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Autore: Nirvana    08/12/2005    9 recensioni
Una creatura sconosciuta si aggira per il castello mietendo vittime. Harry si troverà inspiegabilmente con nuovi poteri, e dovrà lottare contro un essere a lui sconosciuto per proteggere la persona che ama di più al mondo.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ Dunque Calì aveva si era tenuta la pozione d’ amore per darmela e baciarmi

SALA COMUNE DI GRIFONDORO ORE  17:45

 

 

“ Dunque Calì aveva si era tenuta la pozione d’ amore per darmela e baciarmi?” domandò Harry, seduto sul divano della sala comune.

Hermione fece cenno di sì con la testa, mentre si esibiva in un grosso sbadiglio.

“ Eh… cosa non farebbero le donne per me?” sospirò Harry, guadagnandosi un’ occhiata velenosa da Hermione.

“ Scherzavo. Lo sai che ce ne è una sola di cui mi importi veramente” le disse guardandola negli occhi, mentre vedeva la sua espressione addolcirsi, e il suo viso avvicinarglisi.

Harry si sporse per darle un bacio, quando qualcosa di morbido lo colpì in faccia, mentre Hermione scoppiava a ridere di gusto, dopo avergli lanciato un cuscino del divano.

Harry rimase per un po’ immobile a sentire le sue risa che riempivano la stanza, poi chiuse gli occhi e domandò sorridendo: “ Ti stai prendendo gioco di me? Stai scherzando con il fuoco”.

Hermione rispose ancora scossa dalle risate: “ Vorrebbe sembrare minaccioso sig. Potter???Aaargh!”  strillò, mentre Harry si avventava su di lei facendole il solletico sui fianchi.

Hermione si dimenava sotto di lui, urlando e ridendo, mentre menava a casaccio colpi di cuscino, cercando di colpire il suo ragazzo, che li schivava con estrema facilità.

“ Harry davvero basta, non ne posso più mi arrendo mi arrendo!” cercava di dire Hermione, ma le parole non riuscivano a uscirle per il troppo ridere, le lacrime agli occhi.

Harry la osservava divertito: aveva un’ aria davvero buffa mentre apriva la bocca per parlargli, ma poi non riusciva a profferire parola soffocata dalle risate, così decise di lasciarle un attimo di tregua.

“ Allora, ti arrendi?” chiese Harry.

Hermione finse di pensare un attimo mentre riprendeva fiato, per poi esclamare: “ No!” e con un altro accesso di risa colpiva ancora una volta il ragazzo in faccia, godendosi la sua espressione stupita e cercando di scivolargli via da sotto.

Ma Harry la trattenne per le caviglie, riportandola  sotto di lui e ricominciando a solleticarla senza tregua.

La ragazza aveva ormai i crampi alla pancia per il ridere, e mentre tentava di colpire Harry, le scivolò il cuscino di mano, che andò a colpire un vaso sul camino, mandandolo in frantumi.

Il ragazzo allarmato dal rumore si girò e in quel momento Hermione ne approfittò, buttandolo giù dal divano con un colpo di reni, per poi sedersi a cavalcioni sul suo bacino, tenendogli i polsi immobilizzati ai lati della testa.

Harry la stava guardando negli occhi, con uno sguardo misto tra lo stupito e l’ estasiato, il respiro affannato, cercando di decifrare l’ espressione maliziosa della ragazza.

“ Ti ho mai detto che trovo assolutamente meravigliosa?” le chiese con la voce rotta dall’ emozione.

Hermione finse di pensarci su un attimo: “ No, non credo” rispose poi sorridendo e avvicinandosi al suo viso.

“ Emh emh” sentirono la voce di Ron da dietro il divano.

“ Ehi Ron, quasi sembravi la Umbridge” esclamò Harry divertito, quando il ricordo che lui e Ron avevano litigato il giorno prima lo colse come un pugno nello stomaco.

Il fatto è che era così felice per essersi chiarito con Hermione che si era dimenticato tutto il resto.

L’ espressione del ragazzo si fece seria all’ improvviso, e Ron parve accorgersene.

“ Harry io… non volevo, insomma…non pensavo davvero quello che ho detto…sono…sono felice per voi…”

“ Non preoccuparti” lo interruppe Harry sorridendogli e andando ad abbracciarlo, sotto lo sguardo commosso di Hermione.

“ Ora immagino che vorrete stare soli, visto quello che è successo con quella stupida di Calì” constatò Ron.

