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Autore: lud_194    16/12/2010    11 recensioni
Dopo numerose one shot, mi cimento in una fan fiction. Spero di avere tempo e continua ispirazione per svilupparla, e spero soprattutto che vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti prendi il mio meglio

1)La donna del lago.

Il cellulare continuava a squillare, vibrando sul comodino. Kate Beckett, dall’altro capo della Big Apple, sospirò e, rassegnata, chiuse per la quarta volta la telefonata. In quel momento Rick aprì leggermente gli occhi, allungando il braccio alla sua destra per cercare il telefono.
Il display luminoso dell’iPhone mostrava le chiamate della detective e due di Gina. Lo scrittore ignorò le ultime e compose velocemente un numero.
“Castle, è mezz’ora che ti telefono!”
“Lo so, lo so. Non ho sentito la sveglia, ieri sono stato con Gina e abbiamo fatto tardi e..”
“Ho capito. Non mi interessa. Abbiamo un omicidio.” Lui arricciò le labbra.
“Non l’avrei mai detto, detective. Ma quindi..non mi hai chiamato per darmi il buongiorno?” Assunse un espressione da cucciolo abbandonato, come se lei potesse vederlo.
“Non fare lo spiritoso Castle, non è aria. La prossima volta ti lascio a dormire e il caso me lo vedo io.”
“Non temere, sarò subito da te. Contenta?” Beckett si concesse un sorriso, appurata la distanza.
“Lago Forked, tra non più di un’ora.”
 
“Ah, ecco il bell’addormentato nel bosco! O forse ti si addice di più il bello e la bestia..sì, decisamente. La bestia ti ha fatto fare le ore piccole?” Martha lanciò la sua frecciatina non appena il figlio fece ingresso in cucina.
“Mamma, non essere cattiva con Gina..”Le rispose, facendo risuonare la frase come una regola ripetuta tante ed inutili volte.
“Lo sai che quella donna non mi piace.” Concluse lei agitando la mano.
“Buongiorno papà!” Alexis baciò il padre e afferrò la borsa per andare a scuola.
“Ciao tesoro, buona scuola.”
“Ah, papà, dimenticavo di chiederti una cosa. Oggi pomeriggio Ashley verrà qui a studiare, la nonna però ha un massaggio a quell’ora, quindi saremo da soli a casa, ma.. stai tranquillo, ti puoi fidare. Per te va bene, non è vero?” Alexis. Ashley. Soli. Casa. No, decisamente no.
“Ma veramente io..”
“Grazie, ti voglio bene!” Gli stampò un bacio sulla guancia e sgattolaiò fuori. Rick guardò Martha, che prese parola.
“So a cosa stai pensando, ma avanti.. Alexis è responsabile!”
“Se rinunci al massaggio di oggi, te ne pagherò altri dieci, lo prometto. Inventati qualcosa e resta qui.”
“Ma Richard..”
“Sono in ritardo, Beckett mi uccide. Conto su di te.”
“Ma cosa mi invento?!”
“Sei un’attrice, improvvisa!” Martha sospirò e tornò nella sua camera borbottando qualcosa sui tempi spensierati dei suoi vent’anni.
 
Castle raggiunse il luogo del delitto, da lontano adocchiò Beckett e si avvicinò.
“Per farmi perdonare.” Le porse il caffè appena comprato e sorseggiò il suo.
“Notte da leone, Castle?”
“Non avevi detto che non ti interessava?” Lei spostò lo sguardo. Colpita e affondata.
“Infatti, era per dire.” Concluse frettolosamente, riavvicinandosi al cadavere e a Lanie.
“Beh, per essere morta.. è messa bene.” Notò Rick guardando il corpo di una donna adagiato su un materassino nero. Indossava una veste celeste, le mani erano congiunte sul ventre, i capelli pettinati e, a prima vista, non mostrava alcun segno di violenza fisica.
“Infatti, è strano. L’hanno trovata che galleggiava sul materassino, in mezzo al lago. In più, attorno c’erano molti fiori, mentre sulla riva alcune candele.”
“Un suicidio?” Ipotizzò Rick.
“No, lo escludo. Il corpo è perfettamente asciutto, compresi i capelli. Non avrebbe potuto mettere in acqua il materassino senza bagnarsi, e tantomeno asciugarsi durante la notte. Lanie, l’ora  del decesso?”
“Si aggira senza dubbio tra le 3 e le 5 di stamattina. In più ha un polso rotto, segno di una probabile lotta. Con l’autopsia saprò dirvi di più.” Ritornò a guardare il cadavere.
 “Inoltre abbiamo trovato due boccette sulla riva, probabilmente contenevano veleno, la scientifica dovrà analizzarle.” Finì Beckett. Arrivarono anche Ryan ed Esposito.
“Nei paraggi non abbiamo trovato nulla di interessante, il guardiano del lago dice di aver finito il suo turno alle undici, che è l’ultimo. ” Disse Esposito.
“Ryan, chiama la stampa e dì di scattare e pubblicare qualche foto della vittima, se non ne hanno denunciato la scomparsa, qualcuno la riconoscerà.”
“Sono già arrivati, li porto qui.” Beckett annuì e si allontanò, seguita da Castle.
“Se è stato un omicidio, il suo assassino ha preparato tutto con estrema cura.. le candele, i fiori.. non sembrerebbe, ma è piuttosto macabro.” Esordì Rick.
“Non più di altri omicidi..”
“Questo è diverso. Dietro questo delitto, si nasconde un uomo spietato e maniacale, forse amava la donna, sì.. un delitto passionale, spinto da un’incredibile dose di odio e gelosia..” Castle iniziò a fantasticare, come al suo solito.
“Complimenti Castle, sei già arrivato all’assassino? Peccato che dobbiamo ancora scoprire il nome della donna.” Lo smontò Kate, stringendosi nel cappotto blu elettrico.
“Hai freddo? Strano, una donna gelida come te non dovrebbe soffrire per il freddo. Ah, ma io lo so che in fondo sei un vulcano bollente.” Lei si girò a guardarlo corrugando la fronte con un’espressione mezza divertita.
“Molto in fondo.” Aggiunse lui.
“Così in profondità che tu non lo scoprirai mai, Castle.” Rick alzò un sopracciglio.
“Sali in macchina, baby.” Beckett rise.
“Tanto non ti faccio guidare..” Lui alzò le spalle.
“Almeno ci ho provato.”
 
Nel distretto si respirava aria di novità, i primi giorni di dicembre, infatti, venivano sempre assunti nuovi detective e poliziotti, per compensare quelli che durante l’anno erano andati in pensione o avevano ricevuto un trasferimento.
“Mi ero completamente dimenticata dei nuovi arrivi..” Disse Beckett mentre uscivano dall’ascensore. Castle notò il suo disappunto.
“Cos’è quella faccia? Credi che possa essere arrivata una prorompente e bellissima detective pronta a soffiarti il posto?”
“Deve ancora nascere.” Rick sorrise e si accinse a rispondere, ma il capitano Montgomery il interruppe.
“Ehi ragazzi, vi stavo cercando. Vi presento una dei due nuovi detective che abbiamo assunto, Charlotte Jordan.” Dietro il capitano comparve una ragazza, alta, lisci capelli castani e una frangetta, occhi azzurri, pelle bianca in contrasto con le labbra rosse. Una bambola di porcellana a misura d’uomo.
Sorrise ai due, ma i suoi occhi si focalizzarono su Castle, la sua espressione cambiò.
“Rick?! Rick Castle?!”
“Charlie?!” 
  
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