Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: AriStone06    18/12/2010    3 recensioni
Questa storia racconta di una giovane demone maledetta dal suo unico peggior nemico che l'ha cambiata in un qualcosa di più angelico. Confusa, si dimenticherà dell'atto compiuto dal nemico e si ritroverà ad incontrare/salvare una famiglia di vampiri, dove s'innamorerà di uno di loro. Ma siamo sicuri che sia amore?? E se arriva il fratello del suo unico amore a farla confondere?? Chi sceglierà?? Spetta voi leggere e dirmi il vostro parere!!
Dal capitolo 9 : Mi alzai da terra barcollante e con uno schiocco
di dita, le fiamme mi avvolsero trasformandomi in demone e guarendomi tutte le ferite. Sentii un ringhio feroce uscire dalla gola di Nate e lo vidi accucciarsi in posizione d’attacco verso di me.
< Sei tu!! Maryline!!> ringhiò più forte di prima e neanche il tempo di chiederli come facesse a sapere il mio nome, che scattò in avanti senza preavviso, tirandomi un pugno in pieno viso e facendomi volare
verso la finestra, che si ruppe al contatto con il mio corpo bollente
Dal Capitolo 10 :Non le importava più niente di morire, anzi non vedeva l’ora di chiudere gli occhi per sempre, per poter finalmente raggiungere suo marito e il figlio che sarebbe morto di lì a poco. < Tocca a te… Jennifer.> la donna chiuse gli occhi, aspettando la sua fine che arrivò subito dopo il suo gesto. Senti solo freddo alla base del cuore e un sussurro vicino al suo orecchio :“ Riposa in pace, me ne occupo io di tua figlia…”.
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Lotta



Canzone cantata





Li guardai estasiata.
 
Sembravano tutti e cinque degli angeli e la voce li rendeva ancora più surreali di
 
quanto già lo fossero.
 
Ma sapevo che mi sbagliavo di grosso.
 
Sapevo che non erano angeli. Sapevo che erano demoni tentatori venuti apposta sulla
 
terra per infliggermi questa dolorosa tortura.
 
Ad ogni loro sguardo, sentivo le gambe cedermi. Nessun muscolo era ormai al mio
 
comando.
 
Ero letteralmente rapita dai loro movimenti, che solo dopo mi accorsi che il guerriero
 
si staccò dal gruppo avvicinandosi, nella mia direzione, in modo così provocante che
 
mancava poco che cedessi.
 
Era bello, molto bello. Di una bellezza accattivante che ti manda in subbuglio gli
 
ormoni.
 
I miei occhi erano ormai ipnotizzati dai suoi movimenti e quando il suo sguardo
 
s’incateno al mio, tutto intorno a me prese fuoco, tanto che ne rimasi accecata.
 
La sua camminata era come una danza ai miei occhi.
 
Mi dimenticai persino di respirare, finché me lo ritrovai di fronte a me che mi
 
studiava con sguardo famelico.
 
Stavo seriamente per cadere nella via del peccato, ma mi fermai appena in tempo,
 
facendo un passo indietro.
 
Vedendomi titubante, posò una sua mano gelata sul mio collo, spingendomi
 
dolcemente verso di lui.
 
Eravamo uno di fronte all’altro. Sentivo persino il suo respiro caldo solleticarmi la
 
mascella contratta per lo sforzo di non lasciarmi guidare dall’istinto.
 
Data la vicinanza, riuscivo perfettamente a scorgere delle leggere sfumature rosse
 
sulle sue iridi, nere come la pece.
 
Come comandata da un burattinaio, affondai la mia mano marmorea sui suoi capelli,
 
stringendoli delicatamente.
 
Ma che stavo facendo?? No! Non potevo cedere!! C’era in ballo una famiglia! Non
 
potevo sacrificarli per una mia stupida debolezza!!
 
Stavo nuovamente per ritirarmi, quando sentii qualcosa di umido accarezzarmi le
 
labbra ed ecco che tutti i miei sforzi di allontanarmi da questo demone, nel vero senso
 
della parola, andarono in fumo. Non mi restò altro che rispondere a quel strano bacio,
 
dato casualmente ad uno sconosciuto troppo provocante per lasciarlo senza.
 
Mi lasciai andare in quella danza, chiudendo gli occhi per assaporare meglio il
 
momento. Talmente non ci stavo più con la testa, sentii persino qualcuno ringhiare in
 
lontananza. Alquanto strana la mia fantasia! Ero letteralmente andata all’altro mondo,
 
quando sentii un movimento d’aria accanto a me. Sbarrai immediatamente gli occhi,
 
svegliandomi dal mio sogno, aspettando il peggio, ma non vidi nessun cambiamento.
 
Il demone era sempre lì, intento a baciarmi. Spostai lo sguardo senza muovermi e vidi
 
i demoni pronti ad attaccare i vampiri. Merda!
 
