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Autore: Yu_Kanda    22/12/2010    5 recensioni
Lavi e Kanda si trovano loro malgrado ad essere compagni di letto, nonostante quel tipo di relazione, proibita e condannata dalla Chiesa, possa significare - se scoperti - prigione e tortura per entrambi. C'è davvero, come si sforzano di pretendere, solo desiderio fisico fra loro?
[Songfic, Angst, LaviYuu]
[Scritta per il Contest "Sing, Sing, Sins" indetto da Herit sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: non possiedo alcun diritto su D. Gray-man, PURTROPPO è tutto in mano a quella pazza della Hoshino... Perchè, se fosse stato altrimenti... Il manga non sarebbe diventato un'accozzaglia informe di assurdità, e Lavi sarebbe insieme a Kanda da un bel pezzo!

ATTENZIONE riferimenti YAOI - se non sapete cosa questa parola voglia dire, o se non gradite le relazioni uomo/uomo questa storia non fa per voi, siete avvisati! Come si dice, se non vi piace NON LEGGETE!

 


 

La canzone di questo quarto capitolo è "Labyrinth" di Elisa. E' stata questa canzone a farmi balenare immediatamente davanti agli occhi come si sarebbe conclusa la storia, a farmi decidere che l'avrei usata per dare una visione plausibile dei fatti.

Le tre canzoni rimaste delle cinque iniziali non mi suggerivano granchè, così ho richiesto il 'cambio' di due canzoni che ci era concesso, da scegliersi fra altre cinque assegnate dalla giudice del contest: e nelle successive cinque c'era lei, Labyrinth. Non conoscevo nemmeno questa, ma come l'ho ascoltata è stata una folgorazione XD

Trovo che sia perfetta per lo stato mentale di Kanda, oltre che molto bella.

 


 

Dried Flowers




Capitolo 4: Labyrinth


Kanda aprì gli occhi, trovandosi su un pavimento gelido. La testa gli ronzava e ogni pensiero gli faceva un male d'inferno; malgrado quello, sollevò piano il viso per capire dove fosse finito, e ciò che vide sotto di lui lo lasciò sconvolto.

Quella cosa... quella cosa dentro il pavimento era...? No. Oppure sì? Che diavolo stava succedendo? E se era davvero lui, che avrebbe dovuto fare?

Si alzò lentamente, portandosi prima in ginocchio e poi in piedi. Rimase immobile in quella posizione, fissando il vuoto come stordito, pensando.

E adesso?

Vagamente si accorse dell'arrivo di Allen e del suo piccolo tafferuglio con i Noah e il Conte, mentre lui decideva... decideva... Se quella cosa era viva in quello stato, doveva dargli la pace.

Si mosse, gettandosi nella mischia, ma prima che potesse fare qualunque cosa i Noah avevano preso il controllo della creatura nella quale aveva riconosciuto l'ex compagno di torture della sua infanzia. Il potere di quello con gli strani occhi tatuati sulla fronte investì lui e moyashi, e la visione gli si confuse.

Si trovò a spiare luoghi a lui familiari, come se all'improvviso si fosse riaperta una porta su un mondo proibito che lui aveva sigillato nella sua mente per sempre; o così aveva sperato.

Si vide di nuovo bambino e quello spettacolo lo terrorizzò, nonostante la tentazione di continuare a guardare fosse irresistibile.

Quando cercò di sottrarvisi, realizzò però di non poter smettere di rivivere quegli eventi.



Just like a spy through smoke and lights

I escaped through the back door of the world

and I saw things getting smaller

fear as well as temptation.”



La sua prigionia gli passò davanti in ogni pietoso dettaglio, l'agonia, il dolore, la futilità di tutto ciò lo travolse e fu costretto a ricordare anche quando gli fosse comparsa nella testa l'immagine di quella donna.

Il parassita. L'odioso intruso che impunemente si beffava della sua coscienza e del suo volere, mettendogli in bocca parole non sue.

