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Autore: gatta1290    20/12/2010    0 recensioni
Tre ragazzi, una casa presa in affitto e un demone.
questi sono gli ingredienti che fanno parte di questa storia. questi ragazzi cercheranno di scoprire che cosa contiene quella casa ma quello che scopriranno va oltre ogni immaginazione. anzi nell'aldilà!
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

 

Era passata anche la seconda prova.

Manuel sembrava essersi ristabilito.

“Manuel stai bene?”

“si. Ora sto meglio!”

“sembrava che stessi morendo!”

“sono ancora vivo. Per fortuna”

Si alzò in piedi.

Era un po’ debole ma riuscì a mettersi in piedi.

Lucifero ci stava guardando.

Ormai quegli occhi  erano su di noi che ci scrutavano continuamente.

Volevo uscire da qui prima che possa succedere ancora dell’altro.

Provai a guardarmi intorno.

In effetti un uscita c’era: era aprire una porta che si era materializzata dopo che Manuel aveva finito la sua prova.

Mi rivolsi a Lucy.

“che ne dici di cercare di uscire da quella porta?”

“quale?”

“quella dietro al diavolo. È l’unico modo che abbiamo per uscire da questo inferno”

“ma come facciamo? Di sicuro si aspetta una mossa del genere da noi”

“al mio tre ci mettiamo a correre. Va bene?”

“come? È che piano sarebbe questo? Rischiamo solo di farci del male!”

“è l’unico che sono riuscita a pensare in soli due secondi! Tu che dici Manuel”

“che è rischioso. Io sono messo male e non so se riuscirò a starvi dietro”

“che volete fare voi?” – esordì Lucifero irritato dal fatto che non lo stavamo più notando

“niente di che signor diavolo”

Poi dissi a bassa voce il conto alla rovescia.

Corremmo a tutta velocità e aprimmo la porta.

Manuel stava marciando al nostro passo nonostante la sua condizione.

 

“bene. Non hanno capito con chi hanno a che fare! Ma gliela faccio vedere io. Freddie!”

Si materializzò vicino a lui un uomo con una maschera e sulle dita delle punte di spada.

“vai e portali indietro”

“va bene”

“ah una cosa. Se le due ragazze dovessero riuscire a scappare portami il ragazzo”

“capito. Ora vado!”

 

Stavamo correndo da un bel po’.

Non sapevamo dove ma sentivo che andavamo verso la libertà.

L’unica cosa a cui pensavo e che poi mi sarei svegliata e mi dovevo trovare nel mio letto con intorno i miei due unici amici.

Gli raccontavo il sogno e poi ci mettiamo a ridere.

Ditemi che era solo un brutto sogno questo!

Sentivamo dei passi.

Forse qualcuno ci stava seguendo.

Erano dei passi pesanti.

Ci mettemmo a correre più veloce.

I passi divennero più vicini e si sentì un rumore scaturito da una motosega.

Ci riuscì a raggiungere e noi ci fermammo di colpo per colpa di una deviazione.

Ci girammo verso il mostro.

Il peggior incubo di un film horror.

Decidemmo in fretta una strada da prendere verso la libertà e ricominciammo a correre.

Sentimmo un urlo.

Manuel era stato preso.

Era a terra incapace di muoversi.

Il tipo gli stava mettendo davanti alla faccia la motosega mentre il mostro che avevamo incontrato durante la discesa lo raggiunse e voleva pungerlo con i suoi aghi dentro la pelle.

Corsi in aiuto di Manuel. O almeno ci provai perché quei due riuscirono a fermarmi e procurarmi delle ferite con i loro strumenti.

Andai vicino a lui.

Gli presi la mano e la tenni forte come se avessi dovuto pronunciare un addio in quel momento.

Gli sussurrai un “ti amo” nell’orecchio.

“anche io. E da sempre!”

Dopo queste parole Freddie si mise in mezzo.

Per poco non rimasi senza un arto.

Provai ad allungare la mano verso quella di Manuel ma in mezzo c’era sempre quel mostro.

“Lucy andiamo!”

“no non possiamo!”

“Lucy quello vuole solo amputarti la mano! Ti prego ascoltami!”

Mi portò via di peso lontano da lì.

Quei due non ci raggiunsero.

Arrivammo a una porta e l’aprimmo.

Davanti a noi c’era gente.

Per la paura resistemmo ma loro ci portarono fuori.

 

“state bene signorine?” – domandò un uomo

“come?”

“meno male che siete state portate in salvo!”

“cosa?” – avevo la vista annebbiata e non riuscivo a capire quello che mi stava succedendo intorno

“voglio dire che per poco voi due non avete rischiato la vita! C’è stato un corto circuito e la casa ha preso fuoco. Per fortuna un signore ha segnalato l’incidente e siamo accorsi subito. Mi dispiace solo per il vostro amico”

Manuel? Dov’è?

Mi alzai e andai verso la casa che ormai era ridotta in cenere.

Mi inginocchiai a terra con le lacrime agli occhi.

Non poteva essere.

Avevo perso il mio più grande amico.

 

“Sbrigati ad assaporare l’atmosfera perché è ora che torniamo giù!”

“ancora un momento!”

“i tuoi momenti sono ore! Forza muoviti!”

“ancora un secondo”

“vuoi muoverti ragazzino? È ora di tornare!”

Mi prese per il cappuccio e mi portò giù.

Scendemmo per tornare dove ero prima di quella folle corsa.

“quindi le altre sono scappate?”

“si”

“vuole che le riportiamo giù?”

“no mi basta lui. Lui diventerà il mio braccio destro. È deciso”

 

Da quel momento vidi raramente la luce.

Divenni un servo di Lucifero per trasportare anime.

Diverse anime.

Anime che erano giunte alla fine della loro vita.

Anime che dovevano fare una scelta di vita.

Anime che dovevano essere sottoposte al loro vero io.

Non rividi mai più ne Mary ne Lucy e non seppi più niente di loro.

Vorrei solo incontrarle un ultima volta.

Chissà che non succeda nel futuro.

  
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