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Autore: funkia    24/12/2010    19 recensioni
Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ero ancora intorpidita dal sonno

DON’T TELL DAD II

 

12. Can’t fight the moonlight

 

You can try to resist
Try to hide from my kiss
but you know, but you know
That you, can't fight the moonlight
Deep in the dark, you'll surrender your heart
But you know, but you know that you
Can't fight the moonlight..No
You can't fight it...
It's gonna get to your heart                                  (LeAnn Ryhmes)

 

 

Bussai freneticamente alla porta, imprecando sottovoce tra me e me. Quanto diavolo poteva metterci una persona normale ad aprire una porta? Bussai di nuovo, era la terza volta che bussavo. Avevo bisogno di entrare in quella dannata casa perché al momento era l’unico posto in cui avevo il coraggio di mostrare la mia faccia.

 

Quando la porta finalmente si aprì, mandai un’occhiataccia a Vanessa. “Come mai ci hai messo tanto?”

 

Vanessa mi fissò allibita, ancora spettinata ed in pigiama. Alzò un sopracciglio. “Perché stavo dormendo.” Disse ovvia. “Che diavolo ci fai qui alle sette di mattina di sabato?”

 

“Fammi entrare.” Dissi urgentemente, ero agitata più che mai. “Ti prego, , fammi entrare.”

 

Vanessa si scansò dalla porta ed io mi fiondai in casa, cominciando a fare su e giù per il salotto. Vanessa camminò lentamente, ancora molto assonnata, fino al cucinotto e sbadigliò un paio di volte mandandomi un’occhiata perplessa.

 

“Ti faccio della camomilla, Rose, ne hai decisamente bisogno.”

 

Io non mi trattenni più e scoppiai come una pentola a pressione. “Sono andata a letto con Malfoy!”

 

Vanessa mi fissò basita, improvvisamente sveglia, la pentola del the gli scivolò dalle dita. Fece due passi verso di me a bocca aperta, io chiusi gli occhi e mi maledissi mentalmente. “Sei… che cosa? Rose, che cosa?! Ma che diavolo ti è saltato nel cervello!”

 

Io cercai di respirare regolarmente, ma non capivo neanche più che cosa stessi facendo. “Mi ha baciata. Ieri, dopo l’udienza, in ascensore. Mi ha baciata ed io non ho capito più niente!”

 

“No, no, no, no.” Fece Vanessa alzando entrambe le mani. “Non ti sto seguendo… hai fatto sesso con Malfoy in ascensore?!

 

Io sospirai frustrata. “No.” Mi sedetti sul divano ma continuai a muovere una gamba nervosamente. “Lui mi ha baciata ed io sono scappata via. Poi sono venuta a trovare Al.”

 

Lei rimase a bocca aperta. “E per questo che eri così strana ieri?”

 

Io annuii distrattamente. “Poi tu mi hai detto di andare a casa. Ed io ci sono andata. Solo che non sono andata a casa mia.” Dissi mordendomi un labbro e alzando appena gli occhi su Vanessa. “, io davvero non so che diavolo mi è preso.

 

Vanessa cercò di pensare razionalmente, come faceva sempre. “Okey, perciò sei andata a casa di Malfoy e ci sei andata a letto. Disse. “E’ stato uno sbaglio, uno sbaglio che può capitare e che non ripeterai mai più ed io, tu e Malfoy faremo finta di niente.”

 

Io la guardai come se fossi in pena. Mi vergognavo quasi a dirlo ma… “Non è stato uno sbaglio.”

 

Lei si schiarì la gola. “Rose, quante volte…” Io abbassai lo sguardo e lei si arrese. “Va bene, non voglio saperlo.”

 

Mi alzai di nuovo in piedi e feci su e giù per la stanza un’altra volta. “Che diavolo devo fare? Mi sposo tra una settimana! Per la miseria, una fottuta settimana! Ed io ho la brillante idea di andare a letto con un altro! Si può sapere che diavolo c’è che non va in me? Devo avere qualcosa di sbagliato!”

 

Vanessa fece una smorfia. “Rose, non è per rigirare il dito nella piaga, ma io ti avevo detto che sarebbe finita così, con Malfoy.”

 

Io mi passai una mano sugli occhi e sospirai. “Sì, sì, tu e Lily siete dei geni, va bene!”

 

“Rose, devi calmarti adesso.” Fece Vanessa. “Tutto quello che devi fare d’ora in avanti e non pensare più a quello che è successo ieri notte, come se non fosse mai accaduto.”

