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Autore: Vale11    30/12/2010    21 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho cambiato un po' le cose. Nel senso che ho fantasmizzato Fred. Spero di non turbarvi troppo :D

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“Hai sentito, George?”
“Oh, perfettamente, Fred
“Malfoy ha appena chiesto scusa?”
“Così pare, Fred”
Draco Malfoy drizzò le orecchie, cercando di identificare le voci provenienti da dietro la schiena della signora Weasley.
Fred?
Ai lati della donna spuntarono due teste, una gonfia di capelli rossi, l’altra letteralmente trasparente. Trasalì.
 
“Oh, capisco. Il mio nuovo taglio di capelli a volte può spaventare”
Il fantasma di Fred Weasley si esibì in un sorriso smagliante. Attraverso gli incisivi, Draco vide Molly Weasley correre in cucina con le mani nei capelli, borbottando qualcosa di molto simile a un “Non cambieranno mai”.
Ed era vero, Fred Weasley non sarebbe cambiato mai. Nel senso letterale del termine.
Ma a guardarlo bene non si capisce se gli dispiaccia o no.
 
Fred e George Weasley salutarono Hermione, la lasciarono entrare per raggiungere i genitori, bloccarono il suo accompagnatore e si dedicarono allo studio antropologico di quello strano ospite.
Draco Malfoy li stava guardando con la testa piegata di lato, indeciso se scucire la bocca o no. Sembrava mummificato.
 
“Sai una cosa, Fred?”
“Dimmi, George”
“Non hai idea di quanti scherzi avevo pronti per questo furetto, appena avesse messo piede qui”
“Oh, si che ce l’ho. Li abbiamo progettati insieme”
 
Draco piego la testa ancora di più, ancora un po’ e si sarebbe svitata. Doveva decidere se sentirsi in colpa o scoppiare a ridere.
Potrei anche fare tutte e due le cose insieme.
 
“Però ha chiesto scusa a mamma, Fred”
“L’ho sentito, sai. Sono morto, non sono sordo
Draco gli scoppiò letteralmente a ridere in faccia.
“Oddio Fred! Draco Malfoy sta ridendo!”
“Incredibile, credevo non fosse sua prerogativa”
“Che dici, lo facciamo entrare, così evita di prendere una bronchite?”
“Perché no? Cos’abbiamo da fare, in fondo?”
 
Nel giro di cinque secondi netti, i gemelli fecero fare a Draco il giro principale dei saluti, passando per Harry, Ron, Hermione, Ginny e i signori Weasley. I coniugi Granger sarebbero arrivati solo dopo. Hermione sembrava delusa, Draco sudava direttamente freddo.
Poi si ritrovò a ridere come un pazzo alla vista della faccia offesa di Fred, quando suo fratello Ronald lo attraversò per andare ad aiutare sua madre in cucina. Il fantasma lo guardò ghignando.
“Ti faccio ridere?”
Draco si strozzò. Non sapeva come reagire, in fondo era anche colpa sua se Fred era morto. Indirettamente, certo, ma era o non era figlio di Lucius Malfoy, nipote di Bellatrix Lestrange, eccetera eccetera. Era una summa di DNA maledetta. George si appropriò del divano con un tonfo.
“Fred, di che ti lamenti? È il tuo mestiere far ridere la gente”
“Modestamente, mi è sempre riuscito bene”
Draco lo guardò incantato esibirsi in un inchino a mezz’aria. Si rese conto di non aver ancora spiccicato parola. Ma non gli dispiaceva. Anzi.
Non ci riusciva proprio.
Si ritrovò sequestrato dai gemelli sul divano, seduto in mezzo a due corpi simili ma terribilmente diversi. Uno emanava calore, l’altro un freddo mortale.
“Secondo me è muto”
“Nah, parla”
Li fissò mentre lo fissavano. Sembravano un cartone animato. Si strinse nelle spalle.
Li fissò mentre si fissavano.
Resistette all’impulso di ridere di nuovo. Non sapeva come, ma quei due erano un antidepressivo naturale.
Hermione si sedette sulla poltrona di fronte, accavallò le gambe.
“Ragazzi, come fate col negozio ora?”
“Niente di più facile”
Risposero in coro.
“Fred è utilissimo quando qualche ragazzino prova a rubare qualcosa”
“Oh, si! Dovresti vedere le facce che fanno quando gli sbuco dalle mutand…”
Hermione alzò le mani.
“Basta così. Fred, non ti fa un po’ senso infilarti nei pantaloni della gente?”
“Nah, tanto sono morto”
 
Hermione sorrise, i gemelli erano inseparabili davvero. Fred aveva deciso di aspettare George, con la scusa che se avesse lasciato il negozio solo a lui avrebbe fatto un disastro.
Aveva detto che George era il braccio, e lui la mente. George aveva risposto che lui non era la mente, ma il lamento, perché non poteva più palpare la commessa.
Commessa che non era affatto dispiaciuta della cosa.
Fred aveva risposto che, dalla sua parte, fra fantasmi, era possibilissimo palpare qualche sedere morto ma non per quello meno sodo.
 
Draco vide qualcosa muoversi attraverso il maglione trasparente di Fred. Qualcuno. Si bloccò.
“Cos’hai, Malfoy? Sembra che tu abbia visto un fantasma”
“La battuta delle ore 11:30, Fred”
Fred guardò George, deluso dal suo mancato sostegno alla sua battuta delle 11:30. Draco continuò ostinatamente a guardargli attraverso.
“Quasi”
“Ehy Fred? Hai sentito? Ha parlato!”
“Si, ma come sarebbe a dire, quasi?”
Andromeda Black si stava avvicinando alla porta. Somigliava spaventosamente a sua madre. Quasi un fantasma.
Quasi.
Se la trovò davanti nel giro di pochi secondi, richiuse subito la bocca.
Cosa si dice a tua zia, dopo che non la vedi da una vita?
Non è che sia facile.
Lo precedette.
“Ho una cosa per te”
--- EEEEEEEH suspance. Buon anno a tutti!
  
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