“ Già. Grazie veramente per avermi detto la verità Ron, o non so cosa avremmo fatto” gli disse grata Hermione.

“ Come non lo sai? Mi avresti perdonato comunque perché mi ami da morire e non potresti vivere senza di me no??” chiese Harry fintamente stupito.

“ Ti senti molto spiritoso oggi vero?” domandò Hermione sorridendo e tirandogli un altro cuscino.

Mentre la lotta ricominciava Ron andò di sopra solo, felice per i suoi due amici, ma con una punta di amarezza, chiedendosi se anche lui un giorno avrebbe avuto un rapporto così bello con qualcuno.

Intanto Harry fissava i cocci del vaso appena rotto da Hermione.

“ Hai visto cosa hai fatto?” chiese la ragazza, che in vena di scherzi cercava di far arrabbiare Harry.

Il fatto è che si era accorta che lottare con lui non le dispiaceva affatto.

Cosa ho fatto io???” domandò fintamente scandalizzato avvicinandosi a lei, esattamente come voleva la ragazza.

Purtroppo per loro però in quel momento arrivò buona parte degli studenti di grifondoro a interromperli, appena usciti da lezione.

Rassegnati i due si salutarono con un bacio, per poi salire nei rispettivi dormitori, ignari di quello che stava per succedere di lì a poco.

 

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ORE   23:30  UFFICIO DI ALBUS SILENTE

 

“ Signore ma non è possibile! Qualcuno ce l’ ha con me!Si ricorda cinque anni fa? E’ successa la stessa cosa!” strillava Gazza singhiozzando, mentre stringeva convulsamente Mrs. Purr tra le braccia.

“ Quegli stupidi ragazzini mi odiano! E si vendicano su di lei ” continuava a lamentarsi, mentre Silente cercava di sottrarre la gatta dalla stretta del custode per esaminarla.

“ Sono sicuro che troveremo una cura. Mrs. Purr non è morta, è solo caduta in un sonno profondo. Purtroppo è già la seconda aggressione in poco tempo. Sembra che nella scuola ci sia un altro basilisco, ma le vittime non sono pietrificate, non riesco proprio a capire chi possa essere il responsabile. Ma sicuramente non uno studente” aggiunse Silente, vedendo che Gazza stava aprendo bocca per accusare uno dei suoi alunni.

“ Si risveglierà mai?” domandò sconsolato il Magonò.

“ Madama Chips sta cercando una cura, ma invano. Continueremo a provare Argus, vedrai che andrà tutto bene. Purtroppo non so fino a quando ancora riusciremo a nascondere le vittime. E’ una fortuna che non sia stato aggredito un altro studente” disse il preside, mentre Gazza lo guardava in un modo che lasciava trasparire che preferiva di gran lunga che fosse stato aggredito uno studente, invece che la sua amata gatta.

“ Domani comunicherò che nessun alunno potrà più uscire dai propri dormitori dopo le sei di sera. Ti prego di essere cauto Argus, confido nella tua discrezione riguardo l’ accaduto degli ultimi giorni, mentre io cercherò di capire chi possa aver fatto questo” concluse il vecchio mago con aria grave.

 

 

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ORE 7:55 DORMITORIO DI GRIFONDORO

 

Harry si svegliò dopo poche ore di un sonno tormentato, lanciò uno sguardo alla sveglia, e allarmato si catapultò giù dal letto alla ricerca della divisa scolastica sgualcita appoggiata sulla sedia.

Come al solito a causa delle poche ore di sonno era in ritardo, ma stamattina si sentiva decisamente diverso.

Stamattina si sentiva davvero bene, anzi benissimo, nonostante avesse dormito quasi per niente.

Gli pareva di sentire una strana sorta di energia scorrere dentro di lui, come una carica elettrica.

Pervaso da quella splendida emozione si spogliò del pigiama per indossare la divisa, quando si accorse che il suo corpo era cambiato.

Sapeva che poteva sembrare assurdo, ma lo avrebbe definito più robusto o più forte. Quasi… muscoloso.

Era come se durante la notte avesse fatto delle flessioni o sollevato dei pesi, insomma come se avesse fatto palestra.

Molto perplesso si girò per domandare a Ron se notasse qualche differenza, ma si rese conto di essere rimasto solo nel dormitorio.

“ Grazie per avermi aspettato o svegliato Ron” pensò seccato dieci minuti più tardi, mentre scendeva a rotta di collo le scale per precipitarsi a fare una velocissima colazione.

In sala grande trovò Hermione e Ron, la prima intenta a ripassare pozioni, il secondo che discuteva della prossima partita di Quidditch con Ginny.

