Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: LivingTheDream    02/01/2011    3 recensioni
"L'aria tiepida mi scompiglia i capelli biondi,appena lavati e spazzolati. Cerco di non pensare a niente,ma nella mia mente continuano ad affollarsi pensieri,alcuni dei quali riferiti a quando mi sarei svegliata.
Anche se,da qualche parte in fondo al cuore,sento che è tutto troppo strano per essere un sogno. O forse è quello che vorrei sentirmi dire: che tutto questo è reale,e che non sono impazzita completamente."
"Un momento...sto parlando da solo,non c'è nessuno intorno a me. Stessi diventando matto come la maschera che porto?
Francamente,reciatare la parte del Pazzo,di quello "diverso",mi sta stancando,anche se è l'unico modo per resistere qui. La gente con i pazzi parla,pensa che non capiscano.
Io invece capisco,e provo emozioni come tutti voi."
Doppia storia,un dolce Missing Moment tanto sognato.
Dedicato a Delalia Scissorshand.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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note dell'autrice: riavvolgete un po' il nastro,solo di qualche minuto,e cambiamo telecamera. E' un'idea che mi è venuta mentre ancora occupavo la mente di Alice.
 
 
Ormai non ho più scusanti. Ora non è né troppo alta,né troppo bassa. Ora non ha compagnia,ora è da sola,ora è il momento.
Cammino su e giù per il corridoio,incerto sul da farsi. 
Devo farlo,devo parlarle,non posso lasciare che se ne vada senza saperlo. Potrei morire dal rimpianto,se non lo facessi.
Busso due volte,inspirando forte,alla camera di Alice,ma non arriva nessuna risposta. Apro lentamente e sorpasso l'uscio. La camera è vuota,ma la vedo lì,fuori alla terrazza.
Sento il cuore battermi all'impazzata,ed appoggio la mano sulla maniglia,liscia.
-Vai,vai,devi andare,Tarrant!
-Zitto,Cappellaio,devo pensarci bene. E se si rifiuta,e se la disgusto...?-
 
Un momento...sto parlando da solo,non c'è nessuno intorno a me. Stessi diventando matto come la maschera che porto?
Francamente,reciatare la parte del Pazzo,di quello "diverso",mi sta stancando,anche se è l'unico modo per resistere qui. La gente con i pazzi parla,pensa che non capiscano.
Io invece capisco,e provo emozioni come tutti voi. Forse sono un po' eccentrico,questo si,ma spesso molto questa caratteristica la scambiano per Pazzia.
Anche la normalità,a volte,viene presa per Pazzie,ma quelle sono le persone che stanno sempre pronte a giudicare.
Ma è arrivato il momento si abbassare questa maschera,almeno con lei,che già sta allentando il laccio che la tiene incollata al mio viso.
Raccolgo tutto il coraggio di SottoMondo,e la raggiungo.
 
Mi sistemo vicino a lei,stasera bella più che mai. I capelli biondi odorano di menta,e di fresco. La veste chiara le cade addosso perfettamente,ed evidenzia il corpo piccolo e delicato,ma tanto agile.
-Tu hai idea del perché un corvo assomigli ad una scrivania?- chiedo,rompendo il silenzio,rubando la parola al suono del vento,e vedo il suo broncio diventare un tenero sorriso.
-Fammici pensare un po'...- scherza,e sono felice di averla fatta ridere.
-Lo sai che giorno è domani?- chiedo,leggermente amareggiato. Pur ammirandola,mi spiace che debba essere proprio lei,a dover sfidare quel mostro.
-Il giorno Gioiglorioso,come dimenticare?- risponde,con molta tristezza,mista ad indifferenza. Strano accoppiamento questo. Pronuncia quel nome quasi con disprezzo.
Non mi guarda,e questo rende solo tutto più diffiicile. Vorrei parlarle,ma meglio portare alla fine questo dicorso,ora. Faccio per continuare,ma aggiunge qualcos'altro.
 
-Vorrei tanto svegliarmi!- Ah,questo non doveva dirlo. Com'è possibile che,dopo tutto questo,crede ancora di trovarsi in un sogno? Forse posso ancora farglielo capire...
-Credi ancora che sia un sogno,non è così?- torno a sorridere,ma nel tono dolce che cerco di adottare forse coglie un po' di ironia. Non voglio offenderla.
-Ma certo! E' un'invenzione della mia mente.- Sento qualcosa trafiggermi il cuore,qualcosa che non avevo mai provato. La osservo,specchiandomi nei suoi glaciali,sottili occhi chiari come in uno specchio,ma non mi vedo riflesso chiaramente. Non posso fare a meno di lasciare il sorriso.
-Questo...questo vorrebbe dire che...io non sono reale?- Sono realissimo,stupida,come questo sasso,come quest'acqua,come TE!
Ma lei mi fa cenno di no. -Temo di si! Sei solo il frutto della mia immaginazione...- dopo le sue parole,anche io inizio a dubitare della mia esistenza.
In fondo,se lei non crede a SottoMondo,non crede a ME,io che sto a fare qui?
-Non mi sorprende che io sogni uno mezzo matto!- a lei torna il sorriso,e mi sforzo di farne uno anche io. 
-Sisi,ma...dovresti essere mezza matta per sognare uno come me!- La osservo,così perfetta,cercando di dirglielo con gli occhi. SEI MATTA! Sei come me,o almeno come tutti credono che io sia.
 -Evidentemente lo sono!- hai capito. Siamo uguali,io e te. Costretti ad essere quelli che non siamo solo per essere rispettati ed amati,solo per far piacere agli altri.
Ed ora che siamo qui,possiamo rivelarci per quello che siamo,se solo vuoi.
Tutte parole,o meglio pensieri,specati nella mia testa.
 
