Nuovo capitolo, che come scritto
a claws nella risposta alla recensione, pubblico oggi. Spero che tra
qualche oretta riesco a pubblicare anche il seguito, ma non so se ci
riuscirò. Ho il 51% di probabilità di farcela, prima devo
portare in salvo l’antico vaso!
Tornando seri ringrazio chi mi legge, che mi recensisce e chi aggiunge questa ff – o quasi – tra le seguite/preferite/ricordate. Thanks ♥
Bye e buona lettura.
Versò elegantemente il contenuto in uno dei bicchieri che porse poi al suo arcipelago preferito: «Mon chérie!».
«Gr-grazie» balbettò quella prendendo quanto le porgeva Francis.
«Ma, ecco…»
«Non mi dire di essere astemia, non ci credo!», era tutto così romantico, bello, natalizio: la neve, Francis, il vino, le rose…
«Ieri ti ho vista tracannare tre quarti di Pinot grigio!» disse il francese con aria farfallona
«Tu, brutto …!» gridò lei a tutta forza, puntando i piedi nella neve.
Si sentì tipo un bussare allo spesso vetro della finestra: era proprio per loro.
Era Romano: «Bastardo!», suggerì all’isola.
Poi scomparì, perché un tomato geneticamente modificato – in cui tomato e geni di Ivan si mischiavano – l’attaccò.
«Già, bastardo!» gridò lei indicandolo.
Lui si coprì la faccia con la mano libera e sghignazzo silenziosamente.
Era ora di mettersi alla ricerca!
Possibile che fossero talmente – ma talmente, ma sul serio! – idioti da non aver preparato la legna per quell’anno, tipo?
Evidentemente sì, perché ora loro si trovavano a far legna. E si volevano sbrigare, altrimenti avrebbero mandato rinforzi sgraditi.
«Cosa fai, razza di mangia lumache!» gli gridò l’inglese vedendo “attaccato” un SUO possedimento, un SUO territorio: Francia ci provava davvero troppo.
«Che vuoi, visionario dei miei stivali!» disse Francis bevendo un quarto di bottiglia in cinque secondi.
«Meglio mangiar lumache che morire per i tuoi piatti, neanche li riconosci!» aggiunse sorridendo sornione.
Inghilterra si azzittì; ma la ragazza sapeva difendersi.
E mentre il “Fish in Ass Attack” di Sey spandeva il suo potere, Arthur lavorava come un matto per lamentarsi con un orso polare sperso nel bosco.
«Ehi, ma chi è quello?» chiese Seychelles
«Vedi che non sono un visionario?» dichiarò Igirisu soddisfatto
«No, è solo Kumajiro!» disse Francia avvicinandosi come un esperto: gli toccò la testa, poi gli diede del vino e ci provò. Con un orso.
«Che fai, razza di …»
«BASTARDOOO!!» l’urlo di Romano arrivò fin lì. Poveretto. Poveretto davvero.
«Ecco, te l’ha detto lui» disse Seychelles indicando con il pollice la casa – o dove doveva essere.
Intanto a casa Hetalia:
«Ahaah! Tu bastardo spagnolo! Come osi! E dilla la verità! Sei imparentato con Natalia, quella specie di stalk…» guardò la ragazza avanzare verso di lui «brava ragazza».
Allora Belarus se ne andò a importunare nuovamente l’amato fratello.
«Ahah! I’m the hero, I’ll save you, Lovino!» disse, ma appena vide l’espressione da stalker e da Ivan sulla faccia dell’ispanico, lasciò perdere e optò per un hamburger, ancora un altro.
«Bisogna tipo ridipingere di rosa, tutto, tipo totalmente!», disse Polonia a Lettonia, l’unico che se lo sorbiva da giorni.
Ma d’altronde Feliks era l’unico che si sorbiva il più piccolo dei Baltici, a meno che non si intedessero anche le torture di Ivan come una piacevole chiacchierata.
Si sa anche che fare una piacevole chiacchierata con la metà delle persone presenti era impossibile.
