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Autore: magicwally    28/12/2010    5 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 PRIMA DI TUTTO, VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO, MESSO TRA LE PREFERITE, SEGUITE, RICORDATE,AUTORI PREFERITI E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA. FA SEMPRE PIACERE
 
 
Capitolo 4
 
Pov. Bella
 
Finalmente dopo una giornata infernale, sono arrivata a casa .
Faccio scendere dalla mia macchinai mie figli, che sono seduti sui loro seggiolini e mi dirigo verso il mio appartamento.
Finalmente in casa.
-mama, mama voio futtino,- chiede con dolcezza la piccola Lizzie
-achio,achio- esclamano insieme Tom e Sophie
- certo piccolini miei, però solo un pochino, che tra poco si cena- comunico ai miei figli
Dopo aver dato loro il fruttino, si accomodano sul divano a vedere i cartoni.
Ne approfitto per mettermi avanti con la cena – Tom,Sophie e Lizzie, la mamma va a fare da cena, vedete di stare buoni e non combinare disastri- comunico loro con dolcezza, tutti insieme  mi rispondono – si mama no ti peoccupae , facciamo i bavi- e si rimettono a guardare la tv.
-Benissimo tesorini miei, la mamma è in cucina-
Dopo una buona mezzora, suona il campanello.
Strano,penso, non attendo nessuno vado al citofono . si? Chi è?-
-sono Anna, posso salire?-
-certo-
Pochi istanti dopo, Anna fa il suo ingresso e i bambini le corrono incontro contenti -Ana Ana, che beio, coa fai qui?- Sophie le corre in braccio mentre Lizzie e Tom, le si aggrappano alle gambe.
-ciao piccoli miei. Sono venuta a trovare la mamma, e naturalmente anche voi- comunicò
- ma... fai i gioi con noi? Viene anche Clodio? Si ti pego!- esclama Tom, che ha una venerazione per Anna e ma in particolar modo per il marito, Claudio.
Thomas, tra i bambini, è quello che sente maggiormente la mancanza di una figura maschile in casa,
infatti, quando c’è, cerca sempre le sue attenzioni, e lui molto volentieri glie le da.
Anna, in compenso, in quelle giornate è sempre con le bimbe.
È stata veramente una fortuna incontrare delle persone così splendide, ma purtroppo , loro non hanno avuto la fortuna di avere dei bambini, e , ora hanno intrapreso la strada dell’adozione, solo che non è facile. Ma loro ce la stanno mettendo tutta.
Per fortuna, non hanno problemi economici, Claudio è un famoso avvocato di Roma, ed è stato lui a contattare per me, quello di Los Angeles. Io non avrei saputo come fare.
-piccoli, non lo so se può venire- dice con aria triste – poi dovete chiedere a vostra madre se le va bene?-
- Mama po veire Clodio?- chiese Tom con voce mielosa e fece il solito sorriso, quello a cui non riesco mai dire di no.
- Certo che Claudio può venire, anzi, se vogliono possono rimanere a cena- dissi con entusiasmo,
-Anna chiama Claudio e fallo venire qui, così cenate con noi- almeno speravo di potermi distrarre dal pensiero dei giorni che mi aspettavano.
Anna mi seguì in cucina e chiamò suo marito, e si misero d’accordo che sarebbe arrivato intorno alle 19,30.
I bambini a quella notizia iniziarono a saltare da tutte le parti, – bimbi non si salta, vi fate male!-
-ma... noi samo coteti che vene Clodio, coì gioca con noi!- esclamano tutti contenti
- ma questo non è motivo di saltare come delle cavallette. Su ora fate i bravi, che Anna mi aiuta a preparare la cena , poi veniamo in salotto con voi- dico per tranquillizzarli.
Dopo un po’ che siamo in cucina, indaffarate a preparare la cena, prima quella dei piccoli, poi la nostra, Anna nota che c’è qualche cosa che non va, ma lei lo sa, che se non le dico nulla, lei non deve chiedere.
 
Alle 19.30 come da accordi, arriva Claudio, e così ceniamo tutti insieme.
I bambini non ci danno tregua un secondo, e alle 21,00 finalmente riesco a farli andare a letto, ovviamente dopo aver fatto loro un bagno.
 
