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Autore: LylaBaudelaire    29/12/2010    7 recensioni
I punti di vista di Remus e Ninfadora sul momento hanno scoperto che la loro amicizia è diventata qualcosa di più.
Focalizzazioni diverse che sono destinate a coincidere.
-Dora, devo ricordarti che fine hanno fatto tutti quelli che mi sono stati vicini? Sono morti, e non voglio soffrire anche per la tua perdita.
La ragazza prese fiato e coraggio allo stesso tempo, e parlò con maggiore determinazione: -E dimmi, se io morissi ora, ora che ti rifiuti di amarmi, cosa proveresti?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Non volevo tenervi troppo sulle spine, perciò eccovi la terza ed ultima parte :D 
Sperando vi piaccia, non aggiungo altro e vi auguro buona lettura.
Read you soon, 

Ly.

 

Sole
-Remus e Ninfadora-

 

Ho visto gente andare, perdersi e tornare 
e perdersi ancora 
e tendere la mano a mani vuote 
E con le stesse scarpe camminare 
per diverse strade 
o con diverse scarpe 
su una strada sola... 

 

-Non dovresti essere di turno, oggi.
-Infatti non lo sono; posso essere ben poco utile, ora come ora. E tu non dovresti startene sotto la pioggia a prendere freddo- rispose l’uomo chinando appena il capo verso di lei. Con la coda dell’occhio la vide pulirsi le mani e fare leva sui suoi anfibi neri per mettersi in piedi.
-Fidati, ho meno probabilità di ammalarmi di te, sono abituata a questo lavoro- gli rispose la ragazza aggiustandosi i lembi dell’impermeabile.
-Proprio perché serve il tuo lavoro, Ninfadora, gradirei che restassi più in salute possibile- commentò impassibile lo stanco professore.
L’Auror sbuffò rumorosamente e, pestando i piedi sul terreno fangoso, piantò i suoi occhi azzurri in faccia al loro vero proprietario. -Remus smettila di comportarti come un idiota a dimmi perché sei venuto. Non sei di turno, allora cosa ci fai qui?
L’uomo fece per aprire la bocca, poi la richiuse e osservò la ragazza con aria contrariata e al contempo colpevole.
-Dora…- disse con voce seria e autoritaria, come un genitore che rimprovera il figlio.
La ragazza mantenne lo sguardo dell’uomo con fierezza. -DORA COSA?- urlò.
-Non puoi ridurti in questo stato, non per causa mia- rispose l’uomo, aggrottando le sopracciglia e stringendo più forte la mano bianca attorno al bastone.
-Se la cosa può sollevarti, la colpa non è tua. Ora se permetti…- concluse la ragazza voltandosi e incamminandosi verso il castello.
L’uomo si voltò a fatica e osservò l’esile figura della ragazza allontanarsi, confondendosi anch’ella tra la nebbia. Le spalle rigide e la camminata sicura ma leggermente sbandante indicavano che sicuramente stava piangendo. Con un sospiro, l’uomo cominciò a seguirla lentamente, rimanendo sempre una decina di passi dietro di lei.
Quando raggiunse il ponte di legno, la ragazza si appoggiò esausta a uno dei pilastri e si abbandonò al pianto. Appena un minuto dopo, il bastone dell’uomo riecheggiò sulle lastre del pavimento.
-Cosa stai facendo?- le chiese con voce raddolcita.
-Seguo il tuo consiglio, mi metto al riparo dalla pioggia. Ahn, sto piangendo, nel caso non te ne fossi accorto- rispose la ragazza sprezzante.
L’uomo respirò profondamente per mantenere la calma. Non avevano avuto una conversazione decente da settimane, ormai. Poggiò il bastone al parapetto del ponte e le mani sulle spalle ormai non più fiere della ragazza, che ebbe un sussulto e smise di singhiozzare, alzando gli occhi umidi verso di lui.
-Dora, lo so che non dovrei dirti queste cose, so che mi urlerai contro non appena finirò di parlare, ma stammi a sentire un momento: non devi stare così per me, sei una ragazza giovane e in gamba, c’è un mondo intero là fuori che ti aspetta. Non perdere tempo con me, fidati…
La ragazza aprì piano la bocca, pensando bene prima di parlare.
-Non voglio urlarti contro, ma non riesco comunque a darti ragione. Remus, cerca di ascoltarmi per una buona volta: io ti amo. E nessuna delle tue assurde motivazioni riuscirà a convincermi del contrario.
