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Autore: fiammah_grace    22/12/2010    3 recensioni
Era sparita, e in tutto questo era tornata e, come una regola matematica, avevano ripreso da dove erano rimasti. La regola voleva che lei fosse la provocatrice e il risultato era lui che alla fine dovesse reagire, sempre per disgregare anch’egli il modo di comportarsi della ragazza.
Più Byakuya la osservava, più si rendeva conto quanto questa legge vigesse ancora fra loro, con l’unica e sola differenza che, dopo tutti quegli anni, non sapeva più, esattamente, dove collocare quella Stregatta.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Yoruichi Shihoin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono sempre chiesta come potrebbe essere la vita di Yoruichi se, in un periodo indeterminato, dopo le vicende di Bleach, tornasse alla Soul Society.
Spinta dal fatto che adoro questo personaggio,  ho provato a mettermi nei suoi panni e mi sono chiesta che cosa potesse significare tornare a “casa” dopo così tanti anni.
Prendendo come spunto la “saga del pendolo” e il fatto che io adori la loro relazione assieme, ho deciso mettere il punto di vista di Kuchiki Byakuya. E’ tramite lui che ho voluto far luce su Yoruichi, tramite brevi riflessioni sul loro presente e passato. A Dark Chaos il copyright sulla gag dell'inchiostro, nata da una discussione fatta assieme.
Fatemi sapere cosa ne pensate, per me è molto importante. Ciao!
Fiammah
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Can you still play in a game of tag?


 
- Ehi, Byakuya-bo. Hai intenzione di farmi annoiare ancora per molto? –

Il capofamiglia del clan Kuchiki alzò a malapena i vitrei occhi che fino a quel momento erano stati fissi sui documenti che stava compilando. Si volsero in direzione dell’esile figura della donna posta di fronte a lui che, imperterrita, lo fissava in continuazione, con fastidiosa irriverenza.

- Scendi da lì. - scandì secco.  - Non voglio ripeterlo di nuovo. –


Come se non avesse proferito parola, la donna si sistemò meglio sul lucido e raffinato tavolino basso, dove il Kuchiki stava lavorando. Accavallò le gambe e si sporse maggiormente verso di lui, prendendo a giocare distrattamente con la penna a china immersa nel calamaio.


- Non solo ti sei fatto noioso, Byakuya-bo, ma sei anche presuntuoso e petulante. – dibatté per poi rivolgergli i suoi occhi divertiti, dorati, splendenti, contornati da lunghe ciglia folte. – Ora… non ti va di uscire a giocare con me? –


Osservò appena il sorriso ammaliante della donna. Era impudente e sfacciato, ma soprattutto molto divertito, come un felino che ama stuzzicare la sua preda prima di passare all’attacco.
Sembrava che ogni suo movimento fosse studiato alla perfezione per andare a fare contrasto con il modo di essere del giovane capofamiglia.
Byakuya, da sotto la lunga frangia scura, la scrutò appena, soffermandosi su quell’aria di sufficienza che lei si proponeva di avere.

- Yoruichi Shihouin, ho bisogno di concentrazione, dunque sei pregata di renderti utile o gradirei che sparissi all’istante dalla mia stanza. –


- Oh, ma davvero? Piuttosto, Byakuya-bo, io credo che tu abbia paura di giocare con me e perdere, sai? –


-Questo è da dimostrare Yoruichi. –

Yoruichi fece per avvicinarsi al viso del ragazzo che in un primo momento deviò palesemente lo sguardo evitando in ogni modo di incrociare quegli occhi felini, ma era pressoché impossibile sottrarsi a quella sfida.

Come era impossibile sottrarsi alla sfida di vederla lì, seduta, noncurante delle sue regole, sul tavolo.
L’un l’altro, con i loro atteggiamenti andavano ad apostrofare attentamente le loro notevoli differenze.
Lei con quell’atteggiamento che poco si addiceva nei riguardi di un nobile, lui invece sottolineava le loro abissali diversità con la freddezza, che lei si proponeva di continuo di frantumare con i suoi continui attacchi.

- E in cosa potrei rendermi utile, per esempio, Byakuya-bo? –

All’ennesima goccia d’inchiostro che fuoriuscì da quel calamaio pericolosamente traballante, Byakuya lo spostò violentemente dalla traiettoria di Yoruichi, il che fece gocciolare la penna, che la donna stringeva ancora tra le sottili e affusolate dita.
Sospirò profondamente davanti a tale scempio e velocemente gliela sottrasse tamponandola dentro il calamaio e cominciando a scriverci, per tenerla lontana da lei.

- Un ovvio modo per poterti rendere utile è di sfruttare meglio il tuo tempo, lasciandomi lontano dai tuoi insistenti tentativi di distogliere la mia attenzione sul lavoro. –

- Byakuya-bo, io penso che ci siano tantissimi modi molto più soddisfacenti per passare il fine settimana, anziché pensare alle tue solite paranoie sul dovere.  – Rispose senza pensarci troppe volte, poi cambiò tono, che divenne più sottile e pungente. – Che ne dici Byakuya-bo? –

- Dico che sai benissimo quanto sia insolente questo tuo modo di esprimerti nei miei riguardi. Io per te non sono “Byakuya-bo”. –

- Sì, lo so Byakuya-bo. – sghignazzò lei.

Gli occhi di Byakuya andarono voracemente a scontrarsi con quelli di lei che immancabilmente lo ricambiavano.
Sul suo volto si disegnò appena una smorfia di sdegno che lui cercò di controllare, ma che non poteva assolutamente sfuggire a una come Yoruichi Shihouin.

