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Autore: CherryBomb_    23/12/2010    4 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 37

Finta gelosia 

Infondo troverete le note con gli auguri.
Buona lettura ^_^

 

 







Ary POV

Era due giorni che eravamo lì ed erano due giorni che dormivo come una bambina, come non avevo mai dormito prima di allora.
Dormire in quell’enorme letto matrimoniale mi faceva davvero bene.
Era un lunedì mattina. Tutto era tranquillo. Io ero tranquilla.
Mi ero svegliata abbastanza presto, stranamente, e avevo deciso di andare sulla terrazza a godermi l’aria fresca e la bella vista.
Non volevo svegliare la Ila e così, mi infilai le pantofole e l’asciugamano dell’hotel ed uscii in terrazza.
La brezza mattutina mi muoveva i capelli, il rumore del mare mi solleticava l’udito. Non avevo mai visto un posto più rilassante di quello.
I giorni precedenti li avevamo passati facendo massaggi, bagni in piscina, maschere al viso e qualsiasi cosa ci andasse di fare.
Facevamo passeggiate sulla spiaggia a piedi nudi.
Prendevamo il sole in riva al mare.
Tutto era perfetto e avrei voluto che quella vacanza non finisse mai.
Ma come ogni cosa bella, anche quella doveva finire, solo che non finì con il finire della mia settimana vacanza. No, finì quello stesso giorno.
 
