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Autore: _ L a l a    22/12/2010    6 recensioni
Nove giorni al Natale.
Nove momenti natalizi, per i fratelli Pevensie.
E altre mie nove shot, giusto per intasare la sezione anche a Natale :D
Capitolo 1: - io te l'avevo detto che esisteva -
Capitolo 2: - non si può tornare indietro, si può solo andare avanti -
Capitolo 3: - Shopping natalizio
Capitolo 4: - albero di Natale
Capitolo 5: - mattina di Natale
Capitolo 6: - ballo scolastico
Capitolo 7: - spettacolino
Capitolo 8: - recita
Capitolo 9: - messa di Natale
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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N  o  v  e  n  a .

Nove giorni al Natale.

7. spettacolino

 

- che ne dite, ragazzi – suggerì il professor. Kirke quella mattina a colazione – se oggi pomeriggio andassimo a visitare il mercatino natalizio che organizzano in paese? –

Lucy si voltò piena d’aspettativa verso Peter, che vide Miss McReady alzare gli occhi al cielo.

Poi il biondo si girò per sorridere alla sorellina.

- Ed, tu vuoi andare? – domandò al fratello più piccolo, che finiva il suo toast imburrato.

- uh, certo – rispose lui distrattamente, allungandosi a prenderne un altro.

- Sue? – continuò Peter, rivolgendosi poi alla sorella.

- per me va bene.. e, Edmund! – gli tolse di mano il toast che aveva appena afferrato. – ne hai già mangiati abbastanza, di questi, non ti sembra? –

Edmund guardò Susan a bocca spalancata.

- ma.. ma .. Susan.. –

Narnia, aveva beneficiato a Edmund soprattutto per un motivo (secondo lui) : la scoperta dei toast a colazione.

Da allora, a colazione, lui non mangiava altro che toast. E, se qualcuno non l’avesse interrotto, avrebbe tranquillamente continuato a mangiarli per il resto della mattinata.

- bene, ragazzi. Allora è deciso. – fece tutto allegro il professore – andate pure a giocare, ora –

- senza rompere niente, grazie – gracchiò inasprita Miss McReady, memore della finestra rotta e dell’armatura ridotta in pezzi.

 

Quel pomeriggio, verso le tre, scesero in paese con la carrozza, Edmund che, come al solito, protestava perché non voleva mettersi il cappello poiché, a suo dire, gli impediva di “prendere aria ai capelli”.

In realtà, odiava quel cappello con tutte le sue forze, perché il ricamo rappresentava delle renne dal grosso naso rosso e perché aveva un gigantesco “pon-pon “ sulla punta, rosso quanto i nasi degli animali rappresentati.

Come tutte le volte, però, Susan l’ebbe vinta -grazie anche all’aiuto della piccola Lucy che trovava che quel cappello donasse in modo particolare al fratello- ed Edmund fu costretto a indossare l’orribile copricapo.

Una volta scesi dalla carrozza, s’avviarono per le vie del paese, curiosando per le bancarelle che vendevano di tutto e di più, dai giocattoli, a pezzi d’antiquariato, al cibo.

C’era tantissima gente, bambini a mano con le madri che additavano entusiasti qualsiasi cosa, uomini pieni di sacchetti della spesa, guidati dalle mogli altrettanto cariche di regali per parenti, amici e conoscenti.

Lucy si divertì un modo a trascinare per mano Peter vicino ad ogni bancarella ritenuta interessante, e Susan decise di rimanere indietro con Edmund, fermo da più di un quarto d’ora ad una bancarella di libri antichi, sfruttando l’occasione per curiosare nella bancarella dei vestiti lì di fianco.

Il professore e Miss McReady, invece, girovagarono per diverse bancarelle, lasciando però i ragazzi liberi dalla loro sorveglianza almeno per quel pomeriggio.

All’improvviso, Lucy, adocchiò qualcosa di molto più interessante di una semplice bancarella.

Afferrò la mano di Peter e lo trascinò entusiasta fino al centro della piazza, dove era stato allestito uno spettacolo di marionette.

- Peter, Peter! Possiamo fermarci a guardarlo? – gli domandò implorante.

- Lucy, non so se possiamo. Magari Ed e Sue vengono a cercarci .. forse dovremmo avvisare –

- daii.. ti prego! – lo supplicò, fissandolo con i suoi classici “occhioni da cucciolo abbandonato”. Un signore con un grande cappello, che doveva essere l’organizzatore dello spettacolo, sorrise vedendo la scena.

- va bene, Lu. – acconsentì il maggiore.

Si sedettero su due delle seggioline disposte intorno al piccolo palchetto fatto in legno e attesero che anche le altre seggiole si riempissero e che lo spettacolo cominciasse.

La scritta “Natività di Gesù”, che era posizionata ad arco sopra il piccolo teatro, venne illuminata di colpo, e la voce narrante cominciò a raccontare.

Quando Susan ed Edmund li raggiunsero, Lucy era tutta presa nel dare ad Erode del “brutto cattivo” insieme ad altri bambini piccoli, mentre Peter cercava inutilmente di tenerla ferma sulla sedia.

Edmund scoppiò a ridere, e si zittì non appena si rese conto di disturbare lo spettacolo, anche se non riuscì a trattenere il sorriso divertito che gli era salito alle labbra vedendo la sorellina ribellarsi contro Erode.

Incredibile come Lucy riuscisse a mantenere lo stesso spirito di giustizia e la stessa perseveranza sia a Narnia che nel loro mondo.

Susan rimase in piedi accanto a lui per il resto dello spettacolo, guardando dolcemente Lucy che partecipava attivamente alla storia.

Quando il sipario calò, la piccola di casa Pevensie si lanciò in un lungo: “noooo..”, prima di prendere da Peter le monete da consegnare all’uomo che aveva narrato la storia e che ora aveva appoggiato per terra il cappello in cui raccogliere le monete.

- oh, ragazzi. – esalò Peter non appena raggiunse Ed e Susan. – vi siete divertiti? Che avete comprato? –

Edmund annuì con un sorriso a trentadue denti, mostrando orgoglioso il libro di leggende arturiane che aveva comprato.

Susan sorrise, facendo un cenno verso il sacchetto che teneva in mano, dentro cui c’era una sciarpa lilla.

- com’è stato lo spettacolo? – domandò e Peter fece per rispondere, ma Lucy lo batté sul tempo:

- Quel cattivone di Erode voleva uccidere Gesù, ma alla fine i Magi l’hanno ingannato! – esultò.

Edmund le sorrise.

- abbiamo preso anche dei dolcetti – disse Susan, tirando fuori un pacchettino dal sacchetto. – ne volete uno? –

Lucy s’avventò sul proprio dolcetto mentre, mano nella mano con Peter, s’avviava di nuovo verso il mercato, alla ricerca del professore e di Miss McReady.

 

 

Salve a tutti e scusate per l’immenso e assurdo ritardo ma.. emh, ecco.. beh, ok, non ho scuse -.-

È che.. boh. Mi sono ricordata che dovevo scrivere solamente dopo.

Colpa della mia mente, che è partita per le Hawaii.

Beh, che dire? Ringrazio come al solito chi recensisce e spero che questa shot vi abbia divertito quanto ha divertito me.

È ambientata dopo il ritorno dei Pevensie da Narnia. Mi sono detta: sicuramente, a causa della guerra, sono rimasti lì abbastanza da passarci il Natale, no?

Quindi è uscita questa shot :D

Spero di non deludere nessuno ^^

A Domani :3

Smàck <3

_ L a l a

   
 
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