CHRISTMAS CAROLS
Il fantasma del
Natale Futuro
James Potter/Lily Potter
Il
piccolo Harry gironzolava allegramente tra le pareti di casa Potter, stretto
nelle calde e dolci braccia di sua madre. Suo papà, d’altro canto, era tutto
impegnato a cercare di infilare sotto l’albero, in segreto, il regalo per sua
moglie.
Lily, ovviamente, aveva capito sin da subito cosa James volesse fare, e
per questo e altre motivazioni riguardanti tutti l’amore, la fiducia e,
soprattutto, il quieto vivere, aveva preso il piccolo Harry in braccio per farlo
addormentare in un’altra stanza, e fornire abbastanza tempo al
marito.
E
proprio quell’uomo con gli occhiali tondi, e i capelli sempre in disordine, ora
stava sullo stipite della porta, e la guardava con aria
circospetta.
“
Siamo pessimi”, aveva esordito. “ Non abbiamo fatto un regalo a nostro
figlio.”
Lei
aveva riso, e l’aveva osservato corrodersi per il terrore di essere un pessimo
genitore. “ James, Harry non ha nemmeno un anno. Non capisce cosa sono i
regali.”
“
Beh, ma noi avremmo dovuto preoccuparcene lo stesso”.
Si
era intestardito, e adesso nessuno lo avrebbe fatto desistere. Lily sospirò
sconsolata, mentre passava il pupo tra le braccia del
padre.
“
Hai qualche idea?”
Gli
occhi di James Potter scintillarono, proprio come quando si era presentato a
casa con un set di peluche a forma di palle da Quidditch.
“
La mini Scopalinda”, aveva esclamato con un’aria così solenne, che Lily si era
dovuta trattenere dallo scoppiare a ridergli in
faccia.
“
Non credi sia troppo piccolo?”, aveva domandato poi dubbiosa, sapendo comunque
di aver formulato la più retorica delle domande, perché come l’amore, anche il
Quidditch non aveva età. Almeno secondo le teorie di
James.
“
Sciocchezze. Io ho avuto la mia prima scopa giocattolo a tre mesi.”
Appunto.
“
James”, si era azzardata a chiedere, “ Non credi che Harry dovrebbe scegliere da
solo se farsi piacere di più i libri o il
Quidditch?”
E
contrariamente alle sue aspettative, James Potter aveva annuito. “ Certo. Ma
nulla mi impedisce di corromperlo”
“
Corromperlo?”
“
Già”, aveva celiato allegramente. “ Quest’anno la scopa, per il compleanno una
divisa della nazionale, al prossimo Natale un
boccino....”
Ma
Lily non lo ascoltava più.
James riusciva a parlare di tempi futuri, nonostante fuori imperversasse
una guerra di cui loro – due ragazzi di vent’anni, due genitori, un marito e una
moglie – erano partecipanti attivamente convinti. Avevano una profezia, secondo
la sua opinione una spada di Damocle, che pendeva sulle loro teste, e James
riusciva a pensare ai futuri regali da fare a Harry.
A
lei i Natali futuri sembravano fantasmi, evanescenti come Patroni usciti
male.
“
Lily”
Lei
aveva di nuovo riportato la sua attenzione sul marito, che la guardava
preoccupato. Sicuramente aveva capito dove i suoi pensieri erano andati a
vagare.
“
Saremo qui. Non moriremo”, le aveva detto dolcemente dopo aver posato Harry
nella sua culletta, mentre la catturava in un abbraccio colmo di amore, e un po’
di disperazione anche. “ E se mai non dovessimo farcela, Harry sarà
qui.”
Lily Evans aveva annuito convinta.
Quella era una certezza inopinabile. Se anche lei e James non fossero
sopravvissuti a quella carneficina tra maghi, Harry sì.
Sarebbe sopravvissuto, e avrebbe fatto onore ai suoi
genitori.
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