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Autore: VeNoBa    23/12/2010    2 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sempre vampiri (capitolo 10)

"Il tuo atteggiamento può superare ogni singolo ostacolo" (Frank Maguire)

Zero alzò la pistola, d'istinto, non appena vide gli occhi di Yuuki mutare colore.

"Zero..." fece lei, avanzando.

Lui indietreggiò di un passo.

"No. Non ti avvicinare" sibilò, accigliato.

Lei arretrò a sua volta, turbata. Non voleva irritarlo più del dovuto.

I due continuarono a fissarsi, rosso nel rosso, per un minuto.

"Cosa sei venuta a fare, qui?"

La ragazza tirò giù il cappuccio e si scostò i capelli dalla faccia.

"Volevo parlare con te" rispose, molto schiettamente.

L'hunter non abbassò la guardia, si limitò ad alzare un sopracciglio. Stava facendo una gran fatica, a mantenere un'aria quasi credibile.

"Sarebbe...la seconda parte del delirio, questa? Prima la lettera senza senso e adesso la visita di persona?!"

"Mi dispiace, per quella lettera. Mi rendo conto, ora, di quanto fosse fuori luogo ed inappropriata...solo, non sapevo cos'altro fare"

"Non dovevi fare niente! Dovevi startene tranquilla, ecco cosa dovevi fare!" esclamò lui.

Era nel pallone...non sapeva perchè, ma riusciva a stento a ragionare. Tra la testa che girava, il cuore che palpitava, lo stomaco che reclamava, l'irritazione, la frustrazione, la rabbia, il rancore e la mano che reggeva la Bloody Rose che tremava, non avrebbe saputo dire cos'era peggio.
Senza quasi accorgersene, la sua mano sinistra stava già frugando nel cappotto, alla ricerca della scatoletta; la trovò, la sfilò dalla tasca, ma gli scivolò e cadde per terra. Le pastigliette bianche si sparsero sul pavimento.

"Dannazione!" sbraitò.

Yuuki, inaspettatamente, si mise in ginocchio, mentre gli occhi di lui seguivano, stupiti, i suoi movimenti, e prese a raccogliere le palline candide.

"Da quando...puoi prendere questa roba?" gli chiese.

Zero non rispose subito: era una bella domanda. Ovviamente, se l'era posta lui stesso, tempo addietro; non ne aveva la sicurezza assoluta, ma era quasi certo che fosse stato il sangue dei Kuran, mischiato al suo, assorbito dal suo corpo, che scorreva nella sue vene, ad avergli fatto superare il rigetto delle pasticche.

"Da un pò" rispose, poi.

A Yuuki si strinse il cuore: se lo immaginava, tutto solo, in quella stessa stanza, a riempirsi di pastiglie ematiche, per sopprimere i sintomi dell'astinenza.
Com'ebbe terminato di riempire la scatola nera, alzò lo sguardo sull'hunter, e gli domandò:

"Quindi, tu, non...non hai più bevuto il sangue di nessuno?"

Lui la fulminò.

"Ma che razza di domanda è, questa?!" sibilò.

"Cos'è che vuoi, da me?!" aggiunse.

"Sono venuta per avvertirti. Kaname mi ha detto delle cose..."

"Quello che Kuran dice, non mi riguarda" replicò il ragazzo.

"Ma io..." tentò lei, avvicinandosi nuovamente.

Zero alzò ulteriormente la pistola, puntandogliela dritta in faccia.

Yuuki allungò il braccio e gli tese la scatoletta, adagiata nella sua mano destra. Lo guardava, con una strana espressione, gli occhi ancora rossi.

"Zero...voglio solo parlarti. Ci sono cose che devi sapere...non ti toccherò, non mi avvicinerò neanche, però tu concedimi due minuti, due minuti. Poi me ne andrò, te lo giuro" ribattè Yuuki, in tono di supplica.

