Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    19/12/2010    4 recensioni
Bella è una fotografa, che spera di realizzare il suo più grande sogno.Finalmente sembra che sia arrivato il giorno delle grandi opportunità.Viene infatti chiamata da un'agenzia.
Il suo primo incarico però si rivelerà un po' più difficile del previsto...per il suo povero cuore.Cosa accadrà quando Bella incontrerà di nuovo il suo ex-ragazzo?Per di più lui sembra sempre più intenzionato a riconquistarla...ma...
Per conoscere il resto non vi resta che leggere questa mia nuova fanfiction.
un bacione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fotografia d'amore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


                                                            


Capitolo    



Emmett stava discutendo animatamente con una persona.
<< Ti ho già detto l’altro giorno a telefono che le darò una possibilità. Ma io non prendo nessuno per raccomandazione, nemmeno se a raccomandarla sei tu >>.
<< Si si lo so, per questo ti ho portato alcune foto fatte insieme a lei >>
Emmett le porse le foto, lei le esaminò accuratamente << Mmmh … la luce è pessima >> disse scherzando e si guadagnò un’occhiataccia da Em.
<< Certo non sono un’esperta ma sono davvero buone, ho proprio bisogno di una buona fotografa. L’ultimo l’ho dovuto cacciare. Non riesco proprio a capire come quel vecchiaccio se la sia fatta scappare. Ho sempre avuto il dubbio che non avesse occhio critico e ora ne ho la conferma >>
<< Quindi è fatta?! >>chiese Emmett speranzoso.
<< Si,si ma come mai tutta questa allegria? OK, non voglio indagare. Hai il suo numero di telefono così la contatto >>
<< Si, ma farò di meglio che telefonarla. Potrebbe non crederci e pensare a uno scherzo… è un tipo un po’ particolare >>
I due si misero d’accordo. Emmett avrebbe portato Bella nel pomeriggio per affrontare il nuovo colloquio.
 