Tutto si ripeteva come allora, ogni cosa pareva rivivere, e lui aveva la sensazione di guardarsi attraverso uno specchio mentre si addentrava sempre più nel labirinto della sua mente profanata.

Correva, e poi era su un lettino medico... e poi stava gridando. Il senso della realtà si fuse con il dolore, i ricordi di sé stesso si mescolarono con altri ricordi nel labirinto del suo subconscio; nel vortice delle emozioni da cui fu investito la nebbia che si impadronì di lui soffocò le sue percezioni, cancellando ogni suono, persino quello dei passi che muoveva.



Now everything is reflection as I make my way through this labyrinth

and my sense of direction

is lost like the sound of my steps

is lost like the sound of my steps.”



Stava sollevando una mano al cielo, e... No non era la sua mano, era dell'altro e petali di fiori vorticavano fin dove poteva scorgere... E poi c'era lei.

Maledetta! Smetti di apparirmi davanti!

E i fiori, li vedeva tutto intorno a lei, li toccava con dita che non erano sue... I loro petali morti si libravano nell'aria, risucchiati da un vento inesistente.

Un odore pungente lo investì e si ritrovò immerso nella nebbia, la vista oscurata mentre dirigeva chissà dove, trasportando qualcuno che conosceva.



Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog

Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog”



Vide in distanza qualcun altro che gli era familiare: il suo compagno di prigionia. Aveva un'espressione così strana, e le sue parole poi... Lo stupore si dipinse sul volto di Kanda quando questi lo attaccò senza pietà. Fu scagliato a terra, dilaniato.

Confusione, dolore, orrore... incredulità. Sangue. E ancora lei.

Svanisci! Lasciami in pace!

Si rese conto di stringere in pugno una spada solo quando ne vide la lama squarciare il corpo dell'avversario.

E poi qualcosa lo colpì in pieno viso, facendo cessare il mare di ricordi. Vagamente cosciente, Kanda percepì il mondo intorno a lui tremare, e ne fu inghiottito.

Quando riuscì di nuovo a vedere, si trovò sormontato di macerie, ferito in molti punti sebbene già in via di guarigione.

Nuovamente adulto. Quella, quindi, era la realtà?

Vide la cosa che i Noah cercavano di manovrare andargli incontro, salutandolo in maniera irridente. L'osservò riprendere le sembianze che aveva nove anni prima e accusarlo della sua attuale condizione di servo del Conte.

Senza esitazione Kanda gli annunciò che l'avrebbe distrutto di nuovo proprio per ciò che era diventato: un Akuma. Sebbene non ci si aspettasse un ragionamento del genere da lui, era intenzionato a dare all'ex compagno la pace che desiderava, nell'unico modo possibile.

Ma quell'Akuma era dannatamente forte e al secondo assalto riuscì a ferirlo così gravemente da far riaffiorare ancora una volta la sua persecutrice. Lei lo chiamava di nuovo e non poteva evitare di ascoltarla.

Doveva vincere, sopravvivere per trovarla... e liberarsi di lei. Aumentò la sincronia con Mugen e ne attivò le successive illusioni, deciso ad annientare il nemico a ogni costo; la vista gli si annebbiò, quei ricordi ricominciarono a fluire come un film in bianco e nero sospeso nel tempo e nello spazio, di cui lui era il protagonista e contemporaneamente non lo era.



I see my memories in black and white

they are neglected by space and time”



Tutti i suoi sforzi per ricacciare indietro quel passato che non gli apparteneva, chiudendolo meticolosamente nei cassetti più remoti della sua mente, furono vanificati in un lampo; aveva tralasciato tutto per ottenere di dimenticare e riguadagnare in tal modo il controllo su di sé, rinunciando a ogni aspirazione, a sperare in un futuro. Rinunciando persino a Lavi.

L'aveva lasciato andar via da lui, e per che cosa?

La realtà iniziò ad apparirgli un insieme di forme lontane, e tutto ciò che la sua mente percepiva era la furia della battaglia, il rombo del sangue che gli martellava nelle orecchie.



