Ecco il capitolo. Giuro che mi rincresce da morire di avervi fatto aspettare così tanto, ma ho vissuto il mio Inferno personale nelle ultime settimane, e non ho avuto il tempo per dormire, figuriamoci per scrivere qualcosa.
Comunque il capitolo è piuttosto lungo, e spero che compensi, almeno in minima parte l'attesa.
Solo una noticina; ho pubblicato una One-shot, sarebbe bello se la guardaste e mi lasciaste un commento :) Il link è http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=621103&i=1
Quasi scordavo una cosa. Il giochetto di cui si parlerà nel capitolo, l'avrò fatto qualcosa come un migliaio di volte, e anche se so che è presente in altre ff, mi sono immaginata la scena, e ho voluto scriverla comunque.
Ora vi lascio alla lettura, ci vediamo a fine capitolo :D
Herms <3
CAPITOLO VENTUNESIMO: Whisky.
Era Giovedì sera e tutti i ragazzi erano raccolti davanti al caldo del caminetto del Dormitorio. Il giorno dopo non ci sarebbe stata alcuna lezione per una riunione dei professori, per cui avevano deciso di passare la serata tutti assieme, Serpeverde inclusi.
Avevano già bevuto un po', appellando qualche burrobirra dalla riserva di Malfoy e Harry, quando Zabini ebbe una delle sue solite idee geniali.
- Dra che ne pensi se facciamo qualche giro del nostro giochetto? - chiese con espressione furbesca.
- Diciamo pure del tuo giochetto. Fa' come ti pare, io evito volentieri – rispose il biondo con il solito fare annoiato dalla sua poltroncina verde accanto al fuoco.
- Di cosa si tratta? - chiese Ginny, come sempre interessata a provare tutto ciò che non conosceva.
- Allora, in cerchio uno fa una domanda e tutti gli altri rispondono, e avanti così. Se però qualcuno non vuole rispondere deve bere un bicchierino di Whisky Incendiario. E si va avanti così finché c'è qualcuno che sta ancora in piedi. Che ne dici Weasley, hai abbastanza palle e resistenza per provarci? - la provocò il moro.
- Non pensare che non ci abbiamo mai giocato, Zabini, è vecchio come gioco. Io ci sto. - rispose la rossa, sedendosi davanti al tavolino.
- Voi? - chiese Blaise agli altri compagni, che accettarono, meno Lavanda e i Tassi che decisero di iniziare guardando e basta.
- Herm tu ci stai? - chiese Harry all'amica che appoggiata al davanzale guardava persa fuori dalla finestra.
- Cosa? Oh, sì, va bene. - ripose la riccia sedendosi a gambe incrociate accanto a Ginny.
Blaise preparò un'infinità di bicchieri pieni d'alcol e li pose al centro del tavolino, sorridendo soddisfatto della sua opera.
- Chi comincia con la prima domanda? - chiese Harry, prendendo in braccio la sua ragazza.
- Parola alle Serpi, poi si va in senso orario – suggerì Ginny.
-
Allora inizio io. - dichiarò Daphne – Cominciamo con qualcosa di
leggero. Primo bacio, con chi, dove e quando.
Io al quarto anno, Theodore Nott, nella classe di Piton
-
Ridacchiando
Harry non mancò di commentare - Mi immagino se fosse entrato Piton,
avrebbe fatto un salto peggiore che davanti a un flacone di shampoo
-
Tutti risero, Malfoy compreso, che tentò però di non farsi
notare.
- Ora sta a me - esordì Blaise - allora... Terzo anno,
Sala Comune Serpeverde, Pansy Parkinson – e aggiunse con aria
schifata - in mia difesa posso dire che io ero tutt'altro che
consenziente! -
Altre risa si sparsero per la stanza.
- Tu
Draco? - chiese Astoria ridacchiando ancora.
Il ragazzo sospirò – Pansy Parkinson, Dormitorio Femminile, Terzo anno – borbottò.
- E... - cercò di farlo proseguire Blaise.
- Ero consenziente, d'accordo? - disse fulminandolo con lo sguardo.