Quando verso le tre Em si era presentato davanti al portone del palazzo in cui abitava Bella aveva sperato ardentemente di trovare la ragazza a casa.
Aveva cercato il suo cognome sul citofono e aveva suonato.
<< Si, chi è? >>aveva risposto una voce maschile, che si fosse sbagliato << Sono Emmett, c’è Bella? >> chiese titubante, per paura di fare una tremenda figuraccia.
<< Si Sali. Quarto piano interno dodici >>.
Dopo aver agganciato la cornetta del citofono James si era diretto da Bella con uno sguardo che non prometteva niente di buono.
<< James chi era? >>
<< No, chi è te lo chiedo io >> Bella non si aspettava di certo una risposta del genere.
<< Non ho il dono della preveggenza, quindi non posso sapere chi ha citofonato. Me lo diresti tu, per favore >>
<< Un certo Emmett, ma poi che diamine di nome è, comunque chiedeva di te. Non ti preoccupare l’ho fatto salire. Voglio proprio vedere questo idiota che ci prova con te >>.
Bella, ormai esasperata dall’ennesima scenata di gelosia,non aveva neppure la forza di replicare, dopo aver sbuffato alzò gli occhi al cielo. “Ma è possibile che creda davvero che ogni essere umano di sesso maschile sia interessato alla sottoscritta? Cose dell’altro mondo.”
Ad interrompere la sfuriata di James fu il campanello.
A Bella venne da sorridere pensando alla faccia che James avrebbe fatto vedendo Emmett.
Quando Bella aprì la porta fu travolta dall’abbraccio di Emmett << Ohi Bellina come va? >>poi la prese in braccio e le fece fare una giravolta.
<< Va … Ei orso come mai da queste parti? >> chiese Bella contagiata dall’allegria di quello che poteva considerare il suo più caro amico.
Era passata una settimana da quando era stata scartata dal signor Berard e in quel lasso di tempo non c’era stato giorno in cui Emmett e Bella non si erano sentiti per telefono o si erano incontrati, parlando di tutto e di niente.
Parlare con Em era un buon rimedio contro il malumore di Bella.
Un colpo di tosse, un po’ forzato, interruppe il loro tenero saluto ed Emmett sciolse l’abbraccio.
<< Ehi tu devi essere James, piacere di conoscerti amico >>
James squadrava Emmett con fare da investigatore, ma quando questi gli si era avvicinato lui era indietreggiato leggermente intimorito.
A Bella scappò da ridere, James anche se faceva il duro non era certo un attacca brighe e per di più non era tanto pazzo da tentare il suicidio. Perché fare a botte con Emmett di sicuro era un gesto che portava dritto dritto all’ospedale.
Emmett non tentò un ulteriore approccio con James, in fondo non gli importava granché, e tornò a rivolgersi a Bella << Bellina ho una notizia da darti. Anzi forse è meglio che ti prepari, tra due ore dobbiamo stare là, dobbiamo attraversare mezza città e se non sei puntuale ci scotenna >>.
<< Emmett che stai farneticando? Quale notizia? Dove dobbiamo andare ? e soprattutto chi ci scotenna? >>
<< Ok! Si scusa. Ahi un colloquio per una rivista verso le cinque con il direttore in persona. Il colloquio in realtà è una formalità, hanno visto le tue foto e sono piaciute. E ora sbrigati >> bella non riusciva a crederci << M…Ma com’è possibile? >>
<< Dai ci penserai dopo, ora muoviti >> Emmett sembrava più entusiasta di lei.
Bella corse in camera per mettersi qualcosa di diverso dalla tuta grigia, che solitamente indossava in casa per stare più comoda, lasciando James e Emmett da soli. Tra loro regnava il silenzio. I due uomini avevano emozioni contrastanti.
Emmett era euforico.
James era cupo.
<< Scusami Emm per averti fatto aspettare, sono pronta andiamo >> poi rivolgendosi a James << ti chiamo dopo e ti faccio sapere >> e dopo averlo baciato seguì Emmett.
Il viaggio in macchina fu lungo ma con Emmett non ci si annoiava di certo.
Quando Emmett fermò la macchina Bella guardò fuori dal finestrino notando di essere parcheggiati proprio davanti alla redazione della rivista “Vanità e Tendenza”.
<< Ehi orso, credo che tu abbia sbagliato strada >> Emmett rise di gusto all’idea << Dai scendi … altrimenti facciamo tardi >>.
Bella scese dall’auto ancora incerta, stentava a crederlo.
<< Dai Em dimmi la verità non mi arrabbio è uno scherzo? E piantala di ridere. Uff!! >> ma Emmett continuò a procedere a passo spedito senza ascoltarla e continuando a sghignazzare << Va bene, non è uno scherzo. Devo lavorare come fattorino? Devo fare le fotocopie? >>
Bella continuò a ipotizzare quale fosse il lavoro che doveva svolgere in quella redazione, fin quando Emmett si fermò.
Bussò a una porta e dall’interno giunse una voce che li invitava ad entrare. Ora che guardava bene quella porta di legno di noce con una targa dorata sopra, si accorse che non era una porta qualsiasi ma era La Porta.
Emmett aprì la porta e sfiorò il gomito di Bella per invitarla ad entrare. Dopo che i due entrarono Emmett chiuse la porta alle spalle.
Bella non pensava potesse essere possibile, si trovava a cospetto del direttore della più importante rivista di moda degli ultimi tempi.
Spesso Bella si era immaginata che il direttore di quel posto fosse un uomo alto e distinto, con i capelli brizzolati e un insolito gusto nel vestire. Beh si sbagliava di grosso.
Dietro la scrivania c’era una ragazza magrissima, dai tratti delicati. I capelli erano neri, come quelli di Emmett, ma erano lisci. Aveva un taglio corto e sbarazzino. Quando li vide sorrise. Era davvero molto bella.
Gli andò incontro. Era molto bassa e dalle movenze aggraziate, ogni suo passo era una danza. Sembrava un folletto.
<< Bravo Em, per una volta sei puntuale >> Emmett sorrise compiaciuto. << Allora chi abbiamo qui?! Tu devi essere la nuova fotografa. Certo che è davvero una bella ragazza, questo non me lo avevi detto >>.
Bella guardava la scena spaesata, quella ragazza parlava a macchinetta.
<< Oh scusa che sciocca, non mi sono neppure presentata io mi chiamo Alice Cullen. Tu sei …. >>
<< Isabella Swan. Ma preferisco essere chiamata Bella >>
<< D’accordo allora Bella benvenuta a bordo >>.
<< ma com’è possibile … >>
<< Semplicemente il mio caro fratellone mi ha fatto vedere le tue foto e le trovo straordinarie. Io a differenza di qualche idiota non mi faccio scappare un talento così grande. >>

Così Bella aveva ottenuto il lavoro. Non se lo sarebbe mai aspettato. Poche ore prima era disoccupata e in piena crisi del “non valgo niente” e ora non solo aveva un lavoro ma per di più per un’importante rivista.
<< Hai visto bellina >> le disse Emmett.
Bella ancora  un po’ frastornata non credeva davvero possibile che tutto ciò fosse accaduto << Non è un sogno vero? >> la sua domanda fece scoppiare Emmett in una fragorosa risata. Che Bella interpretò come un No.
<< Oh grazie Em, grazie, grazie, grazie se vuoi lo posso ripetere all’infinito >>
<< Anche se il mio ego ne gioverebbe notevolmente devo ammettere di non aver fatto niente. Mia sorella è un mostro degli affari e se non avessi talento non ti avrebbe mai preso. Quindi mi sa proprio che è tutto merito tuo >> Bella non aveva mai sentito Emmett fare un discorso serio e pensò che quella giornata si rivelava una sorpresa dopo l’altra.
Emmett e Bella durante il viaggio di ritorno parlarono, scherzarono e risero molto. Emmett era un vero spasso, infatti Bella più di una volta era stata costretta a reggersi la pancia, piegata in due dalle risate.
Alla fine Emmett le aveva estorto la promessa di festeggiare con lui, Angela e Seth la sua assunzione.
Anche se Bella aveva fatto un’espressione scocciata e si era rifiutata più e più volte, in realtà era felice e voleva rendere partecipi tutte le persone a lei care della sua felicità.

