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Autore: NevanMcRevolver    16/12/2010    2 recensioni
Solo l'immagine può rivaleggiare con la musica. E se l'immagine fosse di più di un semplice pezzo di carta decorato? Se la musica andasse oltre le note che fanno vibrare il cuore, parlasse non solo alla mente? Forse tutto sarebbe un pò più diverso...o più reale? Soltanto l'arte può conforntarsi con sè stessa. E questo Yusuke l'aveva capito, l'ha capito, fin troppo bene.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 19: I trucchi della Morte

 

 

All’ennesima domanda, non ci fu l’ennesima risposta.

Yusuke e Hydra se ne stavano lì, paralizzati, mentre quel paio di occhi glaciali li fissava ancora.

Sembravano ridere, ma non in maniera bonaria.

Sembrava una risata perversa, canzonatoria.

Che li stesse davvero prendendo in giro?

Istintivamente, i due presero a indietreggiare e, mentre camminavano, lo sguardo sembrava seguirli.

Dal folto emerse una figura, con una mano tesa.

I due, spaventati, si bloccarono, e rimasero lì, immobili, a fissare l’immagine con sbigottimento.

La creatura che ne uscì era di una bellezza mai vista prima a memoria d’uomo.

Era vestito con una tunica nera, fittamente ricamata sugli orli da motivi geometrici con quello che sembrava oro.

All’altezza delle spalle, attaccata con una catenina d’oro, si srotolava una lunga mantella d’orata, fregiata on intarsi neri.

Nonostante le vesti, era palese che il fisico fosse flessuoso.

Ai due sembrava così slanciato da sembrare quasi etereo: puro spirito.

Il volto dell’uomo era chiaro, ma non cereo. Nascondeva tinte olivastre sbiadite, ma comunque evidenti. I capelli erano piuttosto bizzarri: a ciocche nere se ne alternavano altre dorate, che sembravano brillare di luce propria. Visti incastonati nella perfezione di quel volto, gli occhi dell’uomo erano ancora più terrificanti, seducenti e ammaliatori.

-Vi serve aiuto?- flautò ancora l’uomo, porgendo loro, ancora, la mano.

-Non serve resistere. Perché avete paura?- chiese, e ridacchiò di gusto.

Quando rise, la voce divenne inavvertitamente polifona: tonalità acute si mescolavano a suoni bassi. La forza del cielo si mescolava con quella della terra, in un suono di fatale e agghiacciante bellezza.

Quell’uomo era l’ambiguità personificata.

-ADESSO BASTA! CHI DIAMINE SEI?- urlò Hydra, con gli occhi umidi.

Senza smettere di sorridere, l’uomo abbassò la mano, e rivolse loro un leggero ed elegante inchino.

Non appena tornò in posizione eretta accaddero due cose: un paio di enormi ali piumate sbucò da dietro la schiena: erano enormi, più di quelle delle aquile o degli angeli che si vedono sulle vetrate delle chiese e delle cattedrali. Queste, però, erano bianche, di un candore accecante, che, nonostante tutto, non stonava con l’oro e il nero delle vesti e dei capelli.

Tese allora le mani dinnanzi a sé, con i palmi rivolti al cielo.

Dalla pelle uscì una cerea cortina di fumo, che vorticava velocemente attorno alle mani dell’uomo.

La polvere, allora, si condensò nelle mani dello sconosciuto.

Quelle nebbie avevano creato una lunghissima ed inquietante falce.

Esattamente come le ali, anch’essa era bianca, lucente e minacciosa. Il manico sembrava rozzamente intagliato, ma serbava una inesplicabile eleganza. La lama, poi, sembrava essere, oltre che affilatissima, fatta interamente di diamanti, perle e avorio.

L’uomo sbatté il manico dell’oggetto in terra e, fiero e ancora sorridente, si presentò.

-Chi io sia, mi chiedete. Eppure dovreste averlo capito. Sono l’onnipresente, colui che accoglie le anime definitivamente disperse, colui dal cui abbraccio non si può sfuggire. Sono il pericolo dal quale tutti cercate invano di fuggire. Io, ragazzi miei, sono l’omega, nonché fratello della già da voi conosciuta Tellus. Il mio nome è Thanatos- disse, fiero del suo rango.

