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Autore: Chibi_    17/12/2010    2 recensioni
Il ricco e avaro Roderich Eldenstein inizia le festività natalizie con il solito cattivo umore, rimproverando il suo dipendente Antonio e rifiutando l'invito dei pochi che ancora cercano di stargli vicino. Per lui il Natale è solo una giornata fastidiosa e sembra che anche quest'anno lo passerà da solo mandando insulti a tutto e tutti. Ma la notte della vigilia l’inaspettata visita di un vecchio amico sembrerà destinata a cambiare il cuore del freddo e distaccato Roderich…
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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  03- Looking retour
 

 

La candela fluttuava nel buio a poca distanza dall’austriaco.
-Oddio, un’altra?- quelle stupide allucinazioni lo stavano stufando.
La piccola fiammella si fece sempre più intensa, fino a rivelare la figura che la manteneva
 –Bonsoir, Roderich- fece. Era un uomo alto, con lunghi capelli biondi costretti in un codino e gli occhi azzurri, gli rivolse un sorriso sghembo e disse:
-Io sono il fantasma del passato……. Ma puoi chiamarmi Francis-
-Ah…. Piace..-
-Stupid frog, sono IO il fantasma del passato!- Urlò una voce nel buio.
Il fantasma esibì un’espressione sofferente
-Mon dieu, pur di rompermi sei venuto fin qui, Arthur?-
Dal nulla si materializzò un’altra figura che fluttuò fino all’altro fantasma, per poi cominciargli a urlare
-La domanda è perché sei venuto tu qui! Questo è compito mio!-
-Ma stai zitto, Lui l’ha chiesto a me!-
-Lui non sceglierebbe mai un idiota come te per un compito così importante!-
-Non sei proprio nella posizione per dire queste cose, ahah dico, ma ti sei visto?-
Solo dopo quell’affermazione Roderich osservò meglio il nuovo arrivato: aveva grandi occhi verdi sormontati da delle enormi sopracciglia, portava i capelli biondi in un caschetto spettinato ed era leggermente più basso dell’altro. Ma probabilmente il francese derideva non tanto il suo aspetto, quanto i suoi vestiti: il corpo era avvolto da una corta… cos’era, una tunica? Sulla schiena erano applicate delle alette da angelo visibilmente finte e teneva in mano una bacchetta che all’estremità finiva con una piccola stella. Sì, era decisamente ridicolo.
-Ch..chissene frega della tua opinione? Rimane il fatto che te ne devi andare- e così dicendo afferrò la candela che teneva l’altro e iniziò a strattonarla nella sua direzione –Lasciala, è mia!-
-Ma stai zitto, è mia!-
-Mine!-
-Mon!-
-Ehm, scusate…- intervenne Roderich che era stato completamente dimenticato dai due.
I due spiriti si fermarono per guardare l’austriaco, smettendo di bisticciare per un attimo
-E quello chi è?- chiese Francis ricevendo subito dopo una bacchettata in testa.
-Idiota, siamo qui per lui!-
-Certo, certo, lo sapevo….- il più grande si massaggiò la testa dolorante e si sporse verso il moro –dicci, mon amì-
-Volevo solo dire se potevate sbrigarvi di grazia. Siete due allucinazioni, ok, e le opzioni sono due: o mi dite quello che volete o sparite. Mi state facendo solo perdere tempo, e dopotutto il tempo è denaro, no?-
Chissà perché dopo quell’affermazione i due fantasmi si fecero stranamente seri. Si scambiarono una rapida occhiata e porsero all’austriaco la candela.
-Afferrala- gli dissero
E appena lo fece Roderich fu avvolto da un’intensa folata di vento che lo fece cadere, non si ricordava il pavimento della sua camera così freddo….
Dopo aver riaperto gli occhi però il moro realizzò di essere seduto sulla neve, in pieno giorno e in mezzo alla piazza del suo paese.
-Ma che diavolo…??-
Poteva un cibo andato a male procurare certi effetti? Forse era solo in un sogno… sì, era l’ipotesi più probabile.
-Questo è il passato- affermò Arthur accanto a lui –Guarda-
Roderci portò lo sguardo sul punto indicato dal fantasma, trovandovi due bambini che giocavano con la neve.
-Ma quello….sono io?- disse sorpreso notando che uno dei due gli somigliava tantissimo
-Vuoi avvicinarti? Non preoccuparti, loro non possono vederci-
Man mano che si avvicinavano i discorsi dei due si facevano sempre più comprensibili
-Ho vinto io, ho vinto io!- esultava il bimbo albino, accanto al piccolo Roderich in lacrime.
-Smettila, non sei affatto gentile!-
-Hahahah, la gentilezza è per gli smidollati, non per uno magnifico come me!- continuò quello iniziando a riempire il moro di neve e intensificando così i suoi lamenti.
-Che succede qui?- li interruppe una bambina castana iniziando a correre verso i due
-E…Elizabeth!- piagnucolò Roderich
-Gilbert! Hai di nuovo picchiato Roderich?- chiese arrabbiata la piccola.
-Volevo solo divertirmi un po’…. Dai, Liz, non ti arrabbiare-
-Lui è un bambino cattivo!- urlò il moro additando il piccolo Gilbert –sono sicuro che Babbo Natale non ti porterà niente!-
L’albino gli scoppiò a ridere in faccia
-Ma dai, Rod, tu credi davvero a queste cose? Lo sanno tutti che Babbo Natale non esi-
Venne interrotto dal pugno della bambina, che poi si avvicinò all’austriaco cercando di calmarlo
-Dai, Roderich, non ascoltare quel cretino, certo che esiste Babbo Natale! E vedrai che domani ti porterà tanti bei regali. Domani è Natale, non è il tuo giorno preferito? Non fartelo rovinare dalla sua stupidità-
-Ehi, sei cattiva!-
 