I store all my days in boxes

and left my wishes so far behind”



Non era più sicuro di cosa stesse facendo, né certo di dove fosse o di ciò che gli stava accadendo.

Tutto ciò che capiva era di dover vincere a ogni costo per poter essere finalmente libero.

Ma il colpo fatale che aveva riservato per l'Akuma trapassò invece qualcun altro, qualcuno che in un imprecisato momento doveva essersi sostituito al suo reale avversario. Era... moyashi!

Ma perché?

Perché qualcuno che avrebbe dovuto essere dalla sua parte difendeva un dannato Akuma?

Si sentì accusarlo di essere solo un maledetto Noah, e poi qualcos'altro gli fu scaraventato addosso: l'Akuma.

Kanda l'afferrò confuso, stupito, estraniato. Che gli stava accadendo?

Perché era tutto così vago, e le sue percezioni così annebbiate?

Era come se stesse arrancando in un labirinto, completamente perso nel marasma delle sue emozioni liberate, la realtà che si mescolava con le menzogne dei Noah e la sua capacità di comprensione che si perdeva nel nulla insieme al suono prodotto dai suoi passi.



I find my only salvation in playing hide and seek in this labyrinth

and my sense of connection

is lost like the sound of my steps

is lost like the sound of my steps.”



A sorpresa l'Akuma gli si autodistrusse in braccio protestando assurdità senza senso, e Kanda crollò al suolo, il corpo devastato.

Attraverso il velo di sofferenza delle sue ferite che lentamente guarivano, udì l'Akuma agonizzante parlare con l'altro Esorcista di cose che erano quasi ridicole se fossero state reali. E... se lo erano?

Come un'incessante cantilena che non voleva lasciarlo in pace quelle parole penetrarono la nebbia che avvolgeva la sua mente, raggiungendolo e aggiungendo dolore al vortice di ricordi.

Li sentiva di nuovo, i fiori di Loto... e qualcuno tendeva la mano a... e quel sorriso lo chiamava dalla foschia densa e pulsante che accecava i suoi occhi, quel volto che non riusciva a vedere del tutto, offuscato nel velo dei ricordi.

Desiderò ardentemente di poter fuggire lontano da tutto ciò, ma i suoi passi si persero in quella nebbia così come la sua mente violata.



Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog

Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog”



E così la donna era morta. Una parte di lui rise come impazzita a quella rivelazione, ma un'altra invece rimase sconvolta. Quindi lei era un'Esorcista, e ne avevano usato le cellule cerebrali sul suo autoproclamato amico.

Che terribile beffa. Ecco perché sentiva tanto naturale l'impulso di ucciderlo... Quando si dice il destino.

Che doveva fare ora? Se come sembrava l'ex-compagno stava per morire di nuovo, sapendo che era definitivo questa volta, i ricordi sarebbero svaniti?

Cercò di alzarsi, ma il mondo attorno a lui era confuso e sfocato e le parole di Allen gli giungevano come ovattate, distanti e indistinte. Che gli stava chiedendo?

Senza comprendere come avesse fatto, si ritrovò a correre con qualcosa di freddo stretto fra le braccia, e dalla sua bocca uscirono parole impossibili; no, non poteva essere lui ad averle pronunciate... non poteva...

E stava... scappando? Dove? Con che cosa?

Si vide riflesso negli occhi dell'altro Esorcista: stava... sorridendo?

Che diavolo...?

I suoi occhi si abbassarono, e la sua coscienza gridò in preda all'orrore: i resti dell'Akuma. E poi fu inghiottito da una luce accecante.

Quando poté vedere di nuovo non riconobbe altro che un gate in chiusura e udì qualcosa borbottare accanto a sé, ma non era sicuro di ciò che gli stava dicendo.

Le parole gli giungevano alterate e il suo cervello pareva non registrarle a pieno, come se non riuscisse a focalizzarsi sul presente. L'incessante cantilena che non voleva abbandonarlo cercava nuovamente di penetrare le difese della sua mente...