-Il dio della morte…- pronunciò Yusuke in un soffio appena percettibile.

-Ma che bravo che sei, Yusuke!- rispose il dio.

Ad entrambi gelò il sangue.

-Come fai a…- iniziò la ragazza.

-Come faccio a sapere i vostri nomi, Hydra? Sono pur sempre un dio, ricordatelo, stolta! E sono, forse, più avvantaggiato rispetto agli altri. Io vi conosco dalle notte dei tempi, so tutto di voi, cosa avete fatto, da dove venite, dove andrete, cosa farete. Tutti, nessuno escluso, tendete verso di me. E’ una legge alla quale non c’è scampo. Ricordalo. Finché c’è vita, c’è anche la morte. In più, tanto per avere una certezza in più, ho con me un particolare quaderno, se così lo si può chiamare, ovviamente!- disse Thanatos.

-Il Libro dei Morti…- disse allora Yusuke.

-Certo, ragazzo! Hai appena vinto dieci punti!- esclamò il dio, gesticolando con un ossesso e brandendo quella falce con noncuranza.

Hydra, terrorizzata, cadde in terra, e Yusuke le si parò davanti, proteggendola.

-Perché volete difendervi? Vi ricordo che io posso tutto!- li ammonì –E poi, prima o poi sareste dovuti venire da me. Eosforo vi ha esplicitamente detto che servo anche io in questo assurdo teatrino!-

Improvvisamente le parole del dio riecheggiarono nella mente del ragazzo.

“Veloci, andate alla ricerca della Luce, della Notte, del Fuoco, dell’Acqua, della Terra, dell’Aria, della Morte e del Tenpo”.

Andate alla ricerca della Morte.

Thanatos: la fine.

-Cosa vuoi da noi?- chiese allora Yusuke.

-Cosa voglio io da voi? Questa sì che è bella! Piuttosto, cosa volete voi da me! Perché vi affannate tanto per avere il mio potere, il mio consenso?- domandò brusco il dio.

-Perché…- cercò di dire Yusuke, ma la voce gli morì in gola.

-Perché?- ripeté il dio, sorridendo beffardo.

-Kaos vuole ucciderci. Ha in mente diabolici piani, ma non sappiamo di che tipo. Vogliamo fermarlo!-

-Davvero?- chiese, scettico, il dio.

Hydra aveva ritrovato le forze per rialzarsi e, perplessa chiese: -In che senso?-

-Davvero volete fermarlo?-

-Certo che lo vogliamo!- esclamò Hydra.

-Non ci credo!- disse Thanatos –Voi non volete fermarlo, ma dovete farlo: vi sentite obbligati! Voi avete paura di questa missione, e state cercando di nasconderlo a voi stessi. Diciamocela francamente: questo è un peso troppo grande per voi. Non vi sta a cuore l’idea di dovervi sacrificare per gente che nemmeno conoscente. Non vi sta a genio il fatto che il vostro destino sia legato ad una profezia. E il perché di questo oracolo vi è, fra l’altro, anche sconosciuto!- rise Thanatos.

-Cosa vuole fare, allora?- chiesero entrambi i ragazzi.

-Una cosa molto semplice nella sua grandezza: annichilire tutto, annientare tutte le forme di vita!-

I due rimasero senza parole, col fiato mozzo: il re non solo era paranoico: era completamente pazzo! Perché questo desiderio di nulla? Perché si meritavano tutto questo? Cosa aveva fatto di male l’intero genere umano per meritarsi una punizione del genere?

-Tanto, miei, cari, prima o poi morirete: o per natura, o per mano di Kaos o del suo piano, prima o poi dovremo incontrarci di nuovo!-

-Dove vuoi arrivare?- chiese Yusuke.