La Ila si era svegliata e avevamo deciso di andare a far colazione.
Mangiammo in tutta tranquillità e calma la nostra colazione e ci andammo a cambiare in camera per andare a fare un bagno nel mare.
Uscimmo con il nostro accappatoio e ci avviammo verso la spiaggia.
Ci appropriammo di due lettini e ci sdraiammo.
In spiaggia c’era un gruppo di ragazzi che ridevano e scherzavano.
Non pensavo che i ragazzi andassero in un centro benessere, pensavo fosse più cosa da donne, cioè solo un ragazzo che aveva la ragazza andava in un centro benessere.
-Ne hai visto uno carino?- mi chiese la Ila vedendo che stavo guardando il gruppo di ragazzi.
-Per la verità mi stavo domandando, cosa ci facessero dei ragazzi in un centro benessere- dissi.
-Semplice, per rimorchiare. Cosa vuoi che ci facciano altrimenti?- mi disse sorridendo.
Il gruppo di ragazzi si spostò improvvisamente e vidi una coppia che passeggiava mano nella mano.
Perché avevo la sensazione di averli già visti? Mi soffermai a guardare il ragazzo.
Si, io quello lo conoscevo.
O mio dio. Più si avvicinavano e più notavo la somiglianza.
Ma che somiglianza. Era lui. Con la bionda.
-Ila. Ti prego, dimmi che quello non è Edo.- la supplicai.
Lei seguì il mio sguardo e poco dopo la sua mascella partì dal suo controllo.
-Non ci posso credere. Che cazzo ci fanno loro qui?- chiese lei scioccata quanto me.
-E io che ne so? Con tutti i centri benessere, dovevano proprio scegliere questo?- la mia bellissima vacanza relax era ufficialmente finita.
Sbuffai.
-Ok, facciamo finta di niente nascon……
-Ila.- non riuscì nemmeno a finire che Edo la chiamò.
-Edo. – sorrise lei nel modo più falso possibile.
-Cosa ci fai qui? Con chi sei…- ed eccolo che posò lo sguardo su di me.
Era da quel giorno che mi aveva lasciata che non l’avevo più visto.
Era bello. Troppo bello. In quel momento ancora di più perché aveva preso quel colorito scuro grazie al sole preso.
Gli sarei saltata addosso se solo non fossi stata completamente indignata e scossa dalla LORO presenza.
Si, perché era con lei. La bionda completamente rifatta. Erano mano nella mano. Lì davanti a me. Bastardo. Lo odiavo.
Mi soffermai forse un po’ troppo sulle loro mani perché Edo liberò immediatamente la mano della bionda.
E lì un sorriso bastardo mi si curvò sulle labbra.
-Ary. – mi salutò forse un po’ in imbarazzo.
-Edo. – salutai cercando di essere superiore e di dimostrare che ero matura e non mi dava fastidio.
Ci guardammo intensamente negli occhi.
Cos’aveva, ripensamenti? Povero scemo. Non sarei tornata di certo con lui. Eh no. Almeno, non così facilmente.
-Allora, che ci fate qua?- chiese la Ila cercando di distrarre Edo da me. Internamente il mio sorriso si era trasformato in un ghigno bastardo e io godevo, godevo come non avevo mai goduto prima.
Ok, dovevo darmi un contegno.
-Siamo qua per una piccola vacanza. – rispose Edo guardando la Ila.
-E come mai proprio qua? – chiese.
-L’abbiamo trovato su internet, ci è piaciuto e siamo venuti.- rispose lui.
Ma guarda un po’ il destino cosa mi combina. Mi rovina la mia vacanza relax in compagnia della mia migliore amica facendo venire anche il mio ex con la sua biondona. Davvero simpatico il destino, devo dire.
-Niente. Noi andiamo. Magari ci vediamo in giro. Ciao.- disse lui prendendo la sua ragazza per un braccio.
-Ciao. –salutammo in coro io e la Ila.
Quanto mi dava fastidio vederlo con un’altra? Ma anche estremamente contenta per il fatto che non mi avesse tolto gli occhi di dosso neanche un secondo.
No, ok. Forse viaggiavo troppo con la fantasia.
-Ma spero di non rivederti più, guarda.- dissi con una nota di disprezzo.
-Dico, ma proprio qua dovevano venire a rompere?- mi chiese la Ila.
-Ah quanto pare il destino mi ha tirato un brutto tiro. – le dissi guardando l’immagine dei due che entravano nell’hotel.
-Sicura che è stato il destino?- mi chiese la Ila.
-Cosa intendi dire?- non seguivo davvero più il suo ragionamento.
-Che forse Simo ci ha messo lo zampino. Aspetta che lo chiamo.- prese il cellulare di borsa, avviò la chiamata e mise il vivavoce.
-Amore, come stai?- le chiese lui tutto felice di sentirla.
-Mi spieghi che cazzo ci fa Edo qua?- gli chiese immediatamente andando al sodo.
-Grazie, amore. Sto bene anch’io. Aspetta un attimo. Edo?!?- sembrava sorpreso anche lui.
-Non dirmi che tu non ne sapevi nulla.- gli chiese molto insospettita.
-No. Ti giuro.- le rispose. Sembrava sincero.
-Sei sicuro di non aver accidentalmente detto ad Edo che ci avessi comprato una vacanza qua a Cattolica, vero?- non sapevo più riconoscere la voce della Ila.
-Ti giuro che non gliene ho mai parlato. Gli ho solo detto che ti avrei fatto un regalo. Non gli ho nemmeno mai detto che avrei regalato la vacanza anche alla Ary. Mi spieghi che cazzo succede adesso?- gli chiese incuriosito.
-Te lo spiego subito. Abbiamo appena incontrato Edo con la sua rifatta. Potrai immaginare la nostra sorpresa nel vederceli davanti.
-Sarei stato stupito anch’io. Ti giuro che non gli ho detto niente e non mi ha mai detto niente nemmeno lui. Cioè mi ha accennato ad una vacanza con Jessica, ma non pensavo andassero proprio a Cattolica.- disse, sembrava amareggiato- Sono in vivavoce vero?- chiese.
-Si.
-Benissimo. Allora, ti chiedo scusa Ary. Non pensavo che Edo sarebbe venuto lì. Ti avevamo promesso una vacanza relax, dove non avresti dovuto pensare a niente e invece ecco che il tuo pensiero ti si para davanti. Scusa, non lo sapevo davvero, altrimenti avrei fatto di tutto per cambiare la prenotazione.- era davvero dispiaciuto. Lo capivo dal tono della sua voce.
-Tranquillo, Simo. Fa niente. Va bene così. – eccome se andava bene così. Vederlo mi aveva fatto capire che dovevo smetterla di soffrire.
Lui aveva già un’altra? Ed io sarei passata sopra alla nostra storia come ci era passato sopra molto facilmente lui. Era semplicissima la cosa. Anche se dovevo ammetterlo, rivederlo, mi aveva riportato alla mente delle bellissime sensazioni che anche in quel momento provai.
-Ci sentiamo più tardi Simo. Ti amo. – disse lei.
-Ti amo anch’io.- chiuse la chiamata.
-Che hai intenzione di fare?- mi chiese la Ila scrutandomi.
-Godermi la mia vacanza relax.- le risposi sdraiandomi al sole.
-Mi spieghi cos’hai in testa in questo momento?- mi chiese. Continuava a scrutarmi cercando di capire che cosa provassi in quel momento.
-Ho capito che devo passare sopra la nostra storia. Come ci è passato sopra lui, lo farò io. Lui ha un’altra? Ed io, se ne avrò l’occasione, ne troverò un altro.- ero decisa. Convintissima di quello che stavo dicendo. Niente e nessuno al mondo mi avrebbe distratto dal mio obiettivo. Nessuno.
 