Words sounds music and I'm spinning in

Words sounds music and I'm spinning out”



O forse era tutto un terribile incubo, e lui di sarebbe svegliato da un attimo all'altro stretto a Lavi. Pregò con tutto sé stesso che lo fosse, si ordinò di aprire gli occhi... invece si scoprì a stringere a sé qualcos'altro, sussurrando parole di conforto.

Era di sicuro un atroce sogno, ma allora perché diavolo non riusciva a svegliarsi?

L'Akuma fra le sue braccia mormorò dell'altro, e Kanda scoprì di non potersi liberare... oh, il mondo attorno a lui vorticava in modo così strano!

Forse se avesse atteso lì abbastanza a lungo sarebbe arrivata la pioggia a purificarlo, lavando via tutto quell'orrore.



but I want to stay here

'cause I am waiting for the rain

and I want it to wash away

everything, everything, everything.”



Tutto quel dolore, e l'odore insopportabile dei fiori di Loto ormai secchi. Tutti quei ricordi che bombardavano la sua coscienza alterata, la mente annebbiata che lottava per mantenere una stilla di razionalità in quella follia.



Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog

Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog”



E poi più nulla. Lei aveva smesso di chiamare, il cancro dentro di lui di rispondere. Era libero?

La realizzazione di ciò lo lasciò pietrificato nella posizione in cui era, il viso rivolto verso lo strano cielo che lo sovrastava sebbene i suoi occhi chiusi non potessero vederlo.

I petali di Loto che turbinavano incessantemente davanti ai suoi occhi erano svaniti in quella nebbia assieme all'immagine di lei.

Finalmente.



Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog

Scent of dried flowers and I'm walking through the fog

walking through the fog”



"Yuu?" Sentire quella voce familiare chiamare il suo nome lo riscosse in parte dallo stato di apatia in cui era caduto, ma anche se i suoi occhi si aprirono di colpo non sollevò il viso a guardare l'origine del suono.

"Yuu?" chiamò ancora la voce, e questa volta Kanda reagì puntando lo sguardo sul proprietario di lei. "Stai bene?"

Lavi? No, impossibile, lui non poteva essere lì... Non era reale, lo stupido incubo si stava facendo beffe di lui. Sbatté un paio di volte le palpebre, cercando di mettere pienamente a fuoco la figura di fronte a lui attraverso il velo che gli offuscava la vista.

Il giovane Bookman appariva sorpreso da qualcosa, forse dall'espressione del suo volto, dal momento che percepiva due scie di lacrime solcargli le guance. Incontrò l'unico occhio di Lavi e vi lesse preoccupazione; il giovane dai capelli rossi avanzò di un passo, tendendogli la mano, ma lui continuò a fissarlo incredulo, convinto fosse solo il frutto della sua mente allucinata.

"Cos'è che stringi?" chiese l'apparizione.

Kanda a quella domanda s'irrigidì, realizzando che c'era davvero qualcosa premuto contro il suo petto, quel Lavi immaginario aveva ragione.

Di colpo lasciò la presa indietreggiando, raccapriccio dipinto sul volto provato, e quella cosa cadde a terra con un tonfo sordo, attutito in parte dalla sabbia che ricopriva il suolo.

I resti dell'Akuma che una volta era stato suo compagno di prigionia lo fissavano senza vita. Quello stesso che pretendeva di racchiudere la donna che tanto odiava. Infine cadavere.

"Non lo so." rispose Kanda, augurandosi che la morte di lei avesse scritto la parola fine sui sogni e i ricordi.

"Non lo sai?" ripeté Lavi ancora più sorpreso.

"No. Non..." Kanda deglutì a fatica. Non era più certo di nulla, né di aver vissuto gli ultimi eventi che rammentava né tantomeno di cosa fosse realmente il moncherino accanto a lui. Per non parlare del luogo in cui era o del fatto che vedesse Lavi davanti a sé rivolgergli quelle domande imbarazzanti. "Io..."

