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Autore: _Ayame_    16/12/2010    4 recensioni
È il seguito di "The Hetalian Xsam Tree": è sempre il periodo natalizio, sempre lo stesso posto sperso tra le montagne chissà dove, sempre gli stessi protagonisti che ora si prendono a bastonate - o a rubinettate,a seconda dei casi - oppure si alleano a punzecchiare ora il "cuoco pasticcione", ora un "vinofilo a caso" ora un "macho-patata a scelta multipla"...
Solo che, dopo aver addobbatto l'albero di Natale, ora tocca fare il presepe!! Ma Italia ha scordato un sacco di cose nel suo Paese: eppure sapeva che quest'anno il tema era "Natale all'italiana"!
Dovranno affrontare molte prove difficili (?) per riuscire a combinare qualcosa...
Tra mille peripezie, good luck ♥, again!
Citazione casuale (dalla prefazione): "Kiku, da bravo giapponese … gridò quando una mano gli afferrò una caviglia come in qualsiasi anime/manga horror/demenziale/pauroso."
*seguono citazioni random dai vari capitoli, ci potrebbero essere evenutali mezzi-spoiler (?)*
Primo capitolo: Per loro: TIME=MONEY.
Secondo: E ora si trovava lì, con quello sciroccato del suo alleato, a montare una tenda che non ne voleva sapere di fare il suo lavoro e di cooperare.
Terzo: «Ahaah! Tu bastardo spagnolo! Come osi! E dilla la verità! Sei imparentato con Natalia, quella specie di stalk…» guardò la ragazza avanzare verso di lui «brava ragazza».
Quarto: Erano rimasti in tipo tre, tipo; Elizabeta sbuffò: lei voleva stare solo con Austria-san, e invece si ritrovava quella sottospecie di Nazione morta tra le scatole.
Quinto: La conclusione era una: anche Korea rubava l’oppio a Cina.
Sesto: Dopo il caos iniziale, tutto tornò alla normalità: cioè il caos si amplificò.
Settimo: Sia Ivan che Francis pensavano a dei ‘giochi di gruppo’ che gli altri non apprezzavano.
Extra chapter: Natale era vicino, vicinissimo, anzi: e lui ancora si arrovellava il cervello per fargli il regalo.
Ottavo (ultimo capitolo): Quella mattina non era una mattina come le altre. Oh no: era il 25/12/2010. Natale.
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Hetalian Xmas Version~'
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hetalia xmas ed cap2
Buona lettura, tipo!

Chapter 2:
In the wood and in the rain♫ - Alla ricerca del muschio perduto!
«Doitsu!!» disse Italia nel suo lungo cappotto blu, agitando entrambe le braccia al cielo.
«Mh?» chiese Ludwig
«Guarda la neeve!» disse buttando nell’aria la neve succitata che aveva raccolto.
«Italia, noi dovremmo…»
«Ahaahh! Doits-tsu! C’è qualcosa che mi fissa lass-sù!» disse ranicchiandosi dietro la schiena del tedesco.
Lud impugnò il fucile e puntò lo sguardo dove l’italiano gli aveva indicato qualcosa.
Forse anche Feliciano vedeva gli stessi esserini di Arthur, chi lo sa.
Invece no; Veneziano aveva ragione. C’era qualcosa… qualcosa dietro un ramo, nascosto e … sinistro.
Un uccello.
«Feli-Feliciano, è solo un animale»
«Oh, lo potremo mettere nella pasta~».

Mezz’ora dopo, circa…
«Doitsuu» gridava Italia sempre agitando le braccia in aria, facendosi sentire fin giù dalle Alpi Svizzere – fatte di cioccolata tipo pura.
«Che c’è?» chiese Lud mentre montava una tenda per non morire assiderati lì, nel bel mezzo della tormenta.
Ripensò con rabbia a quella mattina:
«Germania» disse Polonia guardandolo da vicino tanto che pareva un punto indistinto e rosa.
«Tu andrai fuori, a cercare il muschio …» Germania sospirò: tana libera tutti!! Andava via dalla gabbia di matti in cui gli altri due sani mentali – o giù di lì, ma anche no – erano tipo relegati.
«… con Italia-chan!» aveva completato Kiku vicino al camino alzando la testa nera dal block notes.
«No» aveva bisbigliato il tedesco, coperto da un urlo proveniente dalla cucina:
«Sììì!» e Feliciano si era affacciato armato di grembiule e scolapasta.
Armi   s – e – r – i –e . Tipo totalmente.
«Ore-sama l’accetta!» gridò il suo amato fratello maggiore mentre faceva una cosa diversa – trinken birra, ja.
La mattina dopo, ancora insonnoliti e intontiti li avevano buttati giù dal letto e li avevano sbattuti fuori come cani. Ovvero, invece della solita bistecca, fuori avevano gettato della pasta al pomodoro e una botte XXXXXX[…]XL di birra.
Francis e Gilbert avevano dovuto trattenere Antonio (il Bad Trio fa colpo! Centro, quaterna e pure tombola..) alla vista del pomodoro, mentre Romano sghignazzava prendendo in giro lo spagnolo bastardo.
«NOOOO!» gridava Antonio, le lacrime agli occhi «Pomodoroo!»
Loro intanto erano fuori: Ludwig si era accorto del fatto e mise il cappotto mentre Italia si era gettato a mangiare la sua adorata pasta.
«Ita…lia» bisbigliò Germania ma Veneziano parve non sentirlo, troppo assorto in profonde riflessioni filosofiche – leggere a mangiare pasta come solo lui sa fare, come solo suo fratello lo sa eguagliare.

