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Autore: Lue    21/12/2010    13 recensioni
"Diventerai una bella donna, Narcissa, tanto quanto lo sei ora a sedici anni.
Sei nata d’estate, in un agosto afoso, ma è l’inverno la tua stagione.
Te lo ripeteva sempre tua madre, e forse è per questo che ora odi tanto questo periodo.
Perché è d’inverno che lei se n’è andata, quattro anni fa."
[Storia partecipante al contest "Old fashion and seasons" indetto da emily alexandre sul forum di EFP]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'HPContests.'
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Dedicato a chi resta, e a chi se ne va.




 



.È l’inverno la tua stagione.

 
Inspiri lentamente il fumo.
Le tue labbra sono poggiate sulla sigaretta, stretta tra le tue dita congelate e tremanti.
La tieni con la mano sinistra, mentre con la destra avvicini la sciarpa al tuo collo lungo.
Diventerai una bella donna, Narcissa, tanto quanto lo sei ora a sedici anni.
Sei nata d’estate, in un agosto afoso, ma è l’inverno la tua stagione.
Te lo ripeteva sempre tua madre, e forse è per questo che ora odi tanto questo periodo.
Perché è d’inverno che lei se n’è andata, quattro anni fa.
Una grande strega, tua madre, e una grande donna; è morta in modo così squallido, rispetto a tutto quello che era e rappresentava.
La moglie di Cygnus Black, la madre delle tre fanciulle più ambite nell’aristocrazia magica, una Purosangue.
Ed è bastata un’automobile babbana a sconfiggerla.
Forse, dopotutto, non dovremmo mai dimenticare ciò che siamo: esseri umani.
Ognuna di voi figlie ha reagito in modo diverso.
Bellatrix ha provato un rancore potente.
E guardandola hai pensato all’Estate.
Andromeda ha pianto tanto, lontana da tutti, nella sua stanza.
E ascoltando i suoi singhiozzi silenziosi, hai pensato alla Primavera.
Tu hai cominciato a stare sola, a leggere, seduta in terrazza sulla sedia di vimini che era appartenuta a tua madre, senza mai versare una lacrima.
Avvolgendoti in coperte di lana, per ripararti dal freddo dell’Inverno, fuori e dentro di te.
Metti un freno ai tuoi pensieri, buttando in terra la sigaretta; poi il tacco della tua scarpa la calpesta con forza.
-Ecco, buttala. Fumare fa male..
Andromeda ti raggiunge sorridendo, i morbidi capelli castani le ricadono a boccoli sulle spalle.
Tu sbuffi e poi le rivolgi un cenno del mento.
Lei sa che è il tuo modo di accettare la sua presenza e invitarla a sedere accanto a te.
Prende posto sulla sedia a vimini e poi ti guarda.
-Ti andrebbe, Cissy, di passare una serata qui io e te? Una cena tra sorelle minori, dato che Bella non c’è..- ti sorride speranzosa.
-Sì- la tua voce è roca per il fatto che non la usi da tutto il giorno –Sì, mi va.. Ma non è un po’ tardi per preparare? Sono già le nove e mezza..- concludi, dando un’occhiata all’orologio di Andromeda.
-E tu naturalmente non hai ancora mangiato.. Sono preoccupata, Narcissa- il suo sguardo si posa premuroso su di te –Sono passati quattro anni, e ogni volta la stessa storia! Non puoi smettere di mangiare per tutto l’inverno, e aspettare la primavera per ricominciare!
Tu la ignori; guardi dritto verso il parco innevato in lontananza.
-Cosa hai preparato per stasera?- chiedi, ostinata.
Andromeda sospira.
Tu non lo sai, ma dietro questa richiesta di passare del tempo insieme, c’è un bisogno.
Il bisogno di guardarti ridere, di sentire la tua voce, di incrociare i tuoi occhi un’ultima volta prima di andare via, abbandonandoti per sempre.
Perché mancano ormai pochi giorni alla sua partenza, e tu non puoi saperlo.
-È un piatto di cui mi ha parlato Sirius, una cosa americana..- si interrompe e scoppia a ridere davanti alla tua espressione schifata -È buono, davvero! Ma non preoccuparti, per te mi sono fatta portare le escargots!
Tu annuisci, compiaciuta, poi afferri la mano che tua sorella ti tende, seguendola in casa.
Il camino acceso riscalda il salotto, e le fiammelle danzano veloci per la stanza, donando luci differenti ad ogni mobile.
A tuo agio, rinfrancata dal calore che emana casa tua, riesci a dimenticare che fuori il freddo è tanto potente da riuscire a penetrare attraverso le vesti più pesanti, arrivando dritto al cuore.
 -Allora? Che te ne pare?- domanda Andromeda con un gran sorriso, portandoti davanti agli occhi un vassoio che odora fortemente di fritto, mentre sedete per terra tra i cuscini.
Ti porti due dita al naso, per tapparlo, e allontani il piatto con un cenno della mano.
-Bleah, come fai a mangiare queste cose?
Andromeda sorride, afferrando un pezzetto di cibo fritto dal vassoio.
-Beh, tu mangi lumache.
Gli angoli della bocca ti si piegano in un sorriso, mentre cominci a mangiare le escargots.
-Ma che cosa sono?- chiedi dopo un po’, vinta dalla curiosità.
-Questo- Andromeda prende in mano una frittura a cerchio –è un anello di cipolla, mentre queste- e ne prende un paio da una forma strana –sono pezzi di pollo.. Ne vuoi?
Con faccia schifata porgi il palmo aperto ad Andromeda e lei ci mette dentro un po’ di anelli e pollo fritto, con aria decisamente soddisfatta.
Sono buoni, molto buoni; ma non lo ammetteresti mai.
Fai una smorfietta, e poi ritorni ai tuoi gusci di lumaca.
-Allora, come va tra te e il figlio dei Malfoy?
I tuoi occhi si illuminano, e arrossisci violentemente, mentre posi in terra il piatto.
-Benissimo! Voglio dire, lui è così, così..- sospiri, con aria sognante, mentre Andromeda ti guarda sorridendo –E credo che mi farà la proposta ufficiale venerdì prossimo alla festa di Natale a casa dei Parkinson!
Andromeda solleva le sopracciglia, impressionata.
Sai che vorrebbe dirti che sei troppo giovane, che l’uomo giusto non lo troverai certo in un matrimonio combinato; invece sorride, sollevata dalla felicità che emani, così rara da vedere in te durante l’inverno.
-E tu cosa gli dirai?
-Dunque- ti sistemi meglio sui cuscini per terra –Mi sono preparata un discorso di risposta..
-Aspetta!- ti interrompe Andromeda, brandendo un anello di cipolla –Facciamo che io sono Lucius e ti chiedo di sposarmi..- tu annuisci, trattenendoti dal ridere.
-E va bene, ma cerca di essere seria..
-Certo.. Allora, ehm, ehm- si schiarisce la voce –Un attimo di attenzione, prego. Narcissa Black, vuoi sposarmi?- termina, ammiccando con fare pomposo.
-Ma no!- esclami tu, con le lacrime agli occhi dal gran ridere –Non può dire solo così!
-Giusto..- conviene Andromeda, guardandosi intorno –Manca l’anello! Ecco- prende in mano un anello di cipolla ormai freddo e unto, e te lo porge –Ora, vuoi sposarmi?
-Sì!- scoppi a ridere, afferrando l’anello e infilandolo in due dita, da quanto è grosso.
Anche Andromeda prorompe in una sonora risata, contagiata dalla tua allegria.
Quando le risate si sono esaurite, tua sorella ti guarda, seria e malinconica.
-Perché non sei sempre così, d’inverno, Narcissa? Sei tanto bella quando ridi..
Tu guardi il cielo buio fuori dalla finestra, non rispondi subito.
-Lei mi manca- sussurri con voce roca –E io devo essere fredda e silenziosa, l’inverno è questo. Lei lo ripeteva sempre, “Narcissa, l’inverno è la tua stagione”..
Andromeda ti si avvicina.
-Ma l’inverno non è solo questo, Narcissa. È la neve morbida che cade, e l’alba che illumina di rosa le montagne bianche..
-È anche il fuoco che scoppietta nel camino?- le chiedi mormorando.
-Sì- annuisce lei, poi ti prende per mano e ti fa alzare in piedi –Vieni con me.
La segui per le scale, e attraverso l’entrata sfarzosa, fino al giardino innevato.
Fa freddo, batti i denti nella tua vestaglia di seta, e così fa lei.
Ma da sola procedi a piccoli passi, i piedi nudi sprofondati nella neve, e ti lasci cadere in ginocchio.
La tua pelle candida arrossisce a contatto con la neve fredda, ma sul tuo volto si fa strada un sorriso.
Immergi le mani nella neve, e velocemente chiudi gli occhi.
È una sensazione di primordiale libertà.
Scoppi a ridere, mentre ti lasci cadere sul manto bianco che ricopre il giardino.
È l’inverno, la tua stagione, Narcissa.
 

