CAPITOLO 39
Incoherence
-Andiamo
Lily, non potresti proprio...?-
-No-.
-Sei
veramente testarda-.
-Lo so!-
-C'è
qualcosa che possa fare per...?-
-No
Glorya, non rivolgerò parola a Cassiopea per un tempo
sufficientemente lungo da
farle scordare il mio nome, chiaro? Ora possiamo
cambiare
argomento? Questo mi sta facendo passare la fame-.
Glorya
Zabini, tornata splendente e in perfetta forma, sbuffò e
tornò a concentrarsi
sulla sua colazione; accanto a lei Lily Potter, perfetta in leggins
beige,
ballerine scamosciate marroni e camicione in stile scozzese color
wenghè, si
scostò dagli occhi un ricciolo sfuggito dalla sua coda di
cavallo e riprese a
sorseggiare il tè con tranquillità. In
realtà, non era affatto tranquilla...e
come avrebbe potuto esserlo? Non parlava con Cassiopea da una
settimana, era
esplosa in urla furiose per poi successivamente scoppiare in lacrime di
fronte
a Scorpius Malfoy e come se non bastasse quella sera si sarebbe tenuta
la festa
di Halloween e lei non sapeva cosa accidenti mettersi.
-Come va
con Ethan?- ritentò
Stavano
facendo colazione insieme quel sabato mattina ed entrambi i fratelli
Malfoy non
si erano fatti vedere e, almeno per quanto riguardava Cassiopea, non
c'era da
stupirsi. Aveva saggiamente aspettato che fossero passati almeno tre
giorni
prima di tentare di rivolgere la parola a Lily, ma quando si era
azzardata a
farlo, non aveva ricevuto altra risposta che uno sguardo che avrebbe
fatto
scoppiare a piangere Satana. Aveva riprovato il giorno seguente,
ottenendo la
stessa gelida reazione. A quel punto Cassiopea riteneva di aver cercato
sufficientemente di scusarsi con Lily e aveva smesso di provarci,
così le due
avevano preso ad evitarsi sistematicamente. Glorya soffriva, sia nel
trovarsi
in mezzo a questa situazione assurda, sia nel vederle così
lontane. E anche
quelle due maledette testone testarde stavano male, ma non l'avrebbero
ammesso
neanche fra un milione di anni.
-Bene,
stasera mi accompagnerà alla festa e spero che questa volta
nessuno venga ad
interromperci mentre stiamo per baciarci!- rispose
-A chi ti
riferisci?- chiese Glorya, un perfetto sopracciglio scuro inarcato.
-A
Malfoy, ovviamente! L'altra volta, mentre ti stavamo accompagnando al
castello,
io ed Ethan stavamo per baciarci...ma Malfoy è venuto a
interromperci, neanche
fossi la sua ragazza!- raccontò Lily, ancora infervorata al
solo pensiero del
biondo.
-Scusa,
ma non era lui che si stava baciando
-Appunto!!!
Dovrei iniziare a chiamarlo Mr.Incoerenza...-replicò Lily,
finendo l'ultimo
sorso di tè.
-E tu?
Sbaglio o ho visto un certo Mackenzie, al tuo capezzale?- chiese poi.
-Non
sbagli e non so se dire purtroppo o per fortuna- rispose Glorya,
drappeggiandosi
meglio il foulard azzurro che, insieme ad un paio di pantaloni blu
scuro e ad
una camicia a righe bianche e cobalto, completavano il suo
abbigliamento.
-Dai,
racconta!- la esortò Lily. Nell'ultima settimana trascorsa
non avevano avuto la
voglia di raccontarsi le ultime novità: Lily era troppo
presa dal rielaborare
gli ultimi eventi, Glorya si era imposta di pensare prima alla sua
salute
fisica.
-In
realtà non c'è molto da dire, è solo
venuto a trovarmi...ed io non ho potuto
fare a meno di fargli notare che la cosa non aveva alcun senso, e che
mi
avrebbe solo fatta stare ancor più male. Poi...beh, siete
arrivati voi, e il
resto lo sai- disse, fissandosi ostentatamente le unghie smaltate di
blu
marine.
-Capisco...beh,
sarà meglio che vada, scorgo qualcuno che non gradisco
molto- commentò Lily,
vedendo la chioma bionda di Cassiopea in avvicinamento.