E ora si trovava lì, con quello sciroccato del suo alleato, a montare una tenda che non ne voleva sapere di fare il suo lavoro e di cooperare.

Dopo un tempo indefinito (che va dalle due ore alle tre) di vani tentativi, cinque minuti di bevuta di birra – si vantava tanto, ma neanche lui era buono a nulla – la tenda blu era montata più o meno decentemente.
«Italia…»
«Veeee~». Neve in aria.
«Italia…», e siamo a due.
«Veeeeeeeeee~!», altra neve in aria.
«Italiaa!» ormai Germania era completamente andato nel paese dell’I.P. (Incazzatura Perenne).
«Ve~?» chiese l’altro con una non-domanda accovacciato a terra, la neve tra le mani.
«Sarebbe ora di iniziare la nostra ricerca» cercò di ricordare il tedesco ricomponendosi.
«Ve~», Feliciano lentamente si alzò, per poi buttare su Lud la neve che ancora non aveva lasciato cadere.

«Fa freeeddo!» si lamentava l’italiano stringendosi tra le sue stesse braccia mentre Lud – da bravo tedesco – si adoperava a finire quel lavoro per non crepare congelato.
Aver rischiato la vita a causa di questo l’aveva spaventato; ma ancora di più era felice di essere lontano da Igirisu e i suoi esperimenti culinari fatti con la cucina di Barbie Polonia – anche se Barbie era Americana, ma forse Barbie era anche Polonia.
«Italia, datti da fare, così torneremo al caldo, in casa»
«Va bene» disse Veneziano spostandosi e saltellando come Cappuccetto Rosso tra la neve e gli alberi.
“Ci manca solo il Lupo Cattivo” pensò Germania tra sé, immaginando Francia vestito come il famoso lupo delle fiabe a importunare Feliciano.
«Italia!» gridò allungando un braccio verso la direzione dell’alleato.
Ma non lo vide, e mentalmente si diede dello sciocco: Francis, ora come ora, era sicuramente in salotto, a godersi il caldo e bere vino… e a importunare qualsiasi essere vivente – ma forse anche l’abete di plastica.
Borbottò qualcosa, poi sentì un grido: Feliciano.
Francia era lì, davvero?!
Corse verso quel suono e vide un baratro… e pareva alto e frastagliato.

«Italia… non avrei dovuto lasciarti andare da solo… sei troppo sciroccato!».
Si affacciò a guardare i resti del suo sciroccato salvatore ma subito si sentirono delle risate e costatò che il “baratro” non era altro che una zona piana tra le montagne, una caduta di mezzo metro.
Italia rideva mentre un essere non identificato (un UFO?) gli faceva il solletico, o comunque qualcosa del genere.
«Feliciano!» disse Lud «Stai…stai bene?»
«Ma certo che sì!»
«Che animale carino!» disse pattando la testa dell’essere/UFO.
«Ma io sono Canada!».
Il silenzio scese sulla valle.

Gli altri si preparavano per una bella scampagnata, ora che il Sole si era riaffacciato: nel frattempo altre coppie uscirono dalla casa. Anzi, tre: Seychelles, Francis e Arthur …
«Un… un unicorno! Lo vedete, è vicino al Sole!!» gridò Arthur indicando un punto.
«Hai bisogno di svegliarti, tesoro» Francia lo spinse fuori dalla casa.
«C-come osi?» gridò Inghilterra.
E tra mille schiamazzi iniziò anche l’avventura di questi tre.



NOTE:
“Trinken” è davvero un verbo tedesco, significa “bere”, ma visto che sembra “trincare”, era più awesome (?).
Ovviamente se ci sono errori, ditelo – XD!!!!!!!!!!!!
A presto presto spero. (Visto, riesco a fare capitoli più brevi, yay meee!)

_Ayame_


   
 
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