«Tu, spagnolo depravato, si vede che sei amico di un francese, sai?»
«Mi querido!» gridò allora abbracciandolo e trascinandolo su per le scale; Lovino si reggeva inutilmente alla ringhiera: «Voglio viveree! Bastardoo!» gridava a tutto spiano piangendo.
Uscì da un angolo qualcuno. Non ci è dato sapere chi, come e perché. Neanche quando. (Ma che è “Pretty Woman”?).
Accampamento Franco-anglossassone, con Sesel disperata:
I tre ora stavano riposando: Francia era spossato dai ripetuti attacchi – tutti meritati – del suo arcipelago.
«Sesel» disse.
Lei era in piedi, stava facendo qualcosa non meglio identificata – affilare un coltello per sgozzare le due Nazioni e svignarsela – quando Francis si avvicinò. Lei continuava a dargli le spalle: ne avrebbe forse approfittato per accoltellarlo come si deve.
«Sesel» ripeté con voce calda e impastata; il cuore della ragazza perse un colpo, poi lui si avvicinò, erano a pochi centrimentri quando lui l’abbracciò e … bum! A terra, Sey a mangiare neve!
Quel… maniaco, vinofilo, bastardo – per dirla alla LoviLovi – di un francese ubriacone!
Ma lui dormiva. Lei si alzò a fatica – il francese non era affatto la piuma che poteva parere – e si levò la neve dal cappotto. Rabbrividì: voleva tornare dal suo bel clima caldo, di cui non si sarebbe più lamentata.
«Vieni» le disse Inghilterra.
Non gli rispose e si avviò alla tenda, lasciando il maniaco pansessuale alla sua triste sorte di bevone.
Entrò e richiuse la zip di quella cosa che non era una tenda: l’inglese era stato di un’incapacità proverbiale.
«Inghilterra, veramente», disse lei, indicando dietro di lui.
«Silence!», e lei si azzittì, anche se avrebbe dovuto parlare.
«Tu» disse lui mettendole un collare da cane al collo «quante volte ti devo dire che sei un mio territorio?».
Lei esalò un respiro: PERCHÉ non volevano capire che lei aveva l’indipendenza dal 1976? Branco d’intontiti: delle Nazioni che neanche sanno la storia!
Era capitata ad avere DUE pessimi tutori, senza esclusioni di colpi: un maniaco bevone e un megalomane che voleva controllare mezzo mondo, che rubava l’oppio e che vedeva unicorni.
Il visionario e il vinofilo.
Perché non le era capitato uno come Ita-chan? Avrebbe mangiato deliziosa pasta tutti i giorni!
Dopodiché l’inglese le disse di andare fuori. Il guinzaglio lo tenne lui, dentro, e Sey si sentiva tanto come un cane.
«Ben gli sta!» disse, accarezzando la testolina di Kumajiro.
Tenda di Arthur, tipo:
Inghilterra si sdraiò nel suo sacco a pelo lamentandosi di quanto fosse scomodo, quando si accorse di una strana presenza nella tenda: «Aha!» gridava a ripetizione, finiva il fiato e ricominciava.
«America che ci fai nel mio letto?» chiese alterato e rosso in volto.
«The hero is gonna save you!»
Le grida giungevano fino a fuori:
«Lo sapevo, ben ti sta, ora!» disse Seychelles con un sospiro accarezzando sia Kumajiro che Tony.
NOTE:
Stavolta non ce ne sono! Lo sapete tanto che Hetalia non è mio, e neanche il film di Pretty Woman. E le solite frasi buttate qua e là dell'anime.
Povero Lovino~
(Ringrazio claws per aver segnalato la svista~ - ondinaaa!)
Vi saluuto.
Spero vi tipo piaccia. Tipo. XD
Salutoo~
_Ayame_
Tornando seri ringrazio chi mi legge, che mi recensisce e chi aggiunge questa ff – o quasi – tra le seguite/preferite/ricordate. Thanks ♥
Bye e buona lettura.
Chapter 3:
Il visionario, il vinofilo, la fish addicted più sorpresa – alla riscossa!