Zero sembrò rifletterci un attimo, poi, lentamente, abbassò la Bloody Rose; ripose l'arma nel portapistole allacciato sul suo petto e sedette sul letto.
Si sentiva pesante ed esausto, senza un reale motivo.

Yuuki approfittò del suo momentaneo rilassamento, per continuare il discorso:

"Le famiglie di purosangue sono sull'orlo di far scoppiare una guerra, tra loro, solo per ottenere gli uni i poteri degli altri; qualcuno si sta divertendo a vampirizzare più umani possibile, per cercare di creare una sorta di esercito e sconfiggere le altre famiglie, diventando sovrano dei vampiri"

"Lo so. Lo sappiamo tutti da un pezzo, noi dell'Associazione, e siamo anche quasi del tutto certi di sapere chi sia, la stiamo pediando da un pò" replicò lui.

"Quindi...sarebbe una donna?!" esclamò lei.

"Sarebbe una vampira" precisò l'hunter "Sì...la conosci pure tu, era a quella festa anche lei. La stessa che ha usato quell'hunter per uccidere il suo fidanzato"

Cosa?? Era Sara?? Sara aveva vampirizzato quell'hunter e fatto ammazzare il suo fidanzato? Kaname non gliel'aveva detto, questo...ed era sempre lei, a tramare per uccidere tutti i purosangue, vampirizzando gli umani, per diventare regina?!
Chissà se Kaname ne era al corrente? Certo...lui sapeva sempre tutto; il fatto che non lo avesse detto a lei, non era sintomo d'ingnoranza...

"Per quanto riguarda gli altri" risprese Zero "sono tutti più o meno alla stregua del ragazzino che ti ha ferita, al cimitero, e finiranno per distruggersi tra loro; è nella natura dei sangue puro...Kuran compreso, non t'illudere che lui sia il solo a non avere fini loschi o che abbia la coscienza pulita" concluse, con una punta d'acidità nella voce.

Yuuki abbassò lo sguardo: non era necessario che Zero glielo dicesse...sapeva bene di cosa era capace Kaname e quello che aveva fatto.

"Questo è quanto?" chiese lui.

La ragazza non rispose, ma azzardò due passi avanti. L'hunter non si mosse, nè reagì, per cui avanzò ulteriormente, fino a ritrovarsi di fronte a lui.
Zero alzò lo sguardo su di lei, in silenzio.

Gli porse la scatoletta, sorridendo.

"Ti trovo piuttosto bene, nonostante tutto" asserì, gentilmente.

Poteva sentire, anche in quel momento, il peso che stazionava sul cuore di Zero...tuttavia, sentiva anche che, nei suoi confronti, il suo stato d'animo si era un pò ammorbidito. Era un minuscolo cambiamento, che, però, la faceva sentire felice.

Lui prese la scatoletta dalla sua mano, sfiorandola appena, e sentì le vene del braccio pulsare dolorosamente.
La portò alla bocca e ne trangugiò qualcuna.

Diede uno sguardo a Yuuki, poi le allungò la sua "medicina".

Lei inarcò le sopracciglia, sorpresa.

"Puoi prenderla, se ne hai bisogno, tanto io ne ho un sacco" le disse.

Lei si rese conto, solo dopo aver udito quell'affermazione, di avere gli occhi rossi. Come aveva fatto a non accorgersene? Sentì le guance scaldarsi, per l'imbarazzo.

"No, io...non posso prenderle" sussurrò.

"Come, non puoi prenderle? Se le posso prendere io, certamente puoi anche tu. Sono fatte apposta" la contraddisse Zero.

"Bhè, non è che "non le possa prendere", però...Kaname mi ha chiesto di non farlo" replicò, sincera.

L'hunter non ribadì nulla, poi rimise la scatoletta nera al suo posto, nella sua giacca.

"Come non detto" concluse.

Si alzò, levandosi il cappotto. Yuuki sentì il suo odore spargersi per tutta la stanza e il cuore prese a batterle, molto forte.