Quando tutto è tranquillo, ci ritroviamo, nel salottoa chiacchierare del più e del meno.
Decido di vuotare il sacco
-Anna... Claudio... devo chiedere il vostro consiglio su una cosa molto importante...- dico con un filo di voce
- dicci tutto Marie, sai che ti puoi fidare di noi...- mi comunica Claudio con infinita dolcezza
- lo so, vedete... oggi ho accettato un lavoro, che per la mia agenzia è molto importante. Non posso da contratto venire meno a questo impegno, e sinceramente dal lato lavorativo nemmeno io...- dichiaro con voce tremolante e allo stesso tempo disperata
- allora perché sei così... come dire... in un qual modo ... disperata?- mi chiede Anna
- vedete, domenica mattina mi devo recare all’hotel Parco dei Principi, per incontrare il manager del mio ultimo contratto di lavoro...- lascio in sospeso la frase
- bene, ma qual è  il problema? Non hai mai reagito così- mi chiese con tono apprensivo
- il problema è... che... dovrò affiancare un attore molto famoso, acclamato da tutto il mondo femminile...-
-beh! Meglio così, magari ci scappa che ne so... un incontro romantico?- mi dice Anna – è tanto tempo che non hai un uomo al tuo fianco, e sarebbe ora che ti lasciasti il tuo passato alle spalle-mi comunica con veemenza.
Cerco di respirare normalmente, ma sento che l’attacco di panico è molto vicino, quindi mi decido di parlare- Anna, il problema che il mio passato, da domenica e per tutta la settimana, lo avrò al mio fianco-
-cosa dici? Non capisco-
-Anna, fermati non dire altro!Marie, dimmi che quello che penso , non è la verità?- mi chiede Claudio
-Si è come pensi. Dovrò affiancare Edward Cullen per tutta la prossima settimana. Ho provato a chiedere, con una scusa, se potevo affiancargli un’altra persona, ma mi hanno detto, che così è stato deciso e così deve essere, sai per via della sicurezza...- dico tutto insieme
-Marie, non è possibile. Vuoi che veda se riesco a livello legale, a toglierti da questo “piccolo” problema?- chiede Claudio in tono professionale
- no ti ringrazio... forse è meglio così, forse è venuto il momento di dare un taglio netto alla mia vita, e voltare pagina-
-ma come farai con i bambini? Sei sempre convinta di non dirgli nulla?- mi chiese Anna
-si... no... non lo so, so solo che se gli dico dei piccoli, lui tornerà nella mia vita, e non so se ce lo rivoglio- mi passo nervosamente le mani nei capelli.
-ma loro hanno diritto di avere un padre! Non credi? Si stanno attaccando a mio marito, ma lui non è il padre! Anche Edward ha diritto di sapere! Anche se ti ha fatto soffrire molto, non lo puoi estromettere dalla loro vita! Probabilmente un giorno te ne pentirai, e forse per allora sarà troppo tardi!- mi disse con voce alterata.
- lo so... lo so..., forse avrei dovuto contattarlo a suo tempo. Ma come facevo? Eh ! mi dici come potevo fare?- dissi scoppiando a piangere – quella foto del bacio, mi torna sempre in mente, le loro foto sono sempre davanti agli occhi!- esclamai tra un singhiozzo e l’altro.
-Hai ragione Marie, ma se ti fossi sbagliata? Tu in definitiva non hai mai voluto chiarire con lui, anzi, a ogni suo tentativo di mettersi in contatto con te, gli hai sempre chiuso le porte in faccia!-
- ma cosa dovevo fare? Le loro foto si sono susseguite per mesi e mesi, anche dopo che sono scappata via! Quindi la loro relazione è andata avanti ugualmente! Evidentemente, per lui, una volta ottenuto fama, successo, e bellissime donne... non ero abbastanza per lui. Anzi non lo sono mai stata!- esclamo alzandomi in piedi
- ma stai dando di matto? Le foto che ho visto su voi due, su internet, non mi sembrano proprio che tu non sia abbastanza per lui! Anzi in tutte le foto, ti guardava con aria molto innamorata! Ma con più te lo dico, con più tu non ci credi! –
-uff! ora cosa faccio? Claudio cosa faccio?- chiedo disperata
- Marie, se vuoi domenica mattina ti accompagno in albergo, e mettiamo in chiaro subito le cose con lui. Se sei sempre convinta di chiedere il divorzio, io ti appoggerò!- cercò di tranquillizzarmi Claudio
- lo faresti per davvero? Te ne sarei molto grata. Però c’è un altro problema. Devo rimanere in hotel a dormire, e non so se ce la potrò fare a sopportare tutto questo! E se lui si presenta con una donna? So che con quella Megan è tutto finito, anche perché si è sposata...-
-ora non ci pensare. Domani chiama Laura e fatti accompagnare a fare shopping per la prossima settimana. Ne hai bisogno. Io rimango con i bambini- mi comunicò Anna con un tono di voce che non ammetteva repliche.
- come non detto. Odio lo shopping, e tu mi mandi con la seconda persona che conosco, con manie di grandezza esponenziale in fatto di “shopping”. Mi vuoi proprio far morire!- esclamo
- lo so io cosa ti fa bene. Vai e non pensare a nulla. E vedi di comprarti delle cose da farlo schiattare al suolo.-
- si... come no!-
-allora domani mattina sono qui alle nove. Non accetto rifiuti-
- ok capo. –
Finalmente entro nella mia camerae,mi svesto, poi decido che ci vuole proprio una bella docciaper rilassarmi.
 