Il visionario, il vinofilo, la fish addicted più sorpresa – alla riscossa!
Usciti dalla casa il freddo li avvolse: «Chi ha avuto la malsana idea di venire qui?» chiese Inghilterra.
Erano davanti alla casetta, spersi e infreddoliti. Chiunque può capire Arthur, che iniziò a vedere unicorni trans e pinguini in costume da bagno e sciarpa – il senso logico sfugge alle Maldive.
«Beh, ci veniamo ogni anno» fece presente il francese
cacciando da non si sa dove dei bicchieri e una bottiglia del suo amato
vino rosso.Erano davanti alla casetta, spersi e infreddoliti. Chiunque può capire Arthur, che iniziò a vedere unicorni trans e pinguini in costume da bagno e sciarpa – il senso logico sfugge alle Maldive.
Versò elegantemente il contenuto in uno dei bicchieri che porse poi al suo arcipelago preferito: «Mon chérie!».
«Gr-grazie» balbettò quella prendendo quanto le porgeva Francis.
«Ma, ecco…»
«Non mi dire di essere astemia, non ci credo!», era tutto così romantico, bello, natalizio: la neve, Francis, il vino, le rose…
«Ieri ti ho vista tracannare tre quarti di Pinot grigio!» disse il francese con aria farfallona
«Tu, brutto …!» gridò lei a tutta forza, puntando i piedi nella neve.
Si sentì tipo un bussare allo spesso vetro della finestra: era proprio per loro.
Era Romano: «Bastardo!», suggerì all’isola.
Poi scomparì, perché un tomato geneticamente modificato – in cui tomato e geni di Ivan si mischiavano – l’attaccò.
«Già, bastardo!» gridò lei indicandolo.
Lui si coprì la faccia con la mano libera e sghignazzo silenziosamente.
Era ora di mettersi alla ricerca!
Possibile che fossero talmente – ma talmente, ma sul serio! – idioti da non aver preparato la legna per quell’anno, tipo?
Evidentemente sì, perché ora loro si trovavano a far legna. E si volevano sbrigare, altrimenti avrebbero mandato rinforzi sgraditi.
«Cosa fai, razza di mangia lumache!» gli gridò l’inglese vedendo “attaccato” un SUO possedimento, un SUO territorio: Francia ci provava davvero troppo.
«Che vuoi, visionario dei miei stivali!» disse Francis bevendo un quarto di bottiglia in cinque secondi.
«Meglio mangiar lumache che morire per i tuoi piatti, neanche li riconosci!» aggiunse sorridendo sornione.
Inghilterra si azzittì; ma la ragazza sapeva difendersi.
E mentre il “Fish in Ass Attack” di Sey spandeva il suo potere, Arthur lavorava come un matto per lamentarsi con un orso polare sperso nel bosco.
«Ehi, ma chi è quello?» chiese Seychelles
«Vedi che non sono un visionario?» dichiarò Igirisu soddisfatto
«No, è solo Kumajiro!» disse Francia avvicinandosi come un esperto: gli toccò la testa, poi gli diede del vino e ci provò. Con un orso.
«Che fai, razza di …»
«BASTARDOOO!!» l’urlo di Romano arrivò fin lì. Poveretto. Poveretto davvero.
«Ecco, te l’ha detto lui» disse Seychelles indicando con il pollice la casa – o dove doveva essere.
Intanto a casa Hetalia:
«Ahaah! Tu bastardo spagnolo! Come osi! E dilla la verità! Sei imparentato con Natalia, quella specie di stalk…» guardò la ragazza avanzare verso di lui «brava ragazza».
Allora Belarus se ne andò a importunare nuovamente l’amato fratello.
«Ahah! I’m the hero, I’ll save you, Lovino!» disse, ma appena vide l’espressione da stalker e da Ivan sulla faccia dell’ispanico, lasciò perdere e optò per un hamburger, ancora un altro.
«Bisogna tipo ridipingere di rosa, tutto, tipo totalmente!», disse Polonia a Lettonia, l’unico che se lo sorbiva da giorni.
