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Autore: Exentia_dream    30/12/2010    4 recensioni
Edward è umano, ma non conosce né i Cullen né Bella.
E' figlio di Aro Volturi e fratello maggiore di Jane.
Aro è il boss di una della "mafia" di San Diego ed Edwrad, da buon figlio, dovrà seguire le sue impronte.
Ci sarà qualcosa che gli farà cambiare idea?
E se quel qualcosa fosse l'amore? E se questo sentimento non facesse altro che confonderlo? E se, alla fine, gli ideali risultassero più forti di qualsiasi sentimento ed Edward decidesse di tornare a casa, da Aro e riprendere la vita che aveva lasciato?
Beh, lo scoprirete solo leggendo...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 5: Buon compleanno, Jane -Seconda Parte

Quando la porta si aprì, inizialmente vidi solo un ragazzo alto e biondo, con gli occhi chiari. Jane si illuminò e gli corse incontro. –Benvenuto James.
-Buon compleanno, Jane.
Si abbracciarono e, dopo che il ragazzo fu entrato, altre persone lo seguirono.
Vidi una ragazza bionda bellissima, tanto bella da far invidia alla Venere di Botticelli: i capelli le scendevano sinuosi lungo la schiena e sembravano brillare di luce propria. Gli occhi erano di un colore che non ero riuscito a distinguere. Indossava un vestito rosso, scollato sulla schiena e lungo fino al ginocchio.
Subito dopo di lei, un ragazzo che dava l’impressione di essere un giocatore di football: le spalle erano larghe e il viso di una durezza da far paura. I capelli erano corti e tenuti all’indietro con il gel, gli occhi azzurri e il sorriso tirato.
Una ragazza piccola, tanto da poter essere paragonata ad un folletto, batteva le mani e lanciava urletti divertiti. Era magrissima, con i capelli neri, corti e sbarazzini e gli occhi di una strana sfumatura d’azzurro, grandi e vispi. Il suo abito era grigio perla e scendeva a campana sulle gambe magre.
Al suo fianco, un ragazzo alto e ben piazzato, i capelli biondo scuro e gli occhi verdi. Sembrava che stesse patendo le pene dell’inferno.
I ragazzi, tutti, indossavano uno smoking nero.
Era impressionante quanto tutti loro fossero belli: sembravano dei modelli appena usciti da una pubblicità
La porta rimase aperta e capii che stava entrando qualcun altro, ma, non incuriosito da tanta bellezza, tornai a guardare, davanti a me, la sedia vuota di Jane.
Una folata di vento primaverile riempì l’ampia sala e, il rumore della porta che si chiudeva, mi fece voltare.
La ragazza più bella che avessi mai visto in tutta la mia vita. Certo, forse, era un po’ insignificante rispetto alle bellezze statuarie che si erano fermate sulla porta, ma mi parve una meraviglia caduta in terra.
Si era fermata dietro ai suoi compagni, in attesa di poter salutare Jane e sorrideva.
Il viso ovale era perfetto, incorniciato dai capelli castano-rossicci, leggermente mossi.
Gli occhi sembravano fatti di cioccolato. Castani, totalmente diverso da altri occhi: le labbra erano… non avrei saputo definirle. Il labbro superiore era leggermente più pieno di quello inferiore.
Il collo era sottile e chiaro.
Abbracciò Jane e scesi con gli occhi lungo la sua immagine. Il suo vestito era blu, scoperto totalmente su una spalle. Cadeva sui fianchi perfettamente, risaltando la linea snella della vita.
Il blu le donava.
Quando sciolse il suo abbraccio, sorrise ancora di più e sentii qualcosa muoversi all’altezza dello stomaco.
Il ragazzo moro l’abbracciò e mi sentii infastidito, tanto che mi girai verso mio padre. –Chi sono quelli?
-Amici di tua sorella.
-Frequenta dei maggiorenni?
-Non sono maggiorenni. Hanno qualche anno più di lei.
Probabilmente, era arrivato il momento di salutare i nuovi ospiti e di farli accomodare, quindi, mi alzai e mi diressi alla porta.
Nessuno sembrò far caso a me, troppo presi dalle loro chiacchiere, fino a quando non gli fui tanto vicino. –Buonasera.
-Salve.- risposero alcuni.
-Lui è mio fratello, Elwin.
-Piacere.- dissi, alzando la mano, in segno di saluto.
-Loro sono James.- il biondo alto, con gli occhi azzurri. –Rosalie.- la modella. –Emmett.- il giocatore di football. –Alice.- il folletto. –Jasper.- il martire. – E Bella. – la… Bella.
Mi sorrise e fu l’unica a porgermi la mano. Di nuovo, il tremolio allo stomaco. Questa volta, però, si diffuse fino alla mano e arrivò in tutti gli arti nel momento in cui sfiorai la sua pelle bianca.
Mai nessun nome era stato tanto adatto ad una persona. Bella.
-Isabella. Bella solo per gli amici.
-Oh. Piacere Isabella.
-Piacere mio, El…- mi guardò con aria disorientata.
-Elwin.
Sentivo le risate di mia sorella e dei suoi compagni, ma sembravano talmente lontani…
-Che strano nome! E’… da vecchio.
-Sì, lo penso anche io.
Mi soffermai a guardare i particolari di quel viso fantastico e mi resi conto che non c’era un difetto su quella pelle.
-Ragazzi, vi prego, accomodatevi. Ho riservato un tavolo apposta per voi.