“ Ciao, pensavo che ormai non venissi a lezione oggi” lo salutò Ron alzando lo sguardo su di lui.

“ Già grazie per non avermi svegliato” ribattè Harry la cui rabbia era già sbollita.

Scusa ma ieri sera ti sei addormentato tardi e stamattina sonnecchiavi come un angelo” disse Ron con un ghigno beffardo.

“ Harry, ma dove sono i tuoi occhiali? “ li interruppe Hermione, accorgendosi che il ragazzo non indossava i suoi soliti occhiali tondi.

Harry si portò la mano al viso, e si rese conto solo in quel momento che effettivamente non portava gli occhiali.

“ Già… Dove sono i tuoi occhiali amico? “ chiese Ron con sguardo indagatore, come se sospettasse qualcosa.

“ Non so. Devo averli dimenticati nella fretta di prepararmi” rispose dubbioso il ragazzo “ Però è veramente strano. Non vedo niente senza, ma stamattina ci vedo perfettamente, come se li stessi indossando” aggiunse sempre meno sicuro di quello che gli stava succedendo.

“ Porti le lenti a contatto? Stai bene senza occhiali Harry. Però non sembri più tu” intervenne non interpellato Colin Canon, che fino a quel momento aveva origliato la conversazione.

“ Lenti a contatto? Che sono le lenti a contatto?” chiese Ron, che di oggetti babbani non sapeva proprio nulla, al contrario di suo padre.

“ Sei sicuro di sentirti bene? Sembri… Non so, diverso” chiese Hermione preoccupata.

“ Si. Sto davvero bene, anzi benissimo. Sembrerà strano, ma da quando mi sono svegliato non mi sono mai sentito meglio in tutta la mia vita” rispose Harry. Adorava quando lei si preoccupava per lui, non perché voleva vederla preoccupata, ma perché lo faceva sentire importante.

“ E’ meglio andare o faremo tardi e Piton ci toglierà qualche migliaio di punti” disse Ron, dopo aver dato uno sguardo all’ orologio.

Così si alzarono dal tavolo, Hermione che non toglieva gli occhi di dosso a Harry un secondo, come se temesse di vederlo svenire da un momento all’ altro.

 Avevano quasi raggiunto l’aula quando…” Noooo! ” strillò Hermione terrorizzata.

“Che c’è??” chiesero all’ unisono Harry e Ron, allarmati dall’ urlo dell’ amica.

“ Oh no!!! Ho dimenticato di sopra il tema di pozioni!! Ieri sera l’ ho tirato fuori per ricontrollarlo e l’ ho lasciato sul comodino! Se non vado a prenderlo e non lo consegno Piton mi ucciderà, ma se ci vado farò tardi e mi ucciderà lo stesso!”  disse Hermione disperata, coprendosi il viso con le mani.

Ma tu la sera prima di dormire leggi pozioni? “ domandò Ron orripilato.

“ Non ti preoccupare, vado a prenderlo io “ si offrì Harry “ tanto i temi li raccoglie sempre alla fine dell’ ora, per quel momento sarò già tornato da un pezzo”.

“ Oh no Harry, lo sai che lui ama torturarti, non perderà l’ occasione di fartela pagare cara  tutta la lezione per avere fatto tardi” disse la ragazza.

“ Appunto, lui mi tormenta sempre e comunque, che differenza fa se stavolta gli offro un pretesto?” e così dicendo si diresse di corsa verso la torre di Grifondoro, sotto lo sguardo preoccupato e lusingato di Hermione.

“ Caspita Hermione, Harry deve volerti davvero bene. Pensa, farsi sgridare da Piton di proposito per te” disse Ron.

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Harry stava correndo per il corridoio a perdifiato, e aveva raggiunto il dormitorio femminile con una velocità sorprendente, senza essere nemmeno stanco.

“ Immobilus” disse puntando la bacchetta contro le scale, prima di fondarsi di sopra, recuperare il tema di Hermione e di correre di nuovo fuori dal dormitorio e dalla sala comune.

Stava attraversando uno dei tanti corridoi del castello a una tale velocità che forse avrebbe fatto in tempo per l’ inizio della lezione, se alcune voci sommesse non avessero attirato la sua attenzione.

Provenivano da un’ aula lì vicino, la porta era socchiusa, e chiunque parlasse sembrava veramente preoccupato.

Harry si fermò per ascoltare, sapendo che non avrebbe dovuto, che avrebbe fatto tardi alla lezione e che Piton ne avrebbe approfittato.