Harry in quel momento decise che non l'avrebbe mai sfottuto abbastanza per quella confessione.
- Il tuo primo bacio è stato con quella? - esclamò lui, piegato in due dalle risate.
- Sì, qualche problema? Perché il tuo invece? -
- Cho Chang, Stanza delle Necessità, quinto anno – rispose lui tranquillamente.
- Quinto anno? Un po' in ritardo Potty, eh? -
- Sempre meglio che con la Parkinson -
Per evitare che i due cominciassero a litigare di nuovo, Ginny si intromise.
- Herm, tu? - chiese la rossa sovrastando le voci degli altri.
- Allora.. - cominciò a dire, riportando l'attenzione su di sé – quarto anno, Victor Krum, Ballo del Ceppo -.
- Non male ragazza, non male – commentarono le due sorelle Serpeverde.
- Dopo ci racconterai i dettagli piccanti – dichiarò Daphne, sorridendo maliziosa, e beccandosi un'occhiataccia di nascosto da Malfoy, mentre Hermione rideva apertamente.
Subito dopo risposero Ginny e Ron.
- Quarto anno, Michael Corner, nel parco -
- Sesto anno, Lavanda Brown, Sala Comune Grifondoro -
Ovviamente Malfoy si sentì in dovere di commentare.
- Non è mai troppo tardi eh, Weasley? O forse sì? -
- Furetto, uno che ha dato il primo bacio alla Parkinson non ha il diritto di commentare, te ne rendi conto? - ribatte il rosso ghignando.
Draco lo fulminò, pronto a saltargli al collo.
- Tu, brutto... -
I Corvi intervennero prontamente rispondendo alla domanda e passando il testimone a Zabini.
-
Tocca a me? - domandò il bruno - Perfetto! Vi ricordo che dovete
essere totalmente sinceri. Allora.. C'è qualcuno che vorreste
baciare in questa stanza? Se sì, chi? - chiese sorridendo sornione
in direzione di Draco che credette di non aver mai odiato tanto il
suo amico.
Blaise cominciò per primo, avvicinandosi alla maggiore
delle sorelle Greengrass e baciandola con trasporto.
Subito fu imitato da Harry con Ginny e Ron con Lavanda, facendo scoppiare una serie di applausi da parte di tutti gli altri che ridevano allegri, certamente anche grazie al contributo dell'alcol.
Astoria dichiarò che non c'era nessuno che le interessasse nella stanza, invece Hermione e Draco, attenti a non incrociare i reciproci sguardi mandarono giù i primi bicchieri di Whisky, mentre Ginny e Blaise si guardavano divertiti, sotto lo sguardo sospettoso di Harry.
Fecero un altro giro rispondendo alla domanda di Astoria “ Miglior bacio mai dato”, alla quale Hermione e Draco evitarono di nuovo di rispondere, quando fu il turno del biondo di porre la sua questione.
- Vediamo un po'.. cosa potrei chiedere? Ci sono: la vostra prima volta, luogo, persona e tempo – decise ghignando in direzione di Hermione.
Lei sbuffò. Non poteva dargliela vinta, aveva già rifiutato una volta di dirglielo, di certo non poteva farlo in quel momento. Le sarebbe toccato bere ancora, ma la testa cominciava a girarle, non era abituata all'alcol, dopotutto era Hermione Granger cavolo! Un prefetto, doveva fare da buon esempio bevendo sempre poco e responsabilmente, anche se in quel momento desiderava vivamente avere una maggiore resistenza.
- Io Angelina Johnson, quarto anno, Dormitorio Femminile Grifondoro – cominciò Draco, sorridendo ampiamente in direzione dei Grifi che sembravano aver perso l'uso della parola.
Solo Hermione mantenne un'espressione distaccata, mandando giù il suo terzo bicchiere, sotto gli sguardi ancora più perplessi dei compagni di Casa.
Ron stava per parlare quando fu fermato da un'occhiata dalla sorella che senza farsi notare dagli altri, gli fece segno di bere il suo bicchiere.