Spinsi bruscamente il mio baciatore, girandomi verso il combattimento.
 
Bel tranello quello di sedurmi per giungere al loro scopo!
 
Un certo senso di nausea m’invase per ciò che avevo fatto e provato, ma lo scacciai
 
immediatamente. Quel che è fatto è fatto!!
 
Stavo per accorrere in loro aiuto, dato che era ovvia la loro difficoltà, ma il bastardo
 
non me lo permise, bloccandomi per il polso e scaraventandomi su una roccia.
 
Mi ritrovai a terra con una ferita sulla testa dove fluiva un liquido nero, sangue
 
demoniaco, mortale per chiunque se ne nutriva.
 
Il guerriero smise di cantare, avvicinandosi verso di me.
 
Cercai di tamponarli la ferita con la mano, ma mi bloccò, prendendomi per i capelli e
 
buttandomi ai suoi piedi.
 
Cercai di girare il collo, quel tanto che potevo, per vedere i vampiri. Cinque erano
 
ormai a terra, mentre gli altri tre stavano ancora tenendo duro. In lontananza, sentii
 
uno scricchiolio di ossa seguito da un lamento uscire dalla bocca di una ragazza
 
bruna che si accasciò immediatamente a terra sofferente.
 
Dovevo intervenire immediatamente!! Cercai di alzami, appoggiando entrambi gli
 
arti sull’erba umida, ma venni di nuovo bloccata dal demone che si mise a cavalcioni
 
su di me, bloccandomi i polsi.
 
< Non fare la stupida…lascia che finiamo il lavoro, magari poi potrai rimanere con
 
noi… baci molto bene e sarebbe un totale spreco ucciderti. > sussurrò al mio
orecchio, lanciandomi un occhiata maliziosa.
 
< Neanche MORTA!! > risposi a denti stretti, lanciandolo in aria con tutta la mia
 
forza, rimettendomi subito dopo in piedi.
 
Neanche il tempo di girarmi che me lo ritrovai dietro, imprigionandomi il collo con
 
una morsa d’acciaio.
< Mossa azzardata ragazzina…che peccato…> sospirò fingendosi frustrato,
 
mordicchiandomi il lobo dell’orecchio.
 
Sentii una leggera pressione sul collo e capii le sue intenzioni.
 
< Addio…> mormorò al vento.
 
Non potevo morire!! Se non ero morta nell’incidente, non voleva dire che dovevo
 
morire in quel istante, anche perché non avevo concluso un bel niente.
 
Istintivamente, presi velocemente il suo braccio, girandoglielo in altezza sulla sua 
 
schiena. Tirai fortemente, finché non sentii l’osso scricchiolare, lasciandolo poi lì, in
 
agonia. Mi girai di nuovo verso la famiglia, ma questa volta nessuno mi ostacolò.
 
Li trovai tutti a terra tranne l’angelo, che cercava di tenersi in piedi.
 
Notai un demone alle sue spalle, pronto ad attaccarlo. Con un balzo gli arrivai di
 
fianco e con un calcio lo lanciai su un tronco spezzato.
 
Presi per mano il vampiro, ma venni bloccata  dagli altri tre, che si misero a cerchio.
 
Con uno schiocco di dita, una barriera di fuoco ci circondò tutti e cinque insieme.
 
Serrai fortemente gli occhi, cercando poi di teletrasportarmi, insieme al vampiro,
 
fuori, usando le fiamme. Ci riuscii e mi precipitai, sempre mano nella mano con lui
 
verso il resto della famiglia. Erano tutti feriti. Dovevo subito portarli in un posto
 
sicuro per curarli. Notai che il guerriero si rimise subito in sesto, avvicinandosi con
 
l’altro demone, attaccato sempre da me, in nostra direzione. Erano arrabbiati, molto
 
arrabbiati! Dovevo escogitare qualcosa prima che ci raggiungessero. Un’idea folle mi
 
balzo in mente e dato che era l’unica soluzione la misi in atto.
 
< Focus malefĭcus, remŏves el inimīcus et apĕris en itinĕris secūrus !> recitai la
 
formula con voce roca e subito dopo apparve una fenice sopra le loro teste, dove vi
 
esplose il palle di fuoco, bruciandoli vivi.
 
Mi girai verso l’angelo, che mi guardò estasiato dalla magia appena fatta e vedendolo
 
ferito sentii lo stomaco contorcersi dalla colpa.
 
Cercai di non pensarci e gli sussurrai cinque parole: < Pensa intensamente a dove
 
vivi…> dopodiché gli strinsi la mano per infonderli fiducia nei miei confronti.
 
Lo vidi chiudere gli occhi concentrato. Rinchiusi in una bolla tutta la famiglia e feci
 
lo stesso gesto che fece lui, iniziando a cantare.
   
 
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