 

“Vanessa,” Iniziai parlando lentamente e scandendo bene ogni parola. “Vorrei tanto, credimi, ma è stato decisamente il miglior sesso che abbia fatto in tutta la mia vita. Non penso che riuscirò a dimenticarlo tanto facilmente.

 

Vanessa si sventolò con una faccia disgustata. “Oddio, ringrazio che Al sia ancora in ospedale.”

 

Mi sedetti di nuovo sul divano scotendo la testa. “Sono davvero una stupida, ci sono cascata di nuovo.

 

Vanessa ci mise qualche secondo a registrare le mie parole. “Di nuovo?” disse guardandomi bene. “Rose, hai detto di nuovo?”

 

Io arrossii ed imprecai di nuovo mentalmente. Mi schiarii la gola, cercando di risultare casuale. “L’ho detto?”

 

Lei mi mandò un’occhiataccia. “Sì, Rose, l’hai detto.” Fece irritata. “Lo sapevo che non avresti mai dovuto iniziare a lavorare con Malfoy, è stata la tua rovina! Era tutto perfettamente a posto prima che quell’idiota si immischiasse!”

 

Io mi guardai in giro cercando di fare finta di niente. “Già…”

 

Vanessa non se la bevve. Alzò un sopracciglio ed incrociò le braccia. “Rose, che cos’è che non mi stai dicendo?”

 

“Niente.” Dissi troppo in fretta. “Anzi, mi pare di aver già detto abbastanza.

 

“Oh, senza dubbio.” Fece Vanessa guardandomi bene in faccia. “Ma qualcosa mi dice che stai omettendo una parte fondamentale della storia.”

 

Sospirai e mi morsi un labbro. Tanto valeva dirgliela tutta. “Jack non è stato il primo.”

 

Vidi della confusione sulla faccia di Vanessa ed aspettai qualche secondo, così che riuscisse a fare due più due. Sbarrò gli occhi e mi fissò allibita. “Malfoy è stato il primo? Malfoy? Ma quando diavolo è successo? E perché diavolo non mi hai mai detto niente?”

 

Continuai a mordermi il labbro voltandomi dall’altra parte. “Eravamo ancora ad Hogwarts… beh, a dire il vero era l’ultimo giorno ad Hogwarts… non l’ho mai detto a nessuno.”

 

Vanessa era sempre più shockata. “Hai fatto sesso per la prima volta con Scorpius Malfoy il giorno del diploma nel castello di Hogwarts?” Si lasciò andare sul divano. “Ho bisogno di sedermi.”

 

“Non lo dirai ad Albus, non è vero?” Chiesi io preoccupata.

 

“Ma certo che non lo dirò ad Al, non voglio che rischi di nuovo la vita!” Fece Vanessa. “Rose ma perché non mi hai mai detto niente?”

 

Aveva un’espressione delusa. Io ripensai a quella volta di tanti anni prima e scrollai le spalle. “Non è che non volessi dirtelo, . Anzi, avevo pensato che avrei preso il treno ed una volta a casa, quando saresti venuta alla Tana, ti avrei confidato tutto. Sospirai pesantemente. “Ma poi sai com’è andata, lui sparì ed io mi vergognavo da morire.

 

Il viso di Vanessa si addolcì. Mi posò gentilmente una mano sul ginocchio. “Rose, perché mai avresti dovuto vergognarti?”

 

Perché ero stata un’idiota.” Dissi io, sentendomi tutt’ora una vera idiota. “Si era preso quello che più gli interessava e poi se n’era andato, mentre io mi ero fatta mille illusioni. Mi sentivo stupida e mi vergognavo.”

 

“Lo sai che non ti avrei mai giudicato.” Disse lei gentilmente. “Forse Al sì, ma io no.”

 

“Al mi avrebbe uccisa.” Feci io sbuffando.

 

“No, Al avrebbe ucciso Malfoy ed io probabilmente l’avrei lasciato fare.” Disse Vanessa. “Si preoccupa solo per te.”

 

“Cercando di mandare a monte il mio matrimonio?” Feci io sarcastica.

 

Vanessa scrollò le spalle. “Beh, a quanto pare ci stai riuscendo da sola.” Bussarono alla porta d’ingresso. “Aspettami qui, vado ad aprire.”

 

Io annuii e la seguii con lo sguardo mentre andava ad aprire la porta. Mi guardai un po’ attorno, cercando di ammazzare il tempo.

