CAPITOLO 38
Per
voi
-Come
stai?-
In
un primo momento, Glorya Zabini attribuì il fatto di aver
sentito la sua voce alla febbre.
Sì,
decisamente era colpa della temperatura altissima, che le provocava
allucinazioni
uditive piuttosto realistiche.
-Glorya?
Mi senti?-
Un
Liam Mackenzie piuttosto preoccupato guardava con occhi ansiosi
Glorya Zabini che, adagiata fra le mille coperte che
l’infermiere Hilton le
aveva procurato, sembrava caduta in un coma profondo. Solo quando un
occhio
nocciola velato a causa della febbre fece capolino
dall’ammasso di trapunte,
Liam si convinse che dopotutto non era in coma.
Si
sentì sollevato e subito dopo tremendamente in colpa.
Insomma,
aveva troncato qualsiasi cosa ci fosse stata –e
c’era ancora- fra lui e Glorya e adesso non aveva
alcun diritto
di precipitarsi al suo capezzale con lo stomaco stretto dalla paura al
pensiero
che potesse esserle successo qualcosa di grave. Ma la verità
era che, lupo
mannaro o meno, non appena aveva sentito Lily Potter aggiornare
Cassiopea
Malfoy sulle condizioni della Zabini, non aveva potuto fare a meno di
correre
in infermeria.
-Mi
sento come una che è stata appena torturata con un
tritacarne
gigante- rispose Glorya, richiudendo l’occhio che aveva
aperto con tanta
fatica.
-Non
dev’essere piacevole- commentò Liam con un lieve
sorriso.
Tra
loro cadde un silenzio imbarazzante. Glorya dal canto suo
sentiva di non avere neanche la forza per respirare, talmente era
malmessa,
mentre Liam, divorato da assurdi e quanto mai insensati sensi di colpa,
si
fissava le mani non sapendo dove altro guardare.
-Liam…non
fraintendermi ma…perché sei qui?- chiese alla
fine
-Ecco…non
lo so- ammise infine il Corvonero, in un sussurro.
-Tu
sai che non si può andare avanti
così…che io
non posso andare avanti così- gli fece notare Glorya,
cercando
di trasmettergli con quelle poche parole tutto il dolore che la
lontananza da
lui le causava.
A
togliere d’impiccio Liam fu l’arrivo burrascoso di
Derek Zabini
che, accompagnato da una Rose piuttosto imbarazzata, fece letteralmente
irruzione in infermeria.
-Glorya!!!
Cosa ti è successo?? Cos’hai?? Vuoi che
avvisi…Blaise?-
le domandò a raffica il fratello, con appena un cenno di
incertezza nel
pronunciare il nome del padre.
-No,
Derek, tranquillizzati…sto bene. Cioè, se avere
quaranta di
febbre, una tosse fastidiosissima e un raffreddore da pinguino possa
essere
considerato star bene- rispose Glorya con un filo di voce, restia a
rinunciare
alla sua ironia made-in-Slytherin. Poi, posando con interesse gli occhi
su
Rose, chiese, con la sua solita educata eleganza:
-A
cosa devo la visita di ehm…Rose?-
-Mi
stava aiutando con dei compiti assegnati al nostro gruppo,
prima che venissi a sapere che ti avevano portato qui- disse, non senza
una
certa timidezza.
-Capisco-
fu l’unica parola che Glorya disse, e forse capiva
davvero. Anche se forse non c’era molto da capire, a
giudicare dal modo in cui
suo fratello e
-Beh,
io andrei…ciao, Glorya- si defilò Liam, che aveva
ancora in
mente l’ultima frase della Zabini; lei non lo
degnò di risposta.
-Derek…sarebbe
meglio che anch’io andassi, credo che fra poco
arriveranno gli altri amici di ehm…tua sorella-
esordì Rose, alludendo a sua
cugina &company. Non ebbe neanche il tempo di finire la frase
che Lily
Potter, fumante di rabbia repressa, Cassiopea Sofia Malfoy, se
possibile ancora
più incazzata dell’amica, Scorpius Malfoy con un
ghigno che la diceva lunga,
Edward Nott, venuto a far visita alla sua vecchia amica nonostante
rischiasse
il pestaggio da più di una persona e suo fratello Thomas,
con fidi compari al
seguito, fecero il loro rumoroso ingresso.
