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Autore: Alchimista    25/12/2010    5 recensioni
Otto flash-fic che tentano di descrivere gli anni di Sirius Black ad Azkaban, tra sofferenze, incubi, dolore, rabbia ed una silenziosa speranza.
E in fondo, era per questo che non aveva parlato, era per questo che, alla fine, non aveva detto la verità. Perché era colpevole. Per tutti, anche per chi lo conosceva bene. Lui era colpevole agli occhi del mondo e nessuna parola avrebbe fatto cambiare questo giudizio. Remus non si era fatto vedere al processo: anche lui lo riteneva colpevole, come il resto del mondo.
Terza classificata al "Classici Disney contest" indetto da LyraPotter e vincitrice del premio Miglior Raccolta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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#008 ~ Che sapore ha la libertà?

 

Era stato come acquisire in una sola volta consapevolezza di tutto ciò che un uomo potesse provare: ogni sensazione, ogni emozione si riversò nel petto di Sirius come un secchio di acqua gelida e il carcerato dovette sedersi perché la testa aveva cominciato a girare.

Peter era vivo. Peter aveva continuato a vivere. L’assassino di James e Lily era ancora in circolo e sembrava stare bene, mentre lui era marcito per dodici anni – almeno secondo quel giornale – in quella maledetta prigione.

La rabbia – cieca e folle – fu così forte da non permettergli di respirare e il senso di disperazione e ingiustizia lo avvolse, stordendolo, facendogli perdere la cognizione di tutto ciò che lo circondava.

Allora capì cosa aveva fatto sì che non impazzisse in tutto quel tempo: non aveva avuto alcuna grazia o clemenza, nessun risparmio. Semplicemente la rabbia non se n’era mai andata davvero e il grido della coscienza che denunciava quell’ingiustizia non si era mai spento. L’avevano sostenuto, fino alla fine.

Sarebbe evaso. Lo avrebbe trovato. Lo avrebbe ucciso. Sapeva cosa fare e non importava quanto tempo avrebbe impiegato per farlo: avrebbe avuto la sua vendetta.

 

Sirius si era reso conto che ogni cosa – bello a brutta che fosse – valeva molto più dell’apatia in cui era scivolato in quegli anni; anche gli incubi che continuavano a tormentarlo – incubi in cui Minus era irraggiungibile e lui marciva in quella cella – valevano la pena di essere vissuti, fosse solo perché gli dimostravano che era vivo.

Era notte fonda. Lo sapeva, anche senza vedere il cielo.

Ma era diversa: qualcosa in più la animava, come una leggera tensione elettrica che attraversava l’aria.

Ci ripensò. Quante volte aveva pensato a come evadere? Era stato il suo unico pensiero per così tanti giorni che ne aveva di nuovo perso il conto, ma non si era ancora stancato di tentare.

Peter era fuori, impunito e tanto bastava a sostenerlo.

Fu un flash. Non sapeva come gli fosse venuto in mente, ma quell’idea ora aleggiava semplice e risolutiva. Anche lui era un Animagus. Poteva trasformarsi in un cane. E i Dissennatori non avevano la vista, non se ne sarebbero accorti.

Bastò solo pensarci perché il suo corpo divenne quello di un magrissimo cane nero, tanto magro… da passare attraverso le sbarre.

E poi corse, semplicemente corse, senza pensare a nulla, solo con la voglia di correre, senza neanche sapere da dove venisse quella forza. E fu fuori dalla prigione che si stagliava buia nel cielo, mentre il mare calmo avvolgeva l’orizzonte. E allora nuotò, con forza, con disperazione, con liberazione. Sapeva solo che era libero e tanto sarebbe bastato a consentirgli di fare qualsiasi cosa.

Solo quando, bagnato e sfinito, raggiunse la terra ferma, si concesse un attimo di respiro e riposo, accasciandosi a terra e chiudendo gli occhi.

Che sapore ha la libertà? In quel momento? La libertà era ogni cosa che lo circondava, ogni oggetto, ogni suono, ogni odore, tutto.

Era libero e – Dio –  non si era mai sentito più felice di così.

 

 

 

 

 

 

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Fine, direi. Non so voi, ma ogni volta che metto “completa” ad una mia long, mi viene un po’ di tristezza. Assurdo, eh? E ancor più se pensate che considero orrori tutto ciò che pubblico…

Ehm… quest’ultima flash non mi convince molto… mi sembra troppo affrettata, come se mancasse qualcosa… no? Ma beh, c’è da dire che finalmente Sirius è libero e pronto ad agire!