 

“Sorpresa!” Sentii la voce di Al, urlare.

 

Mi voltai di scatto, Al era tornato più in forma che mai dato che non aveva dato a Vanessa neanche la possibilità di dire niente, l’aveva alzata di peso e l’aveva baciata come se fossero stati separati per anni. Io mi schiarii la gola cercando di rendere nota la mia presenza prima che la cosa degenerasse.

 

“Oh!” Fece Al staccandosi improvvisamente da Vanessa. “Rose! Non sapevo che fossi qui!”

 

“Sono sempre qui quando posso dar fastidio.” Mi alzai dal divano infilando le mani in tasca. “Vedo che ti sei rimesso bene.” Ridacchiai.

 

Al arrossì e Vanessa rise scotendo la testa. “Perché non hai usato la Metropolvere? E non sapevo che ti avrebbero mandato a casa così presto!”

 

Lui scrollò le spalle. “Volevo fare una sorpresa.” Disse eccitato. “Beh, che mi sono perso?”

 

Io e Vanessa ci scambiammo uno sguardo veloce. “Niente.” Urlammo.

 

Al alzò un sopracciglio e scoppiò a ridere. “Va bene, sono cose da donne. Non voglio saperlo. Ehi, Rose, come ti senti oggi? Ieri eri così strana, non sembravi neanche tu.

 

“Già, probabilmente ero sotto Imperius.” Dissi. “Sarebbe l’unica spiegazione razionale.”

 

“Sarebbe la soluzione ai tuoi problemi.” Fece Vanessa sottovoce.

 

 

**

 

 

“Rose, tutto ok?”

 

Rigirai la forchetta nel piatto un paio di volte e feci una smorfia. Mia madre mi guardò preoccupata, era sempre preoccupata quando non mi ingozzavo come Hugo e papà. Scrollai le spalle.

 

“Non ho molta fame.” Dissi.

 

Mamma corrucciò la fronte. “Non hai fame?” Chiese. “Rose, capisco che tu sia nervosa per via del matrimonio, ma dovrai pur mangiare qualcosa.

 

Papà alzò la testa dal suo piatto e mi mandò un’occhiata veloce. “Oh andiamo Hermione, lasciala in pace. Non sembra per niente deperita, se proprio lo vuoi sapere.

 

Infatti sto benissimo.” Dissi io sbuffando. “E non sono nervosa per via del matrimonio.

 

Hugo rise. “Ormai questa storia del matrimonio sta diventando una noia mortale.

 

Hugo!” Lo riprese mia madre. “Voglio proprio vedere come la prenderai tu quando sarà il tuo matrimonio e…”

 

“Io non mi sposerò mai.” La interruppe Hugo riprendendo a mangiare. Io cercai di nascondere un sorriso mangiucchiando appena dal mio piatto. Mia madre sembrò scandalizzata ma papà non si scompose e continuò a mangiare.

 

“Non pensare che ti manterrò a vita.” Disse papà calmissimo. “Piuttosto ti compro una casa, ma prima o poi ti voglio fuori dai piedi.”

 

Ron!” Fece mamma sempre più scandalizzata. “Ma insomma, ti sembrano discorsi da fare!”

 

Io e Hugo ci scambiammo uno sguardo cercando di non scoppiare a ridere. Papà scrollò le spalle. “Se vuoi mantenere tuo figlio fino a quando non saremo sotto sei spanne di terra, accomodati.”

 

Mamma scosse la testa e si voltò verso Hugo. “Tesoro, sicuramente parli ancora così perché non hai incontrato la ragazza giusta, ma vedrai che arriverà anche il tuo momento. Non demoralizzarti così, c’è ancora tempo.

 

Hugo scosse la testa completamente rilassato. “Oh ma io non sono demoralizzato, anzi. Voglio seguire il mito di zio Charlie. Dannazione, ma l’avete visto quanto è felice e rilassato? Scommetto che si sco…”

 

Hugo!” Urlò mia madre, io e papà scoppiammo a ridere.

 

“…che esce con una ragazza diversa alla settimana.” Si riprese Hugo. Poi fece il suo solito irresistibile sorriso. “Che c’è di male?”

 

“Niente.” Fece papà. “A patto che ti paghi le tue donne con i tuoi soldi.

 

Mia madre lasciò perdere la cena e prese due piatti alzandosi in piedi. “Io… comincio a rigovernare, è meglio!”

