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Autore: Ellens    18/12/2010    7 recensioni
- Evans, le bugie non le sai dire- ridacchiò.
- Non mettere in risalto i miei difetti, Potter, potrei buttarmi a terra e iniziare a piangere-
- Sarebbe una giornata memorabile-
- Non credi che lo sia già? Un'altra opportunità simile quando ti ricapita?-
- Evans, la modestia dove l'hai lasciata?- disse lui, adocchiando il locale.
- Al castello, con la tua, stanno facendo amicizia-
- Perchè non seguiamo il loro esempio?- chiese a bruciapelo, mentre finalmente entrava ai Tre Manici di Scopa e si sedeva ad una sedia.
Ero sul punto di rispondere che noi non avremmo mai potuto farlo, perchè, come già ribadito, eravamo nati per odiarci, ma le parole mi morirono in bocca: la verità era che quella era una grande sciocchezza.
- Perchè è troppo difficile?- tentai, infine.
- Potremmo provarci-
- Ma non sarebbe divertente, Potter-
- Non lo sarebbe, hai ragione- convenne lui, ordinando due burrobirre.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I, Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"Succederanno cose impreviste, che nessuno avrebbe mai sospettato, se non qualche amico fidato

Capitolo 5

 

 

"Succederanno cose impreviste, che nessuno avrebbe mai sospettato, se non qualche amico fidato. Buttati, e non pensare alle conseguenze"

Ecco cosa diceva l'oroscopo della Gazzetta del Profeta.

Pff, cosa?

Cosa sarebbe successo?

Una T in pozioni? Mai!

- Che leggi?- mi chiese Mary, spuntando da dietro la mia spalla.

Erano due settimane che mi seguiva come un segugio; erano due settimane che io e Potter non ci urlavamo contro; erano due settimane che sventolava il suo portafoglio sotto il mio naso, canticchiando cose tipo " Soldi, soldi, sooooldi"

- La Gazzetta del Profeta-

- Porcheria-

- Lo so-

Si sedette accanto a me, buttandosi su una tazza di caffèlatte fumante.

Erano le otto di mattina, metà Sala Grande era ancora in catalessi e lei, stranamente, sembrava sprizzasse energia da ogni poro, narici incluse.

- Che hai?- chiesi sospettosa.

- Niente, niente-

Addentai un po' di pane tostato con marmellata, mentre cercavo di mettere a fuoco che giorno fosse.

Mary era troppo pimpante perchè fosse un giorno normale.

Troppo.

Allora, un buon voto? Nah, improbabile.

Una gita imminente? Ma dove?!

Una nuova amica? Chi era 'sta stronza?

Un nuovo amico?

Una lampadina, nel mio cervello, si accese iniziando a lanciare segnali di fumo.

Un nuovo amico!

- Evans-

Sirius Black mi salutò sedendosi di fronte.

- Black...Oh, Cristo, Black!-

No.

Non poteva essere.

Tutti, ma non Black.

- Sirius- lo salutò Mary, con un sorriso a 164759 denti.

Oh, no, Black no.

- Come andiamo, Mary?- le chiese lui.

Come andiamo? Come andiamo?!

Dio, sembravano dei vecchietti rincretiniti che parlano del tempo.

Sentivo una puzza assurda, una forte puzza di...

- Bleah, Peter, hai scoreggiato di nuovo!- Black si allontanò dall'amico, che gli si era appena seduto accanto.

- No, Sirius, ti giuro che questa volta non sono stato io-

- Peter, sei senza pudore!- Sirius allontanò il piccoletto con un braccio - Sei una camera a gas!-

Mary ridacchiò.

Non come un'oca, ma ci andò vicino.

Ridacchiò compiaciuta, con un guizzo negli occhi. Uno di quelli che racchiudevano tutta la complicità criminale esistente al mondo; uno guizzo rivolto esclusivamente a Black.

Il mio neurone indaffarato fece due più due: discorsi vacui, scemi, guizzi negli occhi, felicità sospetta e sorrisi.

Troppi sorrisi reciproci.

- Voi due...- Black e la mia presunta migliore amica si voltarono a guardarmi, mentre la fetta di pane tostato mi cadeva dalle mani.

