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Autore: Nyam    15/12/2010    2 recensioni
Le quattro volte che Elissa si innamora.
(Perché è sicura che anche lui la vuole sposare, insomma, chi non vorrebbe?)
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stirring of The Wind

 

(of redhead boys)

1.

I can't sleep now, no, not like I used to
I can't breathe in and out like I need to
It's breaking ice,now, to make any movement
What's your vice? You know that mine's the illusion

 

La prima volta lei ha dieci anni ed è decisamente troppo piccola. Lui ne ha due in più, ma sembra già grande come fratellone Fergus.

E' venuto al castello (ai quei tempi le piaceva pensare fosse soltanto il castello di Elissa Cousland, dove ogni giorno le sembrava di vivere in una fiaba perfetta, un po' come quelle che Nan le racconta) con la sua zazzera di capelli rossi e occhietti vivaci, e quando lei lo incontra per la prima volta per i corridoi – non sa se è per il fatto che lui è vestito molto male o forse perchè veniva dalle cucine ma – commette la prima figuraccia della sua vita:«Hei, ragazzo, ho detto a uno di voi di portarmi della frutta, ma sono passati venti minuti senza che io veda neanche una buccia! Cosa state facendo là dentro?»

(ad Highever le sole persone a svolgere il servaggio sono gli elfi, ma Elissa Cousland non faceva tali distinzioni razziste: per lei il castello, e Ferelden in generale, si divideva nelle persone che erano nobili e persone che non lo erano)

Il rosso la squadra per un istante, per un istante uno sguardo incredulo gli attraversa il viso, ma poi un sorriso (finto, uno di quello che lei sa fare bene) gli si stampa sulla bocca.

«Signorina Elissa, temo di non essere un elfo delle cucine, ma il figlio di un lord di poca importanza dei Bannorn venuto qui per approfondire il suo allenamento».

Ci mette un po', ma in quel momento Elissa capisce di essere in imbarazzo e la cosa non le piace neanche un po':«Ah sì, allora perchè venivi dalle cucine?»

«Avevo fame.» Risponde semplicemente il ragazzo.

Per un istante si guardano, lei con con aria di sfida, lui con una certa curiosità.

Alla fine è lei a distogliere lo sguardo:«Bhe, se vedi qualche ragazzo delle cucine riferiscigli ciò che ho detto a te.»E volontariamente a testa alta lo sorpassa e continua la sua strada verso le sue camere, lasciando il ragazzo un po' confuso.

Dopo quella volta nelle settimane seguenti si incontrano a volte nei corridoi e se lui le rivolge sempre un saluto genitle, lei lo ignora del tutto (ovviamente l'averle fatto notare che si sbagliava era stata una grande offesa).

E infine, tre settimane dopo, vengono introdotti ufficialmente l'uno all'altra.

Lui si chiama Roland Gilmore, ed è figlio di un Bann di qualche posto del quale lei non ha mai sentito parlare o che lei non riteneva importante ricordare. Secondo il teyrn sarebbe bene se i due passassero del tempo insieme, in quanto Roland quasi suo coetaneo e ragazzo intelligente e capace. Ma anche lei è intelligente e capace, e capisce che vogliono che facciano amicizia perchè d'ora in poi il ragazzo vivrà al castello e lei volente o nolente dovrà vederlo in giro per un numero indefinito di anni e quindi è meglio per tutti se se lo fa piacere fin da subito.

Esita un po', ma alla fine accetta l'idea. A conti fatti, un 'amico' sempre a portata di mano (fin'ora nel mondo di Elissa Cousland c'erano solo amiche, ma il più delle volte il termine aveva come sinonimo 'servo') le poteva tornare utile.

Così, la prima volta che lo reincontra nei corridoi e la saluta (adesso le sorride anche, e in qualche strano modo quel sorriso la coglie sempre di sorpresa) lo ferma. «Dove vai?» Non si è ancora riuscita a liberare del suo tono altezzoso.

