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Autore: CherryBomb_    31/12/2010    4 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 37

 Una mia amica

Ary POV
Quel giorno mi svegliai ancora più stanca di prima.
Maledetto Edo e le sue uscite del giorno prima.
Non lo sopportavo e l’avevo sognato anche tutta notte.
Ma perché non voleva lasciarmi vivere la mia vita in pace?
Come il mattino precedente mi svegliai troppo presto e decisi di andare sul balcone ad ammirare la bella vista e a cercare di smettere di pensare ad Edo.
Ovviamente, questo non avvenne. Lo pensai tutto il tempo e ebbi molte conversazioni con la me “ma perché pensi ad Edo” e l’altra me “Perché lo amo ancora”. Conversazioni mirate a auto-criticarmi e a darmi della stupida.
Quando si svegliò la Ila, restammo ancora un po’ sul terrazzo a parlare.
-Allora, com’è andata stanotte?- mi chiese guardandomi. O avevo la faccia di una che non aveva dormito per niente o lei mi capiva davvero troppo bene.
-Di merda. Mi credi? L’ho sognato tutta notte. Non ce la faccio più. Continuo a pensare perché ieri si è comportato in quel modo. Perché non vuole lasciarmi vivere la mia vita in pace. Non ce la faccio davvero più.- ammisi sconfitta. Anche se lo amavo ancora, non ero pronta a farmi mille seghe mentali per colpa sua e il suo comportamento. Non volevo tollerarlo e nemmeno accettarlo.
-Scusa.- mi chiese la Ila con gli occhi bassi.
-Per cosa?- le chiesi non riuscendo a capire il motivo delle sue scuse.
-Diciamo che è anche colpa mia e di Simo. Se io non avessi compiuto gli anni non saremmo qui, se Simo non mi avesse fatto questo regalo, tu non saresti qua e, soprattutto, non saresti qua se sia io che Simo non ti avessi quasi “costretto” a venire qua. È tutta colpa nostra. Se tu non fossi venuta con me, non avresti rivisto Edo e non saresti in questo stato.- mi disse ancora con gli occhi bassi. Mi misi a ridere.
-Non è né colpa tua né di Simo. Voi non potevate saperlo. E,sinceramente, se non aveste insistito, ora non sarei a passare la mia prima vacanza con la mia migliore amica in un posto favoloso. Ti assicuro che va bene così. E poi se non avessi rivisto Edo, sarei ancora nella convinzione di non provare nulla per lui, quando non è assolutamente vero. Questa vacanza mi ha aperto gli occhi. Prima o poi smetterò di pensarci, no?- le dissi con un sorriso, toccandole un braccio.
Lei mi guardò con quei suoi occhi verdini acqua. Era davvero dispiaciuta e il fatto che non ci fosse il sole, le comportava quel colore strano. Quanto avrei voluto avere i suoi occhi?
-Sicura che vada tutto bene? – mi chiese ancora.
-Non va bene, ma sono sicura che andrà meglio.- avevamo la capacità di compensarci. Quando una pensava in negativo l’altra pensava in positivo, quando una era felice, l’altra era triste, ma immancabilmente miglioravamo il nostro umore. Ecco perché ci compensavamo ed anche in quel caso, ci stavamo compensando.
-Andiamo a fare colazione?- le chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
-Ci sto.- disse lei sorridendo.
Tornammo nella stanza, ci cambiammo ed andammo a fare colazione.
Il sole entrava già nella sala da pranzo, scaldandoci il corpo.
Mangiammo e andammo in stanza a metterci il costume per fare un altro bagno di sole e in mare.
Eravamo sdraiate sul lettino, quando si dimenticò di aver dimenticato il cellulare in camera e che doveva chiamarla Simo.
Andò in stanza e mi lasciò lì sola.
Chiusi gli occhi cercando di rilassarmi, ma mi sentivo a disagio, così cominciai a guardare il paesaggio e i passanti.
Venni attratta dall’immagine di un ragazzo, alto, moro, con un fisico decisamente niente male, che stava passeggiando sulla spiaggia con una ragazza.
Il ragazzo era di spalle per cui non lo vidi bene, finché non si girò, mostrando la sua dentatura perfetta e gli occhi di ghiaccio.
Prese tra le mani il viso della ragazza e la baciò.
Bastardo. Cioè non mi aveva neanche più cercato per avere spiegazioni che se n’era già trovata un’altra. Stronzo.
Speravo che mi avesse considerato almeno fino alla fine della settimana o almeno per un paio di giorni, non che il giorno dopo non mi considerasse nemmeno più.
Era un stronzo. Sembrava la copia sputata di Simo, anche se io non avevo mai visto Simo fare apertamente lo stronzo, io l’avevo conosciuto già quando stava cominciando a cambiare, quindi non l’avevo visto all’attacco.
Ma che stronzo e io che pensavo di piacergli davvero. Povera illusa.
Non avevo ancora capito che quello voleva solo una cosa e pensavo che da quella la avrebbe ottenuta.
Uno così era meglio perderlo che trovarlo.
Però che stronzo. Continuavo a pensarci.
Non faceva di certo bene al mio ego, anche se non ne avessi molto.
-Vedo che il tuo amichetto si è consolato facilmente.- la voce di Edo mi fece prendere paura e saltai leggermente sul lettino.
Mi girai e lo vidi sdraiarsi sul lettino della Ila.
-Non è il mio amichetto.- dissi acida. Ci voleva solo lui a mettere il dito nella piaga. Un altro stronzo.
-Ah no? Ieri sera mi pareva di sì.- disse continuando a guardare Fede.
-No. Non era il mio amichetto.- gli dissi ancora più acida.
-Allora, perché lo stavi per baciare?- mi chiese.
-E perché tu non sei con la tua ragazza?- gli chiesi girandomi a guardarlo.
-è a fare una qualche seduta di bellezza, non so nemmeno quale ed io non avevo voglia di andare con lei.- si girò a guardarmi.
-E quindi, sei venuto a rompere a me?- mi stavo per perdere in quei suoi occhi verdi, ma cercai di mantenere il controllo e distolsi lo sguardo, sperando di non essere arrossita.
-Diciamo di sì.- disse ridendo leggermente.
Quella risata mi portò alla memoria un sacco di bellissimi ricordi che scacciai immediatamente scrollando leggermente la testa.