-Glorya!!!
Hai un aspetto orribile!- esclamò Cassiopea Sofia
Malfoy, in parte perché ancora incazzata ferocemente, in
parte perché non
sapeva come esternare la preoccupazione per la salute della sua amica.
-Grazie
Cassiopea, tu sì che sai come risollevare il morale della
gente- replicò Glorya piccata, ma con un sorriso nascosto
agli angoli delle
labbra. Avrebbe voluto chiedere alla Malfoy come fosse andato il tanto
segreto
appuntamento, ma qualcosa nella postura e nelle sopracciglia contratte
della
biondina le diceva che sarebbe stato meglio rimandare la questione ad
un altro
momento.
Lilian
Luna Potter, al contrario, fissava irrigidita sua cugina
Rose Weasley, che tentava inutilmente di nascondere la sua presenza. La
fissò
per un lungo momento, gli occhi gelidi puntati sulla sua figura poco
attraente,
prima di dire:
-A
cosa dobbiamo l’onore di averti qui, Rose?-
Rose
continuò a fissarsi le scarpe, non sapendo cosa ribattere.
Sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che Lily
l’avrebbe fatta
sentire a dir poco a disagio, come era sempre riuscita a fare negli
ultimi
dieci anni. Sapeva che avrebbe voluto scavarsi una buca e rimanervi
sepolta
viva, eppure non sapeva cosa dire. Generalmente Rose era una persona
coraggiosa, dalla battuta spesso sarcastica pronta, ma era come se una
gigantesca palla di piombo le si fosse bloccata in gola impedendole di
parlare.
Fu
allora che Derek Zabini decise di scatenare l’Apocalisse.
-Lei
è con me- annunciò, sollevando fiero il mento.
-LEI
È CON TE?!?!??!- esclamarono contemporaneamente Lily,
Scorpius, Edward, Cassiopea e Glorya, con le mandibole in piena caduta
libera
verso il pavimento.
-Non
starai dicendo che…- iniziò Scorpius sospettoso.
-…è
lei la ragazza per la quale…- continuò Edward,
completando la
frase dell’amico come non faceva da quando si erano quasi
ammazzati di botte,
-hai completamente perso la testa?!?!?!?-
Derek
rimase in silenzio, senza smettere di guardarli negli occhi.
-Dimmi
che stai scherzando- affermò serio Scorpius, ma Derek
scosse la testa.
-Andiamo
Derek! È Rose Weasley,
Cassiopea
scoppiò improvvisamente a ridere, con la sua tipica
risata fredda e cinica.
-Con
tutte le ragazze che potevi scegliere…proprio una Weasley,
Babbanofila e Sangue Sporco??- chiese.
A
quel punto fu il turno di Rose, che odiava
-Parli
bene tu Malfoy!!! Ma oggi non sei forse uscita con Burke?-
Cassiopea
sbiancò. Non pensava di essere stata vista, e quella
stronza della Weasley sapeva bene come avrebbe reagito suo fratello!
-Tu
cosa?- chiese
infatti Scorpius, sentendo le viscere congelarsi, mentre fissava sua
sorella.
-Io…-
esordì incerta, mentre Rose sorrideva trionfante, e Derek
sentiva montare la collera verso i suoi amici. Come facevano a non
capire
quanto contasse Rose per lui? Era più importante la sua
felicità o degli
stupidi pregiudizi?
-Stai
dicendo che sei davvero uscita con quel maledetto bastardo
Grifondoro?- insistette Scorpius, anche se la risposta alla sua domanda
era
scritta sul volto di Cassiopea.
-In
realtà sì- ammise infine
Nella
stanza scese il gelo.