Ieri, Mary era rientrata in camera stranamente tardi.

- Voi due...- continuai.

- Sì, siamo in due Evans, perspicace-

- No, Black, no. Taci, per favore. Taci-

Mary spostò lo sguardo dal mio a quello di Sirius, poi tornò ad osservarmi.

I nostri occhi s'incontrarono, e capimmo entrambe.

Lei capì che io avevo capito, e io capii che la mia migliore amica era passata dal lato oscuro.

Perchè loro, disgraziatamente, avevano dei deliziosi biscottini.

In quel momento Emmeline, Alice e Marlene ci raggiunsero, sedendosi vicino a noi.

- Come va, gente?- salutò Emmeline, acchiappando una caraffa di succo di frutta.

- Voi lo sapevate?- chiesi io, a bruciapelo.

- Che?...-

- Sono andati a letto!-

Black, allarmato, ridacchiò falsamente - Di solito la notte si dorme lì, Evans-

- Non in due! Non con la mia migliore amica!-

- Lily, non farne una tragedia- tentò Mary.

Ah-a, aveva ammesso!

Una tragedia, una tragedia?

Mi alzai di colpo, puntando il dito contro il ragazzo incriminato.

- Ascoltami bene, Black. Non ho intenzione di raccogliere i pezzi del cuore infranto della mia migliore amica, fra qualche giorno, quando tu l'avrai tradita con qualche sudicia sciacquetta di Corvonero. Non ti permetterò di farla soffrire, non ti permetterò di farmi passare notti insonne a dare colpetti sulla spalla di Mary, mentre tu te la starai spassando con una nuova pulzella. Vuoi un nuovo trofeo, Black? Bene, devi passare sul mio cadavere, prima-

Lui, dal canto suo, mi guardò alquanto terrorizzato.

- Evans, tu hai bisogno di litigare con James. Hai troppo odio represso, vai a dargli qualche pugno- disse infine, indicando l'amico che stava entrando in quel momento in Sala Grande.

Ignorai le sue accuse, facendo la finta tonta e dirigendomi in Sala Comune.

Mente uscivo, notai che tutta la scuola mi guardava preoccupata.

 

Uno scalino, due scalini, tre scalini.

Riscesi.

Di nuovo, uno scalino, due scalini...

- Lily, che è successo?-

Davanti a me un Potter trafelato mi guardava circospetto.

Ero davanti all'aula di trasfigurazione, salendo e scendendo gli scalini di una rampa lì accanto, in attesa che l'ora iniziasse.

In anticipo di mezzora, ma dettagli.

- Tu lo sai- dissi, alzando un sopracciglio, mezza furibonda.

Ormai avevo quasi fatto l'abitudine a sentire il mio nome (non il cognome, ma il mio nome) uscire dalla sua bocca, nonostante io mi ostinassi a chiamarlo Potter.

Quello era il suo nome, lo era stato per sei anni e due settimane, non poteva di certo cambiare così.

- No, non lo so. Che è successo-

- Il tuo amico. La mia amica. Insieme, a letto-

Potter mi osservò un attimo, cercando di mettere a fuoco l'immagine.

- E quindi?- disse, infine.

- Quindi? Quindi, Potter? Quindi, io non ho intenzione di vedere la mia amica soffrire per uno come voi. Nessuna intenzione-

- Mary è abbastanza matura da non rimanerci male-

- Mary non è matura. Tu non la conosci. Mary è matura per certe cose, ma per altre è una bambina- lo guardai, sentendo le lacrime salirmi agli occhi- Al quarto anno i suoi genitori sono morti in un incidente, okay? Sono morti, e lei è rimasta praticamente sola. Chi aveva, Potter? Chi aveva? Aveva me! Non c'era Sirius, non c'eri tu, non c'era nessuno. Solo io- presi un bel respiro - Ha passato un periodo d'inferno, cercava sostegno, cercava protezione. Era debole, era una piccola bambina vulnerabile. Chi l'ha protetta, Potter? Io. E ora non sto dicendo che tutto m'è dovuto, sto solo dicendo che io la conosco davvero, io e solo io, io so quando è il caso di preoccuparsi per lei, io so quando ha bisogno di aiuto. Io so quando è in cerca di protezione, quando vuole sentirsi parte di qualcosa. Io. E ora, Potter, ora lei cerca protezione, una protezione che io non posso darle, a meno che non cambia sesso, ma questo è altamente improbabile. Lei cerca protezione, e non ho intenzione di vederla soffrire, di vedere nei suoi occhi i pezzi di una vita già incollati a fatica tra di loro che vanno nuovamente allo sbaraglio, che cadono velocemente, mentre il tuo amico si diverte-

Potter non rispose.