- Stregatta, lasciami vivere in pace il mio meritato fine settimana. –


Fastidiosa, irriverente, una vera provocatrice … questa era la sua “Stregatta”.

Il suo gioco era una continua lotta di sguardi e parole, gesti e provocazioni, che avevano come unico scopo quello di smuovere e sconvolgere i suoi interlocutori.
E fin dall’infanzia, il suo bersaglio preferito era sempre stato lui, Byakuya, spettabile capofamiglia del nobile casato Kuchiki che lei tanto si divertiva a chiamare “Byakuya-bo”.

Ogni aspetto della loro vita sottolineava in blu quanto le loro vite e il loro modo di concepirla fossero l’uno all’apice opposto dell’altra.
Yoruichi era una donna di nobile origini come lui, ma che a differenza delle regole cui al ragazzo erano state rigidamente imposte, lei se n’era completamente disinteressata orientandosi verso una vita dove aveva posto al centro la sua morale e il suo modo d’essere che aveva sempre messo su un piedistallo rispetto a tutto l’universo della Soul Society.
Non solo, quella Stregatta era stata capace di agire usando sempre il suo istinto, di scappare e farsi credere morta per ben cento anni, sbattendosene altamente dei suoi doveri e di quelle regole che invece a lui erano state incatenate da sempre.

Questo li aveva da sempre posti su due fronti completamente diversi che, inevitabilmente, andavano a scontrarsi una continuazione. A scontrarsi per curiosità, per provocazione, per distruggere l’uno l’universo dell’altra … i motivi erano tanti.

In tutto questo, la Stregatta era sempre stata fastidiosamente intricata nella sua vita.
Era sparita, e in tutto questo era tornata e, come una regola matematica, avevano ripreso da dove erano rimasti. La regola voleva che lei fosse la provocatrice e il risultato era lui che alla fine reagiva, sempre per disgregare anch’egli il modo di comportarsi della ragazza.

Più Byakuya la osservava, più si rendeva conto quanto questa legge vigesse ancora fra loro, con l’unica e sola differenza che, dopo tutti quegli anni, non sapeva più, esattamente, dove disporre quella Stregatta.


Ora era lì, di fronte a lui, con il suo solito sguardo curioso e che fastidiosamente lo metteva in condizione di reagire, cosa per lui assurda.
Non era mai stato un uomo cui qualcuno era in grado di smuoverlo o di muovere in lui una qualche reazione emotiva in maniera tangibile, o almeno non un qualcosa di evidente per chi non sapesse andare più a fondo dentro quei profondi e inscrutabili occhi pallidi.
Avvertire che lei si proponesse di violare questo, lo alterava abbastanza da preferirla lontana da lui e dalla sua vita che intanto si era costruita proprio attorno a quei lunghi cento anni in cui lei era stata lontana.

Nelle innumerevoli possibilità che a freddo era stato il grado di calcolare, nessuna dava un risultato dove lei era prevista.

Non si conoscevano affatto, nonostante lei lo proclamasse il suo “Byakuya-bo”. Nonostante Yoruichi lo inducesse, ancora una volta in quella sola giornata, a guardarla negli occhi.

- Parli a me di impiegare meglio il mio tempo. Te invece? –

Byakuya parlò così inaspettatamente che stesso Yoruichi sgattaiolò dal suo sguardo per un attimo, leggermente perplessa. Lasciò ondeggiare la sua lunga coda di cavallo fino a quando gli scuri capelli lisci andarono a finire sulla spalla, così che prese a giocarci distrattamente.

- Cioè? – chiese al Kuchiki, curiosa di vedere come mai sarebbe continuata quella loro partita.

- Dove ti collochi in tutto questo dopo tanti anni? Sai bene di essere inopportuna e fuori luogo, immagino. –

Quelle che sembravano le ennesime risposte degne del Kuchiki, volte a risponderle a tono, invece sembrarono annebbiare la mente di Yoruichi che all’insaputa di quegli occhi immersi nella scrittura di chissà quale lavoro, nemmeno si accorsero dell’atmosfera appena creata grazie alle parole “inopportuna” e “fuori luogo”.
Fulminea si avvicinò al giovane capofamiglia e accarezzò con il dorso della mano quei fogli perfettamente ordinati e dalla calligrafia minuziosamente tracciata dal Kuchiki.

- Hai per davvero imparato a parlare a sproposito, lo sai Byakuya-bo? –

Byakuya non fece in tempo ad alzare i suoi occhi e replicare l’ennesimo “Byakuya-bo” della donna, che subito la sua attenzione andò dalle dita affusolate di lei che si spostavano sui fascicoli, al suo indice che scattante lasciò incrinare il calamaio facendo così fuoriuscire tutto l’inchiostro.

Byakuya alzò appena la penna dal foglio e osservò paralizzato l’inchiostro che oramai aveva inondato il tavolino fino a gocciolare sul pavimento.

- Ops! – disse sghignazzando. – Ah, ah…! Noioso, presuntuoso e petulante: Byakuya-bo, sei intrattabile come sempre! –


Byakuya alzò gli occhi e di fronte a sé vide solo la porta scorrevole della stanza, che affacciava sul verde e curato giardino della villa. Yoruichi era sparita, all’improvviso, in maniera provocante, come sempre.
Con due dita alzò uno dei fogli oramai completamente zuppi d’inchiostro.

- Maledetta … Stregatta. –


[…]



  
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