-Prima o poi questa storia assurda finirà! Cosa importa se per mano vostra o di altri? Accettate la mia offerta: abbandonate questo mondo per evitare i vostri pesi. Lasciate queste beghe a qualcun altro, è la cosa migliore?-

Senza pensarci due volte, i ragazzi negarono, inorriditi al pensiero di dovere abbandonare le proprie conoscenze, gli affetti, i loro sentimenti.

Thanatos, per la prima volta senza sorridere, si avvicinò ai ragazzi, che si strinsero fra loro, colti dal panico.

-Perché?- mormorò loro, soffiando gelida aria dalla bocca.

-Cosa vi spaventa? E’ la natura che lo vuole! Cosa c’è di meglio che abbandonarsi ad un mondo tranquillo, silenzioso e ovattato lasciando le proprie faccende agli altri? Posso aiutarvi io. Posso sostituirvi io!- li sedusse il dio, inchiodandoli ancora col suo glaciale sguardo.

L’idea aveva un certo fascino. Perché ignorare una richiesta tanto allettante? Che fossero gli altri a occuparsi del problema! Avevano la possibilità di fregarsene, una prospettiva decisamente ghiotta e invitante.

Sarebbe stato bello vedere gli altri sgobbare per evitare di essere distrutti dalla follia di un megalomane. Meglio abbandonarsi ora, nelle braccia sicure di Thanatos, e rifugiarsi al sicuro, che andare incontro ad altro dolore e tanta fatica…

…un attimo dopo, Hydra esclamò: -Tu sei geloso!-

Thanatos, allora, si raddrizzò e arrossì in viso: -Cosa intendi?-

-Sei geloso di Kaos che vuole sterminare ogni forma di vita. Lo odi perché ti sostituirebbe in pieno! Ci invidi perché la missione per eliminare il semi-demone è stata affidata a due mortali e non a te, il dio della morte!-

-Però, Hydra, non ti facevo così sveglia, sai?!- disse Thanatos, esterrefatto.

-Ebbene sì- continuò il dio –Mi pesa il fatto che io, la Morte, non debba eliminare quel parassita! E’ un mio compito. Affidatelo a me, e avrete in cambio tutti gli onori e i ringraziamenti degni di due servitori della Morte-

-Tu sei completamente pazzo!- esclamò Yusuke.

-E chi, di grazia, non lo è in questo mondo? Kaos vuole eliminare tutto, voi volete fermarlo: ecco tre esempi di follia. Non accusatemi!- disse Thanatos, inviperito.

-E invece non possiamo. Per due motivi!- disse Yusuke –Il Fato ha dato a noi questo compito, e nemmeno gli dei possono sovvertirlo, altrimenti si violerebbe, come dici tu, una legge di natura. Seconda cosa, se tu ci affidi il tuo potere, sarai presente al momento dell’esecuzione del re. Non ti pare? Alleati con noi, e anche tu sarai presenti, Thanatos!-

La situazione si era completamente ribaltata.

Se prima Thanatos cercava di sedurre i ragazzi per appagare i suoi desideri, ora loro cercavano di abbuonarsi il dio.

Che la forza di volontà degli uomini fosse superiore alle aspettative di un dio?

Molto probabile, e, non neghiamolo: i miti ci insegnano che gli dei sono molto più umani di quanto sembri: ostentano la perfezione assoluta, ma anche loro, in fondo, sono deboli.

Anche loro, in un certo senso sono umani: non nel senso mortale del termine, ma sono comunque fragili, hanno le loro debolezze e i loro difetti.

Le guerre divine nascono sempre per gelosie, sentimenti, d’altronde, di fattura puramente umana.

-Allora?- chiese Yusuke.

Thanatos volse loro uno sguardo di fuoco, che avrebbe spaventato anche il più coraggioso fra gli uomini (e di fronte alla morte tutti, in realtà, se la fanno un po’ sotto).

-E sia! Volevo mettervi alla prova, vedere fino a che punto foste determinati nel portare avanti il vostro compito. Sì, confesso, volevo togliere a voi questo compito, ma a quanto apre le mie lusinghe non erano abbastanza forti. Voi umani siete troppo attaccati a questo fortissimo desiderio i vita, tanto che non riuscite a concepire la tranquillità della morte. Per ora toccherà a voi, ma prossimamente sarò io a riprendere la rivincita su di voi, seppiatelo!- disse il dio.