Malfoy stava ribollendo mentre Hermione ghignava in un'espressione terribilmente simile a quella del biondo.
Subito seguirono le risposte di Harry e Ginny, pressoché uguali, “ Stanza delle Necessità, sesto anno/quinto anno, Harry/Ginny”, e quella di Blaise.
- Allora.. quarto anno, Alicia Spinnet, Dormitorio Serpeverde -
- Fermi un attimo – li interruppe Harry – ma da quando ci sono tutte queste relazioni tra Grifondoro e Serpeverde? -
- Capita Harry – lo liquidò Ginny, tentando di non far finire la sua migliore amica in una situazione spiacevole, benché non fosse sicura della sua presunta relazione con Malfoy, ma nutrisse dei vividi sospetti a riguardo.
Daphne si riagganciò nuovamente al discorso sorridendo in direzione delle Tassorosso che la fissarono perplesse, Hannah in particolare.
- Cedric Diggory, quarto anno, Dormitorio maschile Tassorosso -
- Davvero? – chiese Hannah stupita – Ma quell'anno lui non era stato con quella gallina di Cho? -
- Già, ma la ragazza era un po'... frigida e lamentosa, oserei dire. O almeno così me l'aveva descritta lui. - commentò lei indifferente, ma ad Hermione parve vedere un velo di tristezza offuscarle gli occhi per un attimo. Se era stata con lui al quarto anno, significava che lui era stato ucciso proprio quell'anno, e lei aveva dovuto far finta di niente, e guardare Cho che piangeva sul corpo del suo ragazzo. Doveva esserci stata male, molto, ma ovviamente una Serpeverde non mostra mai le sue emozioni.
Andarono avanti ancora e ancora, e verso mezzanotte decisero di terminare il giro con una domanda di Luna, anche perché la maggior parte di loro ormai era più che brilla.
- Voglio sapere... qual'è il più bel regalo che avete ricevuto o quello a cui tenete di più? - chiese arrotolandosi sul dito una ciocca bionda.
Harry fu il primo a rispondere, con sguardo lontano, perso nei ricordi.
- La Firebolt regalatami da Sirius – disse, un sorriso nostalgico sulle labbra.
Gli altri risposero di conseguenza, Hannah mostrò una foto di sua madre che le aveva regalato suo pare dopo la morte di lei, Blaise mostrò l'orologio dei suoi diciassette anni, e Luna il suo talismano preferito.
Quando fu il turno di Hermione l'indecisione l'assalì. Da una parte pensò al suo libro, Ragione e Sentimento, che era stato l'ultimo regalo dei suoi genitori, e dall'altro la mano le andò automaticamente al ciondolo che portava al collo.
- Non lo so – rispose alla fine.
- Come no? - chiese Ron perplesso.
- Ho detto che non lo so. Ci sono diverse cose a cui tengo con tutta me stessa, e francamente non so scegliere – ribadì decisa, per quanto le permettesse l'alcol che le scorreva nelle vene.
-
Ora basta, io vado a letto - esordì Daphne tirandosi dietro
Blaise.
Piano piano la stanza si andò svuotando finché non si
alzarono anche Harry che aiutò Ginny e Hermione, e Ron e Draco.
Il
rosso si congedò e Hermione salutò gli altri facendo per dirigersi
verso la sua camera, seguita da Harry che teneva per mano Ginevra.
-
Fermi - li bloccò Draco - dove stareste andando voi due? - chiese
rivolto ai due fidanzati.
- In camera? - rispose Harry con tono
sarcastico.
- Scordatevelo. Mi rifiuto di dormire in una stanza
con voi due che fate sesso a tre metri da me, non se ne parla
neanche. -
- Senti Furetto, non ti devi permett.. -
- Harry non
importa, il ragazzo è sensibile, vediamo di non traumatizzarlo.. -
commentò la rossa acida.
- Lui? Guarda che sono io che passo le
notti a sentire lui e le sue “conquiste” che scopano, ok? -
sbottò Harry.
Il gelo calò nella stanza.