Scorpius
non riusciva a distogliere lo sguardo disgustato dalla
sorella, Edward continuava a spostare gli occhi da Derek a Rose non
riuscendo
ancora a capacitarsi di quanto aveva appena appreso, Thomas
&company si
godevano lo spettacolo con identici ghigni sarcastici stampati in
faccia e
Glorya fissava Lily, pur sapendo che cosa avrebbe letto sul viso
dell’amica.
Lily
era pietrificata, il volto scolpito nel marmo. Cassiopea era
uscita con Shane Burke e non le aveva
detto niente. Sentì che qualcosa le si spezzava
dentro.
Senza
fiatare, voltò le spalle e uscì
dall’infermeria.
Scorpius
attese un attimo, ma poi, temendo di esplodere
letteralmente, la seguì fuori.
Cassiopea
li seguì con gli occhi e mosse impercettibilmente la
mano, come per trattenerli: resasi conto del suo gesto, e sentendo lacrime agli occhi, corse fuori dalla
stanza.
-Credo
sia meglio andare…- sussurrò Thomas agli amici,
che
annuirono e salutarono Glorya augurandole una pronta guarigione, prima
di
defilarsi a loro volta.
-Passo
a trovarti più tardi- disse Derek scombussolato alla
sorella,
che annuì; le baciò delicatamente la fronte e se
ne andò in silenzio, seguito
da Rose che non osava guardare
-Credo
sia meglio…- iniziò a dire Edward, rimasto solo
con la
malata.
-Sì-
sospirò Glorya, con l’umore sotto terra. Stava
male, vedere Liam
le aveva fatto a pezzi il cuore e le sue due migliori amiche avevano
appena
silenziosamente litigato: aveva decisamente bisogno di stare sola.
*****
-Smettila
di seguirmi- disse Lily continuando a camminare spedita,
non sapendo dove stava andando.
-E
tu smettila di correre- ribatté Scorpius, tentando di
affiancarla.
-Cosa
accidenti vuoi Malfoy eh? Posso sapere cosa diavolo vuoi
dalla mia vita?- perse il controllo Lily, fermandosi e voltandosi a
fronteggiarlo. Era sconvolta, e si vedeva: aveva le guance chiazzate di
rosso e
gli occhi lucidi, la consueta compostezza frantumata ai suoi piedi.
Scorpius
non rispose, intuendo che la rossa stava per esplodere.
Ed infatti Lilian riprese a parlare, senza aspettare una sua replica.
-TU
hai baciato Marìkaa Stewart sotto i miei occhi stamattina,
le
hai ficcato la tua maledettissima lingua in bocca e poi sei venuto ad
interrompere me ed Ethan! E fai il geloso, ti comporti come se io fossi
una tua
proprietà! Ma chi credi di essere, eh? Pensi di essere Dio?
Il Dio del sesso
magari? Beh ti sbagli!- urlò furiosa come lui non
l’aveva mai vista, -non ce
l’hai solo tu sai? Ed io sono stanca di te, stanca delle tue
stupidissime
proposte indecenti, stanca di non capire che cosa diavolo mi fai,
stanca di
tutto! E tua sorella, lei…lei…lei non
si
fida di me, ed io sono una stronza senza cuore che se ne sta
qui in
corridoio a gridare contro…contro…oh
Dio…- terminò esausta, lasciandosi
scivolare contro la parete. Due lacrime le rigarono il viso.
Scorpius
si aspettava di tutto, compreso il monologo furioso e
pressoché privo di connessioni logiche, ma non quello. Non si aspettava di veder
crollare Lily in quel modo, non lei.
Non
sapendo bene cosa fare, si sedette accanto alla ragazza, la
schiena contro il freddo muro di pietra ed una mano che le scostava i
boccoli
dal viso. Le due lacrime solitarie si erano trasformate in un pianto
convulso,
con tanto di singhiozzi a scuoterla, e lei non sembrava in grado di
smettere.
