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Autore: Payton_    28/12/2010    11 recensioni
"Quando la strinse tra le mani, sentì la magia scivolargli tra le dita, e seppe subito d’essere stato scelto. Lui e la sua bacchetta si appartenevano, nessuno gliela avrebbe mai portata via.
Era solo sua, e sarebbe stato così per sempre."
Questa storia ha partecipato al Contest 'Ad ognuno la sua' indetto da LilyBlack classificandosi Prima e vincendo il Premio Prompot.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Cuore di Drago Dorsorugoso con Marchio Weasley

 

25 Agosto 1983

 

Quando hai sei fratelli, non ti è concesso d’avere molte cose per te, nemmeno se sei il secondogenito. Charlie Weasley, capelli rossi e molte lentiggini, non era un bambino diverso dagli altri. Nella sua breve vita aveva diviso ogni cosa con i suoi fratelli, che fossero vestiti o giocattoli. Ad undici anni d’età, stava per avere il primo oggetto completamente suo: la bacchetta, proprietà esclusiva di ogni mago o strega. 

Quando Olivander, il fabbricante di bacchette, aprì la scatola di quella che sarebbe diventata la sua bacchetta e gliela pose, per Charlie fu davvero il giorno più bello della sua vita.

Dodici pollici, legno di acero e corde di cuore di drago Dorsorugoso: era perfetta. Ancora non sapeva che quelle corde di cuore di drago gli avrebbero indicato il cammino per il suo futuro, ma Charlie già le amava con tutto se stesso. Gli piacevano, i draghi, a casa avevano un peluches di un Ungaro Spinato grigio fumo, e lui cercava sempre, quando era più piccolo, di prenderlo per sé e sottrarlo ai fratelli.

Quando la strinse tra le mani, sentì la magia scivolargli tra le dita, e seppe subito d’essere stato scelto. Lui e la sua bacchetta si appartenevano, nessuno gliela avrebbe mai portata via.

Era solo sua, e sarebbe stato così per sempre.

  

1 Settembre 1986

 

L’atmosfera, a Grifondoro, era sempre la stessa. La Sala Comune era calda ed accogliente, a Charlie  ricordava il calore dell’abbraccio di sua madre, Molly, anche per le pareti rosse che sembravano tanto i capelli di tutti i Weasley. In quegli alloggi però, mancava qualcosa. Non c’era il frastuono incessante di Fred e George, il persistente brontolio di Percy, i pianti di Ron e Ginny. Era tutto relativamente calmo e per Charlie, abituato a passare le vacanze nella vitalità più assoluta, era fin troppo noioso.

Quando era a casa desiderava ardentemente fuggire almeno qualche ora da tutti i suoi fratelli, ma quando era lontano ne sentiva la mancanza.

Erbologia non era mai stata la sua materia prediletta, non aveva il pollice verde e non amava particolarmente i fiori e le piante, ma quell’anno Charlie decise che si sarebbe impegnato anche in quella materia.

L’estate aiutava spesso sua madre a curare i fiori della Tana, e prendersi cura di quelli di Hogwarts lo faceva sentire un po’ più vicino a casa.

Mentre toglieva le foglie morte o spruzzava il fertilizzante, gli sembrava di sentire nelle orecchie il frastuono dei suo fratelli ed i rimproveri di sua madre e suo padre.

Non aveva il pollice verde, ma curare i fiori lo rendeva più sereno, e poi, grazie alle involontarie dritte di Molly, se non riusciva a tenere in vita le sue piante poteva sempre estrarre la bacchetta e praticare uno di quei miracolosi incantesimi che utilizzava anche lei.

La sua bacchetta non l’avrebbe mai abbandonato, così come la sua famiglia.

 

 

10 Ottobre 1989

 

Charlie Weasley era un cercatore, ce l’aveva nel sangue. Era il capitano della squadra di Grifondoro, e già si vociferava che, dopo la sua partenza, la casa di Godric non avrebbe più avuto un cercatore con altrettanto talento. Era veloce, vigile, attento, tutte caratteristiche fondamentali per quel ruolo. Tutti lo vedevano già come la nuova stella della nazionale Inglese, e anche Charlie, come ogni adolescente sportivamente dotato del Mondo Magico, aveva fantasticato molto su quel suo possibile futuro. Amava salire su una scopa e sentire il vento tra i capelli, sulle guance.