- Non ho intenzione di vederla soffrire perchè uno stupido ragazzo cercava del sesso. Non lei, Potter. Tu hai il tuo migliore amico, io ho la mia. Tu mi puoi capire, Potter, lo so che puoi capirmi. Mettiti nei miei panni-

- Non sono suo padre, non posso impedire a Sirius di andare a letto con qualcuno-

- Io sì-

- Non puoi-

- Sì, invece-

- Non puoi, Sirius ci tiene davvero-

- Sirius non sa che significa tenerci davvero. Non ad una ragazza, perlomeno-

- Ci sta provando, Lily-

- Iniziare con una notte sfrenata non credo sia un buon inizio-

- Che ne sai?-

- Perchè è un inizio che predice una fine veloce e dolorosa. Non si inizia col sesso, si inizia col dichiararsi sentimenti e sdolcinatezze diabetiche simili-

- Non lo sai. Non tutto è come lo si pianifica-

- Io so di cosa ha bisogno Mary. Non ha bisogno di una botta e via-

- Non sarà una botta e via-

- Che ne sai, Potter?-

- Lo leggo negli occhi di Sirius. Credimi, una buona volta-

- Perchè Mary dovrebbe rischiare? Perchè dovrebbe fare lei da cavia al tuo amico per sperimentare dei sentimenti?-

- Non sei sua madre-

- Tu non sei nessuno per venire qui e dirmi ciò che Mary dovrebbe o non dovrebbe fare-

- E tu non sei nessuno per decidere se sia il caso che lei tenti, che lei rischi-

- Sono la sua migliore amica- dissi, avvicinandomi al ragazzo.

Sentivo la rabbia repressa che saliva, gorgogliava, come l'acqua in una pentola.

Sentivo il rossore invadermi la faccia.

Cazzo, dovevo essere orrida.

- Il problema non è Mary- disse lui di colpo, avvicinandosi a me.

Le nostre fronti erano a pochi centimetri di distanza, ma non me ne accorsi.

- E chi altri, allora?-

- Tu. Il tuo problema sei te stessa. Sei tu che hai paura di rischiare-

- Non dire cagate-

- Hai paura, Evans-

Uh, si ripassava al cognome? Che salto di classe.

- Io non ho paura di nessuno, Potter-

- Sì, invece. Hai paura di rischiare-

- Hai ragione, sai, vorrei ucciderti, ma ho paura di ciò che mi farebbe il Ministero della Magia. Tu dici che un metodo babbano potrebbe essere punito nello stesso modo di un Avada Kedavra?-

Un guizzo oltrepassò i suoi occhi.

Oh, santo Merlino, odiavo i guizzi, non predicevano niente di buono.

- Vuoi rischiare, Lily?-

Okay, dovevo specificare qual era il mio cognome e quale il mio nome?

- Sì, aspetta, prendo la bacchetta e te la ficco su per il naso, così arrivo velocemente al cervello-

Lui si avvicinò velocemente, troppo velocemente, e mi baciò.

Questione di un secondo, gente, altrimenti mi sarei scansata subito.

Il tempo di concepire l'idea delle sue labbra sulle mie, e lo spinsi via.

- Potter, che fai?- chiesi, spingendolo.

- Tu hai detto che volevi rischiare-

- Volevo ucciderti, Potter-

- Era implicito che volessi baciarmi-

- Potter, ti ricordi che ti ho detto, no? Noi siamo fatti per odiarci, e non si discute-

Presi i libri e mi allontanai, dirigendomi verso l'infermeria: non mi sentivo tanto bene.

In lontananza, la risata di Potter che diceva sciocchezze del tipo "è sempre un piacere" mi rimbombò nelle orecchie.