-Non si vede che sprizzo gioia da tutti i pori?- ero sarcastica ovviamente, anche se mi faceva piacere passare del tempo da sola con lui. Avrei preferito che fossimo ancora insieme, ma non potevo pretendere troppo dalla vita.
-Ma come hai potuto uscire con uno così?- mi chiese lui dopo un po’.
-Che cos’ha di strano scusa?- gli chiesi, ammirando Fede.
Non aveva decisamente niente di strano. Aveva tutto al posto giusto: un bel sedere, fisico da paura, gli occhi ti inchiodavano alla parete con uno sguardo. No, non aveva niente di strano ai miei occhi.
-Be, è…è…stronzo. È…strano.- disse lui.
-Che era stronzo ci ero arrivata anche da sola grazie. Ancora ieri se per quello. E poi ti ricordo che hai un amico stronzo. Dovresti esserci abituato a vedere un ragazzo fare così.- gli ricordai.
-Mi dava fastidio quando lo faceva Simo, figurati vederlo fare ad un altro con la mia…- si bloccò improvvisamente.
-Con la tua cosa?- gli chiesi stupendomi del suo blocco momentaneo.
-Con un’amica.- rispose lui immediatamente.
Ero quello per lui? Solo un’amica? Be, certo, ci eravamo mollati, ma non ero nemmeno amica sua.
-Io e te saremmo amici?- gli chiesi scrutandolo.
-E che cosa saremmo, scusa?- mi chiese evitando di guardarmi.
-Ex, Edo. Ex. Questa è la definizione di due persone che si sono lasciate. Non siamo amici, non credo nell’amicizia tra ex. – gli dissi sinceramente continuando a guardarlo, dato che lui non guardava me.
-E perché non ci credi?- mi chiese girandosi a guardarmi.
-Perché non sarebbe un’amicizia sincera, perché uno dei due potrebbe essere ancora interessato all’altro. Non sarebbe giusto. Per nessuno dei due. – distolsi lo sguardo dai suoi occhi che mi guardavano così intensamente da non riuscire a resistere alla tentazione di baciarlo.
-Quindi, chi dei due sarebbe interessato in questo caso?- mi chiese, sentii la sua voce a pochi centimetri di distanza da me.
Quando mi girai me lo trovai davanti.
-Io di certo no, non so tu.- dissi con la voce un po’ incerta.
Merda. Ci mancava solo che diventassi rossa e completavo l’opera.
-Edo, non dovresti essere con Jessica?- per fortuna era arrivata la Ila. Le avrei fatto un monumento.
-Ciao, anche a te, Ila.- la salutò lui girandosi.
In quel momento stavo santificando la mia migliore amica.
Mi aveva appena salvato da una figura di merda, colossale.
-Rivorrei il mio lettino.- disse lei sorridendo, ma la nota acida nella sua voce si poteva notare senza nessun problema.
-Prego. Si sieda.- le disse Edo alzandosi.
-Grazie.- ancora più acida.
-Be, ci vediamo ragazze.- disse lui andandosene.
Aspettai qualche minuto, girandomi per accertarmi che non ci fosse.
-Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.- dissi toccandole un braccio.-Se non fossi arrivata in quel momento non sai che figura di merda avrei fatto.- le dissi sorridendo come un ebete.
-Per la verità era un po’ che ero dietro, mi sono nascosta bene ed ho ascoltato tutto. Ho pensato che quando ne avessi avuto bisogno, sarei uscita e ti avrei salvato facendo apparire tutto naturale. – mi sorrise.
La adoravo ancora di più.
-Grazie, davvero grazie. No, ma davvero, da quanto sei qua?- le chiesi tornando a sdraiarmi sul lettino.
-Da quando ti ha definito una sua “amica”.- enfatizzò la parola amica con le dita.
-Non sai quanto ci sono rimasta di merda quando l’ha detto. Cioè io amica sua? Ma quando mai.- dissi io sbuffando.
-Gli hai tenuto testa bene però, quando ti si è avvicinato, ho quasi pensato che lo baciassi. Forse stando con me, hai imparato.- disse lei ridendo.
-Oh be. Con tutte le volte che sei resistita con Simo, ho imparato tranquilla.- dissi.
Restammo un po’ in silenzio. Pensavo che la Ila si fosse addormentata, aveva la capacità di addormentarsi dovunque, anche al sole.
-Ma quello non è Fede?- mi chiese scioccatissima.
-Quello che si sta sbaciucchiando la ragazza bionda?- le chiesi, non curante della faccenda.
-Si.- mi rispose lei scioccata.
-Si, è lui. Lo so è uno stronzo. Non è venuto nemmeno a cercarmi, si è subito buttato nelle braccia di un’altra e non mi ha nemmeno calcolato. Ma va bene così. Voleva solo una cosa e da quella magari la riceve.- dissi continuando a prendere il sole senza aprire gli occhi.
-Di la verità che l’avevi già visto.- mi disse capendo che forse ero troppo calma per aver appena visto di essere stata “scaricata”.
-Si, prima. Ci stavo pensando prima che arrivasse Edo. – dissi tranquillamente.
-Capisco la tua tranquillità allora.- tornammo in rigoroso silenzio.
Forse mi addormentai anche o forse era tutta una mia impressione, so solo che quando riaprii gli occhi.
La spiaggia era ormai semi vuota ed il sole era a tre quarti del suo percorso per tramontare.
La Ila in parte a me, dormiva bellamente a pancia in giù.
-Ila. Svegliati. Dovremmo andare a mangiare.- le dissi muovendola un po’.
-Mmmmmh. Voglio dormire ancora un po’.- mi disse con la voce ancora impastata dal sonno.
-Ila c’è Simo nudo che ti aspetta.- dissi pronta per vedere la sua reazione.
-Dove? Dove?- chiese alzandosi improvvisamente.
Mi guardò malissimo. –Ma vaffanculo.- io risi.
-Non avevi intenzione di svegliarti. Dovevo fare qualcosa.- ammisi tra le risate.
Andammo a farci una doccia e restammo in camera a guardarci un film.
La spiaggia ci aveva talmente stancato da non farci avere nemmeno la forza di andare a mangiare.
Chiamammo il servizio in camera che ci portò il nostro cibo.
Lo mangiammo sul letto e  guardammo la televisione.
Il massimo.
Crollammo dal sonno prestissimo.
Un’altra giornata era finita e l’ultimo mio pensiero chi poteva essere se non Edo?
Lo sognai anche quella notte.