Il ragazzo si guarda un po' intorno, come per controllare che lei non stesse parlando con un'altra persona ma con lui veramente. «Ad allenarmi. Devo fare pratica se voglio imparare ad impugnare una spada a due mani per la fine dell'anno.»

Il primo, forte, impulso di Elissa è quello di fargli subito notare che non gli aveva richiesto tutte quelle informazioni, ma si ferma:«Bene, vengo con te.»

«Elissa,»(scusa,scusa,scusa, da quando lei gli ha dato il permesso di chiamarlo per nome?)«non credo sia opportuno.»

«Non mi importa, se devo essere tua amica devo venire. Voglio vederti mentre ti alleni. Tuo padre a quanto pare è un brav'uomo»(sì, aveva fatto delle ricerche)«Se un giorno dovessi ricoprire il posto di cavaliere al castello dovrò regolarmi di conseguenza, e quindi voglio sapere fin da subito di che pasta sei fatto.» E quel vomito di parole non era previsto.

«Regolarti di conseguenza?»Povero ragazzo, non conosceva ancora Elissa Cousland.

«Umpf!» La stava irritando. «Sai, vedere se sei materiale da matrimonio o da semplice cavaliere, cosa che credo. Anzi, scudiero.»

«M-matrimonio?Signorina Elissa Cousland, sta scherzando?» Non si poteva distinguere se il ragazzo fosse imbarazzato o semplicemente scioccato.

«Non guardarmi come se avessi tre occhi, sciocco! Ho dieci anni e probabilmente tra altri dieci avrò già un figlio. Mia madre e Nan mi dicono sempre che un uomo dev'essere sempre capace di difenderti e onorarti, specialmente un marito. E mi sembra che un cavaliere sia capace di adempiere a tutto ciò.Ora, mi faresti la cortesia di accompagnarmi fino ai campi d'allenamento?» E tutto queste viene pronunciato da Elissa come se si stesse parlando del tempo. Di un tempo nuvoloso, per la precisione.

Roland, adesso si poteva riconoscere, era troppo stupito per formulare qualche obbiezione.

«I-io suppongo che ogni resistenza sia inutile, giusto?» Tenta di replicare.

«Esattamente.» Finalmente il rosso mostrava un po' di buonsenso. «Credo che io e te faremo molta strada.» Il tutto è accompagnato da un sorriso che spazia dal finto al perfido.

E, ad ogni modo, mentre si dirigono verso la palestra, Elissa lo sente mormorare “spero solo che non sia quella per l'altare”.
 


2.

And all at once

I can help you out (just to keep things right)
I'll be what you need

(I kill myself to make everything perfect for you)

I'll do anything
Goodbye apathy, so long apathy

 

Lei lo guarda allenarsi quel giorno, e anche quelli seguenti. Alcune delle donne del castello la avvertono dicendole che non è bene per una signorina come lei passare così tanto tempo nei campi d'addestramento, ma Elissa non ci fa caso.

Il ragazzo è bravo, o almeno da questa impressione. Para con la lama, para con lo scudo e attacca. Para, para e attacca. In un ciclo infinito. E nonostante sia coperto dal sudore già dopo la prima mezz'oretta, non si lamenta o da mai segni di fatica. Il suo maestro lo sprona sempre, non dandogli quasi mai tregua, ma lasciandolo sempre con una buona parola, o –se meritato– un complimento, alla fine dell'allenamento.

Elissa ammette di essere affascinata dal tutto. Non dal ragazzino, (come le era venuto in mente?), ma dall'arte in cui si impegna tanto. C'è qualcosa in quella danza, in quegli impercettibili movimenti, e spesso si ritrova a desiderare di poter far parte degli allenamenti, di poter capire meglio il ragionamento dietro ogni movimento.