Scendemmo le scale e Jane accompagnò i suoi ospiti fino al loro tavolo, mentre io mi sedetti al mio posto.
La osservai, mentre rideva ancora e mi accorsi che in compagnia di quei ragazzi sembrava davvero felice.
James prese posto accanto a Bella e le sorrise. Immediatamente mi sentii geloso, come se qualcuno stesse toccando qualcosa di mio: una gelosia simile a quella che provavo nei confronti di Jane.
Guardai ancora un po’ il modo complice con cui James e Bella si guardavano e l’intimità nei loro gesti. Probabilmente, stavano insieme.
Ancora una volta, quel movimento sgradevole allo stomaco.
Jane tornò a sedersi accanto a me, sprizzando felicità da tutti i pori.
-Era questi gli ospiti?
-Sì. Non trovi che siano fantastici?
-Fantastici… che termine…esagerato.
-Vorresti essere come loro, eh?
-Affatto. Chi sta con chi?- chiesi, con nonchalance, fissando l’ultimo tavolo occupato.
-T’interessa?
-Sono curioso.
-Mh, allora. Rose sta con Emmett, Alice sta con Jasper, James sta con Jane…
-Ah, con Jane… Jane? Non c’è nessuna Jane lì.
-Lì no…
-Quello è il tuo ragazzo?
-Sì.
-Ma… ma… Jane! Avrà almeno vent’anni.
-Ha la tua stessa età. Elwin. E comunque, Bella non sta con nessuno.
Nessuno: da sola, senza alcuna bocca da baciare, senza mani da accarezzare e da cui farsi accarezzare, senza qualcuno da desiderare.
Il resto della serata passò tranquillamente. Certo, non avevo mandato giù la notizia che Jane mi aveva dato… ma cosa potevo fare?
Mi aveva chiesto di non rovinarle il compleanno con la mia gelosia e le avrei fatto questo enorme regalo, almeno per questa sera.
L’indomani, poi, le avrei comunque parlato.
La musica riempì di nuovo la sala e riconobbi le note di una melodia dolcissima.
Tutti gli invitati si diressero al centro della sala e cominciarono a ballare. Jane, ovviamente, si strinse a James che le accarezzò dolcemente una guancia: la guardava come non esistesse altro in tutta la galassia.
Le voleva bene davvero, visti i gesti che le dedicava.
In tutto quel vorticare di abiti, non ne vidi uno blu, quindi mi voltai in direzione del suo tavolo.
Bella era seduta lì, con lo sguardo perso ad ammirare il centrotavola di fiori che aveva di fronte.
Le guance rosee sembrano fatte della porcellana più fine e costosa.
Mi avvicinai a lei e la vidi spostare lentamente lo sguardo nella mia direzione. Non l’avevo spaventata e questo voleva dire che era una ragazza molto attenta.
-Non balli?
-Non sono in grado di farlo.- schietta, diretta, sincera.
-E se ci fosse qualcuno accanto a te?
-Poveri i suoi piedi: se potessero parlare, mi maledirebbero.
-Vuoi provare?
-Mi stai invitando a ballare?
-In un certo senso.
-E sarebbe?
-Diciamo… che ti sto invitando a provare.
-Una differenza sottilissima.
-Ti va?
-Vuoi davvero rischiare di non camminare mai più?
-Mi pare che ne valga la pena.
-D’accordo allora.
Le presi la mano e la portai al centro della sala e la posizionai di fronte a me, poi le diedi il segno di cominciare a ballare.
Mosse due passi e mi resi conto che era davvero negata in quell’arte. –Poggia i piedi sui miei.
-Ti è saltata qualche rotella?
-No,  ma mi piacerebbe ballare con te.
-Se proprio ci tieni…- disse con tono distaccato.
-Sì, ci tengo davvero.
Mi sorrise e poggiò i piedi sui miei: pesava poco più di una piuma.
Cominciai a muovermi in senso rotatorio, come se stessi ballando insieme a lei e non con lei addosso.
Non le tolsi gli occhi di dosso neanche per un momento: sembrava che, oltre la pelle pallida, ci fosse una calamita o qualcosa di talmente potente da rendermi impossibile il gesto di distogliere lo sguardo.
-La musica è finita.
Me n’ero accorto anche io, ma avrei voluto tenere ancora la sua mano nella mia e cullarla al ritmo di quella melodia dolcissima.
-Sì…
Tornammo a sederci ognuno al proprio tavolo. Mi ritrovai a guardarla più di una volta, ma mai il suo sguardo incrociò il mio.
Quando la sala si fu svuotata degli invitati, vidi gli amici di Jane andare via e salutarmi, avvicinandosi a stringermi la mano o a baciarmi una guancia.
Bella si limitò a sorridermi e salutarmi con la mano, sempre nascosta dalle spalle di James.
Non appena la porta fu chiusa da Angela, mi lasciai cadere sulla sedia con la stanchezza che poteva avvertire addosso un lavoratore di miniera e guardai davanti a me, nel vuoto che prima era occupato da quella meraviglia della natura.

***
Angolo Autrice:
Eccomi qui. Questa volta, devo dire la verità il ritardo è stato volontario: una sola recensione?
E' talmente brutta questa storia?
Comunque, torniamo al capitolo: è arrivata Bella! 
Finalmente, i due si sono incontrati e lui ne è rimasto subito attratto. Ma Bella la penserà allo stesso modo? Voi cosa ne pensate?
Beh, fatemi sapere!

Ringrazio le 16 seguite, le 4 ricordate e le 3 preferite.
Alla prossima, la vostra Exentia_dream

   
 
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