 

Papà, Hugo ed io ridacchiammo sommessamente per non farci sentire dalla mamma. Non appena la mamma svoltò l’angolo, papà si voltò verso di me ancora mezzo ridente. Hugo era ancora praticamente sdraiato sul tavolo.

 

“Va tutto bene, non è vero, Rose?” Fece papà. “Non voglio fare il genitore apprensivo, voglio solo sapere se stai bene, se hai bisogno di qualcosa.

 

Io scrollai le spalle con un sorriso. “Mi sento solo in una terribile confusione. Ma sto bene.”

 

“Sposarsi è un po’ stressante.” Fece papà con una smorfia. “Ma manca poco, questa settimana volerà e prima che tu te ne accorga sarà tutto finito.”

 

Io sorrisi e annuii. “Sai, è solo l’idea di aver dimenticato qualcosa. Con tutte le stupide tradizioni che ci sono. Solo ieri Lily se n’è venuta fuori che per sposarmi mi manca qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato e qualcosa di blu. Tu sapevi che ci fosse una tradizione del genere?”

 

Papà scosse la testa mangiando. “Io mi sono solo presentato all’altare, al resto ha pensato tua madre.

 

“Beh, potrei prestarti un po’ di buonsenso e magari cambieresti idea sul matrimonio. Fece Hugo ridacchiando.

 

Io lo guardai male. “Ah-ah, divertente.”

 

Mamma rientrò nella stanza. “Perché mai Rose dovrebbe cambiare idea sul matrimonio?”

 

Io sospirai sconfitta. “Lascia perdere mamma, è una cosa a cui ormai combatto da mesi.” E che stavo rovinando espressamente con le mie mani. “Ehi, non c’è una fetta di torta?”

 

“La torta!” Saltò su mia madre lasciando andare un piatto che si frantumò in mille pezzi. “Oddio Ron! Ho dimenticato di fissare la torta per il matrimonio!”

 

Papà rimise insieme il piatto con un semplice ‘Reparo’ e scrollò le spalle. “Okey, domani andremo a commissionarla.” Fece calmo. “E’ una torta, quanto credi che ci vorrà per realizzarla?”

 

Mamma mi fissò agitata. “Non abbiamo neanche deciso come la vogliamo… ci vuoi scritto qualcosa sopra, Rose?”

 

‘Scusa Jack, sono una traditrice’. “No.” Dissi scrollando le spalle. “No, è meglio di no.”

 

Hugo mi fissò alzando un sopracciglio. “Sei sicura di stare bene, Rose, e di non aver preso la sindrome di Lily? Sembri più matta del solito.”

 

“Penso che andrò a dormire.” Dissi io sbadigliando. “Sono solo stanca.”

 

Mia madre annuì. “Oh sì, devi riposare Rose. Va’ avanti, vengo a sistemarti le coperte.

 

“Mamma, non ho cinque anni.” Dissi.

 

Hugo si voltò verso papà. “E’ sempre stata così dannatamente maniacale?”

 

Papà sospirò pesantemente. “No.” Disse. “Adesso è molto migliorata.”

 

 

**

 

 

Il fine settimana passò in fretta, decisamente troppo in fretta per me. Il solo pensiero di dover mettere piede in ufficio, e quindi confrontarmi con Malfoy, mi faceva rabbrividire. Non avevo ancora seriamente ripensato a quello che era successo, era come se la mia mente facesse di tutto per cancellare quel ricordo e mi costringessi a pensare solo al matrimonio e alla mia felicità con Jack.

 

Feci un respiro profondo ed entrai in ufficio, Irene mi salutò cordialmente mentre posavo le mie cose sulla scrivania.

 

“Rose, so che sei appena arrivata, ma il capo vuole vederti.

 

Io annuii mandando un’occhiata alla porta di Scorpius. Di Malfoy. Di Scorpius Malfoy. Mi feci coraggio, cercando la poca dignità che mi rimaneva, ed entrai nell’ufficio. Malfoy era in piedi accanto alla scrivania, rileggendo alcune carte tra migliaia di fogli che occupavano il tavolo. Mi schiarii la gola annunciando la mia presenza.

 

“Oh.” Fece Malfoy voltandosi sorpreso. “Ho alcuni fascicoli per te.”

 

Deglutii e andai verso di lui, che mi porgeva i fascicoli. Li presi e feci finta di leggere, pur di non guardarlo in faccia. “Niente di importante come un omicidio, spero.”

 

Malfoy scosse la testa, fissando altri fogli. “No, sono solo robette. Spero che tu riesca a finirli entro la settimana.