Dopo ogni allenamento parlano (e con “dopo l'allenamento” si intende anche “dopo che Roland si è fatto un bagno”). E superato l'iniziale imbarazzo, iniziano seriamente a parlare seriamente anche, come due amici, imaparando tante nuove cose l'uno sull'altro. Come il fatto che si scambiano esattamente due anni e cinque mesi, o che Roland ha ereditato il colore dei capelli e quello degli occhi dalla madre. Anche lei inizia pian piano ad aprirsi, e sorprendentemente riesce a farsi piacere veramente il ragazzo.

Roland non è un ragazzo stupido, quando la cosa va avanti da un mesetto decide di presentarle la domanda. Sono nel giardino, e lui ha appena finito di allenarsi.

«Allora, come mai insisti?»

Lei lo guarda con confusione: «Insistere in cosa scusa?»

Lui sorride e decide di andare a fondo della questione: «A venire agli allenamenti. Vedo la luce nei tuoi occhi mentre osservi i combattimenti. Vorresti provare ma non osi. Capisco la tua esitazione, ma avendoti conosciuta meglio posso dire che non mi aspettavo che questa caratteristica rientrasse nel tuo carattere. »

Avendola lasciata chiaramente più confusa, si alza dall'erba e salutandola decide di lasciarla pensare. In fondo anche lui voleva che la ragazza capisse cosa volesse veramente, e voleva lasciarla sola con i suoi pensieri. Poteva fare la finta tonta alle sue parole, ma quegli occhi erano un po' troppo trasparenti.

E' a due metri dal portone quando la sua voce lo blocca: «Cosa proponi allora?»

Ah, nonostante tutto, quella ragazzina aveva il dono di coglierlo sempre di sorpresa.

«Mi sembra logica. Prova.»

«Come? Non sono abituata a brandire un'arma o armatura. Inoltre mio padre non vorrebbe. Mio fratello mi prenderebbe in giro, e mia madre...francamente lei vorrebbe che imparassi da lei.» Come mai tutti questi problemi? E' così...non Elissa.

«E a questo che serve l'allenamento. Ti propongo un patto: io ti posso insegnare a impugnare un'arma e qualche colpo. Una volta fatto qualche progresso, possiamo cercare di convincere il teyrn a farti prendere qualche lezione da un maestro. O da tua madre. Cosa ne dici?»

Gli sembra di vedere gli occhi di Elissa accendersi, ma è difficile dirlo perchè si trova ancora vicino al portone.

«Roland, a me...mi sembra un'ottima idea!» L'eccitazione nella sua voce quasi lo commuove. Sembra così contenta. Probabilemente se lei non fosse stata Elissa Cousland l'avrebbe abbracciato. Decide che non gli importa e si avvicina.

«Sono contento che la proposta sia di tuo gradimento. Allora, che ne dici di iniziare domani dopo pranzo? Di solito a quell'ora nella palestra ci sono pochi cavalieri e non ci dovrebbero dare fastidio».

«Affermativo, ci sarò». Pausa. Sembra pensare a qualcosa. Apre la bocca e la richiude. La riapre. «Roland, ti posso fare una domanda?Cosa mi dici dei guerrieri che combattono con due spade? Mi piace il loro stile. Saresti capace di insegnarmelo?» L'euforia e l'incertezza aveva il controllo della sua voce.

Gli dispiace quasi infrangere quella sua piccola fantasia. Certo, era bravo, ma non così tanto.

«Due spade? Elissa, i guerrieri capaci in quell'arte sono molto rari e l'allenamento è molto lungo. Di solito se si desidera combattere con due armi, si prediligono le spade corte o i pugnali.» Non capisce se gli fa tenerezza o semplicemente si ritrova nei sogni della ragazza, perchè erano stati i suoi qualche anno fa. «Non credo che un semplice ragazzino come me sia capace di insegnartelo. Io direi di iniziare da una semplice spada leggera, no?»

«Io...sì, certo. Scusa, è stato stupido chiedere». Un lampo di delusione le balena negli occhi, ma comunque si vede che è ancora su di giri.