"Ho faticato un bel po', sai, a convincere Allen ad aprirmi questo maledetto gate per venirti a riprendere." disse l'immagine di Lavi sedendoglisi accanto e posandogli una mano sulla spalla. "Farneticava che avevi qualcosa di personale da risolvere."

Kanda trasalì, sia per ciò che gli era appena stato rivelato, sia per il tocco di quelle dita sulla sua pelle nuda; il contatto era reale, lo sentiva... era lì con lui... Lavi.

Lo guardò con gli occhi sbarrati, come se lo vedesse per la prima volta solo in quel momento.

"Lavi?" mormorò annegando nel sorriso che questi gli rivolgeva, e il giovane annuì. Quanto aveva desiderato di riaverlo per lui, per lui soltanto! Fu come se d'improvviso si fosse destato dall'incubo che lo possedeva, la mente di nuovo sgombra e la lucidità riguadagnata. Si voltò verso l'Akuma. "È ciò che resta degli esperimenti di quei folli dell'Ordine Oscuro." spiegò in tono piatto, serrando i pugni contro il corpo. "Era il mio compagno di prigionia al Quartier Generale Asiatico prima che Mugen mi scegliesse."

L'espressione di Lavi mostrò un genuino sconcerto; Yuu non gli aveva mai parlato così apertamente di ciò che aveva subito dall'Ordine Oscuro prima di diventare Esorcista, sebbene avesse sempre sospettato che non fosse stato molto diverso dal trattamento riservato a Lenalee. Si alzò, avvicinandosi al corpo senza vita dell'Akuma.

"Quindi era questo l'esperimento fallito che hanno usato per giocare con la materia oscura." commentò Lavi esaminandone i resti più da vicino. Sembrava una bambola di terracotta ormai rotta, le crepe del tempo che solcavano l'intero corpo fino a sfigurarne la faccia.

"Lo sapevi?" esclamò Kanda scosso da quella rivelazione.

"Uno degli accordi presi da Bookman prevede la conoscenza di tutti i segreti dell'Ordine. Abbiamo studiato anche questo. Solo, non sapevo che tu fossi coinvolto, Yuu." mormorò Lavi in tono addolorato, tornando a voltarsi verso l'altro Esorcista. "Come sei riuscito a ucciderlo?"

"Non è opera mia. Si è autodistrutto." Lavi gli rivolse uno sguardo interrogativo, e Kanda si trovò costretto a fornire ulteriori dettagli. "Sono io il motivo."

"Già, immagino foste amici." Tese la mano per aiutarlo ad alzarsi, ma Kanda distolse gli occhi da lui puntandoli verso terra; così Lavi gli si inginocchiò di nuovo davanti.

"No. E non voglio parlarne." rispose il giovane quando una mano gli forzò il volto verso il suo proprietario, e dovette incontrarne quell'incredibile occhio verde che gli leggeva nell'anima.

"Stavi piangendo, Yuu." gli fece notare Lavi, raccogliendo una lacrima con il dito che stringeva la guancia del giovane. "Non puoi negare."

"Non ero in me." protestò Kanda in tono gelido, scansando bruscamente l'altro e alzandosi finalmente in piedi, appena un po' malfermo sulle gambe.

Avrebbe voluto lasciare subito quel luogo ma non aveva idea di come fare. Stava per tentare di chiamare Komui attraverso l'orecchino-comunicatore che l'uomo gli aveva dato, allorché si sentì afferrare un polso e trascinare indietro per scontrarsi con qualcosa di caldo: il corpo di Lavi.

"Quando tutto questo sarà finito, ti porterò via con me, Yuu." gli sussurrò il giovane Bookman con voce carica di emozione abbracciandolo stretto a sé, il viso affondato contro l'incavo del suo collo. "Perdonami per non aver avuto il coraggio di decidermi a farlo prima..."

Lavi sapeva perfettamente che quello era il momento più sbagliato per una cosa del genere, ma data la situazione corrente, quasi disperata, temeva di non avere un'altra occasione.