 


_______
 
Eccomi qui :)
Beh, che dire? Sono arrivata ultima x) ma devo ammettere che gli altri concorrenti erano davvero di tutto rispetto!
Ringrazio di cuore emily alexandre per il giudizio e per il banner *-*

Vi lascio qui sotto il suo commento!
Un bacio,
Lu.
 
Grammatica e sintassi:16.8/20
Stile e lessico: 20/20
Originalità: 15/15

Caratterizzazione del personaggio principale: 14.75/15
Trama: 19.5/20
Giudizio personale: 10/10
Totale: 96.05/100
Guarda dov’è la tua storia! Vuoi sapere dove sarebbe dovuta essere? Molto più su! Lu_Pin la sintassi è buona, ma i puntini… sono 3, mentre tu ne hai usati sempre 2 e questo purtroppo ti ha penalizzata. Ci sono un paio di altre piccole imprecisioni (sedia di vimini, non a vimini), e alcune virgole di troppo, ma nel complesso comunque niente di grave. Lo stile è molto piacevole, la storia scorre tranquillamente, sia nelle parti narrative che in quelle dialogiche; il lessico è curato, ricercato, ma mai pomposo ed esagerato. Ci sono alcuni termini che accosti a Narcissa e alla neve veramente deliziosi. Una storia davvero originale. Anche l’inserimento di Andromeda è molto bello: l’anima buona della
famiglia che si preoccupa per la sorella minore, e che accetta Lucius nonostante non sia totalmente d’accordo. Narcissa è completa, multiforme, i suoi sentimenti si percepiscono chiaramente attraverso le tue parole. L’unica cosa che mi lascia un po’ perplessa è l’immagine finale: per quanto mi sia piaciuta mi risulta difficile immaginare Narcissa seduta tra la neve. La trama è curata, l’alternanza tra i ricordi di Narcissa e il racconto del presente è resa bene e non da assolutamente fastidio alla lettura. Devo spendere alcune parole per l’uso che hai fatto della parola anello: brillante! E soprattutto inaspettato! Un anello di cipolla! Davvero, ho apprezzato il tuo “uscire fuori dagli schemi”, propormi qualcosa di totalmente innovativo. Non ha un significato particolarmente profondo, ma è stata davvero una cosa diversa ed inusuale! Come avrai capito, insomma, la tua Narcissa mi è piaciuta moltissimo. Brava e grazie per aver partecipato!
   
 
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