Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Settelune    08/12/2005    15 recensioni
Gli occhi del bambino si aprirono, e guardarono Silente con curiosità infantile. Non c'era traccia di paura in quegli occhi castani, con appena qualche bagliore rossastro. Il mago rimase a fissarlo per un istante, poi lo sollevò con tutte le coperte. Il bimbo emise un verso di sorpresa, poi sollevò le manine bianche verso il viso di Silente, evidentemente affascinato dai suoi occhiali a mezzaluna. Moody ridacchiò. "Un marmocchio intraprendente, eh?" Un lieve sorriso apparve sulle labbra di Silente. "Sì, decisamente non è un timido. Come si chiama?" "Lui...lo ha chiamato Salazar." Silente sollevò un sopracciglio. "Salazar Riddle, eh? Avrei dovuto immaginarlo... guarda qui, Alastor." L' Auror si avvicinò per guardare. "Il Marchio Nero..."
Genere: Avventura, Dark, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Arthur Weasley, Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Tom Riddle/Voldermort
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Al mio tre” disse Silente, impugnando più strettamente la bacchetta “uno…due…TRE

Al mio tre” disse Silente, impugnando più strettamente la bacchetta “uno…due…TRE!”

“ALOHOMORA!” urlarono diverse voci. Il pesante portone di bronzo si spalancò con un cupo rintocco da campana a morto, e decine di maghi fecero irruzione in quello che era stato il rifugio di Lord Voldemort con le bacchette strette in pugno, pronti a combattere eventuali Mangiamorte…

 

“Non c’è nessun Mangiamorte qui” disse tranquillamente Moody, riabbassando la bacchetta mentre il suo occhio magico ruotava nell’orbita, scrutando attraverso i muri dell’immensa stanza immersa nel buio.

Tutti gli altri maghi emisero un sospiro di sollievo. Erano tutti stanchi: avevano combattuto contro i Mangiamorte praticamente per tutto il giorno. Molti di quei pazzi preferivano morire piuttosto che essere catturati, e come dargli torto? Una condanna a vita ad Azkaban era peggio di qualunque morte. Certo, c’erano state delle eccezioni: parecchi di loro avevano dichiarato di essere stati controllati dalla maledizione Imperius. Sarebbe stato una bella rogna per il ministero capire chi diceva la verità e chi no. Ci sarebbe voluta un’eternità. Oppure una quantità industriale di Veritaserum.

 

“Peccato” ringhiò Moody “non mi sarebbe dispiaciuto spedire ad Azkaban un altro di quelli prima di colazione. Non sei d’accordo, Albus?”

Silente scosse stancamente il capo. “Temo di no, Alastor. Non mi piace vedere la gente sbattuta ad Azkaban, lo sai. Sono stati due giorni terribili per me.”

L’Auror parve confuso. “Terribili? Il Signore Oscuro è caduto, l’intera comunità magica è in festa…e per te sono stati giorni ‘terribili’?”

“Sì, Alastor, hai ragione” disse gravemente Silente “Voldemort è caduto…ma a che prezzo?”

“Ah, giusto,i Potter” disse Moody “mi dispiace molto per loro, sul serio. Gran brave persone. Non si meritavano di finire così. A proposito, a chi hai affidato il piccolo Harvey?”

 

“Harry” lo corresse il mago più anziano “l’ho portato a casa dei suoi zii, poche ore fa. Si occuperanno loro di lui, gli ho lasciato un biglietto in cui gli spiegavo tutto.

“Sei sicuro che sia la cosa migliore per il marmocchio?”

“Sicurissimo. Il sangue di sua madre…è la protezione migliore che possa offrirgli. Credo che la sua vita possa essere ancora in pericolo.

 

“Sono d’accordo, vecchio mio. Mai sentirsi al sicuro.”

“L’hai detto. Ora andiamocene da questo posto, ti prego. Desidero solo riposare.”

Moody parve divertito. “Ma come, non vuoi vedere gli ospiti della casa?”Il suo occhio magico fissava qualcosa oltre una parete.

Silente si volse a guardare l’Auror. “Ospiti? Tu avevi detto che non c’era nessuno.”

Il volto segnato di Malocchio Moody si aprì in un sogghigno. “Errore. Io non ho detto che non c’era nessuno, ho detto che non c’è nessun Mangiamorte.

 

 

“Alohomora!”

 

La porta di legno massicciò si spalancò di colpo. Silente e Moody entrarono nella stanza illuminata solo dalla luce di un focolare, senza alzare le bacchette. Al centro della stanza c’era un letto, dove giaceva una donna sulla trentina, apparentemente priva di sensi. Silente si chinò su di lei. “E’ molto debole…probabilmente è stata sotto effetto della maledizione Imperius.