 
Alle 7,00 mi svegliai , dopo una notte molto tormentata, guardai fuori dalla finestra, sembrava che la giornata a venire, almeno dal lato meteorologico, doveva essere bella! Ci sarebbe stato il sole.
 
La mia giornata personale, non lo so come sarebbe stata, probabilmente un incubo...
 
Come un orologio svizzero arrivò Anna e subito i bambini le saltarono addosso
-Buongiorno Marie, riposato bene?-
-Nottata molto movimentata, ma poteva andare peggio. I bambini hanno già fatto colazione, sono cambiati e puliti.Ora vado, se no, chi la sente Laura se arrivo tardi!-
-Ciao Marie, fai con comodo, cerca di distrarti. Divertiti-
- ok ci proverò. Fate i bravi, la mamma cercherà di tornare presto, così oggi pomeriggio tutti al parco. Però solo se fate i bravi-
- va bene mama, noi faiamo i bavi. Ciao- mi dissero tutti e tre. Che tesori.
 
Con la mia auto, arrivo a casa di Laura e con lei ci dirigiamo in un centro commerciale. Il mio incubo
 
Abbiamo visitato un sacco di negozi, dall’intimo ai vestiti da sera. Mi ha detto che sarà una settimana molto speciale, dovevo farlo morire.
 
Finalmente verso le 14,00 torniamo a casa. I bambini erano a fare il pisolino, ma da lì a un’ora si sarebbero svegliati.
 
-Anna tutto bene? Sono sati bravi?-
-Si Marie come al solito, sono stati dei piccoli angioletti, vivaci, ma angioletti- comunicò con un sorriso sulle labbra.
-si come no! Degli angioletti! Comunque ora se vuoi puoi andare a casa. Laura verrà con noi al parco, così mi da una mano-
-ok , ma prima ti preparo la valigia, così tu non ci devi pensare, poi vado a casa. Ha detto Claudio, che domattina mi accompagna lui verso le 8,30, così si ferma un pochino con i piccoli, poi ti accompagna all’hotel. –
-ok grazie infinite. Siete veramente speciali, ho degli amici veramente speciali. Tutti!- esclamo io con gratitudine.
- non ti preoccupare. Anche tu non sei da meno. Con i tuoi figli, ci hai risollevato il morale, e ci hai fatto prendere una decisione molto importante, quella dell’adozione. Grazie- dichiara con le lacrime agli occhi.
 
Finalmente i piccoli si svegliarono, gli do la merenda e insieme a Laura ci dirigiamo verso un parchetto vicino a casa mia.
 
I piccoli iniziano prima con le altalene, era sempre un problema, volevano salire tutti assieme, ma non era possibile, le altalene erano due.
Di solito la più accomodante era Sophie, che accettava di stare vicino a me mentre spingevo i fratelli.
Poi si passava allo scivolo, e li erano sempre risate a crepapelle, i bimbi si divertivano un sacco.
 
C’era anche un posticcino molto tranquillo, dove di solito li lasciavo liberi di correre di saltare sul prato.
Per me, quel momento era perfetto, riuscivo per qualche minuto a concentrarmi su me stessa.
 
- Laura, domani per me sarà una giornata molto difficile. Non so se riuscirò a sopportare il tutto.
Vorrei poter andare lontano con i miei piccoli, ma forse è giunto il momento del confronto.-
- Marie, è ora che tu affronti le tue responsabilità, e se è giunto il momento di farlo, lo farai... sempre e comunque a testa alta- si alza e si avvicina ai bambini
-è ora di rientrare bambini, la mamma è molto stanca- li prende per mano e si avvia verso l’uscita del parco.
Sophie mi raggiunge e con lei per mano, seguo Anna Lizzie e Tom. Destinazione casa .
 