Stupido bambino, e io che mi ero impegnata a non litigarci per due settimane.

 

 

Mi rivoltai nel letto dell'infermeria.

Ero entrata accusando dolori alla pancia, e la cara e vecchia Poppy si stava dannando perchè non capiva cosa avessi.

Effettivamente, non è che avessi proprio mal di pancia, ma era un inutile, insignificante, dettaglio; il nocciolo, in realtà, era che non avevo voglia di incontrare gli occhi di Mary, delle altre, e di Black.

E anche di Potter, ma quello era scontato.

- Lily, per Merlino, sei una furia-

Mi rigirai, mentre Mary raggiungeva il mio letto: evidentemente la lezione era terminata.

- Senti, Mary, mi dispiace della sfuriata, ma era assolutamente primaria- dissi, portandomi a sedere.

- No, non lo era. E tu sei una sciocca bambina-

- Mary, ti userà. Ti userà come ha fatto con tutte-

- Non lo farà, Lils. Non lo farà-

- Ti sta illudendo-

- Non sono così stupida. Non mi sono illusa, lo so benissimo che tipo è Black, ma mi piace, Lily. Mi piace, e non ho intenzione di perdere l'occasione perchè ho paura di essere usata-

- Potresti farti male. Io mi faccio sempre male-

- Tu sei un caso disperato che attira disgrazie, Lily-

Deglutii, soppesando l'idea di raccontarle tutto.

- Potter mi ha baciata- decisi, infine.

Mary, diversamente dalle mie previsioni, non si scompose.

- Lo so-

- Prego?-

- Lo ha raccontato a mezzo mondo-

- Prego?-

- Lo sa tutta la scuola-

Questa volta non dissi prego?, solo perchè la voce mi era morta in gola.

Strinsi le labbra.

Stupido, stupido bambino.

Poppy mi guardò avviarmi verso l'uscita.

- Signorina, dove va?-

- Sto benissimo, grazie-

- Signorina, deve restare qui-

- Tornerò, non si preoccupi. Faccio una strage e torno-

Marciai verso la Sala Comune, finchè non sbucai da dietro il buco del ritratto.

Potter, calmo e divertito, stava seduto su una poltrona vicino alla finestra chiacchierando coi suoi stupidi, stupidi amici.

- Potter-

Lui si voltò a guardarmi, calmo e rilassato.

- Lo sai, vero, che sto per assassinarti?-

- oh, certo-

Tirai fuori la bacchetta, puntandogliela contro - Dimmi solo una cosa. Solo una. Perchè hai spiattellato questo doloroso aneddoto a tutta Hogwarts?-

Lui sorrise, strafottente. Pff e Potter era cambiato? Ma mia nonna!

- Sei stata tu a dire due volte di volermi uccidere; io, da bravo gentiluomo, volevo solo darti un pretesto-

La mia bacchetta tremò tra le dita.

Un solo gesto e Potter sarebbe evaporato davanti ai miei occhi; un solo gesto, forza Lily, un solo gesto.

Avvicinai la bacchetta alla fronte del ragazzo, e feci un po' di pressione.

Poi, gli spinsi la testa indietro, sperando in tutti i modi di avergli fatto male.

- Ti ucciderei volentieri, Potter, ma devo tornarmene in infermeria-

- Sarà per la prossima volta-

- Oh, certo-

- Lily, la sai una cosa?-

- No, e non voglio saperla-

Lui sorrise, indifferente - Noi siamo fatti per odiarci, ma alla base dell'odio c'è l'amore. Un tempo era amore, che poi è mutato in odio-

- Potter, il mio amore per te è mutato in odio nel preciso istante in cui tu sei venuto al mondo-

- Imparerai col tempo a mutarlo in amore un'altra volta-

- Io dico di no-

- Io dico che dovresti buttarti. Te lo dice pure l'oroscopo-

- Che fai, leggi il mio oroscopo?-

- Certo, ogni giorno per vedere se è il caso di provarci o meno-

Stupido, stupido bambino.

 

 

 

Eccomi, gente!

Sono in ritardissimo, devo scappare, risponderò appena posso alle recensioni.

Vi adoro tutti tutti quanti! <3

caramella :D

   
 
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