 

In quel momento la donna aprì debolmente gli occhi. Un tempo dovevano essere stati azzurri, ma adesso sembravano stranamente appannati. “Non mi fate del male” disse in tono incolore “vi prego, non mi fate del male.

“Non abbiamo intenzione di farvi alcun male” la rassicurò Silente, sedendosi accanto a lei “non dovete avere paura di noi.

“Siete…siete qui per conto del Signore Oscuro?” chiese lei, e improvvisamente la sua voce si riempì di paura “vi manda lui?”

“No” disse seccamente Moody “il suo regno del terrore è finito l’altra notte.

La donna sgranò gli occhi, che parvero tornare limpidi all’improvviso. Si volse verso Silente, il cui aspetto le suscitava chiaramente meno timore di quello di Moody. “E’ vero ciò che dice? Lui non c’è più?”

Silente annuì. “Esatto, signorina…”

“D…Dashwood. Nadja Dashwood.”

“Nadja Dashwood?” esclamò Moody “quella Nadja Dashwood?”

 

La scomparsa di Nadja Dashwood, ultima discendente di un’antica e nobile stirpe di maghi purosangue, aveva suscitato molto scalpore quasi due anni prima. Il ministero l’aveva cercata inutilmente per mesi, poi, anche perché non aveva alcun parente che potesse premere per proseguire le ricerche, era stata data per morta…e adesso eccola lì, sconvolta ma ancora viva, rinchiusa nel rifugio di Lord Voldemort.

L’espressione di Silente rimase impenetrabile. “Molto bene, signorina Dashwood…sono lieto di annunciarle che Vol…” si bloccò, pensando che udire quel nome l’avrebbe solo agitata di più “…che Voi Sapete Chi non può più farle alcun male. Non tornerà più.”

In realtà Silente non era affatto convinto che Voldemort fosse davvero morto e che non sarebbe tornato mai più, ma non era il caso di spaventare ulteriormente quella poveretta. Non ora, almeno.

Nell’udire quelle parole, Nadja Dashwood si aggrappò alla veste di Silente e scoppiò in un pianto dirotto di sollievo. “Oh, mio Dio, grazie” disse fra i singhiozzi “voi…voi non sapete…cosa è stato, essere prigioniera qui…voi…voi…”

 

“Adesso calmatevi” disse Silente con dolcezza, porgendole un fazzoletto “è tutto finito, adesso. Ma perché il Signore Oscuro vi ha rapita? Cosa voleva da voi?”

“Il mio sangue” disse lei amaramente, asciugandosi il viso “il mio sangue e la mia nobiltà.

“Temo di non capire.”

Nadja sollevò lo sguardo sul viso di Silente, gli occhi ancora pieni di lacrime. “Non capite, signore? Lui voleva da me un discendente, un erede che potesse seguire le sue orme.”

“Ah, giusto” bofonchiò Moody, l’occhio magico puntato verso un angolo buio della stanza “il nostro secondo ospite, dico bene?”

“Cosa…?”

Silente seguì lo sguardo di Moody, e ciò che scorse nell’oscurità gli fece gelare il sangue nelle vene. Non poteva essere davvero…

“Lumos” mormorò il mago.

Una luce si sprigionò dalla punta della sua bacchetta, illuminando la stanza. Alla destra del letto, in un angolo, c’era una culla di foggia antica, all’interno della quale dormiva un bambino.

 

“E’…lui?” chiese Silente, guardando Nadja.

Lei annuì. “Vi prego, non fategli del male! Lui non ha fatto nulla!”

Chi fosse il padre di suo figlio era per lei irrilevante: era suo figlio, il suo bambino. Era stata la sua presenza che le aveva impedito di togliersi la vita fino a quel momento. Inizialmente, quando i sintomi della gravidanza si erano fatti evidenti, Nadja avrebbe voluto strapparselo dal ventre, ucciderlo, cancellarlo. Ma adesso non avrebbe potuto fare a meno di lui: quella fragile creaturina in tutto e per tutto dipendente da lei era la sua unica gioia, l’unica luce in quel luogo buio e ostile,

 

“Non temete, non è nostra abitudine uccidere bambini” disse Moody, il volto butterato contorto in quello che si sforzava di essere un sorriso rassicurante.

Silente si avvicinò lentamente alla culla, osservando la figura minuta che giaceva nelle coperte. Era molto piccolo, esattamente come Harry, il bimbo che lui stesso aveva deposto, poche ore prima, davanti ad una porta a Privet Drive. Aveva la pelle chiarissima, bianca come l’alabastro, che contrastava coi riccioli che gli crescevano sul capo, neri come l’ala del corvo. Silente allungò una mano e gli sfiorò la guancia. Chissà perché si era aspettato di sentirla gelida sotto le sue dita, ma la pelle del piccolo era tiepida come quella di qualunque altro bambino. Ma certo che lo era, cosa si aspettava?