-Lily...-
-Ci
vediamo dopo, Glorya- la interruppe secca l'altra. Si era appena
confusa fra la
folla che quel 31 ottobre affollava il Refettorio, quando Cassiopea
prese il
suo posto accanto alla Zabini. Il suo abbigliamento si intonava alla
perfezione
con il suo umore: stivali Jimmy Choo grigi, abitino di cachemire nero,
cardigan
grigio aperto sul davanti e rosa nera fra i capelli; Cassiopea Sofia
Malfoy sembrava
pronta per un funerale, anche se splendida come al suo solito.
-...'giorno-
grugnì all'indirizzo di Glorya, afferrando subito il bricco
del succo di mela.
-Buongiorno,
Cass...come stai?- rispose l'altra, usando molta più
gentilezza del solito.
Sapeva che oltre Lily, anche Scorpius era arrabbiato con la sorella e
le
rivolgeva parola solo lo stretto necessario e, quando questo avveniva,
usava un
tono duro e distaccato.
-Domanda
di riserva, subito- ringhiò la bionda in risposta.
-Okay,
okay! Cosa ti metti stasera?- chiese
-Fantasma
di Cleopatra- rispose solamente Cassiopea, riassumendo in tre parole il
suo
travestimento per Halloween.
Glorya
sospirò afflitta, di fronte all'umore nero della Malfoy,
anche se non poteva
che capirla.
-Tu?-
aggiunse Cassiopea, preparandosi un toast alla marmellata di arance.
-Credo
una semplice vampira, sabato scorso non ero molto in grado di fare
acquisti-
rispose Glorya; alla parola "sabato" vide Cassiopea irrigidirsi e,
per distrarla subito dal ricordo della disastrosa giornata,
attaccò a
raccontare anche a lei di Liam.
Erano
solo le nove e mezzo del mattino del suo primo giorno di ritorno fra i
sani, e
Glorya già desiderava tornarsene in infermeria.
*****
-Ehilà,
che ci fai già in piedi a quest'ora? E soprattutto, cosa ci
fai in biblioteca
di sabato mattina?!- esclamò Liam Mackenzie alla vista di un
Shane Burke a dir
la verità piuttosto assonnato, chino su un libro.
-Potrei
farti la stessa domanda- ribatté Shane, senza la consueta
allegria nella voce.
Liam se ne accorse e si sedette di fronte a lui, senza però
tirare fuori i
libri dalla borsa.
-Per me
è
normale, ma per te...andiamo, non me la racconti giusta- rispose lo
scozzese,
chiudendogli il tomo di Trasfigurazione sotto il naso.
-Ehi!-
protestò l'altro, ma di fronte allo sguardo indagatore del
suo nuovo amico non
seppe resistere e cedette.
-D'accordo,
le cose con Cassiopea non vanno bene, anzi...non vanno affatto-
confessò,
ripensando alla disastrosa conclusione del loro unico appuntamento.
-E
perchè?- chiese Liam, curioso.
-Beh ecco
l'appuntamento stava andando alla grande!!! Insomma, lei rideva alle
mie
battutte e per le mie storielle e io ero così felice! Ma poi
è arrivata
Paige...-
-Uh, uh
Paige? Una new entry? Una ex fiamma?- lo prese in giro il Corvonero,
per farlo
sorridere un pò; per tutta risposta Shane gli
pestò le dita appoggiate sul
tavolo con il pesante libro che stava studiando.
-Macchè
new entry e new entry! Era
semplicemente mia cugina!!!!-
chiarì Shane, sorridendo alla vista delle mani rosse del suo
amico.
-E allora
perchè, se questa Paige era solo tua cugina, Cassiopea se
n'è andata?-
-Perchè
ovviamente ha frainteso tutto e non mi ha neanche dato modo di
spiegarmi! Ha
preso e se n'è andata, e naturalmente ora non mi rivolge
più parola e quando ho
tentato di avvicinarmi ha tentato di Cruciarmi, credo sul serio-
spiegò il
Grifondoro, tornando triste e preoccupato.
-Capisco...beh,
questa volta dovrai escogitare qualcosa di davvero straordinario per
farti
perdonare, più del finto suicidio!- commentò
Liam, massaggiandosi ancora le
dita.