 

Miss Adler  ^///////^ Il paragone tra “Vita” e “Morte” è stata un’improvvisata lampo, non prevista e a quanto pare molto gradita. Mille grazie per i tuoi complimenti, mi fai sempre arrossire! Eh, sì… Sirius doveva rialzarsi prima o poi.. e a quanto pare è bastato un minuscolo ricordo del passato per farlo tornare quello di sempre, come se 12 anni non fossero mai trascorsi! Ti ringrazio per aver seguito questa raccolta ed aver espresso il tuo parere! A presto, un bacio ♥

AnneEvans  ^_____^ grazie dei tuoi complimenti! Eh sì… Sir ora è pronto a far giustizia per sé e per i suoi compagni! Grazie per aver seguito questa raccolta ed aver detto la tua. A presto! ♥

Lyrapotter  *-* E così (ri)finisce questa raccolta. Non ti ringrazierò mai abbastanza per le tue parole… sono stata felicissima di aver partecipato a questo contest! Beh, ora sì che si respira davvero un po’ d’aria pura! Perdona la claustrofobia che ho fatto nascere: ho solo cercato di descrivere il tutto in modo realistico. ^/////^ mille grazie per i complimenti. Sono davvero felice che il paragone “Vita-Morte” sia stato tanto apprezzato! Alla prossima, un bacio ♥

Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi, chi ha preferito, seguito o ricordato.

 

Giunti a questo punto (stavo quasi per dimenticarmene) posto il giudizio ^_______^

 

3° Classificata – Vincitrice del premio Raccolta
_Alchimista_@-De profundis
 

Grammatica e sintassi: 8.8/10 punti 
Stile: 10/10 punti 
Originalità: 9/10 punti 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 punti 
Attinenza alla traccia: 10/10 punti 
Gradimento personale: 10/10 punti 
Totale: 57.8/60 punti 

Mamma mia, che raccolta! Così a caldo, è davvero l’unica cosa che mi è venuta in mente di dire, davvero! Mi aspettavo grandi cose da te, ma, cavoli, hai superato le mie più rosee aspettative. 
Considerata anche la lunghezza della fiction, non ci sono molti errori e sono pressoché tutto di distrazione/battitura: lo stesso eco, eco è femminile, non maschile; Patronus/Patroni vuole la maiuscola;slanciò di umanità che doveva essere slancio; sarò nostra premura, sarà nostra premura; un’aurea fredda, penso tu volessi dire aura fredda; passò altre, passo oltre; bello a brutta, bella o brutta. Inoltre, hai sbagliato un paio di tempi verbali (sbarrata bagna il mondo, doveva essere bagnava; perché il suo corpo divenne quello di, la subordinata vuole il congiuntivo) e in questa frase [era sempre, troppo triste] la virgola è scorretta. 
Per il resto, mi hai regalato un bel testo pulito, corposo (non lo nego) e di lettura gradevolissima, considerato anche l’argomento trattato. Devo dirtelo, la tua fanfiction mi è piaciuta da matti, ma in certi punto mi ha messo addosso un tale senso di angoscia e claustrofobia che avevo l’impressione di essere pure io ad Azkaban insieme a Sirius: in particolare Variabili e Atarassia sono state una cosa mostruosa, te lo giuro, mi hanno fatto salire i brividi su per tutta la schiena. È una sensazione che metti addosso anche lavorando per immagini (ora come ora mi viene in mente la metafora del silenzio e il tic tac delle gocce d’acqua): hai uno stile così vivido che come puoi vedere mi ha fatto immergere pure troppo nel racconto. Per non parlare poi di certe frasi che meriterebbero di entrare negli annali, davvero troppe per potertele elencare tutte, ma già solo il raffronto tra Sirius e Caramell, Morte e Vita, ti fa guadagnare una metaforica Palma D’oro. 
Per contro, le ultime due shot (per non dire direttamente gli ultimi due capoversi) sono più liberatori di una boccata d’aria fresca. 
Mi ha offerto un ritratto di Sirius stupendo, davvero: c’è tutto, il senso di colpa, la rassegnazione, la disillusione, l’odio, la rabbia, tutte le emozioni che hanno scavato nel suo animo nel corso dei lunghi anni di prigionia e di fatto tutto ciò che l’ha fatto tirare avanti. Ovviamente, lui la fa da padrone, essendo il protagonista assoluto della storia; ciò nonostante, sei riuscita a tratteggiare bene anche i personaggi secondari, dai Malandrini ad Andromeda, sia pure con poche incisive frasi e questo è un grande pregio! 
Magari sarà puro istinto masochista, ma ho amato questa storia proprio per tutto quel connubio di emozioni (sì, claustrofobia compresa) che mi ha trasmesso: da una storia ambientata ad Azkaban non potevo aspettarmi nulla di meno che questo. 

 

Con ciò credo sia proprio tutti, quindi vi saluto e data l’occasione, auguro a tutti un buon Natale ed un felice anno nuovo.

Alla prossima

 

Alchimista ~ ♥

 

   
 
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