I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo e si inchinarono dinnanzi all’immortale.

-Avvicinatevi- disse loro la Morte.

Quando Yusuke e Hydra si trovarono al cospetto del dio, alzarono la testa.

-Porgetemi le mani- ordinò, e i ragazzi tesero i loro palmi.

Thanatos, allora, gli punse con la punta della sua falce.

Non appena la lama toccò la pelle, entrambi sentirono il peso e il potere della morte, la capacità d poter togliere la vita agli altri. Avvertivano il sangue dei caduti, le urla della gente che piangeva i propri defunti, la sensazione di tranquillità di colore che si trovavano già oltre, negl’Inferi.

-Andate- disse poi –oltre la foresta troverete il tempio dell’Acqua. E, soprattutto, ecco a voi un ordine, che Eosforo si è dimenticato di darvi. Non usate i nostri poteri sul tragitto: vi fiaccheranno e vi uccideranno. Dovrete invocarci solo quando la battaglia con Kaos sta per iniziare, o morirete prima del tempo- dichiarò Thanatos.

I due indietreggiarono e fissarono il dio che si stava dissolvendo in una nube di fumo nero, lasciando una sensazione stranamente pacificante nell’animo dei ragazzi.

-Yusuke…- mormorò Hydra.

Lui la vide, era stanca, terrorizzata.

La situazione aveva giocato perfidamente con i suoi nervi, avevo resistito fino all’ultimo e ora, invece, si abbandonò su Yusuke, che la sorresse.

-Dobbiamo andare- continuò lei.

-Si - le rispose Yusuke.

 

***

 

Kaos aveva appena finito il secondo rito.

Mentre scendeva nelle sue stanze, sentiva il potere delle stelle diventare sempre più forte, esplosivo.

Si sentiva immensamente potente.

Chiamò, allora, alcuni soldati: -Vedete di cercare ancora una volta quei due disgraziati. Andate ovunque, anche sui monti, nelle foreste. Ovunque! Non dovete ignorare niente. Guardate ovunque, e tornate presto, preferibilmente a mani piene!- disse il sovrano con forza falsamente dolce e vellutata.

Sì, ci sarebbe riuscito, avrebbe realizzato il suo sogno.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore:

Ciao ragazzi!

Lo so, scusate! Pubblico dopo oltre un mese: è inammissibile.

Dovete perdonarmi.

Allora, ecco a voi svelata l’identità della voce nel capitolo 18.

Vi presento Thanatos, dio della morte del mio e della cultura greci (per informazioni rivolgetevi a Santissima Wikipedia).

Che ne pensate? Vi è piaciuto come capitolo? Fatemi sapere!

Ora rispondo alle recensioni del capitolo precedente:

 

A Elea VI Britannia: salve! Il nuovo nick mi sa moltissimo di Code Geass ;)

Non so se il personaggio di Thanatos ti abbia colpito, mi auguro di sì! Comunque tranquilla, aggiorna quando puoi!

 

A sTar__: ciao! Sì, il mio scopo era quello di mettere tensione, e credo di esserci riuscito! Non preoccuparti per le recensioni: l’importante è il pensiero, come si dice in giro!

 

A Valerie_Laichettes: Valerieee! Finalmente ce l’hai fatta! Ti sei rimessa in pari! Ma io ti stimo (sia per questo che per la tua decisione di continuare PoP)! Per quanto riguarda il prologo 4, sì, si riferisce alla battaglia Yusuke ft Hydra VS Kaos! E l’immagine chiave, in quel pezzo, è proprio il sangue: simbolo di morte ma anche di vita, perché no?

 

Inoltre, ci terrei a pubblicizzare un altro mio scritto, se non vi dispiace, del fandom di Saint Seiya: Le Fleur Du Mal! Se non vi dispiace passate anche di qui! Grazie in anticipo!

 

A presto!

  
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