-E la tua
Glorya? Si è ripresa?- gli chiese Shane, anche per
distogliere la mente dalla
Malfoy.
-Fisicamente
sì...ma credo di non aver fatto la cosa giusta, andando a
trovarla- rispose
Liam, ricordando le parole che Glorya gli aveva rivolto in infermeria.
-Dici?-
-Sì,
insomma...ho troncato con lei, non avevo il diritto di precipitarmi a
trovarla
ma...-
-Eri
preoccupatissimo per lei e volevi vedere di persona come stava-
concluse Shane al
posto suo.
-Già-
confermò l'altro, con un tono amaro.
-Liam,
davvero non riesco a capire perchè non puoi stare insieme a
lei. Insomma, lei
ti piace, tu le piaci, non desidera che tu muoia fra atroci sofferenze
come
invece Cassiopea spera per me e tu che fai? La molli!!! Ma
perchè?!?!-
insistette Shane, che riteneva Liam davvero fortunato a vedere i suoi
sentimenti ricambiati.
-Te l'ho
detto, la farei solo soffrire- rispose Liam, testardo.
-Ti
sembra che senza di te stia meglio?-
*****
-Andiamo
Derek...non possiamo continuare così!-
-Mmh...-
-Dai,
parliamone almeno!!!-
-Mmh....-
-D'accordo,
l'hai voluto tu!- disse Edward Nott vendicativo e, con tutta la sua
forza, si
lanciò dal suo letto per atterrare addosso a Derek;
quest'ultimo, per nulla
contento, urlò:
-Ma sei
impazzito? Mi hai appena smaciullato lo stomaco!-
-Era
l'unico modo per attirare la tua attenzione!- replicò
Edward, in tono tragico.
-D'accordo,
ti ascolto!- sbuffò Derek, spingendolo via di malagrazia.
-Ecco...non
potresti dimenticare quanto ho detto a riguardo di...ehm, Rose?-
iniziò Edward,
titubante come Derek non l'aveva mai visto. Tuttavia sapeva che stava
cercando
di scusarsi, per aver usato parole poco gentili nei confronti di Rose,
e per
non averlo saputo capire.
Non era
cosa da tutti i giorni, vedere Edward scusarsi: lui e Scorpius non si
rivolgevano ancora parola, perchè entrambi troppo orgogliosi
e superbi, per
"abbassarsi" ad ammettere che forse, e solo forse, entrambi potevano
aver torto. Se la situazione non si fosse in qualche modo smossa,
avrebbero
rischiato di rovinare per sempre un'amicizia bellissima.
-Uhm....dimenticare,
eh?- infierì Derek, che in cuor suo aveva già
deciso di perdonare Edward.
Sapeva che per i suoi amici non sarebbe stato facile accettare Rose, ma
già il
fatto che Edward fosse lì, a cercare di rimediare al danno
fatto, significava
molto per Derek. Scorpius non aveva neanche sollevato l'argomento....
-Beh,
sì,
far finta che io quel sabato non abbia mai parlato- replicò
Edward scontroso:
quanto aveva intenzione di tirarla per le lunghe, Derek?
-Mmh, non
saprei...- fece Derek titubante, ma, di fronte all'espressione
supplicante di
Edward, non seppe trattenersi dall'aggiungere:
-D'accordo,
ma piantala di guardarmi con quegli occhi da micio abbandonato!-
Per tutta
risposta Edward gli regalò un vero ed autentico sorriso, di
quelli rari da
vedere; Derek sorrise di rimando, prima di piantargli un pugno sulla
spalla.
-Ahi!-
-Il mio
povero stomaco reclamava vendetta- spiegò Derek, soddisfatto.
-Okay,
siamo pari- concesse Edward, massaggiandosi il punto colpito.
Nella
stanza cadde un silenzio rilassato, che venne interrotto poco dopo da
Derek.
-Edward,
senti...tu e Scorpius non vi parlate ancora, vero?- chiese.
-No-
rispose secco l'altro, cambiando atteggiamento.
-E quando
pensate di ricominciare a parlarvi?-
-Quando
lui ammetterà di essere stato uno stronzo menefreghista a
baciare la mia
ragazza sotto i miei occhi!- esclamò Edward rabbioso,
cercando di non ripensare
al disastroso party.
