Capitolo 2
La riccia sospirò e le si sedette
accanto, osservandola con fare apprensivo.
“ Dimmi, ti ascolto..”
Ginny iniziò a
giocherellare nervosamente con una ciocca ramata, evitando di guardare l’amica
in volto.
Dopo qualche momento di silenzio la rossa si decise a parlare “Vedi Herm, si
tratta di me ed Harry... ”
“Non dirmi che vi siete lasciati!” esclamò Hermione scandalizzata.
“ No
affatto! Anzi
il nostro rapporto non potrebbe funzionare meglio di così… ed è proprio qui che
sta il problema” rispose la giovane, continuando a tenere gli occhi bassi.
La riccia la fissava
corrucciata cercando di capire che cosa avesse in mente.
“Avanti Ginny, parla.” La
esortò con voce ansiosa, prendendole entrambe le mani affinché la smettesse di
tormentarsi i capelli.
“Ecco, lui mi avrebbe
invitata a passare una settimana a Grimmauld Place, solo che... beh, diciamo
che io non avrei il permesso di allontanarmi dalla Tana per così tanto tempo,
figuriamoci poi se in compagnia di un ragazzo... quindi mi domandavo se tu
potessi sostituirmi… ”
Hermione la fulminò con lo
sguardo e la interruppe con voce irata.
“Ginevra Molly Weasley, so
che cosa hai in mente, e ti preannuncio che non riuscirai a tirarmi in mezzo a
questa follia!”
“ Dai ti scongiuro sarà
solo per pochi giorni, tornerò per la vigilia te lo prometto!” la implorò Ginny
con fare supplichevole.
“Mi renderesti la persona
più felice di questa terra, insomma non so se mi sono
spiegata ma Harry Potter, il ragazzo di cui sono perdutamente innamorata dal
primo istante in cui l’ho visto, mi ha chiesto di passare con lui sette giorni
e sette notti!” continuò evidenziando con fin troppa enfasi
l’ultima parola.
Hermione
non riuscì a trattenere un piccolo sorriso, sapeva quanto la ragazza ci tenesse
a quell’invito, e in un certo senso poteva capirla. Se Ron le avesse proposto
una cosa simile avrebbe fatto di tutto pur di andare con lui.
“
Premettendo che non sono affatto d’accordo sul fatto che tu agisca di nascosto
dai tuoi genitori, quale sarebbe il tuo piano?”
La
piccola Weasley sorrise astutamente mostrandole un bracciale d’argento
finemente decorato.
Nella
parte interna del gioiello vi era un’incisione che recitava un’antica formula
in latino.
“ Questo – disse con fare cospiratore- è un potente
amuleto magico, se si pronuncia correttamente l’incantesimo ci si può
trasformare in qualunque persona si desideri, e rimanere con le sue sembianze
fino a quando si continua ad indossarlo.
Se
lo si toglie difatti l’effetto del sortilegio svanisce, ma basta rimetterlo e
ripetere la formula per mutare nuovamente il proprio aspetto..
non pensi che sia geniale? ” chiese entusiasta all’amica.
Hermione
osservò affascinata l’oggetto in questione, prendendolo in mano ed esaminando attentamente ogni
decorazione.
“
Se ho ben capito, ha lo stesso effetto della Pozione Polisucco?” chiese poi,
pur senza staccare gli occhi dal braccialetto.
Ginny
annuì “ Esatto, ma dura di più ed è sicuramente meno doloroso!”.
Dopo
qualche attimo di silenzio la ragazza si rivolse nuovamente all’amica.
“
Senti, lo so che è chiederti molto... ma non so davvero a chi altro rivolgermi,
e poi tu mi conosci meglio di chiunque altro: sai le mie abitudini e come mi
comporto di solito, quindi ti scongiuro… dammi una mano!”
Hermione rifletté un
momento prima di rispondere.
Quello che le chiedeva
Ginny era di fingersi lei per una settimana e convivere normalmente con il
resto degli abitanti della Tana. Dopotutto come prospettiva non era così
catastrofica, anzi, prospettava persino dei lati positivi, come per esempio, lo
stare a stretto contatto con Ron.
