-Si, hai ragione, diamoci alla pazza gioia con i classici cazzotti-

-Fate poco gli spavaldi, tanto saremo noi a vincere. Addosso!-

“Mi sa che ha ragione… anche se sono forti, c’è sempre lo svantaggio numerico, non possono farcela” pensò la ragazza.

E invece, contrariamente a ciò che pensava la poveretta, i tre vennero messi duramente K.O. dai due fratelli senza alcuno sforzo, ma solo con una lieve ma incisiva serie di pugni, scatenando nella mente della ragazza uno stupore quasi scioccante. Ad ogni modo, sistemati i tizi, Alex e Andross poterono dirsi comunque soddisfatti, e scambiatisi un sorriso di intesa, tornarono sui loro passi e si avviarono verso la loro nave, ma con una piccola aggiunta in più. Infatti, volendo vederci più chiaro in tutta la faccenda, Alex si era portato dietro l’ex-schiava, trasportandosela su una spalla come se fosse un sacco di patate, cosa che lei non gradì affatto.

-Senti… Alex, giusto? Apprezzo molto ciò che avete fatto e ve ne sono grata, ma non ti sembra di esagerare un po’?-

-Non ti preoccupare, tanto per me sei leggerissima, quindi non ho problemi a portarti in spalla-

-Ehm… Alex… credo che quello che intenda dire la nostra amica riguardi tutt’altro argomento, dico bene?-

-Si, esatto. Non voglio mettere in dubbio la vostra buona fede, ma secondo me correte un grosso rischio nel mettervi contro Jack, e voi non avete idea di cosa sia capace di fare…-

-Perché, è davvero così temibile… uhm…-

-Martine, Martine Bells, ma puoi chiamarmi Marty, se ti va-

-Piacere mio, allora. Comunque, questo Jack è davvero così temibile come dici? No, perché a me non sembra niente di che, dato che abbiamo sistemato i suoi uomini in poco tempo-

-Dovresti ricrederti, invece. Non è solo forte fisicamente, ma è anche un buon spadaccino, e quando si arrabbia è capace di essere molto violento, se vuole-

-Se non sbaglio, uno di quei tre idioti aveva detto che avevi fatto un patto con Jack… che intendeva dire?- le chiese poi Andross.

-Beh, quella è una lunga storia, magari ve la racconto una volta che saremo arrivati alla vostra nave, ok?-

-Nessun problema, anche perché siamo già arrivati.-

E per confermare le sue parole, Alex indicò con il dito quella che sembrava, o meglio era, una modesta nave da commercio, con una bandiera bianca issata sulla cima dell’albero maestro e ricoperta da prua a poppa di vari sfregi e riparazioni messe a casaccio. In teoria una nave simile sarebbe già affondata da tempo, ma in pratica sembrava potesse durare ancora per un po’ di tempo.

-Ehm… carina, tutto sommato- commentò Marty, non sapendo cosa dire alla vista di quell’orrore una volta scesa dalla spalla di Alex.

-Beh, visto che al momento non abbiamo abbastanza soldi, io e Andross abbiamo viaggiato su questa nave in modo provvisorio, e certo, ammetto che non è il massimo come nave pirata, ma… ehi, anche i filibustieri più importanti hanno iniziato in piccolo, no?-

-Beh, immagino tu abbia ragione… ehi, no, aspetta un momento! Voi due siete pirati? Starai scherzando, spero!-

-No, niente affatto- le rispose Andross –Si da il caso che io e il mio adorabile fratellino qui presente siamo una bella coppia di pirati. Però puoi stare tranquilla, non abbiamo cattive intenzioni-

-E ci credo, altrimenti non mi avreste portata con voi, vero?-

-Certo che sì, e poi, se non aiutassi qualcuno in difficoltà, verrei meno alla mia moralità, non credi?- le sorrise Alex, cominciando ad incamminarsi verso il ponte della nave, porgendole poi la mano come in segno di ospitalità –Dai, sali pure, sulla nostra nave ogni ospite è ben accetto, non è vero, fratellone?

-Ovvio- rispose l’altro, dirigendosi verso la cucina –Su, a preparare la tavola, io intanto vedo cosa posso usare per il pranzo di oggi-

-Sei anche cuoco? Non ci avrei mai creduto. E quanto sei bravo?-

-Aspetta di assaggiare i miei manicaretti e vedrai…-

Arrivata l’ora di pranzo, infatti, i tre finalmente poterono mettere qualcosa sotto i denti, pranzando con prima con un po’ di riso e poi con un buon arrosto con verdure, e soprattutto Marty sembrò soddisfatta del pasto ricevuto, al punto da chiedere anche il bis talmente era buono.

-Aaaaah, che bella mangiata- sospirò la ragazza –Era da tempo che non mi facevo un pranzo così, sono davvero contenta-

-Mi fa piacere che ti sia piaciuto, eh eh eh- le disse il cuoco, mentre incominciava a sparecchiare la tavola.