Con un grosso abbraccio saluto Laura –lascio l’ufficio nelle tue mani, per qualsiasi problema chiamami. Mi raccomando.-
- non ti preoccupare di questo. Piuttosto pensa a te stessa, e cerca di vivere questa settimana per quella che è. Se ti porterà buone cose, perché non accettarle? Vivi la tua vita per una volta, non pensare a niente e fai quello che ti senti-
-Sarà molto difficile. Non ti prometto nulla- mi allontano dalla mia amica, e senza accorgermene calde lacrime scendono dal mio volto.
- non fare così, forse è un segno del destino quello che ti sta capitando. Forse tornerete ad essere una bellissima famiglia- mi abbraccia un ultima volta e si avvia alla porta stringendomi l’occhio si chiude la porta alle  spalle.
 
Ora sono sola con i miei piccoli amori, ed è ora che spieghi loro, che la loro mamma per qualche giorno non la vedranno.
- Tom, Lizzie, Sophie venite dalla mamma, vi devo dire una cosa- mi siedo sul divano e loro si accoccolano tutti addosso a me
- allora, la mamma nei prossimi giorni non ci sarà- smetto di parlare, aspettando che loro capiscano quello che gli sto comunicando –pecchè?- mi chiede Tom
- devo andare a lavoro, e con voi ci saranno Anna e Claudio. Siete contenti?- ai nomi dei nostri amici, esultano di felicità, sanno che verranno viziati a più non posso, cosa che io cerco di evitare.
- mama... ma poi toni da noi?- mi chiede allarmata Sophie – certo che torno,  starò via poco poco, ma non preoccupatevi, tutti i giorni vi telefonerò- mi abbasso verso di loro e li bacio tutti e li coccolo per molto tempo.
 
Ben presto arriva ora di cenare, e ci sistemiamo tutti e quattro in cucina e tra urletti e dispetti arriva l’ora della nanna.
Li accompagno in camera e ognuno di loro va nel proprio lettino, leggo una favola, e finalmente si addormentano.
 
Sarà molto difficile stare lontana da loro, ma non posso fare diversamente.
 
Vado in bagno a fare un bagno rilassante, sperando che funzioni.
 
Dopo un po’ esco dal bagno e vado a letto, e come previsto non riesco a dormire.
 
Solo verso le cinque del mattino riesco ad addormentarmi, e quando suona la sveglia alle 7,00, mi sembra di non aver dormito per nulla .
Mi guardo allo specchio e sono un disastro, vado a farmi una doccia, lavo accuratamente i capelli, e  penso a quello che devo mettermi.
 
Vado in camera e prendo fuori un completo giacca/pantalone blu e con camicia bianca, molto professionale.
Nel frattempo si sono svegliati i piccoli, così preparo loro la colazione, che con molta allegria mangiano.
I miei tesori sono sempre allegri, e per di più sanno che stanno arrivando Laura e Claudio, quindi non stanno più nella pelle.
 
Non mi accorgo che il tempo passa fino a quando non sento suonare il campanello – oddio sono già qui? Mi devo ancora preparare- nel mentre apro loro la porta
-Marie ma sei ancora conciata così?- mi rimprovera Anna prendendomi per mano e conducendomi nella mia camera
-Claudi pensaci tu hai piccoli. Io devo pensare a te, su... su... che è tardi, dobbiamo sbrigarci- esclama, nel frattempo nota il vestito che avevo pensato di mettermi e facendo una smorfia si dirige verso il mio armadio, mi passa una gonna nera, maglia color salmone a maniche tre quarti con scollo morbido che cade sul davanti , scarpe salmone tacco dodici, borsa in coordinato,  collana , braccialetto e orologio e per finire giacca nera.
- ecco ora sei bellissima! Puoi andare- ride tutta soddisfatta
Mi acconcio i capelli in una coda alta, metto un filo di trucco e sono pronta.
 
Saluto i piccoli con tanti baci e abbracci, poi comunico che sono pronta per andare.
 
Claudio prende la mia valigia, e con il cuore in gola mi avvio verso la sua macchina, quella macchina che mi condurrà da Edward.
 
 
Prossimo aggiornamento spero entro la fine dell’anno, se così non fosse,
auguro a tutti un Felice Anno Nuovo
 
 
 
Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer.
  
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