Quando formulò quel
pensiero la ragazza arrossì violentemente e la rossa parve notarlo.
Tanto che, una volta
compreso il motivo di tale imbarazzo, con fare innocente avvicinò la testa alla
sua spalla e le sussurrò all’orecchio “ Lo prendo come un sì?”
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“Allora sei sicura? Guarda
che fai ancora in tempo a cambiare idea, non sei mica
obbligata a..”
“ Oh
avanti Gin finiscila, se ti ho detto di sì è perché sono convinta.
Una
settimana passerà in fretta e poi mi sono sempre chiesta come riuscissi a
sopravvivere con quegli scapestrati dei tuoi fratelli, e adesso finalmente la
mia domanda troverà una risposta!” disse Hermione ridendo mentre aiutava
l’amica a chiudere la valigia.
“ Herm sei insostituibile! Non
saprei davvero come fare senza di te!” disse Ginny, che diventava sempre più
esaltata ogni minuto che passava.
“ Smettila di parlare e
dimmi come praticare questo incantesimo piuttosto! Non vorrei che, per una
stupida distrazione, mi ritrovassi con l’aspetto della Parkinson o della Bulstrode!”.
La rossa ridacchiò e si
avvicinò all’amica “ Basta semplicemente che indossi il bracciale e che, mentre
pronunci la formula, immagini intensamente il mio volto.”
Hermione chiuse gli occhi
e si concentrò sul viso della ragazza che le stava di fronte, cercando di
visualizzare ogni minimo particolare.
Quando si sentì abbastanza
pronta eseguì l’incanto.
Avvertì immediatamente un
lieve pizzicorio che dalla nuca si propagò per tutto
il corpo.
Percepì il suo fisico
mutare e i suoi capelli diventare più lunghi e folti.
Quando si decise a spalancare le palpebre la prima cosa che vide fu il sorriso
a trentadue denti di Ginny che subito le venne incontro porgendole uno
specchio.
Appena scorse il suo
riflesso la ragazza rimase stupefatta “ Non ci posso credere..
siamo identiche!” esclamò.
“Ed abbiamo anche la
stessa voce per fortuna, così nessuno noterà la differenza!” ribadì Ginny
soddisfatta, per poi avviarsi verso il letto per prendere il suo bagaglio.
“ Beh, allora credo
proprio che sia giunto il momento di separarci..
ricordati però che se hai un qualsiasi problema o se rischi di essere scoperta,
non esitare a mandarmi un gufo va bene?” disse poi mentre estraeva la bacchetta
dalla tasca posteriore dei jeans.
“ Sta’ tranquilla, andrà tutto alla perfezione, non preoccuparti. Ora però muoviti, Harry ti sta aspettando.”
Mormorò Hermione mentre
l’abbracciava.
“Allora..
vado!” Ginny si staccò dall’amica e dopo
averle lanciato un ultimo sguardo emozionato sparì con un piccolo ‘’pop’’ ,
lasciandola finalmente sola.
La giovane fece un lungo sospiro
cercando di calmarsi.
Anche se non lo aveva dato
a vedere, era praticamente terrorizzata da quel cambiamento e non aveva idea di
come gestire la situazione.
Mentre si stava
crogiolando nei suoi dubbi un urlo proveniente dal piano inferiore la fece sobbalzare.
La signora Weasley l’aveva
chiamata per pranzo.
“ Che Merlino mi aiuti!” si disse la ragazza mentre apriva la porta e si
apprestava a scendere.
Ta dàn! Secondo
capitolo pubblicato!
L’ho scritto di getto quindi è probabile che ci sia qualche errore e qualche
ripetizione.
Vi chiedo di essere clementi! ^^’
Devo ammettere che nemmeno questo è di una
lunghezza sconvolgente, però mi auguro che vi piaccia comunque. ^^
A voi lettori l’ultima parola!
Un ringraziamento speciale a
tutti coloro che hanno recensito lo scorso chappy e
messo la storia tra le preferite e le seguite!
^^ Vi adoro
ragazzi! Ah dimenticavo! BUON NATALE! .. anche se un filo in ritardo ;D
Un bacio da Bonnie _85!