 
Passammo il resto della giornata in spiaggia. Non avevamo voglia di fare massaggi o qualsiasi altra cosa per il nostro corpo.
Volevamo rilassarci e prendere il sole, cosa che sinceramente io odiavo, ma lo feci, fregandomene altamente di una possibile insolazione.
Il gruppo di ragazzi di quella mattina, era ancora nei paraggi e avevo potuto osservarli meglio nel corso della giornata.
Con la Ila, ovviamente, facemmo commenti su tutti.
C’erano un paio carino, ma uno su tutti: un tipo alto, moro, occhi di ghiaccio, fisico scolpito. Decisamente un bel ragazzo.
Ero rimasta colpita da lui. Aveva solo una piccolissima pecca: sembrava uno stronzo.
Per tutto il corso della giornata io e quel bel ragazzo ci scambiammo sguardi, ma feci quasi finta di niente.
Non avevo la presunzione di pensare di essere guardata da uno così.
-Senti Ary. Mi spieghi cosa sono questi scambi di sguardi con quel fustacchione?- mi chiese la Ila indicandolo con la testa.
-Che scambi di sguardi?- cercai di fare finta di niente, ma il rossore che si propagò sulle mie guancie, mi tradì. Merda.
Lei cominciò a ridere.
-Ah no? E come mai sei arrossita?- mi chiese ridendo ancora di più.
-Si, ok. Va bene ci sono stati un po’ di scambi di sguardi.- ammisi ancora più rossa.
-Un po’ dici?- lei se la rideva bellamente.
-Senti, non è colpa mia se tu porti gli occhiali da sole e non ti vede nessuno se fissi spudoratamente uno. Io non li porto quindi sono molto visibile.- sbuffai.
-No. Non hai capito. Lui ti sta mangiando con gli occhi.- rise ancora lei.
Avevo capito bene? Aveva detto che quello mi stava mangiando con gli occhi?
-Ma l’hai guardato bene? Ha la faccia da stronzo e non lo voglio uno stronzo.- dissi io.
-Anch’io non lo volevo uno stronzo, eppure eccomi qua, insieme ad uno stronzo. E poi, Ary, è bello. È stupendo. Guarda che pettorali scolpiti, che spalle larghe. Che capelli. Che sedere. Ok, forse è meglio se placo i miei ormoni.- sbuffò la Ila, cercando di calmarsi.
-Forse è meglio se placo anche i miei.- ammisi io.
Tornammo a prendere il sole quando, sentii abbassarsi il mio lettino e una presenza ai miei piedi.
Aprii gli occhi e mi trovai davanti gli occhi ghiaccio del bel ragazzo.
-Ciao. Scusa se ti disturbo.- mi disse mostrandomi i suoi bellissimi denti bianchi. Nessun disturbo. Puoi disturbare quanto vuoi tranquillo.
-Non stai disturbando.- sorrisi. Ormai la Ila osservava la scena con un sorrisone enorme.
-Comunque, volevo presentarmi. Sono Federico, ma chiamami pure Fede.- mi disse allungando la mano.
-Sono Arianna, ma puoi chiamarmi Ary. – gli dissi stringendogli la mano.
-E tu sei?- chiese alla Ila.
-Piacere Ilaria, ma chiamami Ila.- rispose lei sorridendo.
-Sentite, vorrei proporvi una cosa.- sembrava carino, simpatico. Ok, forse il mio cervello era leggermente partito ormai.
-Dicci.- rispose la Ila.
-Uscireste con me e un mio amico stasera?- chiese lui sorridendo.
La mia felicità non poteva essere misurata, stavo per rispondere quando…
-Non mi sembra il caso.- rispose una voce a me troppo famigliare.- Sono entrambe qua con me e non mi pare il caso che escano con te ed un tuo amico.
-Ah ok. Scusate, non pensavamo che aveste il ragazzo. Ci vediamo.- Fede si defilò immediatamente.
-No, aspetta guarda che…- cercai di dire per fermarlo, ma non appena capii che non mi sentiva nemmeno più, mi girai a guardare il possessore di quella maledettissima voce che aveva appena fatto sfumare un mio possibile appuntamento.