Hermione aveva
sbarrato gli occhi, e le si era bloccato il respiro nel petto.
Draco
si era voltato verso di lei fulmineo, ma non aveva fatto in tempo a
fermarla prima che scappasse nella sua stanza.
La piccola Weasley
si era voltata verso il fidanzato e gli aveva dato uno scappellotto
dietro la testa.
- Ehi! Forse ho un po' esagerato, ma che problema
c'è?! -
- C'è che sei un idiota Potter, un idiota morto -
rispose una voce gelida e tagliente.
****************
Quel venerdì, smaltita la sbornia della sera precedente, dopo aver cenato i ragazzi si erano riuniti nella Stanza delle Necessità, che aveva assunto il solito aspetto, col tavolo per sedici nel centro della Sala, e il caminetto sulla parete che scoppiettava allegro illuminando e riscaldano l'ambiente.
Fuori nevicava, come aveva fatto tutta la settimana precedente, e gli alberi più piccoli erano letteralmente sepolti dalla coltre bianca.
- Forza ragazzi cominciamo – disse Hermione a un certo punto, sospirando come per farsi coraggio.
- Granger manca Draco – le fece Blaise, guardando perplesso il posto vuoto dell'amico.
- Sopravviveremo anche senza vostra altezza, oserei dire – commentò lei acida, costringendosi a tenere lo sguardo basso sui fogli.
Il moro guardò Daphne stranito, e lei gli fece capire con un cenno che gli avrebbe spiegato la situazione più tardi.
- Il primo punto di cui dobbiamo parlare è la pubblicità. C'eravamo lasciati dicendo che avreste lavorato a un trafiletto e manifesto da pubblicare sul Cavillo. A che punto siete? - riprese la Grifondoro.
- Abbiamo raccolto un po' di idee – cominciò Ginny – Abbiamo già scritto, ricontrollato e inviato al giornale il trafiletto, e qui ci sono alcune bozze per manifesti e volantini. - concluse allungando dei disegni a Hermione.
Lei sospirò sollevata, depennando la parte del trafiletto dalla sua lista, e osservando i bozzetti che le aveva passato la rossa.
Li osservò per un attimo, e rimase impressionata dalla bravura dell'amica. Aveva preparato diverse opzioni, e finirono col ridurre la scelta a due soli volantini, uno in bianco e nero che raffigurava due sagome che ballavano, ma delle quali non si vedeva il viso, che era coperto dal titolo scritto in rosso fuoco, e un altro, che raffigurava degli schizzi di divinità che si muovevano per il disegno, girando attorno a Eris e Eirene che si tenevano per mano al centro del foglio.
Non riuscendo a decretare quale fosse il lavoro migliore, decisero di tenerli entrambi, usando il primo per i manifesti, e il secondo per i volantini.
-
La pubblicità è sistemata per ora. Passiamo alle divinità.
Qualcuno.. - ma Hermione fu interrotta dall'aprirsi delle porte della
Stanza.
Malfoy entrò con passo elegante, apparentemente per nulla
preoccupato per il suo ritardo.
- Avete cominciato senza di me? -
chiese scocciato.
- Come se te ne fregasse qualcosa. - rispose la
riccia cercando di riprendere il filo del discorso - Dicevo, chi
vuole cominciare a parlare della divinità che preferisce? -
- Ti
spiacerebbe non so... Cagarmi di striscio?! - esclamò Malfoy col
solito tono strafottente.
- In effetti sì. Ora siediti e chiudi
quella boccaccia -
- Non ti permettere di parlarmi così Granger
-
- Io ti parlo come voglio, Furetto. E sai perché? Perché non
siamo ai tuoi comodi e non gira tutto attorno a te, razza di
presuntuoso viziato. Non so se l'hai notato o se eri troppo
preoccupato a non romperti un' unghia, ma hai appena interrotto una
riunione seria, quindi fai il piacere di stare zitto o di levarti
dalle palle, ok? - esplose Hermione con gli occhi che sembravano
infuocati dalla rabbia.