Quant'è cambiato il loro rapporto. Quella che prima era una fastidiosa bambina, adesso è una ragazzina che gli chiede scusa. In qualche maniera, si sente orgoglioso di essere il responsabile del cambiamento. Non era cattiva, aveva solo bisogno di qualcuno con cui parlare.

«Allora a domani, Elissa». Si inchina (quella formalità tra loro due è rimasta per qualche strana ragione) e si allontana di nuovo.

Elissa si affretta dietro di lui e gli posa una mano sul braccio. «Sì?»

«Un'ultima cosa. E' da un po' che ci penso. Ho capito che il nome Roland non mi piace. D'ora i poi sarai Rory». Sulle labbra aveva stampato un sorriso sornione.

E da esattamente quando ci stava riflettendo? «Deduco di non aver nessuna scelta in proposito, vero?»

«Oh, certo che no. A domani, Rory». Toglie la mano dal braccio e lo lascia andare.

Mentre torna nella stanza che condivide con altri ragazzini che studiavano al castello, Roland pensa che anche anche se Elissa non sarà mai la ragazzina zucchero e caramelle, la loro potrebbe diventare una lunga amicizia.
 


3.

I don't walk right, not like I used to
There's a jump in my step as I rush to see you
I could be happy here as long as you're near to me
As long as you're close to me

 

Dopo il primo mese, i risultati iniziano a farsi vedere, E' una bambina (ragazza) tenace, e ha un certa predisposizione (ma nella sua famiglia sono tutti dei guerrieri, non si meraviglia).

Non ha paura di colpire e non si allontana mai dall'avversario (che finora è stato sempre impersonato niente di meno che da Rory Gilmore). E' assennata e ambisce ad essere precisa. Non ha attacchi potenti, ma pensa sempre a come eseguirli. Qualità insolita, specialmente per una bamb ragazzina agli inizi. Di solito ci si lascia prendere dall'euforia e si inizia a giocar “far più male che si riesce all'amichetto”. Invece lei no, è un'altra eccezione alla regola.

Rory nel mesetto di pratica (un terzo di esso è stato impiegato nel convincere Elissa di impugnare ancora solo un pugnale e di lasciare il secondo per dopo) intravede soltanto queste capacità, ma a fargliele notare e spiegare è il suo maestro, Ser Thréan.

Elissa e Rory erano stati osservati da lui allenarsi insieme e a quanto pare vedeva potenziale nella ragazza.

Infatti la voleva allenare lui stesso.

Questo significava che Bryce Cousland non sarebbe stato contento, ma avrebbe accettato. Significava che in fondo c'era un poco dell'elegante e fiera Elinor in lei. Significava che presto lei avrebbe dovuto sopportare i duri orari di allenamento e spendere meno tempo a comandare le persone. E, visto che apparentemente il Creatore ce l'aveva con lui, significava che sarebbero diventati entrambi allievi dello stesso maestro.

Roland aveva iniziato a voler bene alla ragazzina ma adesso perdere quel briciolo di autorità che esercitava su di lei, e saper di poter perdere anche il favore di Ser Thréan (anche lui risuciva a capirlo, quella ragazza sarebbe diventata dannatamente brava), non lo spingeva ad altri sentimenti.

Gli era stato insegnato di reprimere questi cattivi pensieri e di concentrarsi su quelli positivi. Come quello che finalmente avrebbe avuto una persona giovane come lui, degna del suo livello nei duelli (e anche quelli erano pensieri cattivi, ma andiamo, tutti sapevano che se la cavava come non pochi alla sua età).

Come sospettato lei era entusiata dell'idea («Un vero maestro!»,« Dei veri esercizi, imparerò a usare due pugnali!» Bryce Cousland un po' di meno, invece Elinor era sollevata del fatto che la stirpe di guerrieri della famiglia non si sia esteso solo a Fergus.
 