Aveva
appena messo insieme due parole che potessero consolarla,
quando udì in lontananza le allegre voci degli studenti di
ritorno dalla gita
fuori porta. Senza pensarci su due volte, passò un braccio
sotto le ginocchia
di Lily e l’altro intorno alle sue spalle, e se la
caricò addosso.
Prendendo
un corridoio secondario e solitamente deserto, la portò
nella sua stanza, dove la mise sul letto e chiuse la porta a chiave. Se c’era qualcosa che poteva
fare per
lei, era evitare che la sua reputazione andasse a puttane.
Lily
si rannicchiò in posizione fetale, come se sentisse freddo e
si asciugò piano le guance bagnate. Si sentiva svuotata e
stranamente leggera e
si domandò da quanto tempo non piangeva.
-Cassiopea
ha deluso anche me- esordì infine Scorpius, andando a
sedersi accanto a lei.
Lily
annuì, non sapendo cos’altro dire. Stranamente non
provava
vergogna, nel trovarsi lì, in quella camera, con gli occhi
gonfi per il pianto
e il mascara colato. In quel momento, era una normalissima,
dannatissima
quindicenne che provava per la prima volta i tumulti e gli
sconvolgimenti
dell’adolescenza.
*****
-Ma vi
rendete conto?! Mi ha baciata!!! Scorpius Malfoy mi ha baciata!!! Ha
baciato me!!!- trillò
per l’ennesima volta
Marìkaa Stewart, al settimo cielo.
-Si ce ne
stiamo rendendo conto, sarà almeno la centocinquantesima
volta che lo ripeti da
stamattina!- le rispose Rose, un po’ più acida del
solito, forse per quanto era
accaduto in infermeria.
-E non lo
trovi fantastico? Cioè, capita una sola volta nella vita!!!-
insistette
Marìkaa, attorcigliandosi felice un ricciolo castano intorno
al dito.
Lei,
Molly e Rose erano
nella loro stanza, le
prime due appena rientrate da San Francisco, la terza vi si era
rinchiusa a
pensare dopo aver salutato Derek. Stranamente mancava Albus, ed infatti
Marìkaa, dimentica per un momento della sua straordinaria
esperienza domandò:
-Ma
Albus?-
Molly
fece spallucce:
-Non
saprei- rispose, anche se in realtà sapeva benissimo dove
fosse Albus:
rinchiuso in camera sua a chiedersi come diavolo era potuto accadere il
bacio
fra Marìkaa e Scorpius. Insomma, sembrava che il piano di
Lily stesse riuscendo
alla grande ed anche se l’americana non era caduta
immediatamente fra le sue
braccia alla vista del bacio fra sua sorella e il biondastro non
significava
che non provava nulla per lui, no?
-Non lo
vedo da stamattina, in effetti- aggiunse Rose, pensierosa, mentre si
infilava
un paio di vecchi pantaloni della tuta per stare più comoda.
-Sarà
meglio che vada a cercarlo- disse Marìkaa, l’umore
un po’ meno gioioso.
Alla fine
trovare Albus non fu difficile: si trovavano in una scuola che non
conoscevano
bene ed anche se il secondogenito dei Potter aveva un ottimo senso
dell’orientamento non si arrischiava mai troppo a girovagare
per il college;
l’americana lo scovò nella sua stanza, intento a
studiare qualcosa.
-Ehi- gli
sorrise, sedendosi sul suo letto; gli altri suoi compagni evidentemente
non
erano ancora rientrati dalla gita.
-Ehi-
ribatté lui, tetro. Solo guardandola in volto, gli tornava
in mente l’immagine
di lei che baciava Malfoy.
-Va tutto
bene?- gli domandò Marìkaa, accorgendosi che
qualcosa non andava.
-Come no,
va tutto alla grande- rispose Albus, tornando alla sua pergamena.
-Non
sembrerebbe- osservò
-E
perché
non dovrei star bene?- chiese Albus, sempre senza guardarla.
-Non
saprei…dimmelo tu-.
Marìkaa
conosceva ormai bene il suo migliore amico, e quegli occhi verdi non
gliela
raccontavano giusta.