"Io ho da fare, ora...devo cambiarmi e...tornare all'Associazione, quindi..." borbottò, di spalle, diretto al bagno.

Yuuki prese coraggio, respirò, poi gli disse:

"Vorrei poter fare qualcosa per te...vorrei poterti aiutare, in un qualche modo"

Zero si fermò, senza voltarsi, e ribattè:

"Mi sa che non sono io, quello che ha più bisogno d'aiuto, qui"

"Perchè dici questo?"

"Perchè? E mi chiedi anche perchè? Sei seria?...Ma la cosa non mi riguarda, come i miei "problemi" non riguardano te"

"Lo so che non ho il diritto di pensare a te, ma non posso neanche impedirmi di farlo!" esclamò lei.

"Cerca di contenerti, no?! Cosa sei, una bambina di cinque anni che non è in grado di avere un pò di auto-controllo?! Tieni a freno questo tuo fastidioso senso di protezione materna e non mi scocciare più di tanto!" ruggì l'hunter.

Yuuki sentì gli occhi bruciare...ma si sforzò di non piangere, non si sarebbe arresa. Questa volta ci avrebbe provato davvero. Gli aveva detto che non lo avrebbe fatto, che non avrebbe più pensato a lui, che non lo avrebbe più cercato, ma...c'era un legame, tra lui e lei, che, alla fine, la faceva sempre tornare da lui.

"Non sai di cosa parli, Zero"

Lui, a quel punto, si voltò:
"Non so di cosa parlo?! Sei tu, quella che non sa neanche da che parte è girata! Ma tu hai una vaga idea, di cosa io abbia passato in quest'anno?! Ce l'hai?! Perchè te ne esci, ora, dopo tutto questo tempo e vieni qui, a tormentarmi?! Perchè?!" urlò.

Stava perdendo il controllo...stava lasciando defluire, a fiume, tutto quello che aveva accumulato in quei lunghi mesi...non andava bene per niente. Ma non riusciva a riprendere padronanza di sè...l'odore di lei lo mandava in bestia, la situazione lo mandava in bestia, l'astinenza lo mandava in bestia, tutto lo mandava in bestia!

"Non sei ancora soddisfatta?! Non hai, forse, ottenuto tutto quello che volevi?! Hai aspettato che la tua vita fosse assolutamente perfetta e, ora, con la scusa di "mettermi in guardia" me la sbatti in faccia?! Sei venuta qui per questo?! Per farmi vedere la tua espressione compassionevole, mentre mi guardi come se fossi un cane bastonato?! Non la voglio la tua pietà, non me ne sono mai fatto niente, della pena di nessuno, e specialmente della tua!"

"Non sono qui perchè mi fai pena, non sono mai stata al tuo fianco per compassione, mi è sempre importato di te!" replicò Yuuki.

"Alla prima occasione hai preso e te ne sei andata, e te ne sei fregata di me, e non ti permettere di dire che non è così!"

"Tu mi hai detto di andarmene!"

"Lo so!..." esclamò Zero, esasperato. Stava dicendo un sacco d'idiozie..."Lo so...lo so!"

Non aveva senso, si stava contraddicendo.

Yuuki lo affiancò, afferrandogli un braccio.

"Mi dispiace, Zero" gli disse.

"Tu eri una vampira..." riprese lui "cosa avrei dovuto dirti? Tu sei una vampira!" esclamò, divincolandosi dalla presa di lei.

"Lo dici come se fosse colpa mia!"

"No, non ho mai pensato che fosse colpa tua. Ma, anche sapendolo, non cambia niente. Tu resterai sempre un vampiro...e io anche"

"Le cose non devono, per forza, essere così" replicò Yuuki.

"Sì, invece. Tutta la mia vita è stata la conseguenza di complotti e intrghi di voi dannati purosangue! E io sono stufo di essere utilizzato come un giocatollo, da te compresa! Non puoi fare tira e molla così, mi fai impazzire!" il tono della voce dell'hunter si era incrinato...sentiva il petto fare male.

  
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