Ma d’altronde Feliks era l’unico che si sorbiva il più piccolo dei Baltici, a meno che non si intedessero anche le torture di Ivan come una piacevole chiacchierata.
Si sa anche che fare una piacevole chiacchierata con la metà delle persone presenti era impossibile.
«Tu, spagnolo depravato, si vede che sei amico di un francese, sai?»
«Mi querido!» gridò allora abbracciandolo e trascinandolo su per le scale; Lovino si reggeva inutilmente alla ringhiera: «Voglio viveree! Bastardoo!» gridava a tutto spiano piangendo.
Uscì da un angolo qualcuno. Non ci è dato sapere chi, come e perché. Neanche quando. (Ma che è “Pretty Woman”?).
Accampamento Franco-anglossassone, con Sesel disperata:
I tre ora stavano riposando: Francia era spossato dai ripetuti attacchi – tutti meritati – del suo arcipelago.
«Sesel» disse.
Lei era in piedi, stava facendo qualcosa non meglio identificata – affilare un coltello per sgozzare le due Nazioni e svignarsela – quando Francis si avvicinò. Lei continuava a dargli le spalle: ne avrebbe forse approfittato per accoltellarlo come si deve.
«Sesel» ripeté con voce calda e impastata; il cuore della ragazza perse un colpo, poi lui si avvicinò, erano a pochi centrimentri quando lui l’abbracciò e … bum! A terra, Sey a mangiare neve!
Quel… maniaco, vinofilo, bastardo – per dirla alla LoviLovi – di un francese ubriacone!
Ma lui dormiva. Lei si alzò a fatica – il francese non era affatto la piuma che poteva parere – e si levò la neve dal cappotto. Rabbrividì: voleva tornare dal suo bel clima caldo, di cui non si sarebbe più lamentata.
«Vieni» le disse Inghilterra.
Non gli rispose e si avviò alla tenda, lasciando il maniaco pansessuale alla sua triste sorte di bevone.
Entrò e richiuse la zip di quella cosa che non era una tenda: l’inglese era stato di un’incapacità proverbiale.
«Inghilterra, veramente», disse lei, indicando dietro di lui.
«Silence!», e lei si azzittì, anche se avrebbe dovuto parlare.
«Tu» disse lui mettendole un collare da cane al collo «quante volte ti devo dire che sei un mio territorio?».
Lei esalò un respiro: PERCHÉ non volevano capire che lei aveva l’indipendenza dal 1976? Branco d’intontiti: delle Nazioni che neanche sanno la storia!
Era capitata ad avere DUE pessimi tutori, senza esclusioni di colpi: un maniaco bevone e un megalomane che voleva controllare mezzo mondo, che rubava l’oppio e che vedeva unicorni.
Il visionario e il vinofilo.
Perché non le era capitato uno come Ita-chan? Avrebbe mangiato deliziosa pasta tutti i giorni!
Dopodiché l’inglese le disse di andare fuori. Il guinzaglio lo tenne lui, dentro, e Sey si sentiva tanto come un cane.
«Ben gli sta!» disse, accarezzando la testolina di Kumajiro.
Tenda di Arthur, tipo:
Inghilterra si sdraiò nel suo sacco a pelo lamentandosi di quanto fosse scomodo, quando si accorse di una strana presenza nella tenda: «Aha!» gridava a ripetizione, finiva il fiato e ricominciava.
«America che ci fai nel mio letto?» chiese alterato e rosso in volto.
«The hero is gonna save you!»
Le grida giungevano fino a fuori:
«Lo sapevo, ben ti sta, ora!» disse Seychelles con un sospiro accarezzando sia Kumajiro che Tony.
NOTE:
Stavolta non ce ne sono! Lo sapete tanto che Hetalia non è mio, e neanche il film di Pretty Woman. E le solite frasi buttate qua e là dell'anime.
Povero Lovino~
(Ringrazio claws per aver segnalato la svista~ - ondinaaa!)
Vi saluuto.
Spero vi tipo piaccia. Tipo. XD
Salutoo~
_Ayame_