Dopo un
lungo attimo di silenzio, Albus infine alzò lo sguardo su di
lei, chiedendosi
cosa dirle. Per un attimo fu tentato di dirle la verità, di
confessarle i suoi
sentimenti; al pensiero del certo rifiuto cambiò idea.
-Ecco,
c’è una ragazza che mi piace…- disse
infine, optando per una mezza verità.
-Oh!
Sapevo che c’entrava una fanciulla!- esclamò
Marìkaa, sollevata; temeva di
essere lei, per qualche strana ragione,
la causa della tristezza di Albus.
-Già,
peccato che non ricambi il mio interesse- replicò lui,
fissandosi le mani, per
non mostrarle gli occhi.
-Ma solo
una scema potrebbe non interessarsi a te!- affermò
Marìkaa, sbalordita.
Una scema
o una ragazza innamorata di uno stronzo, pensò Albus, senza
avere il coraggio
di pronunciare quelle parole ad alta voce.
-A quanto
sembra mi vede solo come un amico- disse invece.
-Andiamo,
allora è proprio cieca!-
-Già-
confermò lui e nonostante la tristezza, fece un piccolo
sorriso. Se Marìkaa
avesse saputo che era proprio lei la ragazza in questione…
-Dai,
cerca di non pensarci e vieni di là con me!
Io e Molly abbiamo comprato un sacco di schifezze da
mangiare e non
abbiamo proprio idea di che cosa siano…magari tu puoi darci
una mano- gli disse
poi, cercando di risollevargli il morale.
-Ma
sì,
andiamo a spararci il colesterolo a mille…- annuì
Albus e, aprendole la porta
per farla uscire prima di lui, non poté trattenersi dallo
sfiorarle una mano.
I
corridoi del college erano ora piuttosto affollati e i due amici ebbero
non
poca difficoltà a farsi spazio. Il caso volle che passassero
accanto a Melissa
Summers e Isabelle Blackwell che, ferme nel bel mezzo della ressa
intralciavano
il passaggio; erano infatti intente a divulgare l’ennesimo
pettegolezzo ad una
folla di ochette ovviamente interessate.
-Sì,
e
con
-Weasley?-
chiese Albus perplesso e, per la prima volta in sette anni rivolse
parola alle
due Slytherin:
-Di chi
state parlando?- chiese, piuttosto sospettoso.
-Ma come,
Potterino, non lo sai che tua cugina sta con il nostro amato Derek?-
gli
rispose
-Stai
scherzando spero!- esclamò Albus, assolutamente sbalordito;
dal canto suo
Marìkaa si chiedeva come la storia fra Rose e Derek potesse
essere stata
scoperta.
-E credi
che scherzerei mai su una cosa del genere?- intervenne Isabelle, il cui
eterno
amore per Derek era noto persino al Grifondoro. Senza risponderle,
Albus voltò
loro le spalle, dirigendosi a passo di marcia verso la stanza delle
cugine. Una
volta che l’ebbe raggiunta, spalancò la porta,
fissò trucemente Rose e
dichiarò:
-Io e te
dobbiamo proprio fare due chiacchiere!-
Angolo
Autrice:
Salve a
tutti. So che è passato un bel po’ di tempo da
quando ho pubblicato il mio
ultimo (spero) avviso e che molti di voi si saranno dimenticati di me.
Non ho
parole per ringraziare le 38 meravigliose persone che, con le loro
parole,
hanno cercato (e vi assicuro che ci siete riuscite) di starmi vicino in
un
momento così difficile. Se oggi sto pubblicando questo
capitolo, è
esclusivamente merito vostro. Magari non è quello che vi
aspettavate (anzi,
sicuramente non lo è) ma, per quello che può
valere, è interamente dedicato a
voi, che mi avete sostenuto, incoraggiato, spronato. Il titolo, che non
c’entra
nulla con la storia, si riferisce proprio a voi, che avete fatto
sì che
Poisonous Lily continuasse. Grazie di cuore e buona lettura, mie
meravigliose
lettrici.
Con
affetto, Miss_Slytherin