- Noi dobbiamo parlare. Adesso. - decretò
il biondo prendendola per un braccio e trascinandola fuori dalla
Stanza incurante delle sue proteste.
Harry fece per sfoderare la
bacchetta contro di lui, ma Ginny lo trattenne, facendogli cenno di
lasciargli fare.
- Dove eravamo arrivati? - chiese Luna con un
sorriso a trentadue denti e col solito tono stralunato.
***********
-
Lasciami andare! - esclamò Hermione, liberandosi dalla presa del
biondo con uno strattone.
- Hermione ascoltami - disse lui,
mettendole le mani sulle spalle.
- Non voglio, non mi interessa
starti a sentire - ribatté lei risoluta, anche se sentendosi
chiamare per nome, aveva per un instante vacillato nei suoi
propositi.
- Devi. Quello che ha detto quel coglione non è vero!
Avevo portato una ragazza in camera una volta, ad ottobre, quando fra
noi non era ancora successo niente.-
- Non mi interessa. Il fatto
è che io voglio che tu mi stia lontano. -
- Vuoi buttare tutto al
vento? Va bene sai cosa me ne importa! - sbottò lui furioso.
-
Allora levati e fammi passare. - ringhiò lei, dirigendosi a passo di
marcia verso la stanza.
Dopo qualche passo lui la prese un braccio
e la trasse a sé. Appoggiò la fronte contro la sua, sospirando
contro il suo volto.
- Perché dobbiamo sempre farci del male? -
sospirò lei.
- Perché questo rapporto è così -
- Questo NON
è un rapporto. E mi dispiace ma tra noi non potrà esserci niente,
finiremmo col distruggerci a vicenda, e io sono stufa di star male.
Io sono la So-tutto-io- Granger, o l'hai scordato? E tu sei il
Principe delle Serpi, non siamo fatti per stare assieme. -
- Come
fai a dirlo? -
- Beh... -
- Non lo sai e non puoi saperlo. Io
ti voglio, e farò tutto ciò che mi toccherà per averti - bisbigliò
lui, spingendola contro la parete e impedendole di parlare con un
bacio.
- Merlino, perché quando ci sei tu in giro, la mia
razionalità va a farsi benedire? - si lamentò la ragazza
- Beh,
capita spesso che faccia quest'effetto alle ragazze- rispose lui
prendendosi un cazzotto sulla spalla.
- Muovi il culo, ci stanno
aspettando -
*********
- A me piacerebbe interpretare Artemide - esordì
la piccola di casa Weasley, una volta che i due furono ritornati ai
rispettivi posti sotto gli sguardi curiosi dei compagni.
-
Artemide, nelle religioni dell'antica Grecia è figlia di Zeus e
Latona e sorella gemella di Apollo. Il cervo e il cipresso erano fra
i suoi simboli sacri.
Era la dea della caccia, della selvaggina e
dei boschi e una divinità lunare. Era, per sua espressa richiesta,
vergine ma era adorata anche come dea del parto e della fertilità.
Durante l'epoca classica ad Atene veniva identificata con Ecate. Nei
secoli Artemide/Diana,Ecate e Selene/Luna divennero una triade
lunare.
Di giorno girava per il mondo cacciando con il suo seguito
di sessanta ninfe figlie di Oceano, mentre di notte guidava il carro
della Luna attraverso il cielo. -
Hermione acconsentì
allegra, dopotutto era stata lei a indirizzare Ginny verso quella
scelta.
Ne discussero per un po', e alla fine tutti si trovarono d'accordo su questa scelta.
- Qualcun altro ha una qualche proposta? -
L'unica ad alzare la mano fu Astoria, che cominciò a leggere a voce bassa, per costringere gli altri ad ascoltarla senza fiatare.
- Io vorrei interpretare Ebe. - cominciò la bionda.