-Mi spieghi che cazzo vuoi, Edo? Vieni qua e cosa fai? Mi rovini un possibile appuntamento?- grugnivo da quanto ero furiosa con lui.- E poi da quand’è che siamo qua con te?- grugnivo. Ci mancava poco che non mi uscisse il fumo dalle orecchie.
-Be, pensavo che ti stesse infastidendo.- mi rispose imbarazzato.
-Ti sembrava che mi desse fastidio?- gli chiesi acida.
-Be, per la verità io…- cominciò, ma non lo lasciai finire.
-Tu. Niente. Tu non ti devi intromettere nella mia vita, chiaro? Hai deciso di non farne più parte e non devi più azzardarti a metterti in mezzo nei fatti miei, chiaro? Devi lasciarmi vivere la mia vita come io ti sto lasciando vivere la tua.- non so spinta da quale strana forza, ma andai da Fede.
-Scusa, senti. Volevo dirti che io e la mia amica non siamo con quel ragazzo che ha parlato poco fa. È uno che conosciamo di vista, non sappiamo nemmeno chi è quasi.- gli dissi guardando quei bellissimi occhi ghiaccio.
-E quindi stasera uscite con noi?- mi chiese sorridente.
-Venite là ai nostri lettini che ne parliamo.- avendo visto che Edo se n’era andato, avevo trovato giusto che ne parlassimo anche con la Ila.
-Questo è l’altro mio amico. Marco. Quello che vorrebbe uscire con la tua amica.- mi disse lui facendomelo vedere.
Era carino. Non era questo granché, ma era carino. Non troppo alto, biondo, occhi marroni.
-Venite con me che andiamo dalla mia amica.- dissi dirigendomi verso la Ila.
-Ila questo è Marco, un amico di Fede. È quello che vorrebbe uscire con te.- dissi sedendomi sul lettino.
-Piacere Ila.- gli porse la mano.
-Piacere- disse lui timidamente.
-Allora, uscite con noi stasera?- ci chiese Fede tutto sorridente.
-Per me va bene, ma, voglio essere sincera.- esordì la Ila.
-Siete lesbiche? Guardate che per noi va bene.- disse Marco ridendo.
-Noo.- rispose la Ila ridendo.- Io ho il ragazzo.- disse sorridente.
-Ah.- Marco sembrava un po’ deluso.
-Mi dispiace. Ma possiamo uscire lo stesso stasera. Ci conosciamo. Se non ti fa niente.- la Ila era stata sincera o forse non era nemmeno il suo tipo e l’aveva rifiutato gentilmente. Anche se era vero che aveva il ragazzo.
-No, fa niente. Possiamo uscire lo stesso.- disse sorridendo Marco.
-Ok, allora. Dove ci vediamo?- ci chiese Fede.
-Bussate alla stanza 146. Alle otto.- disse la Ila.
-Allora a più tardi ragazze.- vidi i due tipi dileguarsi lentamente.
Tirai un sospiro di sollievo per essere riuscita a mettere a posto quello che Edo aveva rovinato, ma cosa voleva quel cretino da rompere?
Come lo odiavo. Lo odiavo con tutta me stessa.
Lui aveva la sua biondona ed io non potevo avere un bel moro con cui consolarmi? Eh no. Non era giusto.
Sapevo perfettamente che se fosse successo qualcosa, era poco importante. Era una storiella passeggera che sarebbe durata solo fino alla fine di quella settimana.
-Come mai non commenti l’uscita di Edo?- mi chiese la Ila continuando a prendere il sole.
-Devo anche commentarla? Cioè, ma cosa vuole? Dio, che nervoso.- dissi.
No, dovevo rilassarmi. Dovevo stare tranquilla. Quella sera avrei avuto il mio primo appuntamento con un nuovo bellissimo ragazzo e non dovevo rovinare niente.
Verso le sei andammo a farci una doccia e scendemmo a mangiare.
Salimmo in camera a prepararci.