Era bravo ed amava quello sport, eppure c’era qualcosa che lo chiamava verso una strada diversa: un battito immaginario di un cuore che pulsava solo per lui. Le corde di cuore di drago Dorsorugoso presenti nel nucleo della sua bacchetta portavano Charlie a volare con la fantasia, in una terra lontana dove c’erano centinaia di cuori di draghi che ancora battevano davvero.

Sentiva che anche il suo cuore era fatto con le stesse corde della sua bacchetta, avevano lo stesso nucleo, erano uguali, e tutte e due desideravano qualcosa di più che una carriera nel quidditch.

Desideravano i draghi, era quella la via per Charlie.

Lui era veloce, vigile, attento, tutte caratteristiche fondamentali per un bravo cercatore, ma caratteristiche fondamentali anche per uno studioso di draghi.

Ora capiva perché, sei anni prima, la sua bacchetta avesse scelto proprio lui.

 

 

10 Ottobre 1992

 

Non era come l’Inghilterra, la Romania. Il suoi inverni erano più rigidi, e le sue terre più inospitali, ma Charlie non sentiva quel freddo pungente e non vedeva desolazione in quel luogo.

C’erano i draghi, solo quello era importante per lui. Stava realizzando i suoi sogni, stava vivendo e respirando quella libertà che sentono le persone felici.

Perché Charlie Wealsey era davvero felice, anche se mancava qualcosa nella sua vita: la sua famiglia. Quel mare di capelli rossi tanto simile al colore del fuoco dei draghi, l’unica cosa capace di scaldare il suo cuore fino in fondo. Quel cuore fatto di corde di drago Dorsorugoso, uguale al nucleo di quella bacchetta che l’aveva portato lontano, ma che era anche capace di riportalo a casa in qualsiasi momento. Quando Charlie sentiva più freddo per la mancanza della famiglia, gli bastava evocare i fiori che crescevano attorno alla Tana per sentirsi più vicino a casa.

Respirava a fondo quell’odore per sentire il profumo di quel mare rosso che amava. Gli sembrava di sentire l’odore delle torte di sua madre, il profumo dei campi attorno alla Tana, e in sottofondo l’eco delle risate di Fred e Geroge, o le interminabili riflessioni di suo padre sugli oggetti babbani.

Sentiva la sua famiglia vicina, e quella era la forza che gli serviva per continuare a portare avanti il suo sogno. La bacchetta, il primo oggetto veramente suo che i suoi genitori gli avevano comprato, era in grado di riportarlo da loro in qualsiasi istante.

Sempre e comunque, magia e affetto sarebbero stati con lui, perché il suo cuore era sì come il nucleo della bacchetta, ma era pur sempre un cuore marchiato Weasley.

 

 

 *

 

Questa storia ha partecipato al contest 'Ad ognuno la sua' indetto da LilyBlack classificandosi Prima e vincendo il Premio Promport. Ringrazio di cuore Lily per il giudizio e per la vittoria, non mi aspettavo una posizione così per questa storia. ♥

 

Prima classificata:

Payton Sawyer - Cuore di Drago Dorsorugoso con Marchio Weasley

Grammatica: 8.9
Stile e lessico: 9.8
Sviluppo della trama: 10
IC: 20
Originalità: 20
Giudizio personale: 5
Per un totale di 73.7/75 punti.

Wow si può dire in un commento ad una storia?  
C’è Charlie, c’è la sua bacchetta descritta in un modo perfetto, c’è il rapporto con questa in un modo che non avrei nemmeno immaginato. Era questo che volevo quando ho indetto il contest, ma probabilmente non lo sapevo nemmeno io fino in fondo.
Brava, indubbiamente, anzi no, bravissima Pay; con questa storia hai quasi superato le tue drabble, e sai benissimo che è difficile.
Nonostante tutto però ci sono dei piccoli nei e mi piange il cuore a sottolinearli, so, sono pienamente cosciente, che potevi tranquillamente evitarli con una rilettura e non mi do nemmeno la pena di evidenziarli o farteli pesare, non ne varrebbe nemmeno la pena.
Il giudizio personale, per il resto, parla da solo.

 

 

 

 

 

 

Approfitto di questo spazio per pubblicizzare la pagine del mio blog!^^

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