- Ebe era una dei figli di Zeus ed Era, dea della Giovinezza e coppiera degli Dei sull'Olimpo. Aveva l'aspetto di una bellissima giovane con vesti di diversi colori e con ghirlande di bei fiori sul capo. I suoi simboli erano la coppa, l'ampolla e a volte anche l'aquila. Ebe era destinata a sposare Eracle, che avrebbe ereditato il trono dell'Olimpo, facendo così di lei la Regina degli Dei. Era una delle figlie predilette di Zeus perché, quando Poseidone aveva tentato di impossessarsi dell'Olimpo assieme ad Era, Ebe gli era rimasta fedele. -
- Come mai ti piace Ebe? - chiese la Grifondoro curiosa, che non avrebbe mai pensato a una scelta del genere per una delle Greengrass.
- Ebe è una divinità poco conosciuta, ma molto importante e dopotutto io sono la più piccola qui, ed è giusto che interpreti la Giovinezza. - rispose la bionda semplicemente.
Tutti approvarono, ancora una volta, e si andò avanti con la discussione. Nessuno alzava la mano, per cui Hermione intervenne.
- Se nessuno vuole parlare, io avrei un paio di proposte. Secondo me sarebbe carino se Ron interpretasse Apollo, dato che sua sorella è Artemide, e che Daphne fosse Afrodite – propose.
- Apollo? Provo a leggere.
Apollo è figlio di Zeus e Latona, e fratello gemello di Artemide. È il dio delle arti, della medicina, della musica e della profezia. Secondo gli antichi esso conduceva il carro del Sole durante il giorno, mentre di notte la sua gemella conduceva quello della Luna. Era patrono della poesia, in quanto capo delle Muse, e viene anche descritto come un provetto arciere in grado di infliggere, con la sua arma, terribili pestilenze ai popoli che lo contrariavano. In quanto protettore della città e del tempio di Delfi, Apollo era anche venerato come dio oracolare, capace di svelare, tramite la sacerdotessa chiamata Pizia, il futuro agli esseri umani. Apollo viene normalmente raffigurato coronato di alloro, pianta simbolo di vittoria. Suoi attributi tipici erano l'arco e la cetra. Animali sacri al dio erano i cigni (simbolo di bellezza), i lupi, le cicale (a simboleggiare la musica e il canto), e ancora falchi, corvi e serpenti, questi ultimi con riferimento ai suoi poteri oracolari. Altro simbolo di Apollo è il grifone.
Il Grifone? Mi piace, mi piace molto – affermò Ron, avendo appena trovato un affinità col Dio.
- Sarebbe perfetto avere due fratelli ad interpretare i Gemelli – considerò Hannah, sorridendo incoraggiante a Ron.
- Va bene, d'accordo, lo rappresenterò io. In effetti mi sta simpatico questo tipo. - decise il rosso.
Hermione rabbrividì. Tipo? Di un Dio? Meglio lasciar perdere. - pensò voltandosi verso Daphne, che appena capì di avere l'attenzione di tutti, cominciò a leggere.
- Afrodite è la dea dell'amore, della bellezza, della sessualità, della sensualità, della lussuria e dei giardini. Il mirto, la rosa, la colomba, il passero ed il cigno erano a lei sacri. Afrodite, in molti dei miti che la riguardano, viene caratterizzata come vanitosa, stizzosa e permalosa. Anche se è una delle poche divinità del Pantheon greco ad essere sposata, con Efesto, è spesso infedele con il marito. Afrodite sembra preferire Ares, il volatile dio della guerra.
Io sarei stizzosa e permalosa, quindi? - domandò la bionda inarcando un sopracciglio.
- Non è quello che intendevo io, mi riferivo al fatto che sei perfetta per rappresentare la Dea della bellezza, e pensavo anche che Blaise avrebbe potuto essere Ares – rispose Hermione tranquilla, aspettandosi un commento del genere.
- Ares? - domandò il bruno – Vediamo, ma se non mi ispira ne scelgo un altro.