 

Io alzai improvvisamente gli occhi su di lui. “Perché entro la settimana?”

 

Malfoy corrucciò la fronte e si schiarì la gola chiaramente a disagio. “Beh, ti sposi sabato.” Disse quasi sottovoce. “E poi Jordan mi ha detto che hai preso un mese per la luna di miele e tutto il resto…”

 

“Oh!” Feci come se mi fossi ricordata solo allora che avevo organizzato una luna di miele. “Oh! Sì, io mi sposo.” Dissi stupidamente.

 

“Già…” Fece Malfoy schiarendosi di nuovo la gola. “Senti, se vuoi un fascicolo solo…”

 

Fece per prendere uno dei miei fascicoli dalle mie mani, ma quando le nostre mani si sfiorarono entrambi sobbalzammo ed alzammo la testa di scatto, guardandoci negli occhi. Io arrossii e distolsi lo sguardo.

 

“Avresti anche potuto aspettare che mi svegliassi. Disse dopo un momento di silenzio.

 

Io mi morsi un labbro e sfogliai di nuovo il fascicolo. “Ero di fretta, avevo un appuntamento.”

 

“Con Jack?”

 

Trovai il coraggio di alzare finalmente gli occhi su di lui, il grigio delle sue iridi era talmente profondo che mi parve di guardare dentro ad un pozzo senza fondo. Spostai il peso sull’altra gamba, un po’ a disagio e abbassai di nuovo la testa.

 

“No.”

 

Lo sentii sospirare e si appoggiò alla scrivania. “Perché sei venuta a cercarmi?”

 

Scrollai le spalle rialzando la testa. “Io non lo so.”

 

“Io penso di sì.” Disse lui serio sorprendendomi. “Penso che tu sappia esattamente perché e se tu avessi un minimo di decenza nei tuoi confronti, annulleresti il tuo fasullo matrimonio.

 

Io lo fissai shockata, ebbi bisogno di qualche secondo di più per riscuotermi e ribattere. “Il mio matrimonio non è fasullo!” Cominciai ad alzare la voce. “Ed è tutta colpa tua, sei stato tu a baciarmi in ascensore! Cosa diavolo ti è saltato in mente? Finalmente quando qualcosa va bene nella mia vita, arrivi tu a distruggere tutto!”

 

Malfoy scosse la testa e sbuffò una risata. “Eccola lì, la vecchia Rose Weasley.”

 

Corrucciai la fronte. “Come?”

 

“Sai benissimo di avere torto eppure continui a litigare cercando di far ricadere la colpa su di me. disse in una smorfia. “Tipico.”

 

Io battei un piede a terra. “Questo non è… tipico… è una cosa razionale! Fino a che non sei piombato di nuovo nella mia vita andava tutto a meraviglia.

 

Lui allargò le braccia allucinato. “Perché, io non potrei dire lo stesso della mia?” Scosse la testa. “E prova a chiederti come mai stai per sposare Jack Russell e vieni a letto con me.

 

Sentivo la rabbia pulsarmi nelle vene. “E’ stato un incidente.” Dissi a denti stretti.

 

“Per tre volte?” Chiese lui incredulo. “Mi pare un po’ strano che gli incidenti si ripetano a distanza di qualche ora, non trovi?”

 

“Io sposerò Jack sabato mattina.” Dissi ferma. “Prova a fartene una ragione.”

 

Malfoy mi guardò per qualche secondo, poi sospirò e tornò a sedersi dietro la scrivania. “Fai come ti pare, Weasley.”

 

Alzai un sopracciglio. “Posso andare?”

 

“Accomodati pure.” Disse sarcastico.

 

Esitai un attimo, un solo attimo, prima di dargli le spalle e camminare a gran passo per uscire dal suo ufficio. Chiusi la porta con forza alle mie spalle. Irene alzò un sopracciglio fissandomi perplessa, io la guardai con sufficienza cercando di trattenere la mia rabbia.

 

“Io mi sposo sabato!” Dissi con forza.

 

Lei mi guardò un po’ spaesata. “Sì... lo so.”

 

“Bene!”

 

 

 

**

 

 

Vi lascio brevemente con questo capitolo augurandovi un Buon Natale e Felice anno nuovo (sperando che sia veramente felice) con la speranza come sempre che questo capitolo sia di vostro gradimento!

 

Al prossimo capitolo con “Dilemma”

 

Ancora buone feste e tanti baci da Zia funkia!

 

   
 
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