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Autore: Jay Boulders    22/12/2010    0 recensioni
Missing moments di DH.
La storia inizia quando i tre arrivano a Grimmauld Place, per poi snodarsi sulle tappe che porteranno all'evoluzione della storia di Hermione e Ron. Contiene Spoiler dell'ultimo libro.
«Ti interessa veramente che io resti? Tanto da far qualcosa per convincermi a rimanere?»
«Se sapessi che non è una battaglia persa lo farei. Ma come ti ho detto ti conosco, e so che quando ti fissi su qualc-»
«Allora baciami.» lo interruppe lei. Lasciandolo sbigottito ad addentare l’aria.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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«Torno a letto.» aggiunse, arrivando a pochi passi dall’uscio.
E rendendosi conto che la figura di lei non si spostava, permettendogli il passaggio, fu costretto ad alzare lo sguardo.
Ma ciò che vide non era un Hermione su tutte le furie, pronta a riempirlo di insulti e rimproveri.
Ciò che vide gli spezzò il cuore in mille pezzi, provocandogli un dolore insopportabile alla vista di lei, con lo sguardo fisso su di lui e gli occhi inondati di lacrime, seppur trattenute a stento.

Di istinto ciò che spontaneamente gli venne da fare, fu sollevare il braccio, quasi per andare a sfiorarla. Cosa che ovviamente non fece, pur continuando a guardarla con gli occhi sbarrati e una terribile sensazione di colpa.

«Herm… io non-non intendevo-» ma le sue scuse furono bruscamente interrotte dalla flebile e incupita voce di lei.

«Cosa non intendevi fare? Ferirmi? Farmi sentire come fossi un ingombrante e scomodo peso per te? Un fastidio?» disse tutto in un fiato «Perché se era questo che non intendevi fare, mi dispiace. Ma non ci sei riuscito affatto.» concluse fronteggiandolo con lo sguardo, sicura in volto seppur non riuscendo a celare gli occhi ancora inondati di lacrime.

Il rosso non sapeva minimante cosa dire. Odiava quando gli veniva parlato in quel modo. Ma di certo stavolta era pienamente nel torto.
Non voleva di certo ferirla. O meglio voleva allontanarla. Ma non ferendola, o forse si. Purtroppo per lui, le due cose erano una la conseguenza dell’altra. Non poteva ottenere l’ultima senza prima ferirla. Però l’aveva comunque fatto.

«Hermione sono soltanto stanco. Mi dispiace, non penso ciò che ho detto. Ora è meglio che andiamo a dormire.» Taglio corto lui, cercando di uscire finalmente dal bagno ma trovando di nuovo l’imposizione del corpo di lei, che non si era mosso di un millimetro.

«Pensi che un ‘mi dispiace’ basti a non farmi chiedere se ciò che hai detto lo pensi realmente o meno? C’erano degli equilibri Ron, delle consapevolezze che avevamo io, te ed Harry. Ed una di queste era che la compagnia dell’altro ci metteva a nostro agio, ci faceva piacere. Ma ora mi hai soltanto dimostrato che per te non è così nei miei confronti.»

«Ti ho detto che non sono cose che pensavo. Cosa vuoi che ti dica in più?» chiese seccato il ragazzo.

«E quale delle due volte dovrei crederti? Quando mi dici che non sopporti più la mia presenza o quando trenta secondi dopo ti rimangi tutto?» ribatté con un filo di nervosismo sempre crescente nella voce. «Dovrei fidarmi e dare peso a ciò che dici solo quando lo stabilisci tu, Ronald?»

«Senti, fai come ti pare. Tanto è inutile quando ti metti in testa qualcosa neanche la parola del primo Ministro può servire a farti cambiare idea! Io me ne torno a dormire, se tu vuoi rimanere in bagno fa pure, ma almeno lasciami passare.»

La ragazza si spostò lasciando libero il passaggio del rosso. «Non resterò di certo qui. Me ne vado, buonanotte Ron.» concluse spostandosi verso la sala da pranzo, dove avevano lasciato gli zaini.

Wesley strabuzzò gli occhi confuso «Che significa che te ne vai?!» chiese in direzione della ragazza. Ma non trovando risposta la seguì nell’altra stanza, trovandola intenta a raggruppare le sue cose.
Non ricevendo la minima attenzione, le si avvicinò prendendola per un braccio, facendo sì che fosse costretta a guardarlo.

«Ti ho chiesto che diavolo significa che te ne vai!» esclamò alzando di molto la voce.

«Abbassa il tono! Vuoi anche svegliare Harry adesso?» aggiunse stizzita lei.

Lo sguardo del rosso divenne serio e grave. La fissava scuro in volto continuando a tenergli l’avambraccio a mezz’aria stringendo ancora più saldamente la presa.

Non essendoci nessuna risposta, fu lei a riprendere il dialogo. «Cos’è, non mi sopporti al punto da volermi picchiare? Forza Ron, tocca il fondo. Prova ad alzarmi le mani contro. Ti farebbe sentire meglio picchiare una ragazza? Picchiare il ‘peso’? Cosa aspet-»

Un rumore secco rimbombò nelle antiche mura della stanza.
Lui, con gli occhi sbarrati e la mano tremante verso l’alto.
Lei, con le lacrime che finalmente le erano fuoriuscite dagli occhi, e le rigavano il volto si teneva il dorso della mano contro il viso.

Meccanicamente il ragazzo prese la bacchetta dalla tasca posteriore dei suoi jeans ‘Reinnerva’ pronunciò.

Il rossore dalla guancia di Hermione scomparve, lasciandole però le lacrime ancora fuoriuscire, e l’espressione addolorata in volto.
Ci furono alcuni lunghi istanti di silenzio, spezzati dalla voce risoluta del ragazzo.

«Non ti dirò che mi dispiace. Perché hai superato il limite. E non ti permetterò di dirmi che risanare ciò che ho fatto con una magia è inutile, perché ciò che è successo resta comunque, questo lo so. Lo so bene.» puntualizzò lui con una voce totalmente piatta. «Penso che se prima avessi potuto farti cambiare idea in qualche modo sul fatto di non andartene, ora non c’è nulla che io possa dirti o fare per cambiare le cose.»

Finalmente fu la volta di lei a parlare «Perché dovrebbe interessarti farmi restare?» sussurrò ormai completamente bagnata in volto.

«Perché credo che sia il posto più sicuro. Il meno peggio, dove io ed Harry possiamo fare in modo che non ti accada nulla. Perché anche se ora ne sei convinta, non è vero che sei un peso. Noi tre siamo una famiglia, non dovremmo separarci, dovremmo prenderci cura di noi l’un l’altro.» sospirò mestamente «Se ora mi odi e non vuoi restare per me lo capisco, ma fallo almeno per Harry.»

«Vorresti che restassi per Harry?» chiese avanzando di un passo verso di lui «Ti andrebbe bene se restassi solo ed esclusivamente per lui?»

«Se non c’è altro modo, si. Va bene così, Hermione.»

«Ti interessa veramente che io resti? Tanto da far qualcosa per convincermi a rimanere?»

«Se sapessi che non è una battaglia persa lo farei. Ma come ti ho detto ti conosco, e so che quando ti fissi su qualc-»

«Allora baciami.» lo interruppe lei. Lasciandolo sbigottito ad addentare l’aria.

«Co-cosa?» chiese sperdutamente lui.

«Hai capito benissimo. Se vuoi che resti, e se come hai detto faresti di tutto per farmi cambiare idea, allora baciami. Baciami e non me ne andrò.»

   
 
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