Ares è il figlio di Zeus ed Hera. Viene molto spesso identificato tra i dodici Olimpi come il dio della guerra in senso generale, ma si tratta di un'imprecisione: in realtà Ares è il dio solo degli aspetti più selvaggi e feroci della guerra, e della lotta intesa come sete di sangue. Per i Greci Ares era un dio del quale diffidare sempre. Anche Atena è la dea della guerra ma il suo campo di azione è quello delle strategie di combattimento e dell'astuzia applicata alle battaglie, mentre Ares si diverte e si esalta per gli scoppi di furia e violenza, più graditi da Ares se improvvisi e subdoli, che in guerra si manifestano,delle atrocità connesse o meno alla guerra (risse, barbarie, razzie…), non a caso sua gemella è Eris, la Dea della Discordia. Ares aveva una quadriga trainata da quattro cavalli immortali dal respiro infuocato, legati al carro con finimenti d'oro. Tra tutti gli dei si distingueva per la sua armatura bronzea e luccicante ed in battaglia abitualmente brandiva una lancia. I suoi uccelli sacri erano il barbagianni, il picchio, il gufo reale e, specialmente nel sud della Grecia, l'avvoltoio.
Figo! - esclamò alla fine della lettura – Non male il ragazzo, non particolarmente sveglio, ma mi piace – dichiarò.
- Direi che per stasera può bastare, andremo avanti la prossima volta, decidendo le divinità per gli altri. Ricapitolando: io ho Atena, Ginny Artemide, Daphne Afrodite, Luna Demetra, Astoria Ebe. Per i ragazzi Ron ha Apollo, Blaise ha Ares e Draco... -
- Draco? - chiese Harry con tono schifato – da quand'è che è Draco? -
- Da quando sono nato, pezzo di deficiente. Comunque di me ne parliamo la prossima volta, ora voglio andare. -
- D'accordo buona notte a tutti – li salutò Hermione radunando i fogli che aveva sparso per il tavolo e sistemando quel groviglio che erano i suoi ricci fermandoli con una penna sulla nuca.
Allo stesso tempo Draco salutò con un cenno le Serpi, e facendo un gesto poco carino con la mano a Harry e Ron, seguì con disinvoltura la Grifondoro fuori dalla Sala.
Percorsero tutto il corridoio a debita distanza, ma una volta girato l'angolo, Draco la prese per i fianchi e la trasse contro il suo petto.
- Dove credi di andare Mezzosangue? - le bisbigliò a un orecchio, appoggiando la bocca sul suo collo.
- Ad esempio a letto..? -
- Perfetto, vengo anch'io – ribadì lui ghignando.
Lei si voltò e gli diede uno scappellotto.
- Maiale – lo rimproverò.
- Non è vero, si chiama cogliere al volo le occasioni – rispose lui impassibile in volto, ponendo le mani sui fianchi di lei
Si baciarono a lungo, un bacio prima delicato e dolce, e poi sempre più passionale e profondo. Finirono contro la parete, lei con la schiena contro il muro e le mani nei crini biondi del ragazzo, e lui sulla pelle nuda di lei, che sembrava bruciare per quel semplice contatto.
Ma un momento perfetto non può mai durare, in ogni occasione c'è qualcosa, o qualcuno, che riesce sistematicamente a far precipitare la situazione. In questo caso, quella persona si chiama Harry Potter.
- Herm! - esclamò il Bambino che è Sopravvissuto, girando l'angolo di corsa per seguire l'amica, un blocco per gli appunti in mano – Fermati hai scorda... - ma la voce gli si bloccò in gola, quando voltando l'angolo, andò quasi a sbattere contro la coppia.
Hermione si staccò in fretta da Malfoy, le guance rosse per l'imbarazzo, mentre lui non riuscì a trattenersi dall'imprecare – Merda! -.
*****************
J'ai terminè. Per ora almeno, ma per qualche giorno dovrò concentrarmi sulla stesura di una one-shot per un contest che si prospetta assai difficile :D
Comunque che ne pensate? Ho lavorato abbastanza su questo capitolo, ma non mi sento pienamente soddisfatta, e ciò mi irrita. Molto.
Ho deciso di rispondere alle recensioni per posta, così da perdere meno tempo, spero non me ne vogliate :D
Un bacione a tutti.
Ah, un'ultima cosa: fate un salto qui - http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=621103&i=1 -
BUONE VACANZE <3
Herms <3