-Allora, dilemma. Che mi metto?- chiesi. Mi stupii io stessa della domanda.
-Ooooo. La Ary che chiede cosa mettersi. Questa è da segnare sul calendario.- si mise a ridere.
-Dai, sul serio.- le dissi. Stavo per uscire con un ragazzo bellissimo, dovevo prepararmi.
-Be, io mi metto un paio di jeans, una semplice maglietta e le infradito.- mi disse. Prese una maglietta bianca che avrebbe risaltato l’abbronzatura che aveva preso dall’inizio dell’estate.
-E be, io opterei più o meno per la stessa cosa. Va bene?- le chiesi. Ma perché, ero così agitata e attenta al mio abbigliamento?
Con Edo non era mai successo e perché con Fede sì?
Vai a capirmi.
Alla fine optai per un paio di jeans ed una magliettina e le infradito, come la Ila insomma.
Alle otto in punto, bussarono alla nostra porta.
-Ciao ragazze.- aprendo la porta ci trovammo davanti due bellissimi occhi di ghiaccio.
-Ciao. Andiamo?- domandai io.
-Certo.- presi subito Fede sotto braccio ed andammo.
-Ti fa niente se andiamo a fare un giro da soli?- mi chiese lui.
-No, certo che no.- gli sorrisi io.
-Ragazzi, ci vediamo dopo al bar per le undici. – disse lui rivolto agli altri due che nel frattempo se la stavano ridendo bellamente.
-Allora, di dove sei?- mi chiese lui.
Stavamo scendendo verso la spiaggia.
-Brescia. Tu?- gli chiesi io forse un po’ in imbarazzo.
-Torino. Come mai sei qua con la tua amica?- mi chiese lui sorridendo rilassato. Ero ancora a braccetto e il contatto con la sua pelle, mi provocava calore.
La sua pelle emanava calore.
-Il suo ragazzo le ha fatto un regalo di compleanno e eccoci qua. Ha pagato tutto anche a me, anche se non avrebbe dovuto. Dicevano che dovevo rilassarmi ed infatti è successo.- sorrisi rilassata.- Tu e tuoi amici come mai in un centro benessere? Pensavo che solo le ragazze venissero in questo genere di posti.- chiesi curiosa. Ricordando quello che avevo pensato la mattina vedendoli.
-L’hai detto proprio tu. Solo le ragazze vengono qua e così magari potevamo trovarne un paio carine.- risi della sua risposta.- Ti faccio ridere?- mi chiese divertito.
-No. È che la Ila stamattina ha detto la stessa cosa.- gli dissi ridendo.
-Perspicace la ragazza.- cominciò a ridere anche lui.
Stavamo camminando sulla spiaggia.
-Ti va se ci sediamo?-mi chiese. Annuii.
Il sole era quasi del tutto tramontato e, quel poco che ne restava, si specchiava nel mare.
Paesaggio bellissimo.
Una piccola brezza fredda mi colpii la schiena ed io tremai.
Lui mi abbracciò immediatamente, imprigionandomi nel suo corpo caldo. Troppo caldo. Cos’era una stufa umana?
Rimanemmo parecchio tempo in silenzio.
-Sai, tu mi piaci.- mi sussurrò.
-Anche tu. Ma non credo nelle storie a distanza.- gli dissi.
-Neanch’io. Però…- mi staccai dalla sua spalla.
Vidi il suo viso avvicinarsi lentamente. I suoi occhi ghiaccio puntavano nei miei.
Rabbrividii solo per quello sguardo.
La distanza tra di noi era ormai minima.
Chiusi gli occhi pronta per il contatto con le sue labbra.
Quando sentii di non avere più contatto con la sabbia.
Aprii gli occhi e mi trovai davanti il viso di Edo.
Fede dietro di noi, era ancora seduto sulla spiaggia incredulo.
-Mettimi giù immediatamente.- urlai.
-Non urlare.- mi disse lui.
-Se tu mi metti giù io non urlo. – dissi io urlando.
-Non finché non saremo lontani da quello.- disse lui.
Mi dimenai.
-Lasciami. Lasciami. Lasciami. Lasciami.- urlai con tutto il fiato che avevo in gola.
