VII. The girl in the dress cried the whole way home
Si sedette su un gradino, senza preoccuparsi di sporcare il vestito rosa già peraltro sgualcito e si tolse una delle scarpe che le stavano massacrando il piede, mentre le lacrime cominciavano a cadere dalle sue guance arrossate fin sul freddo pavimento di pietra.
Come una novella cenerentola che avesse mandato a letto il suo principe a mezzanotte urlandogli dietro, seduta per terra con la sua scarpetta accanto e le sue stesse parole che sembravano risuonare ancora nell’atrio semideserto.
- Hai rovinato tutto!
Hermione pensava che la scarpetta avrebbe dovuto perderla, non togliersela.
Un rintocco.
Ma lei non era una principessa, non lo era mai stata.
Pensava di essere stata una sciocca, a cercare di farlo ingelosire. Perché era questo che aveva fatto, in fondo. Perché tutto quello che faceva era per lui.
Due rintocchi.
Pensava che non avrebbe mai più fatto una cosa del genere, per nessuno stupido ragazzo. Pensava che avrebbe cercato, perlomeno, di non fare qualsiasi cosa per lui. Non più.
Tre rintocchi.
Pensava a quanto era stata stupida lei stessa, a pensare che uno stratagemma del genere avrebbe funzionato. E che avrebbe funzionato con Ron.
Quattro rintocchi.
Pensava che aver preso in giro Krum fosse una delle cose peggiori che avrebbe potuto fare e cercava di ricordare il momento in cui era diventata una cattiva persona.
Cinque rintocchi.
Pensava che oltretutto aveva mentito a se stessa e che niente e nessuno avrebbe mai più dovuto metterla in condizione di odiarsi come stava facendo.
Sei rintocchi.
Pensava che, in fondo, forse, questa nuova Hermione non le piaceva poi molto.
Sette rintocchi.
Pensava che sarebbe stato meglio dar ragione a Ron e andarci sola al ballo, o non andarci per niente, piuttosto che prendere in giro Viktor in quel modo.
Otto rintocchi.
Pensava all’indomani, alla freddezza e alle occhiate cattive che lei e Ron si sarebbero scambiati da una parte all’altra del tavolo a colazione. Era esausta, pensava, di quei giochetti.
Nove rintocchi.
Pensava a quanto aveva sperato che qualcosa cambiasse. Invece l’indomani sarebbe stato tutto identico a prima. Se non peggio, perché questa volta ci aveva sperato davvero.
Cambiamento.
Dieci rintocchi.
Pensava che, nel suo inconscio, si era anche ritrovata ad immaginare che Ron sarebbe arrivato a fare una scenata, magari anche a prendere a pugni Viktor. E che il pensiero non le era affatto dispiaciuto.
Litigi.
Undici rintocchi.
Pensava che sarebbe stato il momento giusto, per lei, per tornarsene a casa con l’accompagnatore giusto. Che non sempre era quello iniziale.
Amore.
Dodici rintocchi.
E ancora, inevitabilmente, intensamente, come sempre, pensava a lui.
NOTE di Summer
Uhm, forse avrei potuto inserire un altro capitolo, prima di questo. C’erano un altro paio di versi che mi ispiravano, ma non sono riuscita a cavarne fuori niente.
Nel frattempo, però, continuo a scrivere quasi-drabble e OneShot sempre in questo fandom…
Se volete dare loro un’occhiata (sono corte :P), ecco i link e vi ringrazio in anticipo:
Lilium Cruentus (non so perchè, ma ci tengo particolarmente a questa… ah, è di Natale :P)