Secrets of love
Segreto n°29
Riprendersi da un cuore infranto richiede le stesse cure di cui ha bisogno
una ferita per guarire: tempo e amore (anche se un gelato non nuoce di certo).
La guardo. E’ seduta a terra,
schiena appoggiata al lato del letto, gambe piegate e rannicchiate al petto. I capelli
le ricadono in avanti, il capo è chino su Le Fiabe di Beda il Bardo appoggiate
sulle sue ginocchia, la mano giocherella con l’angolo della pagina, gli occhi
scorrono le parole di quel libretto alla ricerca di chissà cosa.
Tre settimane, due giorni, cinque ore.
Alza lo sguardo, e nei suoi
occhi vedo la mia stessa sofferenza, il mio stesso senso di abbandono,
percepisco in quelle iridi nocciola la stessa sensazione di impotenza che non
abbandona mai neanche me. Ma moltiplicata cento, mille, diecimila volte,
all’infinito. Vorrei fare qualcosa per farla stare meglio, per strapparle un
sorriso da quelle labbra tristi.
Tre settimane, due giorni, cinque ore. Senza Ron.
Mi avvicino a lei. -Dimmi cosa
posso fare- Un sussurro sfuggito da chissà quale parte del cuore. Tenta un
sorrisino che però si trasforma in una smorfia strana, sa che ci tengo a lei.
-Niente Harry. Non puoi fare
niente- La sua voce è stanca e il tono con cui pronuncia queste parole è
rassegnato.
-Qualsiasi cosa- insisto io.
Il volto le si illumina per una frazione di secondo: -Qualsiasi cosa?-
-Qualsiasi, tu dimmela e io la
faccio- Un’espressione speranzosa illumina il mio viso.
-Un gelato- bisbiglia piano
lei. E arrossisce un po’.
-U-un gelato?- affermo io
interrogativo -con questo freddo?-
I suoi occhi si oscurano e
mentre farfuglia qualcosa di incomprensibile la interrompo: -Tra un quarto
d’ora sono di ritorno- Prendo il mantello e la bacchetta ed esco dalla tenda.
-Non c’era molta scelta- dico presentandomi
davanti a lei con una vaschetta di gelato al cioccolato nella mano destra.
Lei alza il capo e un sorriso
fa capolinea sul suo volto mentre la afferra e apre il coperchio fintanto che
un cucchiaino vola verso di lei. La guardo e sorrido anche io.
Tre settimane, due giorni, cinque ore. Senza quell’idiota di Ron.
Salve a tutti, ecco l’aggiornamento.
Il capitolo è un’ipotetica
scena durante il settimo libro, ambientata nel periodo durante il quale Ron ha
piantato in asso Harry e Hermione. Naturalmente la sofferenza di lei è
maggiore, perché lei ama Ron ed è come se l’avesse lasciata. Harry va a
prendere il gelato in un qualsiasi negozietto babbano nei dintorni.
Mi farebbe piacere sapere che
ne pensate!
Un grazie per le letture e le
recensioni dello scorso capitolo, e un grazie anche a chi ha aggiunto la
raccolta nelle seguite.
Causa esami, soprattutto
anatomia e fisiologia (mannaggia a loro!), nel mese di gennaio tenterò di
aggiornare almeno una volta alla settima, se riuscirò, comunque gli
aggiornamenti non saranno frequenti come ultimamente. Farò comunque del mio
meglio.
Approfitto della spazio per
augurarvi buone vacanze, buone feste e Buona
Vigilia e un felice Natale!
Un bacione grande,
J