“… ma Albus cosa può essere? Come facciamo? Non so fino a che punto riusciremo a nasconderlo agli studenti. Molti serpeverde già fanno domande su Millicent Buldstrode, e se io stasera comunico che nessuno potrà uscire dopo le sei di sera, tutti i ragazzi si chiederanno il perché di questa precauzione! Cosa gli risponderò? E’ naturale che faranno domande” disse la voce della McGranitt.

“ Lo so Minerva, ma è necessario che gli studenti rimangano al sicuro nei propri dormitori, pare che la creatura o qualsiasi altra cosa sia prediliga il buio per aggredire” rispose la voce grave di Albus Silente.

“ Purtroppo finché non troveremo il responsabile è indispensabile che nessuno sia esposto a nessun rischio, e che la notizia non trapeli” continuò.

“ Albus tu sai che io mi fido ciecamente di te, e che ti stimo il mago più saggio che io abbia mai conosciuto, ma stavolta stai commettendo una pazzia, come quando hai permesso a Harry di partecipare al torneo tre maghi al quarto anno! Non è possibile tenere tutto nascosto, e quando scopriranno cosa sta succedendo sarà molto peggio credimi!” ribattè la McGranitt.

“ Lo so Minerva, ma non capisci? E’ per questo lo sto facendo! Per Harry! Ti immagini cosa farebbe se scoprisse che qualcuno o qualcosa va in giro per il castello ad aggredire la gente? Lui e i suoi amici non perderebbero un secondo, e inizierebbero subito a indagare esponendosi al pericolo! Li sto solo proteggendo! Questa volta è troppo pericoloso, non possiamo rischiare, non conosciamo contro chi dobbiamo combattere!” rispose con veemenza il preside.

La McGranitt sospirò sonoramente, fissandolo con disappunto.

“ Farò ciò che dici perché finora non hai mai sbagliato Albus, ma non sono del tutto convinta” disse la professoressa, dirigendosi verso la porta.

Harry sentì i passi avvicinarsi, e corse via verso l’aula di pozioni, riflettendo su ciò che aveva appena sentito.

 

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La porta dell’ aula di pozioni si spalancò all’ improvviso, e Harry entrò in aula con il tema della ragazza nella borsa.

“ Potter entri in ritardo e non bussi nemmeno alla porta? Non chiedi neanche scusa? Mi hai chiesto il permesso di entrare? “ chiese il professore di pozioni, fissandolo malignamente.

Harry mormorò uno “ Scusi” appena percettibile, passando davanti alla persona che più odiava a Hogwarts dopo Draco Malfoy.

“ Non ho sentito Potter. A quanto pare l’ arroganza è un vizio di famiglia. Ora se vuoi essere così gentile, esci dalla porta e richiudila. Lì aspetta le mie istruzioni”disse Piton, che per nulla al mondo si sarebbe perso quell’ occasione.

Harry uscì dalla porta mentre la pressione gli saliva a mille e le gambe gli tremavano dalla rabbia e frustrazione.

“ Ora bussa” impose Piton con il sorriso sulle labbra da dentro l’ aula.

Fuori dalla porta Harry bussò, con una forza che avrebbe potuto abbatterla, le nocche doloranti.

“ Bene ora puoi entrare” disse il professore con tono mellifluo, mentre Harry entrava in aula, le risate dei serpeverde che gli rimbombavano nelle orecchie e la voglia di picchiare Piton crescente.

Hermione lo guardava mortificata in fondo all’ aula.

Gli aveva tenuto il posto di fianco al suo, che Harry andò a occupare con un sorriso.

Tirò fuori il tema dalla borsa e lo porse da sotto al tavolo alla ragazza, che lo guardò grata, mormorando sommessamente: “ Ti ringrazio dopo” e sorridendogli con malizia.

Purtroppo per loro però Piton stava ancora osservando Harry, e si accorse di quello che aveva appena fatto.

Si alzò dalla cattedra e si avvicinò al banco in cui erano seduti i due ragazzi: “ Cosa le hai passato Potter? “ domandò, mentre tutti i serpeverde si giravano per godersi meglio la scena.

“ Niente signore “ disse Harry, in un tono per niente convincente.

“ Non usare quel tono con me Potter, e adesso datemi quel foglio” e così dicendo tolse il foglio dalle mani di Hermione, che sembrava sul punto di svenire.