Arrivata a casa non perse tempo e chiamò i suoi genitori per avvisarli.
Al telefono rispose sua madre Renee.
Renee era una sognatrice spesso con la testa tra le nuvole, e si può ben capire da chi Bella abbia preso la sua spensieratezza e l’allegria.
<< Pronto chi è? >> la sua voce era un po’ affaticata.
<< Mamma sono Bella >>
<< Oh tesoro dimmi c’è qualcosa che non va? Che succede? >> come tutte le madri però poteva essere spensierata quanto voleva ma era sempre preoccupata per sua figlia. Ogni volta che Bella chiamava aveva la paura che fosse successo qualcosa di grave.
<< Mamma non ti preoccupare sto bene >>
<< Hai bisogno di soldi? >> quello era un’altra delle preoccupazioni di Renee. Spesso aiutava la figlia a pagare le bollette o l’affitto spedendole dei soldi. Tutto però all’insaputa di Charlie, suo padre non che capo della polizia. Charlie non era stato molto contento della scelta della figlia, come ogni padre lui voleva solo il meglio per la sua bambina e riteneva che vivere con il lavoro di fotografo non fosse il meglio.
Charlie ,a differenza di Renée, era un tipo molto più posato,razionale e quindi non amava perdere tempo in stupidi sogni che “Non ti faranno andare da nessuna parte”.
Molte persone non riuscivano a capire come fosse possibile che due persone così diverse e con caratteri diametralmente opposti potessero amarsi così tanto e vivere felicemente insieme dopo più di venticinque anni di matrimonio. Bella spesso si trovava a pensare che lei e James erano un po’ come i suoi genitori, ma anche se stavano insieme non provava quell’amore sviscerato e incondizionato che invece apparteneva ai suoi genitori.
<< No mamma non mi servono soldi >>
<< Ma allora come mai hai chiamato a casa? >>
Era vero Bella dopo la sua decisione aveva litigato furiosamente con il padre ed essendo entrambi troppo orgogliosi non avevano sentito ragioni. Con il passare del tempo poi da un semplice litigio erano passati a non parlarsi più.
Bella non chiamava a casa per paura che rispondesse Charlie, per questo lei e Renee si sentivano solo sul cellulare o era stesso Renee a chiamarla a casa.
Charlie lo sapeva e ogni volta che la telefonata finiva voleva sapere tutto sulla sua bambina, anche se era tremendamente arrabbiato con lei le voleva troppo bene. Anche Bella chiedeva notizie del padre a Renee, che proprio non riusciva  a capire il comportamento di quei due testoni.
Bella era così presa dell’euforia che si era dimenticata la piccola regola che si era imposta.
<< Per darti una bellissima notizia, da domani lavorerò per la rivista “Vanità e Tendenza” >> dall’altro capo del telefono si sentì un gridolino di gioia << Ma è fantastico >>.
Rimasero per più di un’ora al telefono a parlare.
Per Bella parlare con sua madre era un vero toccasana, ovviamente però le mancava tremendamente. Certo si sentivano spesso per telefono ma era poco meno di tre anni che non la vedeva. L’ultima volta era stata la settimana prima della festa di San Patrizio, al matrimonio di sua cugina.
Il matrimonio era stato campo neutrale per lei e Charlie, che non avevano litigato ma non si erano neppure rivolti la parola per tutto il tempo.
Così alla fine Bella prese una decisione, era giunto il momento di chiarire e riappacificarsi con il padre << Mamma ti prometto che a Natale verrò a trovarvi >>.
Renee era rimasta stupita dalla decisione della figlia, ma ancora di più l’aveva stupita quel plurale.
<< Sarebbe magnifico bambina mia. Mi faresti il più bel regalo di Natale >>. 




Ed eccomi quì con il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate.
Volevo avvisarvi che per il pariodo natalizio starò via e quindi gli aggiornamenti riprenderanno direttamente l'otto Gennaio ... se riesco cercherò di postare con qualche giono d'anticipo. Inoltre per chi non l'avesse ancora letto ho scritto un piccolo missing moment di questa storia Flash .
Un
bacio e Buon Natale e tutti  :D
 


  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: 4lb1c0cc4 Herondale