All’uomo crollarono le spalle, e Ninfadora intensificò la potenza del suo sguardo, riuscendo quasi a non sbattere le palpebre. Remus parve non reagire, arreso com’era all’assoluta sincerità delle parole della ragazza. Passò quasi un minuto prima che l’uomo riuscisse a trovare le parole, ma non un tono abbastanza convincente.
-Ninfadora- scandì lentamente il nome della ragazza,  beandosi della morbidezza necessaria a pronunciarlo e nel contempo sperando che le desse il maggior fastidio possibile -tu non puoi amarmi, non è possibile..
Gli occhi della ragazza si accesero di rabbia, che cacciò via le lacrime dall’incavo delle palpebre.
-Remus John Lupin, non dirmi stronzate!- disse con voce bassa e secca, ma l’effetto fu più impressionante che gridare.
 -Guardami, Remus, guarda chi sono adesso. La mia condizione mi rende un libro aperto: mostro tutto ciò che sento. Li vedi questi?-
disse indicando i suoi capelli marrone spento striato di grigio
-Sono perché soffro nel vederti soffrire. Questi-
e fu il turno degli occhi, identici a quelli dell’uomo
-Sono perché adoro quando ti illumini, colto da un’idea. E questo,-
Disse tirando fuori la bacchetta e agitandola appena. La mano tremante, la voce spezzata e gli occhi lucidi riuscirono a creare un Patronus argenteo che, a fatica, assunse la forma di un lupo.
-E’ perché ti amo. Non puoi negarlo, non puoi. Piuttosto abbi il coraggio di dire che non mi vuoi.
Remus, scosso, rispose automaticamente:-No!- poi prese fiato e, a voce bassissima, aggiunse:
-Questo non lo posso dire. Io ci tengo a te, per questo spero con ogni singola fibra del mio cuore che tu riesca a cambiare idea. Stare con me è già abbastanza pericoloso per me stesso, non posso rovinare l’esistenza a un’altra persona.
Ninfadora si asciugò le lacrime con il dorso della mano. Aveva fatto una piccola conquista: adesso era certa di essere ricambiata. Ora bisognava soltanto convincere quello zuccone.
-Remus, dimmi quand’è stata l’ultima volta in cui ti sei sentito felice. Era quando avevi qualcuno accanto la notte, quando non ti sei sentito solo con i tuoi segreti la mattina dopo la trasformazione, quando hai visto che puoi essere utile al mondo nonostante ogni tanto tu diventi un po’…impulsivo e peloso, ecco.
Il cuore dell’uomo si sciolse al ricordo dei suoi amici, di quando era ad Hogwarts: Ninfadora aveva toccato il tasto giusto. Remus sorrise appena ricordando James e la sua definizione della licantropia, il ‘piccolo problema peloso’.
-Dora, devo ricordarti che fine hanno fatto tutti quelli che mi sono stati vicini? Sono morti, e non voglio soffrire anche per la tua perdita.
La ragazza prese fiato e coraggio allo stesso tempo, e parlò con maggiore determinazione: -E dimmi, se io morissi ora, ora che ti rifiuti di amarmi, cosa proveresti?
Le difese dell’uomo crollarono definitivamente: non si diede neanche il tempo per pensare una risposta diplomatica e coerente con tutto ciò che aveva detto fino ad ora.
-Credo che morirei di dolore, Ninfadora. Perché avrei perso la più grande occasione di sentirmi un uomo felice e completo non permettendomi di mostrarti quello che provo veramente per te.
Il volto di Ninfadora Tonks si aprì nel più grande dei sorrisi e, riportando gli stessi connotati dell’amato, gli mostrò la felicità che anche lui avrebbe potuto provare. Con una mano sfiorò la guancia dell’uomo, ancora sbigottito per le sue stesse parole.
-Quando deciderai di cogliere l’occasione io sarò pronta. Ci sarò sempre- disse decisa e raggiante, svicolando dallo spazio angusto tra il ponte e Remus e dirigendosi verso il castello. Con un deciso gesto del collo i suoi capelli ritornarono di un più classico fucsia acceso.
Da quel giorno, per Remus il sole avrebbe assunto sempre quel colore.

Pioggia e sole abbaiano e mordono 
ma lasciano, 
lasciano il tempo che trovano 
E il vero amore può 
nascondersi, 
confondersi 
ma non può perdersi mai 
Sempre e per sempre 
dalla stessa parte mi troverai 
Sempre e per sempre 

dalla stessa parte mi troverai.
[Francesco de Gregori - Sempre e per Sempre]

   
 
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