Tutte le persone che erano sulla spiaggia si girarono preoccupati.
-è solo un po’ ubriaca. La riporto in camera.- disse Edo sorridendo.
-Ma sei scemo? Io non sono ubriaca.- continuavo a dimenarmi, ma lui non accennava a lasciare la presa e a lasciarmi andare.
-A me sembrava che prima lo fossi.- mi mise improvvisamente giù.
-Mi spieghi perché mi hai portato via?- gli chiesi urlando.
-Avevi detto che se ti avessi lasciato, non avresti più urlato.- mi fece notare lui.
-Prima. Adesso ho deciso di continuare ad urlare. Perché tu…- grugnì.- Tu vuoi rovinarmi la vita? Perché se è così dimmelo subito che mi metto il cuore in pace. Non è bastato che mi hai lasciato, adesso non vuoi nemmeno che vada con un altro?- gli chiesi indignata.
-Ma con quello sarebbe stata la storia di un paio di giorni.- mi fece notare.
-E pensi che io non lo sappia? Forse adesso ho bisogno di una storia di un paio di giorni, va bene? Ne ho bisogno. Voglio una storia di un paio di giorni. E poi a te cosa frega se voglio una storia di un paio di giorni? Sono cazzi miei. CAZZI MIEI, Edo. Non tuoi.- dissi girandomi per andarmene.
-Aspetta.- mi fermò per un braccio.
Mi girai.
-Cosa devo aspettare, Edo? Tu che sei insieme ad un’altra? No, grazie. Non voglio aspettare. Non riesco ad aspettare. Non voglio nemmeno pensare di aspettarti. Non ci riesco.- ero seria. Non ero più arrabbiata.
Stavo quasi per mettermi a piangere, ma non dovevo farlo davanti a lui.
Me ne andai e per caso incontrai la Ila con Marco.
Vedendomi arrivare con le lacrime agli occhi, salutò velocemente il ragazzo e mi raggiunse.
-Che è successo?- mi chiese.
-Voglio andare in camera. Ne parliamo dopo.- il mio viso rigato di lacrime, mi fece capire che amavo ancora Edo e che non ero ancora pronta per una storiella o per iniziare un’altra storia. Io volevo ancora lui. Punto.
Il telefono della Ila squillò.
-Pronto?- sentii un urlone uscire dal cellulare. La sentii ridere. –Senti, dì ad Edo di informarsi bene prima di riferirti qualcosa. Si, sono uscita con un ragazzo, ma gli avevo specificato da subito che avevo il ragazzo. Siamo usciti in amicizia.- lei rideva.- Non dirmi che sei geloso.
Si, lo era. E gli stava facendo una scenata di gelosia.
Come pensavo me l’avesse fatta Edo a suo modo.
Perché quel pomeriggio si era messo in mezzo e non voleva che uscissi con quel tipo? Perché mi ha portato via quando ci stavamo per baciare?
Dov’era finita la sua biondona in quel momento?
Lo odiavo. Lo odiavo perché non faceva che scombussolarmi le idee.
Lo odiavo perché mi aveva lasciata.
Ma lo amavo. Lo amavo ancora. Per il suo sorriso. Per il suo modo di fare. Per i suoi occhi. E per i miei ricordi.
Ero ancora troppo innamorata di lui, per lasciarlo perdere.
Che poi cercassi di fare la dura, erano un altro paio di maniche.
Pensavo di essere uscita dalla fase “innamoramento post-rottura”, ma a quanto pareva non era così.
Quella giornata si era rivelata tutt’altro che rilassante.
Ero ancora più stressata e stanca.
Avevo bisogno di una dormita.
Mentre la Ila stava spiegando la situazione a Simo, mi cambiai e mi misi nel letto.
Dopo qualche minuto la Ila mi raggiunse.
Parlammo di quello che era successo e, soprattutto, di quello che avevo capito di provare ancora per Edo.
Ci addormentammo verso l’una e quella notte sognai Edo, per la prima volta da quando mi aveva lasciata.