 

In quel momento gli occhi del bimbo si aprirono, e guardarono Silente con curiosità infantile. Non c’era traccia di paura in quegli occhi castani, con appena qualche lieve bagliore rossastro. Il mago rimase a fissarlo per un istante, poi lo sollevò con tutte le coperte. Il bimbo emise un lieve verso di sorpresa, poi sollevò le manine bianche verso il viso di Silente, evidentemente affascinato dai suoi occhiali a mezzaluna.

Moody ridacchiò. “Un marmocchio intraprendente, eh?”

Un lieve sorriso apparve sulle labbra di Silente. “Sì, decisamente non è un timido. Come si chiama?”

“Lui…lo ha chiamato Salazar.”

Silente sollevò un sopracciglio. “Salazar Riddle, eh? Avrei dovuto immaginar…” si bloccò all’improvviso, guardando il polso sinistro del bambino “guarda qui, Alastor.

L’Auror si avvicino per guardare. “Il Marchio Nero…”

“Lo ha marchiato lui stesso” disse cupamente Nadja, prendendo il figlio dalle braccia di Silente e sfiorando il Marchio con un dito con una lieve espressione di disgusto “subito dopo la sua nascita.

“Capisco” disse tranquillamente Silente, poi decise di cambiare discorso. “Quanti mesi ha?”

“Un anno il mese prossimo.”

 

Silente annuì. “Un mese, eh? L’avete scampata per un soffio.”

Moody aggrottò la fronte. “Credi che intendesse…?”

“Senza dubbio, Alastor.”

Nadja parve spaventata. “Di che state parlando?”

“Non vi siete mai chiesta per quale motivo vi ha tenuta in vita, signorina Dashwood?” chiese cupamente Moody “dopo avergli dato un erede, il vostro compito era finito.

Nadja strinse forte a sé Salazar, che emise un verso di protesta. Per cosa lo aveva preso, per un cuscino? E poi cominciava ad avere fame.

“Non credo sia opportuno scendere in particolari” disse Silente “ma credo che Vol…il Signore Oscuro intendesse compiere un particolare rito per potenziare i poteri del bambino quando avesse compiuto un anno di età. Un rito che avrebbe richiesto la vostra presenza, e che si sarebbe concluso con la vostra morte.”

 

Nadja rabbrividì al pensiero del pericolo corso. “Oh, mio Dio…”

“Ora non ci pensate” consigliò Silente, mettendole una mano sulla spalla “coraggio, adesso andiamo via di qua. Ormai siete libera.”

La felicità di Nadja per la libertà riacquisita fu annebbiata da un improvviso timore.

E che ne sarà di Salazar? Quando scopriranno chi suo…suo padre…io non so…”

Moody scosse il capo. “Forse non avete capito bene la situazione, signorina…a parte poche persone di fiducia, nessuno dovrà mai conoscere le origini del vostro bambino…né tanto meno conoscere la vostra identità. Dovrete assumere una nuova identità. Ne va della vostra incolumità…e di quella del bambino.

Ma…perché?”

“Molti sostenitori di Voi Sapete Chi sono ancora in circolazione, purtroppo. E temo che il Ministero non riuscirà mai a prenderli tutti. Se dovessero trovare voi e vostro figlio…”

 

Lasciò la frase in sospeso. La donna abbassò lo sguardo su suo figlio (che la fissava con l’aria di chiedersi ‘e-questi-che-cavolo-hanno-da-guardare’), poi sospirò profondamente e alzò lo sguardo su Silente e Moody.

“Va bene” mormorò “farò tutto ciò che sarà necessario.

 

Ok, solo un  paio di cose:

1) Questo è solo il prologo, ed è ambientato pochi giorni dopo la morte di James e Lily Potter e la caduta di Voldemort (ma direi che questo si era capito J). Il resto della storia sarà ambientato subito dopo ilCalice di Fuoco’, durante un ipotetico quinto anno. Cioè, seguirà in parte la traccia dell’ ‘Ordine della Fenice’, ma sarà sostanzialmente un AU.

 

2) Non riesco a ricordare se all’epoca dei fatti descritti in questo capitolo Moody aveva già l’occhio                       magico…mi pare di no, ma non ricordo bene. Io qui l’ho descritto con tanto di occhio magico, se mi sbaglio   perdonate la mia ignoranza.

 

3) So che come scrittrice sono decisamente scadente (anzi, no, desolante), ma questa è la mia prima ff in assoluto…quindi siate clementi!

 

Ah, dimenticavo:

 

Scrivo questa storia solo per divertimento, senza fini di lucro. Tutti i personaggi descritti nella saga di Harry Potter sono di proprietà di J.K.Rowling.

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Settelune