“ Bene bene bene. A quanto pare la situazione si è capovolta. Ora  è Potter a passare i compiti alla Granger. Mi stupisco signorina, se fossi in lei farei fare i miei compiti a qualcuno un po’ più competente in pozioni” disse maligno Piton per provocare Harry, mentre i serpeverde ridevano a crepapelle.

“ Certo non c’ è molta scelta tra i grifondoro” continuò il professore.

“ Hermione non si è fatta fare il compito, lo aveva solo lasciato di sopra” ringhiò Harry.

“ Oh, capisco, e tu da vero gentiluomo hai fatto tardi per riportarglielo. Complimenti signorina Granger, non sapevo che riuscisse a far fare a gli uomini tutto quello che vuole. E’ davvero abile, questa opportunità potrebbe servirle in futuro per fare carriera” disse Piton, sotto lo sguardo scandalizzato di Hermione e le risa dei serpeverde.

“ ADESSO BASTA!!” urlò Harry alzandosi in piedi, che iniziava a perdere il controllo.

“ Non le permetto di insultare in questo modo la mia ragazz…” iniziò Harry, ma si fermò vedendo lo sguardo stupito di Piton, mentre Hermione arrossiva furiosamente provando un moto di orgoglio.

“ La sua ragazza Potter?? Questa è una novità! E’ un grande onore per noi apprendere la notizia direttamente da lei invece che da un giornale” lo prese in giro il professore, mentre i grifondoro lo fissavano con odio e i serpeverde con ammirazione.

Hermione stava tirando disperatamente Harry per il mantello, cercando di farlo sedere, ma il ragazzo non sembrava volersi muovere, pervaso da un odio mai provato prima.

Più di ogni altra cosa al mondo avrebbe desiderato vedere il professore affondare in un calderone di olio bollente, e sentì di nuovo la strana energia che aveva provato quella mattina impadronirsi di lui

mentre immaginava Piton che prendeva fuoco, e sentiva gli occhi bruciarli dolorosamente.

Ora, quello che accadde dopo, perché qualcosa accadde, Harry non si seppe spiegare.

Fatto sta che il mantello di Piton prese veramente fuoco, e se qualcuno non avesse urlato:

“ Professore lei va a fuoco!”  forse Piton non se ne sarebbe nemmeno accorto.

Il professore, preso dal panico, cercò disperatamente la bacchetta nel mantello, quando si ricordò di averla lasciata sulla cattedra.

Inciampando nei suoi stessi piedi corse al tavolo per prenderla, e vi riuscì piuttosto goffamente dopo che il suo mantello era stato irrimediabilmente rovinato.

L’ espressione di Harry era passata dal furioso allo stupito.

Non era certo di essere stato veramente lui a dar fuoco al professore più odiato di tutti i tempi, nonostante ciò decise che la cosa più saggia da fare era scappare a gambe levate.

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Appena finita la lezione Hermione si era precipitata con Ron nella sala comune di grifondoro, sicura di trovare il suo ragazzo lì.

Infatti Harry era seduto sul divano, i gomiti appoggiati sulle ginocchia, la testa tra le mani.

“ Harry, tutto bene?” domandò Hermione, mettendogli una mano sulla spalla e sedendosi vicino a lui.

“ Come potrebbe non andare tutto bene? Ha appena dato fuoco a Piton !!!! “ esclamò Ron estasiato.

“ Non sono stato io, come avrei potuto, non ho nemmeno usato la bacchetta” si difese Harry.

“ Già hai ragione. Ma allora come hai fatto? Si possono fare incantesimi senza bacchetta magica?” domandò Ron ripensandoci su.

“ No che non si può, o almeno nessuno ci era mai riuscito finora” rispose Hermione.

“ Già nessuno, tantomeno io” disse Harry “ io non ho fatto niente. Gli occhi mi hanno bruciato solo un po’ mentre lo guardavo prima che prendesse fuoco tutto qui”.

“ Gli occhi ti hanno bruciato? Oh Harry, ma perché non me lo hai detto prima?” chiese Hermione preoccupata “ non lo trovi strano? Prima vedi bene senza occhiali, poi gli occhi ti bruciano e Piton prende fuoco, non ci vuole molto a collegare le cose”

“ Beh non c’è un gran che da stupirsi, ogni cosa che ha a che fare con Harry è strana” commentò Ron, zittito da un’ occhiata truce da parte di Hermione.

