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Autore: Alexis Potter    10/12/2005    1 recensioni
Nella mia mente, insieme ai malandrini, c'è sempre stata anche un altro personaggio, frutto della mia immaginazione! Quindi, scusetemi se non vi sembra appropriato...ma è sempre stato nella mia testa!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mezzanotte, la luce della luna filtrava dalla finestra aperta e la ragazza si rigirava nel letto, inquieta. Improvvisamente qualcosa la destò, un rombo proveniente dall’esterno. Scattò in piedi, bacchetta alla mano. Si portò vicino alla finestra per poter vedere meglio l’intruso senza farsi scorgere. Si maledisse mentalmente per non essere voluta andare allo spettacolo di apertura della pista da corsa. Sarebbe durato fino all’una a causa della fiaccolata e dei vari spettacoli pirotecnici. Quando fossero tornati i genitori e suo fratello sarebbe stato troppo tardi. Se quello all’esterno era un mangiamorte poteva dire addio alla speranza di salvarsi. Non poteva smaterializzarsi e sua madre bloccava il camino con un incantesimo di livello avanzato per evitare intrusi notturni. Lo stesso era toccato a tutte le porte tranne quella principale. La sua unica via d’uscita sarebbe stata prendere una scopa e volare attraverso la finestra, ma come fare senza essere vista? Sicuramente il mantello di James le avrebbe dato una mano, ma non era da lei arrendersi così, sapeva che non sarebbe scappata. Non lo avrebbe fatto per nessun motivo! Vide atterrare nel giardino una moto, era grande, nera. Si chiese se un mangiamorte arrivasse a cavallo di una moto, ovviamente no! Ma chi poteva essere a quell’ora? Si tolse quello che sarebbe dovuto essere un casco e notò che era un ragazzo. Alto, con spalle larghe e capelli corti. Non vedeva altro. L’intruso si chinò e raccolse qualcosa, poi la lanciò verso la finestra a fianco. La ragazza sgranò gli occhi. Chi poteva essere quel ragazzo che lanciava sassi per farsi notare alla camera di suo fratello? Una sasso più grande colpì il vetro e lo ruppe, mentre il ragazzo imprecava dal giardino. Fu allora che Alexis si decise a intervenire e si affacciò alla finestra, gridandogli –Ehi tu! Chi sei? Cosa vuoi?- il ragazzo si voltò verso la sua finestre, leggermente stranito e domando stranamente educato considerando che aveva appena fracassato un vetro –Mi scusi signorina…questa non è la casa di James Potter?- la ragazza lo fissò, senza rispondere. Con un gesto distratto si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, poi, cercando di apparire sicura, disse –Non mi hai risposto!- il ragazzo annuì e rispose –Mi chiamo Sirius Black e…- la ragazza sospirò di sollievo e chiese sollevata –Tu sei il famoso Sirius?- lui annuì stranito. Non aveva la più pallida idea di chi fosse quella ragazza. La ragazza fece per andargli ad aprire, poi domandò sospettosa –Qual è il tuo segreto?- lui sgranò gli occhi e chiese sulla difensiva –Cosa intendi?- lei lo fissò, attraverso al finestra, poi insistette –So che James Potter, Peter Minus e Sirius Black hanno un segreto! So qual è! Me lo ha detto James! Se tu sei chi dici di essere rispondi alla mia domanda, altrimenti chiamerò il corpo degli Auror!- il ragazzo la fissò. O le rivelava il segreto, oppure rischiava di essere riportato a casa. Ma chi era quella ragazza che diceva di conoscere il loro segreto? Che ci faceva in casa di James? Come poteva sapere tutto? Prese fiato e rispose –Se conosci il nostro segreto sai che non possiamo rivelarlo…- lei lo interruppe –Se tu sei felpato non dovresti aver paura di nulla!- il ragazzo aprì e richiuse la bocca più volte, incapace di capire come quella ragazza sapesse ogni cosa. Lei allora domandò –Dimmi il soprannome di James…- lui si riprese e ribattè –Come fai a saperlo? Chi sei?- lei non batté ciglio e rimase in silenzio. Dopo una decina di minuti si arrese e rispose –Ramoso!- lei sorrise e il suo viso si distese, improvvisamente lumino dopo che la tensione l’aveva abbandonato, poi gli disse –Aspetta! Vengo ad aprirti!- e, mentre il ragazzo fissava la finestra vuota, uscì di corsa dalla sua stanza, sbattendo la porta. Percorse il lungo corridoio e scese le scale, arrivando davanti alla porta. Spostò alcuni cristalli che, con il loro campo magnetico proteggeva la porta da incursioni esterne, e aprì.
   
 
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