 

 

 

 

 

Buonasera! Eccomi qua con un nuovo capitolo di questa storia.
Allora, come avete passato il Natale? Tutto a posto? Guadagnato qualche soldo con le tradizionali tombole di Natale? Io sono spennata -.- non ho più nemmeno uno spiccio. -.- in compenso, ho tanti bigliettoni Ahahah 
Va be, passiamo altre. Avete visto che sono arrivata prima dell’ultimo dell’anno? Eheh, sono diventata brava. Forse troppo xD
Allora, in questo capitolo abbiamo di nuovo tra i protagonisti un Edo un po’ invadente, anzi, parecchio invadente che si comporta leggermente da stronzo mettendo il dito nella piaga in qualcosa che alla Ary da fastidio. Stronzissimo proprio -.-
Comunque, parlando con la Ary arriva addirittura a definirla un’amica, ma cosa voleva dire in realtà? Eheh, provate a pensarci. Se ci pensate bene bene forse potete capire cosa stava per dire e quindi anche cosa gli passava per la testa.
Ha abbandonato la stronza per stare con la Ary, qualcosa vorrà dire, no? Non si sa. xD
Come sempre ringrazio tutte le persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordate e a quelle che mi hanno aggiunto come autore preferito. Davvero grazie ragazze. *_*
Augurissimi di un buon anno sperando che vi porti tante cose buone, magari anche uno come Simo, non ci starebbe affatto male xD
Alla prossima ^_^
   
 
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