Kanda s'irrigidì immediatamente fra le sue braccia, il cuore in gola.

"Lasciami andare, idiota!" sibilò cercando di non far suonare la propria voce disperata, così assetato di quelle parole ma consapevole della loro falsità. "Detesto quando ti fai gioco di me!"

Lavi però non pareva intenzionato ad ascoltarlo; anziché sciogliere la stretta serrò le braccia ancora di più attorno a lui, facendolo rimanere senza fiato. Kanda avrebbe voluto ribellarsi, colpirlo e sottrarsi a Lavi con la forza... Invece rimase come paralizzato, gli occhi spalancati per lo stupore. Il problema era che aveva desiderato così tanto udire dalle labbra del giovane Bookman quelle parole da essere quasi sul punto di accettarle per vere.

"Tu non mi hai mai creduto, nemmeno adesso, ma io ti ho sempre detto la verità." continuò Lavi, incoraggiato dall'assenza di reazione di Yuu, scostandosi leggermente da lui per poterlo guardare negli occhi. "Ti amo, Yuu. Dal profondo di quel cuore che non dovrei avere. Voglio che tu resti con me quando la guerra sarà finita, a dispetto delle regole del Clan."

Kanda lo fissava con le labbra appena dischiuse, incredulo di fronte alla sincerità che traspariva dal tono di Lavi e che poteva leggergli chiaramente nell'unico occhio. Se davvero Lavi non gli aveva mai mentito, allora lui era stato un colossale idiota a spingerlo via da sé, trattandolo come se non provasse nei suoi confronti nient'altro che lussuria, puro e semplice desiderio fisico. Perché sapeva perfettamente che non era affatto così.

"Lavi..." Kanda non riuscì a impedirsi di sussurrare il suo nome, sorprendendosi a far scivolare le mani dietro la schiena del giovane, ricambiando l'abbraccio in cui questi l'aveva avvolto, aggrappandosi così disperatamente a lui dopo tutto il tempo passato a desiderare che questo accadesse.

"Verrai con me?" chiese allora Lavi rivolgendogli un sorriso dolce, l'espressione speranzosa e tuttavia velata di una sottile paura.

Kanda annuì lentamente, incapace di convertire in parole il sentimento che provava per il giovane che lo stringeva così saldamente a sé. L'abbraccio si fece improvvisamente ancora più forte; quel silenzioso cenno d'assenso valeva per Lavi più di mille parole. Sapeva bene quanto fosse difficile per Yuu esprimere ciò che sentiva, e il fatto che avesse consentito ad andare con lui, ammettendo implicitamente in tal modo il loro legame, gli lasciava la speranza che l'altro giovane nutrisse anche un qualche tipo di affetto per lui.

Kanda indugiò nel calore rassicurante che il contatto con il corpo di Lavi gli trasmetteva, cercando di mettere ordine nella confusione che gli regnava nella mente; concentrandosi nel tentativo di dare un senso logico agli ultimi avvenimenti, trasalì appena quando l'altro Esorcista si scostò leggermente da lui, cercando il suo sguardo.

"È tempo di ributtarci nella mischia." constatò Lavi con una punta di malinconia e un brivido di paura, considerata la difficoltà della situazione in cui versavano gli altri combattenti. "Che vuoi fare con...?" disse poi indicando i resti dell'Akuma.

Kanda si voltò a guardare e proprio in quel momento il corpo mutilato si sgretolò lasciando a mescolarsi nella sabbia solo un mucchietto di cenere. Il samurai scrollò le spalle, scoccando un'occhiata noncurante verso Lavi.

"Pare che non dovremo preoccuparcene." affermò in tono piatto, raccogliendo Mugen dal punto in cui l'aveva abbandonata quando era precipitato al suolo al suo arrivo in quel luogo.