-E sai cosa mi farebbe piacere? Sentire come hai fatto a ritrovarti nelle grinfie di questo “Spargitorte”- propose Alex.

-Per cominciare, si chiama “Squartatore”… e riguardo a come ho avuto la sfortuna di incontrarlo… beh, è una storia molto semplice: un tempo vivevo a Shimotsuki, una modesta isola rinomata per essere la città natale del famoso pirata Roronoa Zoro, conosciuto da tutti per la sua inconfondibile Tecnica a Tre Spade. Volendo emulare le sue gesta, decisi di allenarmi per diventare spadaccina, e che ci crediate o no, ero tra i primi tre più bravi del mio corso-

-Wooooow, se è così allora sei una tipa forte, dico bene?-

-Se mi vedessi all’opera ne rimarresti molto stupito, Alex. Ma tornando a noi, un giorno una nave, che si rivelò essere quella di Jack, attraccò al porto, e in meno di mezz’ora la maggior parte delle ragazze venne portata via dai suoi uomini. Non potendomene stare con le mani in mano, decisi di intervenire e riuscì a mettere K.O. alcuni dei subordinati, ma non appena incontrai il suo vice, per me non ci fu scampo… risultato, venni catturata, le mie spade vennero sequestrate e mi ritrovai schiava come tutte le altre. E per quante volte tentassi di ribellarmi, finiva sempre allo stesso modo: in ginocchio sul ponte della nave a subire le percosse dei ciurmati-

-Tsk… che vigliacchi…- commentò in modo tagliente Andross.

-In ogni caso, io non perdevo comunque la speranza, e sapevo che un giorno me ne sarei andata e avrei messo fine alla sua schiavitù, cosa che feci oggi fuggendo in segreto dalla sua nave. Tuttavia, dato che promisi alle altre schiave che le avrai aiutate, non posso ancora ritenermi soddisfatta se prima non recupero le mie spade e non fermo l’ambizione di quel dannato-

-Allora non devi preoccuparti di nulla, Marty.- disse Alex, alzandosi in piedi e scambiandosi uno sguardo d’intesa col fratello –Perché io e Andross saremo ben lieti di darti una mano-

-Quindi puoi contare anche sul nostro aiuto, se vuoi-

-Non lo so, ragazzi… ho un po’ di dubbi su come riuscirete ad affrontare Jack con la sola forza bruta-

-Ma noi non abbiamo mai detto che siamo forti solo fisicamente-

-Infatti, io e Andross abbiamo un qualcosa che solo pochi fortunati possono vantare di avere, e se la cose si metteranno male, puoi stare certa che sarà la nostra carta vincente- le spiegò Alex.

-Davvero? Di che si tratta?

-E ti pare che te lo venga a dire adesso? Spiacente, ma è un segreto, e lo saprai solo quando lo vedrai, Nya ah ah ah ah ah-

-Ok, ok, se lo dici tu… in ogni caso, se vi sentite davvero pronti, allora posso accompagnarvi direttamente alla sua nave, che se non ricordo male deve essere ancora ormeggiata qui vicino.-

-Sentito, fratellino? Finalmente conosceremo il nostro uomo-

-Forte e chiaro, fratellone, e non vedo davvero l’ora di cominciare. Aspettaci, Jack “Lo Squartatore”, perché stiamo arrivando.-

Detto questo, i tre cominciarono così ad incamminarsi verso la dimora del loro nemico comune, ignari che nel frattempo, sulla sua nave, il diretto interessato stava già punendo duramente tre dei suoi uomini. Egli era un uomo alto e di costituzione magra, dagli occhi neri e i capelli di un biondo spento, vestito con pantaloni scuri, una camicia rossa sbottonata e un cappotto da capitano grigio e logoro appoggiato sulle spalle. Il suo volto era contratto in un ghigno rabbioso, e nel suo sguardo si poteva leggera la follia insita nel suo animo. A completare il tutto, tra le sue mani vi era un lungo rasoio dalla lama quasi arrugginita, piena di sangue rappreso.

-E così, nonostante vi avessi raccomandato di non far fuggire nessuna delle mie schiave, voi tre inetti ve la siete fatta comunque scappare senza nemmeno provarci?- domandò il capitano, terribilmente irritato da ciò che era accaduto.

-M-ma capitano, cerchi di capire- tentò di giustificarsi uno dei tre.

-Noi eravamo sul punto di riprendercela, sul serio- aggiunse poi il secondo, terrorizzato all’idea di essere punito.

-È solo che se non si fossero intromessi quei due…- concluse infine il terzo uomo, ancor più terrorizzato.

-Questo non giustifica nulla!- gridò folle il capitano, tagliando la gola a tutti e tre a colpi di rasoio, lasciandoli morenti al suolo –Chi non rispetta i miei ordini… merita solo la morte!-

Fine Cap.2
   
 
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