Ad un certo punto,forse per la prima volta veramente,mi osserva dritto negli occhi,e nei suoi colgo qualcosa di strano,come una scintilla che dura solo pochi secondi,prima di ritrovarmi a fissare i suoi capelli.
-Mi mancherai,quando mi sveglierò.-
 
Le mancherò. Questo vuol dire tanto,è un ottimo segno. Vuol dire che le ho lasciato comunque qualcosa,nonstante tutte le sue credenze,e che mi penserà. Vuol dire che,dovunque sarà,ogni tanto si dedicherà a me,al ricordo della mia persona. Questi pensieri,degni di un vero Matto,mi lasciano un bellissimo sorriso sulle guance,ampio e sincero.
Subito dopo,però,analizzo il resto della frase. Si sveglierà. Ovvero,se ne andrà.
Si,perché prima o poi,quando capirà che questo non è un sogno (perché lo capirà) non cambierà nulla. Portata a termine la sua missione se ne andrà,lasciandomi solo.
Cerco di conservare almeno un accenno di sorriso,ma a quanto pare è inutile,e le labbra mi si trasformano in una specie di broncio,a quanto pare buffo,perché la vedo rilassarsi,sorridente,ed osservare la luna.
 
In quel momento,con quelle cinque parole,mi aveva fatto crollare qualsiasi convinzione,e faccio per andarmene.
Poi sento qualcosa dentro,che mi spige a tornare indietro da lei,per farle capire una volta per tutte che io sono qui per lei,reale e consistente,e che,se vorrà,non la abbandonerò mai.
Tremando come poche volte,mi sforzo di rimanere fermo quando le prendo una spalla,nel modo più amorevole possibile.
Non ho avuto molto a che fare con le fanciulle,e,soprattutto con lei,ho paura che si "spezzino",tanto sono fragili.
-Pensala come vuoi...- sospiro.
-Prima o poi capirai che non sta bene credere a tutto.- mi butto,devo farcela. -Ma se non credi in niente allora la tua vita diventa...come dire...vuota. Senza alcun motivo per alzarti la mattina,o per andare a dormire la sera.- ormai sono deciso a buttare la maschera,e parlo come Tarrant,con la voce di una perona vera,non di un Cappellaio Matto.
-Davvero?- Alice,pensierosa,non si gira nemmeno.
-Hm,già. Secondo te,in tutti questi anni in cui ti attendevo,cosa,se non la speranza,mi ha salvato dalla pazzia?- In pratica ho detto tutto,insieme. 
Le ho detto che l'ho attesa,per tanto anche,che non ho mai smesso di pensare a lei,e che non sono pazzo.
-Ma tu non sei...- eccola,le cose non le quadrano.
-Matto? Non come credi tu!- Tu credi che io sia Matto per diversi,svariati motivi,ma sono matto solo per causa sua.
Ormai è il momento giusto,è come essere in un film. Le appoggio l'altra mano sulla spalla,e sento come un leggero sussulto,da parte sua. Poi le prendo la guancia,sempre delicatamente,e la avvicino a me.
-Sicuro,Cappellaio?- mi chiede una voce nella mia testa,forse veramente sto impazzendo. Ma io non sono il Cappellaio,sono Tarrant,e non ripondo.
Appoggio le mie labbra sulle sue,e tutti i pesi e le maschere posate su quel comodino che è il mio cuore si sciolgono,come neve al sole.
 
Non sembra dispiacerle. Lei la sento,ha un profumo delicatissimo,e temo sempre di farle male,anche se è una ragazza molto forte. Sempre più sollevato,una liberazione,come se le sue labbra avessero il potere di farmi dimenticare tutto.
Questa sensazione ha un nome,ma credo di averlo dimenticato.
Sento che mi accarezza i capelli,poi come un brivido lungo la schiena. Ricordo,di colpo,come inizia quella parola.
 
A...
 
Faccio scivolare piano,quasi come per chiedere il permesso,la mia mano dalla sua spalla alla sua schiena,e sento il suo respiro attraverso la veste.
 
Am...
 
poi una o... poi...r...,credo.
 
Ma può bastare. Prolungare il tutto sarebbe come pugnalarsi più a fondo in seguito. Dolcemente,mi allontano,ma non riesco ad interromepre il contatto,e la mia mano rimane ancora sulla sua guancia.
 
Sento il sorriso sfumarmi,mentre ancora la guardo. Ora è tutto finito. 
Domani lei se ne andrà,e questo è il ricordo che le rimarrà: il mio sapore sulle sue labbra. 
Quello non si scorda facilmente.
 
-Per me questo è stato reale...- le sussurro all'orecchio,e la sento che trattiene il fiato. Sei convinta,adesso,mia cara? 
Cerco di lasciarle un po' di dolcezza,ma l'amarezza è troppa,e preferisco allontanarmi.
-A domani,allora. Al Giornoglorioso. Dormi bene,Alice,te lo meriti.- 
 
Esco,senza voltarmi,diretto verso la mia camera.
Capitolo aperto e chiuso,non voglio infierire né su di me,né su di lei.
Mi passo leggermente la lingue sulle labbra.
 
Ecco com'era...
Amore.
 
 
 
note dell'autrice: piaciuta l'idea della doppia "telecamera"?
vi dico,il mio genere è il romantico ed il fantastico,e questa storia,che li riunisce entrambi,mi ha spremuto come un limone.
Com'è il risultato?
Intanto vi auguro un anno ricco di felicità,pazzia e molta,molta...moltezza. 



Dedicato  a Delalia Scissorshand,amica e grande fan di Johnny Depp. Un Bacione.
   
 
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