4.

So don't you stop pushing me, I can take so much
So goodbye apathy (as i'm trying), so long fancy free

Everybody is watching you, everybody is watching me too

 

Adesso lei ha undici anni e lui ne sta per compiere dodici. E sono inseparabili.

Se lei attorno agli altri adesso è più timida e riservata (sempre meglio di arrogante e capricciosa), insieme a lui è un'altra persona. Spigliata, estroversa e simpatica. Già, chi l'avrebbe mai detto?

E i progressi si sono estesi anche sul campo di battaglia. E' migliorata notevolmente in pochissimo tempo e pian piano abbandona qualsiasi altro interesse per concentrarsi solamente sugli allenamenti. Roland ammira la passione e l'impegno che ci mette, prima impiegato solo per tormentare le persone.

Lui ormai si ritrova solo esclusivamente nelle poche ore di sonno a lui concesse. Il resto della giornata viene passato in compagnia di Elissa Cousland. E in fondo, non se ne dispiace.

Giocano, si allenano e parlano. Combinano le occasionali marachelle. Ma se con un sorriso da parte di Elissa la fanno sempre franca, tutto il castello sa che ci sono loro due dietro la misteriosa scomparsa di una delle pelliccie più costose di Rendon Howe.

Lei adora queste nuove giornate. Adora ridere, divertirsi ed essere senza pensieri. Adora aver qualcosa dove poter dare il massimo, dove impegnarsi. E, si ritrova ad ammettere, adora stare in sua compagnia.

Si sorprende sempre più stesso a fantasticare su di lui, specialemente mentre lo guarda allenarsi. Nota che anche lui ci mette il medesimo impegno e la medesima passione. Capisce di non essere più affascinta dalla spada, ma bensì dal ragazzo che la impugna. I suoi capelli rossi, prima così fastidiosi, adesso erano diventati interessanti, come gli occhi di quel verde così spento si erano trasformati in pallide malachiti.

Insomma, adesso il cavaliere tanto coraggioso e affascinante delle storie di Nan era stato rimpiazzato da Cavalier Rory Gilmore.

Lei gli vorrebbe chiedere di sposarlo, ma la frena il fatto che non è compito suo. Così decide di aspettare finché il ragazzo non trova il coraggio.

(Perché è sicura che anche lui la vuole sposare, insomma, chi non vorrebbe?)

Intanto continuano le loro giornate e da brava ragazzina non gli fa capire apertamente il suo interesse ma cerca di lasciargli qualche indizio (ed è così che Roland un giorno si ritrova in camera sua una spada nuova di zecca, di quelle che sarà capace di usare tra un po' di anni, con il manico adornato di cuori e di R e E).

La timidezza del ragazzo a volte è frustrante e più di una volta si ritrova tentata di dirgli tutto e fargli quella dannata proposta di matrimonio. Ma si ricorda sempre l'etichetta e continua ad aspettare.

E mentre aspetta immagina di bambini dai capelli rossi e occhi blu e du gloriosi castelli dove ospitarli.

Nan, nel suo piccolo, ringrazia il cielo di essere stata l'unica a notare la cotta che il ragazzino aveva preso invece per una delle frequenti ospiti dl castello, Delilah Howe.
 




Si vede così disperatemente il mio bisogno per un beta?
A parte questo, è la prima volta in questa fandom. Ho sempre amato i Cousland e quando mi è venuta in mente quest'idea ho pensato  a chi non altro se al nostro rosso con cui possiamo intereagire per ben cinque minuti contati!?
La storia sarà strutturata in quattro capitoli, e credo riserverà qualche sorpresa.
Amo Dragon Age, ma avendolo in versione inglese, se c'è qualche nome che mi è scappato che non è stato tradotto bene o del tutto, fatemelo notare pure ^^
Che dire, io ho cercato di contribuire a questo fantastico universo di Dragon Age, lascio la parola a voi <3
Lals
  
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