“ Non so Harry, secondo me c’ è qualcosa che non va, se fossi in te avvertirei…” iniziò Hermione, ma non fece in tempo a finire la frase perché fu interrotta da Harry: “ NO! Non c’ è niente che non vada con i miei occhi, e tantomeno andrò a piangere da Silente solo perché oggi mi hanno

bruciato!” sbottò Harry irritato. Non aveva mai sopportato quando gli suggerivano di chiedere aiuto a Silente. Era un adulto ormai e poteva benissimo cavarsela da solo.

“ Oh d’ accordo, fa pure come ti pare Harry, fa tutto di testa tua e non ascoltare niente e nessuno, nemmeno le persone che sai che ti vogliono bene, tanto hai sempre fatto così” sbraitò Hermione infastidita dal comportamento del ragazzo, per poi girarsi e salire nel dormitorio delle femmine senza aggiungere un’ altra parola.

Harry rimase interdetto sul divano della sala comune, con Ron che lo fissava un po’ timoroso un po’ perplesso.

La mattina era iniziata in modo strano, la conversazione origliata lo avevano incuriosito, la lezione di Piton lo aveva reso furente, e poi quell’ ultimo avvenimento lo aveva scioccato.

Sapeva benissimo che Hermione voleva solo aiutarlo, ma Silente non si fidava abbastanza di lui per rivelargli quello che stava accadendo nel castello, qualsiasi cosa accadesse, perché avrebbe dovuto chiedere aiuto a qualcuno che lo reputava ancora un bambino incapace?

E poi cosa si aggirava per il castello?

Perché avrebbe dovuto andare da Silente poi? Non era stato lui a dare fuoco a Piton. Certo la cosa era molto sospetta, ma lui era quasi certo di non esserne responsabile.

Per di più aveva anche trattato male Hermione che con tutta la faccenda non c’ entrava proprio nulla.

Così adesso si sentiva in colpa.

Depresso e rassegnato salì le scale che portavano al dormitorio, pensando a cosa avrebbe detto alla sua ragazza il mattino dopo.

Perfetto.

Stavano insieme solo da qualche giorno e già doveva scusarsi.

 

 

 

 

POVERO HARRY! NON HA PROPRIO MAI UN MOMENTO DI PACE! COSA SARA’ MAI QUELLA DANNATA COSA CHE SI AGGIRA NEL CASTELLO…?

PURTROPPO PER LUI TRA NON MOLTO LO SCOPRIRA’…

ORA PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI:

 

 

DESDEUS: INFATTI HARRY E’ UN RAGAZZO MOLTO TIMIDO, MA ANCHE SE NON SE LA CAVA UN GRANCHE’ A PAROLE E’ RIUSCITO A DICHIARARSI CON SUCCESSO!

 

EMMA: MI FA PIACERE CHE TI SIA PIACIUTO. PURTROPPO HERMIONE HA BISOGNO DI ANCORA UN PO’ DI TEMPO PER PENSARE A COME VENDICARSI DI CALI’, MA NON TEMERE E’ UNA RAGAZZA BRILLANTE LE VERRA’ IN MENTE QUALCOSA DI ADATTO!

 

FRANCYS: MI SCUSO PER IL RITARDO, MA IN QUESTO PERIODO CON LA SCUOLA SONO STATA UN PO’ INCASINATA!

 

MARCO: GIA’ RON SI E’ RISCATTATO, DOPO UN PICCOLO ESAME DI COSCIENZA!

 

HARRYNHERMIONE: SONO FELICE CHE LA MIA STORIA TI RIEMPIA DI ALLEGRIA! PER ME E’ IMPORTANTE SAPERE CHE QUELLO CHE SCRIVO EMOZIONA, SE POI IN MODO POSITIVO TANTO MEGLIO!

 

JULIEN: GRAZIE MILLE TU MI LUSINGHI DAVVERO TANTO! E’ VERO IN QUESTO CAP RON E’ STATO  UN VERO EROE!

 

LOVEMAN: GRAZIE, IN QUESTO PERIODO SPERO DI AGGIORNARE UN PO’ PRIMA MA NON PROMETTO NIENTE!

 

HERMIONE75: SONO FELICE LA MIA FF TI PIACCIA! GRAZIE

 

LADY86: GRAZIE PER IL TUO COMMENTO MI HA FATTO DAVVERO PIACERE RICEVERLO!

 

JENNYGRANGER: GRAZIE, SONO FELICE CHE TI PIACCIA!

 

 

DI  NUOVO UN MEGAGRAZIE A TUTTI! NON IMMAGINATE NEANCHE QUANTO MI FACCIA PIACERE RICEVERE I VOSTRI COMMENTI !

 

 

 

 

  
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