-Tecnicamente
Lily non era la tua ragazza- precisò Derek, anche se sapeva
che Edward aveva
ragione a sentirsi ferito. D'altra parte, era palese a tutti che prima
o poi
fra Lily e Scorpius sarebbe successo qualcosa...
-E cosa
c'entra??? Sapeva che mi piace, che ne sono innamorato, e cosa fa il
bastardo??
La bacia!-
-Sì,
ma
non ha fatto tutto da solo. Insomma, non mi sembra che Lily l'abbia
respinto...- osservò Zabini, sapendo che rischiava molto a
parlare di questo
argomento con Edward. Ma qualcuno doveva pur far capire a quei due che
stavano
facendo un enorme cazzata, a comportarsi in quel modo.
-Lo so!
Ma lui non avrebbe dovuto proprio avvicinarsi!-
-Andiamo
Edward, non potete distruggere la vostra amicizia per una ragazza! Puoi
averne
quante ne vuoi e lo sai, ma di amici veri ce n'è pochi-
sospirò alla fine
Derek, sconsolato per la reazione dell'amico.
-E ti
sembra un amico vero, uno che calpesta la tua fiducia senza
pietà?- domandò
retoricamente Edward.
Derek
aveva appena messo in piedi una risposta quasi decente, quando qualcuno
bussò
alla porta; dopo uno svogliato "avanti" di Edward, Diana Calender
fece il suo ingresso. Era decisamente bella, in jeans chiari Cavalli,
decoltè
di vernice bordeaux e maglioncino dallo scollo a v color vinaccia, e i
lucenti
capelli neri legati in uno chignon le lasciavano scoperto il volto
acqua e
sapone.
-Buongiorno
ragazzi! Che ci fate ancora a letto?- esordì allegra.
-Buongiorno
Diana...diciamo riunione fra maschi- le rispose cordiale Derek, che
trovava
Diana molto gentile e carina; Edward, non sapeva perchè, si
era incantato a
fissarla.
-Uhm...e
non vi andrebbe proprio di aiutarmi con l'organizzazione del party di
stasera?-
chiese, guardando soprattutto Nott.
-Ti
aiuterei volentieri ma ho...ehm, un impegno. Anzi, devo proprio
andare!-
esclamò Zabini, fingendo una fretta improvvisa; neanche il
tempo di
accorgersene, che era già fuori dalla porta.
-Non
resti che tu- disse a Edward, molto seria.
-Così
pare...okay, ti aiuto- replicò lui, fissandola dritto negli
occhi grigi. Detto
questo, si alzò dal letto e passando accanto a lei per
andare a recuperare un
maglione da infilarsi, le sfiorò la mano. Era calda, e
morbida e Edward provò
l'improvviso desiderio di stringerla; ma l'attimo passò e,
entrambi taciturni e
pensierosi, poco dopo lasciarono la stanza dei ragazzi.
******
-Scorpius!
Ehi Scorpius!-
Scorpius
Hyperion Malfoy si voltò, piuttosto seccato all'idea di
dover ritardare anche
solo di due minuti la sua sacrosanta sigaretta in cortile. Vide
Marìkaa Stewart
venirgli incontro e provò il desiderio di eclissarsi. Da
quando l'aveva baciata
era diventata fastidiosamente onnipresente: non che gli stesse sempre
fisicamente appiccicata, ma era costantemente nei paraggi, casualmente
si
trovava sempre dov'era lui, come se aspettasse che le rivolgesse
parola.
Naturalmente a lezione Malfoy le parlava -lo stretto necessario a dire
il vero-
ma solo per tenersela buona. E poi, con tutti i pensieri che aveva in
testa,
fra Edward, sua sorella e una certa rossa, non aveva proprio voglia di
fingere
il solito interesse per Marìkaa.
-Ciao-
gli disse, non appena l'ebbe raggiunto. A dire il vero era un
pò troppo vicina,
come se si aspettasse un altro bacio.
-Ciao- le
rispose, al confine con la scortesia.
