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Autore: sherlock    22/12/2010    3 recensioni
Hermione aveva un segreto, che, porterà l'intera scuola di magia e stregoneria di Hogwarts in una grande battaglia. Innamorata da sempre del suo professore di pozioni, dovrà decidere da ciò che è giusto a ciò che è sbagliato.
(scusate, ma, ho dovuto riscrivere la storia, poichè, piena di errori).
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Pov Severus

Stavamo camminando per un bel po’, quando ad un certo punto Hermione disse:
“Oltre quella collina c’è il campus, molti di loro vi guarderanno male, ma non fateci caso”.
Quando raggiungemmo finalmente la collina, rimasi senza parole: c’erano ragazzi di ogni età, che stavano combattendo molto duramente,la cosa che mi colpì di più furono gli insegnanti: dei centauri.
Uno di loro si avvicinò, Hermione e Diamantis fecero un inchino, dopo di che dissero:
“Maestro Pilaf, è un onore per noi rivederla”
“L’onore e tutto mio figlia di Zeus e Atena e figlio di Ares, loro sono esseri umani?”
“Esattamente”
“Lo sapete che non dovrebbero essere qui? ”
“lo sappiamo, devono assolutamente allenarsi. C’è una guerra nel loro mondo, noi siamo qui per poterli aiutare” disse Hermione.
“Seguitemi, voi vi allenate con loro?”
“Si” dissero Hermione e Diamantis.
“Ascoltatemi bene” disse il centauro “questo non è uno scherzo, ora vi daremo delle maglie speciali che, saranno il doppio del vostro peso, le maglie serviranno ad aumentare sia la massa muscolare che la velocità”
“Anche tu Hermione hai una maglia così?”
“Ovvio Draco, successivamente, imparerete un incantesimo che serve a farlo per tutti i vostri vestiti”
“Caspita” disse Ronald “Anche adesso lo stai portando?”
“Si” disse il centauro al suo posto “lei però, porta un peso sette volte superiore”.
Sentito questo, tutti noi ci bloccammo stupiti guardando la Granger, che, sorridendo disse semplicemente:
“Come hai fatto ad accorgertene?”
“L’ultima volta che ci siamo visti, portavi un peso pari a sei volte, ora invece, ti vedo un po’ più affaticata quindi, mi è bastato fare due più due”.
“Nel combattimento contro Raul lo avevi addosso,e, eri così velocissima?”
“No Harry, ho fatto il contro incantesimo”
Il centauro ci porse a tutti le maglie e noi, con grande sforzo, riuscimmo ad infilarle addosso.
“Miseriaccia” disse Weasley
“Già concordo” rispose Black
“Bando alle ciance, ora dovrete riuscire a fare venti flessioni, se vi fermate, ricominciate da capo, dovete contare ad alta voce”.
Hermione e Diamantis si misero accanto a me ed incominciarono a contare. Dopo tre flessioni crollai, come tutti del resto, mentre loro due arrivarono fino a venti.
“Molto bene voi due, anche se dovete essere molto più veloci”
“Si signore” dissero.
A fine giornata, nessuno di noi riuscì ad arrivare a venti.
“Se volete arrivare al livello di Hermione e Diamantis, l’incantesimo che vi ho insegnato da utilizzare su tutti i vestiti vi sarà utile. Potete andare.”
Ci stavamo avvicinando al castello esausti, quando Hermione disse:
“Vi vedo troppo stanchi, Pilaf ha esagerato, aprirò un portale, che ci porterà direttamente al castello”.
In un attimo fummo arrivati,e, Potter disse:
“Grazie Mione! Sei la nostra salvezza! Sono esausto”
Albus, vedendoci così a pezzi, chiese:
“Cosa è successo?”
“Lasciamo perdere. Mangio e vado a letto” disse Black.
“Noi la seguiamo a ruota” dissero gli altri studenti.
Appena finito di mangiare, andarono tutti a dormire, tranne io, Hermione e Albus che, voleva sapere cosa ci è successo;in seguito, anche lui andò nel suo studio.
“Allora professore. Com’è stato il primo giorno di addestramento?” chiese Hermione
“Devastante”
“Lo vedo” e sorrise
“Ma come ha fatto?” chiesi
“Cosa?”
“A resistere tutto questo tempo?”
“Questione di abitudine”
“No, io mi riferivo a stare con noi maghi”
“Ah, all’inizio non era semplice, l’unica persona con cui volevo parlare non mi degnava minimamente, ma poi, conobbi Harry e Ron”
“Chi era la persona con cui voleva parlare?”
“Si ricorda che cosa ci siamo detti in infermeria?”
“Dello smistamento e del mio sguardo”
“Esattamente, buona notte professore”
Non riuscivo a capire cosa volesse dire, quando all’improvviso capii: la persona con cui voleva parlare ero io.
Rincuorato andai a dormire.
  
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