Ecco il secondo capitolo di questa
storiella natalizia…
Ayla, sono contenta che ti piaccia! No,
la storia non è autobiografica, ma alcune sensazioni
lo sono proprio!
Jessychan91, ciao! Infatti vorrei proprio riflettere e mettermi nei panni delle
persone che non hanno ancora la fortuna di avere accanto la persona giusta…
-
Sabri, eccomi
qua!
Senza
troppi complimenti Benedetta si fionda dentro casa, e
inizia a parlare a raffica come suo solito, deponendo sul divano quelle borse
che si è portata, e di cui ignoro – o voglio ignorare – il contenuto.
Mi
fa paura Betta quando fa così, chissà cosa si è messa
in testa.
-
Sabri, per forza sei depressa… Ma stai sempre al buio? – mi chiede,
osservando le varie candele disposte qua e là per la casa, l’unica fonte di illuminazione.
-
Mi rilassano
Betta, e poi non sono depressa.
Senza
nemmeno ascoltare la mia risposta, inizia a svuotare una delle borse: phon,
spazzole (come se io non ne avessi…), ferro arriccia
capelli, bigodini.
Nota
il mio sguardo, un po’ perplesso e un po’ preoccupato.
-
Sai, non mi
hai detto se preferisci piega liscia o piega riccia, e
quindi mi sono portata tutto l’occorrente.
-
Io pensavo che
i miei capelli andassero bene anche così, cosa dici?
Sta volta è lei a guardarmi malissimo.
-
Stai
scherzando, vero? – mi dice – Vuoi uscire con quel
cespuglio in testa?
Secondo
me non sono così male i miei capelli.
Rinuncio però a controbattere, ormai ho capito che non avrò possibilità di replica.
Decido di affidarmi completamente nelle mani della mia amica, sperando in una
“trasformazione” non troppo sconvolgente.
E
un paio d’ore dopo invece sembro proprio un’altra persona.
I
capelli tutti arricciati mi danno quell’aria fatale che non sento per niente
appartenermi, e infatti la mia immagine riflessa mi fa
quasi ridere. Betta ha provato a trasformarmi per fare uscire il mio lato sexy,
che però io credo non avere… Mi sento troppo ridicola!
Ma
ormai non vale nemmeno la pena arrabbiarsi.
Ho
deciso che prenderò la serata come un bel giochino,
perché voglio lasciarmi indietro almeno per qualche ora tutti i pensieri
tristi.
Devo
riconoscere che Betta ha fatto un ottimo lavoro con il trucco. Quello infatti non ha stravolto la mia personalità, anzi… Dovrò
proprio farle i complimenti… Un giorno! Non oggi, perché altrimenti si monta
troppo la testa!
Siamo
pronte per uscire che ormai sono le otto di sera passate.
Ci
diamo un’ultima occhiata allo specchio, e devo ammettere che siamo proprio
carine.
Ci infiliamo
i cappotti, raggiungiamo l’auto e “partiamo” verso il luogo dell’appuntamento:
prima della festa in discoteca, un bell’aperitivo non ce lo leva nessuno, anche
perché inizio ad avere veramente molta fame.
Come
ogni volta che andiamo a Milano, ci impieghiamo una
vita a trovare parcheggio, ma all’ennesimo giro del quartiere, troviamo un
buchino proprio a due passi dal locale.
-
Ce
l’abbiamo fatta finalmente! –
esclamo, scendendo dall’auto.
Betta
annuisce, mentre con lo sguardo cerca già quel simpaticone del suo ragazzo.
Ci
avventuriamo dentro il locale, gremito fino all’impossibile.
Mi
volto verso il bancone per vedere cosa c’è di buono da mangiare, e Betta
sparisce.
Dopo
un attimo di panico, la trovo seduta in braccio al suo “adorabile” fidanzato.
-
Sabrina,
forza, vieni qui! Sono riusciti a
occupare un tavolo, così non dobbiamo stare in piedi!
La
raggiungo, sfoggiando il più finto dei miei sorrisi.
Saluto
Andrea, il suo ragazzo, scambiandoci i tre bacini che più ipocriti e finti non
è possibile.
Seduto
di fronte a lui c’è un altro ragazzo. E ora capisco
tutto.
La
mia amica mi ha organizzato un bell’appuntamento al buio, e credo che a questo
punto potrei anche ucciderla.
-
Sabrina, ti presento Danilo – mi dice Andrea, indicandomi il ragazzo.
Altro
sorriso fasullo.
Allungo
la mano verso di lui.
-
Piacere, sono
Sabrina! –
-
Piacere mio! –
dice, stringendomi la mano.
Poi
io e Betta ci sediamo insieme a loro, ed iniziamo a
chiacchierare. L’atmosfera è un po’ strana. Probabilmente anche Danilo non è
molto entusiasta di questo appuntamento.
Mi
dico che è meglio così. Alla fine se non andremo d’accordo,non si offenderà nessuno. Perché io
odio far rimanere male le persone… Beh, a parte Andrea, ma questo è un caso a
parte.
Quando
Benedetta e Andrea vanno al bancone a prendere
qualcosa da mangiare, colgo l’occasione per chiarire con Danilo questa storia
dell’appuntamento.
E così
parlando, scopro che anche lui esce da una storia con una ragazza finita male,
e che Andrea si è messo in testa di fargli superare questo brutto momento
portandolo quasi ogni sera ad una festa.
-
Sai Sabrina –
mi dice – anche la festa più bella diventa
insignificante, quando non hai una persona speciale con cui condividere quei
momenti, oppure se stai male con te stesso.
Annuisco, non posso che essere d’accordo con lui.
E
mi meraviglio del fatto che sia così diverso da Andrea, per fortuna.
Almeno
la serata non sarà così noiosa come credevo.
Infatti, come si dice, “mal comune, mezzo gaudio”.
Io e Danilo in discoteca ci scateniamo come due pazzi, come se ci conoscessimo da
sempre. Ed era da tanto che non mi divertivo più così!
Prima
di salutarci, lo ringrazio per la serata, e per avermi sopportato. E lui mi sorride e mi ringrazia a sua volta.
Gli
chiedo se gli va di scambiarci il numero di telefono,
così per sentirci e condividere ancora le nostre “pene d’amore”.
Danilo
ride un’altra volta, e accetta la mia proposta.