-Come
stai?- domandò Marìkaa, sistemandosi nervosa le
pieghe della sua troppo lunga
gonna di tweed verde scuro, uno degli acquisti che aveva fatto durante
la gita
a San Francisco. Si sentiva carina quel giorno, con il capelli legati e
gli
stivali alti, e sperò di piacere a Scorpius.
-Alla
grande- rispose quest'ultimo pesantemente ironico, senza ricambiare la
domanda.
Marìkaa,
che a quel punto stava seriamente considerando l'idea di sotterrarsi,
dato
l'imbarazzo che provava a starsene lì in silenzio,
pensò di chiedergli ancora:
-Va...tutto
bene? Insomma, non sembri star bene...-
-Stewart-
iniziò Scorpius e Marìkaa sobbalzò
all'uso del cognome, -se dico che sto bene,
sto bene okay? Altrimenti direi che sto male, non pensi?-
Marìkaa
lo guardò ferita, senza tuttavia avere il coraggio di
voltargli le spalle e
andarsene.
-Malfoy,
Malfoy...non si trattano così le ragazze, non vedi che l'hai
ferita?-
Entrambi
si voltarono, per vedere Lily Potter che li fissava a neanche mezzo
metro di
distanza, seduta su una panchina dell'ampio cortile del Saint Patrick;
in mano
aveva un libro, non scolastico, segno del fatto che aveva deciso di
svagare un
pò la mente con una lettura leggera. Tuttavia, sentendo il
loro discorso, aveva
alzato gli occhi e li aveva osservati.
Come le
succedeva ormai spiacevolmente spesso, Lily non poté fare a
meno di notare
quanto fosse bello Scorpius, nei suoi ricercati pantaloni scuri e il
maglione
di raffinata lana grigia. Lo squadrò da capo a piedi,
cercando di non pensare a
quanto era stato gentile a portarla nella sua stanza, mentre piangeva.
L'aveva
stretta a sé, dopo, e Lily non poteva dimenticare quanto si
fosse sentita a
casa fra le sue braccia. Ma non poteva, non poteva cedergli, non poteva
essere
una delle tante. Così, quella settimana l'aveva evitato,
senza ringraziarlo,
cosa che peraltro non sarebbe minimamente stata nel suo stile. Ma ad
averlo
così vicino...
-Potter,
nessuno ha richiesto la tua opinione- ribatté seccato Malfoy.
Quella
mattina Lily aveva un certo nonsochè, che attirava ancora di
più il suo sguardo
su di lei.
-Penso
che la nostra Marìkaa sia d'accordo con me, non è
vero?- disse Lily
ignorandolo, e puntando i suoi occhi inquisitori sull'americana, che
avrebbe
decisamente voluto essere inghiottita dalle viscere della terra.
-Scorpius
è semplicemente di cattivo umore...- trovò il
coraggio di rispondere, con un
filo di voce.
-Dici?
Allora dovresti cercare di raddrizzargli la giornata, non
credi...magari con un
bel bacio- insinuò Lily, velenosa come una serpe,
avvicinandosi i due.
-Piantala-
le intimò Scorpius minaccioso, a due passi da lei;
Marìkaa spostava lo sguardo
dall'una all'altra, confusa e ferita.
-Ma come
Malfoy, vorresti dirmi che un bacio non ti farebbe spuntare un bel
sorriso?-
continuò Lily, sempre più vicina.
E
d'improvviso Scorpius capì. Lily lo stava provocando. Voleva
metterlo in
difficoltà e dannazione se ci stava riuscendo, con quegli
occhi da gatta e le
labbra tentatrici.
-O forse
Marìkaa non ha questo ascendente su di te? Forse
qualcun'altra riuscirebbe?-
chiese e, prima che Scorpius potesse rispondere, ma con la giusta
lentezza da
far capire a Marìkaa cosa stava per succedere, Lily lo
baciò.
Spazio
Autrice:
Buon anno
a tutte voi, mie meravigliose lettrici!!! Eccovi un nuovo capitolo,
lascio a
voi ogni commento e spero vivamente che vi piaccia :) grazie a tutte le
15 splendide
persone che hanno recensito lo scorso capitolo, credo abbiate
già ricevuto la
risposta ad ogni recensione, perciò mi limito ad un
gigantesco grazie generale
:)
con
affetto, Miss_Slyhtherin