Lavi armeggiò con il suo Golem, chiedendo la riapertura del gate; Kanda seguiva i suoi movimenti come in trance, chiedendosi che avrebbero fatto da quel momento in avanti. I suoni concitati che giunsero loro attraverso l'apparecchio erano chiaro indice che la battaglia infuriava, tuttavia sembrava che Allen fosse riuscito a conciliare i propri problemi con i loro, perché una luce in espansione si materializzò dal nulla creando un varco.

L'apprendista Bookman si mosse per entrarvi ma fu trattenuto per la spalla.

Lavi.” lo chiamò Kanda, e il giovane si voltò sorpreso a guardarlo. "Ti amo."

L'occhio di Lavi si spalancò per lo shock nell'udire quella dichiarazione provenire proprio dalle labbra di Yuu, ma il giovane fu ancora più scosso dal pugno che lo colpì in pieno stomaco contestualmente a essa.

"Ouch!" esclamò assumendo un'espressione ferita e oltraggiata, ma soprattutto delusa dopo essersi illuso per un attimo che Yuu stesse per dimostrargli i suoi sentimenti. "E questo perché?" protestò imbronciato, premendosi la zona offesa.

"Per avermi abbandonato tutto questo tempo." dichiarò Kanda lapidario, attraversando il gate con sdegnata decisione.

Lavi non poté evitare di scoppiare a ridere mentre si precipitava dietro di lui.

"Aspettami, Yuu-chan!"







Note Finali:

Il primo che anche solo pensa di dire "Mugen non doveva essere con Kanda" verrà ucciso da Mugen stessa all'istante.

Mi rifiuto di far passare questa cosa, Kanda non si separerebbe MAI da Mugen, nemmeno se l'avessero lobotomizzato. E' perfettamente in grado di fare qualunque cosa con una mano sola, quindi è assolutamente assurdo che lanci Mugen a chicchessia per afferrare qualcosa... e poi gliela lasci anche!

Con questo ultimo capitolo di Dried Flowers rendo definitivo il mio abbandono del manga. Questa è la mia verità, e mi secca anche avvalorare il poco che ho concesso. D'ora in avanti proseguirò per la mia strada basandomi esclusivamente sul vero Kanda; mi spiace ma quello che si è visto dal momento in cui ha trafitto quell'impiccione di Allen (doveva saltare in aria lui insieme al suo amichetto akuma) è una solo un'imitazione mal fatta e non voglio nemmeno sapere come sarà ridotto se le cose proseguono di questo passo.

Inoltre, per chi non lo sapesse e stesse pensando che la trovata della hoshino sia MOLTO originale, ci tengo a far notare che invece è anch'essa COPIATA. Pare che quella brava donna non sia capace di fare altro che rubare le idee e le cose altrui. Prima scopiazza tavole, poi copia lo stile di disegno di tizio e caio... Ora copia pure pezzi di trama.

Quest'ultima idiozia è presa pari pari da Star Trek the Next Generation, eh, già!

Per chi non è addentro, spiegherò un paio di cose prima di svelare l'arcano. I Trill sono una razza aliena che vive in simbiosi con un'altra specie; ciascun membro di questa razza ospita all'interno del proprio corpo uno di quelli dell'altra, perché questi ultimi non hanno una forma fisica adeguata alla loro intelligenza, fornendo loro il "supporto fisico" che gli manca. Il legame è profondo e ciascuno dei due può accedere ai ricordi dell'altro.

Ora uno di questi Trill aveva una relazione con la dottoressa dell'Enterprise, una cosa piuttosto seria anche. Un giorno il tizio in questione viene mandato in missione e... viene ferito! E... OH NO! Muore!

Dal corpo morente viene estratto il simbionte, il quale viene trasferito in un nuovo ospite... e... MA NO! E' una DONNA!

Oh, ma guarda un po' che COINCIDENZA, questa storia mi sembra familiare. La donna va dalla povera dottoressa affranta appena dopo l'impianto, e le fa: "Sono sempre io, le memorie di 'nome del tizio' sono dentro di me. Ti amo. Se vuoi possiamo continuare come prima."