-Li vedi?- chiese Arthur serio a Roderich –A quei tempi peri felice anche se non eri ricco…. Cos’è successo a quel bambino, Roderich?-
Non riuscì a rispondere. Francis si materializzò accanto a lui e gli appoggiò una mano sulla spalla.
-Vuoi venire con me, trèsor?-
Appena afferrò la mano del francese la scena cambiò. Adesso era sera, e due giovani ragazzi passeggiavano lentamente sotto la neve tenendosi per mano
-Guarda quei due, li riconosci?-
Roderci sospirò –Certo che sì- erano lui ed Elizabeth.
Prima di sposarsi con Gilbert infatti l’ungherese stava con lui, per un periodo erano stati bene, poi chissà perché le cose avevano iniziato a complicarsi… e quella sera se la ricordava bene Roderich.
-Devo proprio stare qui a guardare?- chiese allo spirito accanto a lui, che comunque rimase in silenzio.
 
-Volevi parlarmi?- chiese il Roderich del passato  rivolgendosi alla ragazza –Spero sia importante, oggi avevo un’importante riunione, sai?-
-Beh, tu hai sempre qualche riunione…. E’ proprio di questo che volevo parlarti, Roderich- Elizabeth lasciò la mano del compagno e se la portò al petto –Io…Io non ce la faccio più- disse abbassando lo sguardo  nascondendosi dietro la frangetta castana.
-Cos’è, Gilbert ti dà ancora qualche problema?-
-No… non si tratta di lui, si tratta di noi-
 
Roderci distolse lo sguardo scocciato, ma Francis lo obbligò ad osservare di nuovo i due
-Guarda bene- gli disse serio
 
-Ho provato ad accettare la cosa,davvero, ho provato a conviverci ma non ci riesco. Non c’è più niente da fare, ci ho riflettuto per tanto tempo ma non trovo proprio soluzioni….Per quanto io ti ami non posso accettare il fatto che i tuoi soldi vengano prima di me.-
-Elizabeth, ma che stai…?-
La ragazza si tolse il piccolo anello dal dito e lo mise in mano all’austriaco e con un “mi dispiace” corse via sotto la neve, piangendo.
 
-Cos’era successo, mon amì?-
Roderci sbuffò seccato, producendo un a piccola nuvoletta di vapore.
-Che ti posso dire? Avevamo interessi diversi ed è andata a finire così, che c’è di male? La gente si lascia e  si mette insieme tutti i giorni!-
Francis scosse sconsolato la testa
-Proprio non capisci, eh? Ma guardala…Non ti dispiace neanche un po’?-
Il viso rigato dalle lacrime di Elizabeth si fece prepotentemente spazio nella mente di Roderich, che con un’alzata di spalle borbottò:
-E’ ovvio che mi dispiace, ma è andata così. Io comunque l’avrei pure sposata, è stata lei a lasciarmi.-
-Stai dicendo che sarebbe colpa sua?- Francis guardò incredulo il moro.
-Beh, sì!-
-Mon chere…- il fantasma scosse elegantemente i capelli biondi –Impara bene che la colpa non è mai delle donne-
-Ma che vuoi?? Se ti dispiace così tanto per lei sappi che adesso è felicemente sposata. Non capisco dove vuoi andare a parare…. Mi stai facendo solo perdere tempo, portami a casa-
-Dieu, è proprio vero che l’ignoranza non ha limiti- sospirò il biondo –E va bene, come vuoi tu-
Ci fu un’altra folata di vento, e Roderich si ritrovò da solo nella sua camera, seduto sul suo letto.
 
 
N.d Ary: ed  ecco che il nostro amatissimo (?) Rod si è fatto il viaggetto nel passato…… ero abbastanza indecisa per la scelta dei fantasmi… anche perché essendo solo tre avrei dovuto tagliare dei personaggi che avrei voluto inserire…e quindi boh, è venuto così xD Per un eventuale errore nella parola francese del titolo scusate, la colpa è di google traduttore..... se è sbagliato ditemelo  per favore ^^"
 E per rispondere a Nippon93, ossia compagna di banco che legge/critica/consiglia la fic che a quest’ora si starà chiedendo se mi diverte così tanto zeppare un po’ di PrUngary dappertutto, beh, in realtà la risposta è….….SI’ :D
 
 
GinKoKite: ecco la risposta alla tua domanda… non ti aspettavi due fantasmi eh? Beh…. Veramente inizialmente neanche ioxD Ahaha non so se riuscirò ai farti piacere sfigAustria con questa storia, non ci spero neanche per me che lo detesto xD (e sono ancora qui a chiedermi perché lo tratto ancora così bene….bha)
Diana924: grazie per le recensioni, mi fa piacere averti incuriosita almeno un po’ ^^ Per quanto riguarda Vash.. beh, su Hetalia insieme a Rod è l’unico –credo- che tiene molto in considerazione i soldi,e poi come socio in affari di Austria ce lo vedevo bene…. *si immagina loro due che fanno a gara a chi risparmia di più* e quindi alla fine ho scelto lui…

 

  
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