 

 

 

 

Buonaseraaaaaaaa! Ho deciso di postare oggi dato che nei prossimi giorni saremo tutti impegnati in cene e cenoni per festeggiare il Natale, quindi ho pensato di farvi questo piccolo regalo sperando che vi abbia fatto piacere e ho postato per farvi anche gli auguri di Buon Natale, per quelli del Buon Anno ci sentiamo settimana prossima. =)
Allora, parliamo di questo capitolo. La Ary in questo capitolo io l’ho adorata. All’inizio pensava di poter sopportare la presenza di Edo con la bionda, che non le desse fastidio e che potesse tranquillamente passare sopra la loro storia come aveva fatto lei, ma quando lui le quasi rovina un suo possibile primo appuntamento diventa una bestia. Dice le cose in faccia ad Edo come forse non ha mai fatto, gli dice di farsi i fatti propri e va a parlare con quel Fede. Assicuro che la Ary non sarebbe mai andata a parlarci, ma diciamo che l’ha fatto anche grazie ad Edo. E vogliamo parlare di quello che ha fatto Edo dopo? Sembrava quasi che stesse osservando la scena da fuori e che aspettasse il momento migliore per agire.
Cosa pensate del comportamento di Edo? Vi sembra geloso?
Be, qualcuno aveva detto che la vacanza della Ary non sarebbe stata poi così tanto rilassanti e infatti, si trova davanti il proprio ex con la sua nuova ragazza, cosa ci può essere di peggio?
Alla fine del capitolo Ary capisce di essere ancora innamorata di Edo e questa consapevolezza la fa stare male perché pensava di aver risolto e di poter smettere di soffrire, ma alla fine non è così.
Ah sì, prima che mi dimentichi, voglio farvi vedere com’è Fede, il ragazzo dagli occhi ghiaccio che esce con la Ary. =) FEDE
Ringrazio le persone che hanno inserito la storia tra le seguite, preferite e ricordate e quelle che mi hanno aggiunto come autore preferito. Davvero grazie *_*
Avviso anche il blog lo cancello definitivamente, è lì inutilizzato ed è inutile tenerlo.
Be, potrei darvi anche un piccolo spoiler prima di concludere.
Allora, nel prossimo capitolo saremo ancora in vacanza ed Edo sarà ancora in mezzo alle scatole facendo alquanto infastidire la Ary, anche se non troppo.
Ecco, mi fermo qua e non dico più niente.
Concludo facendo gli Auguri di Buon Natale a voi e a tutte le vostre famiglie, sperando che siano dei giorni felice e spensierati. ^_^
Alla prossima ^_^
 
   
 
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