Faccia della dottoressa → O_O "Ehm... Mi dispiace ma non ce la faccio."

RISPOSTA ESATTA. Non ti possono dire una cosa del genere, e tu accettarla all'istante come la manna dal cielo, è semplicemente assurdo. Specie per qualcuno cresciuto con le regole religiose del "stesso sesso=peccato mortale". Quindi la reazione di Kanda è la cosa più fuori personaggio dell'intero universo: primo, perché non era lui quello coinvolto con la donna - e dovendo appunto essere coerenti con le sue reazioni non poteva che detestarla profondamente; stessa cosa anche volendo attribuirla alle memorie del suo donatore, visto che era "uomo di chiesa" pure lui; soprattutto lui, oserei dire.

Al di là di ciò, è tutto scopiazzato. Complimenti, hoshino!




@valentinamiky:

>>"Ecco! Lo sapevo, io che c'era la cosa dietro le quinte, pronta per l'apparizione!"

In effetti, viste le motivazioni dietro questa storia, la presenza di quel bastardo immondo era piuttosto prevedibile...

Link non si sarà imboscato, ma si è prodotto in un bondage da urlo... Per la pace dell'Universo Howard Link, non potevi arrivare prima a 'prenderti cura' di quel deficiente?

>>"che può benissimo esibirsi come pianista in un cabaret"

Tu non hai idea di cosa hai evocato con quest'affermazione... Sarà fatto, anche se non proprio in questi termini.

>>"Kanda, scappa finchè sei in tempo! No, eh? Non lo farebbe mai tzè"

EHM. Faccio tristemente notare che invece è proprio scappato... E anche se non era capace di intendere e di volere in quel momento, l'onta e il disonore restano.

>>"Lavi, scappa dalle grinfie del Panda decrepito e raggiungi Kanda"

In effetti questa sarebbe la mia speranza, che vada a riprendersi Kanda... Purtroppo la pazza ha dichiarato che non farà fanservice, quindi è altamente improbabile che la sparizione di Lavi e Bookman sia realmente legata ad un possibile "arrivano i nostri" ç_ç

*si agita anche lei*

A questo punto comunque non m'importa più, tanto non leggerò oltre. Per me Lavi è arrivato e si è ripreso Yuu, fine della storia.


@redseapearl:

>>"In effetti non ricordavo il particolare della nave di Anita in cui Lavi mostra il vero se stesso"

Non ci pensa mai nessuno u_u

>>"ho notato che spesso usi dei termini poco carini nei confronti di quella donna"

Non io, Kanda. Se ci pensi, uno come lui non avrebbe mai potuto reagire bene ad una cosa del genere. Con il carattere che ha, e che era già evidente anche a nove anni, un'intrusione così pesante nel suo io altro non poteva generare che un odio profondo.

All'inizio certo non capiva che accidenti gli stava accadendo, ma una volta ricevute le dovute spiegazioni, bé... Kanda è Kanda. Odio e rifiuto la sua risposta a ciò che lo infastidisce.

>>"anche io sono happy ending dipendente, quindi al diavolo chi dice che il lieto fine è banale"

Sì, c'è chi dice che mi ripeto di continuo, ma il "Lieto Fine" (sì, con le maiuscole) è obbligatorio per Lavi e Yuu. Morte e distruzione a chi sostiene il contrario.


@Ermellino:

>>"La scena di Lavi che guarda il falco è bellissima e piena di significato."

Già, per lui è particolarmente toccante come pensiero, proprio per il destino cui è legato in quanto Bookman. Non appartenere a nessun luogo deve essere doloroso ad un certo punto.

>>"Perchè non si fa i cacchi suoi e non rompe più?"

Bella domanda, peccato che prima di schiantare del tutto ha dovuto per forza fare il danno finale, unendosi alla 'cosa' tanto per rendere ancora più umiliante e per nulla dignitosa la situazione di Kanda.

XD Tranquilla puoi vaneggiare quanto ti pare, sei in buona compagnia!

   
 
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