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Autore: Silviettinax91    02/01/2011    1 recensioni
L'Oscuro Signore è tornato, presto la Guerra devaserà nuovamente il mondo magico. In Harry Potter l'unica speranza di salvezza, e se qualcosa andasse storto? Piton propone all'Ordine un'idea da tutti vista come folle, ma sostenuta da Silente, forse Harry potrebbe dare origine ad una nuova speranza che superi anche lui. Tra gli amori appena nati, una gran voglia di normalità e la preparazione per la guerra, i ragazzi dell'Esercito di Silente si troveranno a dover diventare adulti, forse troppo in fretta.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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SCELTE

 

Era stato dolce come non mai in quella giornata, aveva assistito scherzando amabilmente a tutta la sua scelta dei libri, aveva poi portato la sacca piena delle sue scelte ed era stato un tenero fidanzatino romantico nella passeggiata per Diagon Alley. Dolce, romantico appunto, troppo; era quasi riuscito a farle perdere il controllo. Era nuda accanto a lui nella sua stanza, un raggio di sole entrava timido da uno spiraglio della tenda imputridita sulla finestrella rotonda nell’angolo in alto della stanza, le riscaldava un brandello di pelle scoperta, sì, decisamente era riuscito a farle perdere il controllo. Ron russava, ma anche quel rumore molesto le faceva tenerezza, mise una mano tra i suoi capelli rossi e accoccolò contro di lui il suo corpo infreddolito. Le braccia del ragazzo si erano fatte possenti ultimamente, con una strinse Hermione a sé, dormicchiando ancora. Sembrava che non pensasse allo scambio di stanza deciso la sera prima, a cosa avesse comportato per lui e a cosa avrebbe potuto comportare tra Harry e Ginny.

Era circa l’una di notte quando Hermione e Ginny avevano bussato quatte quatte alla porta della camera di Harry, la stanza dei gemelli che era stata preparata per lui. I tre avevano poi raggiunto Ron che russava già della grossa e lo svegliarono a cuscinate silenziose. Per una sera avevano deciso di divertirsi un po’, come ragazzi normali, come se il loro mondo non fosse minacciato dal peggior mago oscuro di tutti i tempi. Dopo qualche ora di risate, di scherzi, di racconti dell’orrore e di storielle di magia Harry e Ginny avevano lasciato la stanza di Ron, ma Hermione decise di rimanere ancora per un po’, un po’ di tempo che divenne la nottata intera. La Granger si era lasciata andare, di nuovo, come con Krum l’estate prima, ma questa volta tutto era speciale, questa volta non era stato per voglia ma per amore. Ad un certo punto, forse, Harry e Ginny avevano tentato di tornare nella stanza di Ron, nella foga di quella notte Hermione aveva sentito la porta cigolare, ma non aveva dato peso alla cosa, sapeva che i suoi amici avrebbero capito e si sarebbero allontanati senza fiatare, magari, poverini, un po’ sconvolti. Guardò quello spiraglio luminoso schiarire parte della stanza, voleva sospirare, sorridere, piangere di gioia; aveva fatto l’amore con Ron Weasley, e lui era stato delicato, dolce, quasi perfetto; aveva fatto l’amore con Ron Weasley e, per un momento, il non poter fare nulla per salvare il mondo magico non contava più; aveva fatto l’amore con Ron Weasley e quelle erano state le ore più belle della sua vita. La porta cigolò di nuovo, Hermione distinse una sagoma imponente entrare coprendosi gli occhi.

“Ok ragazzi, ho già visto abbastanza stanotte” Harry aveva sussurrato ma Ron si svegliò di soprassalto, per un momento sembrò non capire, poi, realizzò cos’era successo durante la nottata e il pensiero apprensivo da fratello maggiore si fece sempre più pressorio …

“ V-v-oi non … cioè…. non quello che…. Noi…. vero?” il rosso guardava il miglior amico con gli occhi sbarrati aspettando in visibile ansia la sua risposta, ma questa arrivò da Ginny che entrò di soppiatto nella stanza, indossava il pigiama, perfettamente intonso, come la sera prima :

“tranquillo Ron, il tuo amico è fin troppo rispettoso!”

“ meglio così!” disse Ronald tirando un sospiro di sollievo, Harry rimaneva con gli occhi coperti, Ginny passò la camicia da notte ad Hermione che da sotto le coperte si rivestì. Era la camicetta in raso lilla, quella che aveva deciso di mettere senza sapere perché prima dell’incursione nelle stanze dei ragazzi, quella che la faceva così bella, così donna, quella stessa che era da ore sul pavimento a fianco a lei. 

“ Puoi guardare ora Harry” disse Hermione alzandosi dal letto.

“ Io vorrei che evitassimo tutti di parlare di quel che avete visto stanotte” Ron pian piano stava carburando, stava prendendo coscienza di quel che era accaduto quella notte, un sorriso sornione si espandeva pian piano sul suo volto.

Improvvisamente la signora Weasley aprì la porta, rimanendo un po’ scioccata nel trovare lì tutti i ragazzi, scosse la testa, era visibilmente agitata.

“ già a fare baldoria a quest’ora del mattino voi quattro … scendete per colazione, abbiamo ospiti!”

Molly si richiuse la  porta alle spalle e scese in cucina.

“ baldoria sì” Harry diede una pacca sulla spalla a Ron, che arrossì ulteriormente.

“ Non una parola su questa notte ho detto,non una parola!”

***

Ad attendere i ragazzi nella solita sala da pranzo della Tana c’erano almeno una decina di persone, i soliti Remus e Dora, la McGrannit, il professor Piton, Hagrid pigiato su una seggiolina per lui minuscola, Kingsley Shacklebolt, i signori Weasley stretti l’uno all’altro, e Silente, col suo solito mantello porpora e l’espressione sorridente, ma al contempo molto seria. Harry ebbe paura, temeva che quella disposizione significasse brutte notizie, e dopo i sospetti dei giorni precedenti, ne era quasi certo. Ginny gli prese la mano, così fece Ron con Hermione. I volti dei quattro ragazzi erano mutati improvvisamente, erano terrorizzati, quelli non erano certo tempi di simpatiche riunioni di piacere. Silente percepì il loro disagio,e, come previsto, fu lui a prendere la parola.

“Ragazzi, non è successo nulla, sedetevi!”

Fu sempre Silente a fare gli onori di casa, con la bacchetta servì del tè col latte a tutto il convivio silenzioso, cercando di mantenere un clima disteso, abbastanza inutilmente. Piton fremeva per sapere cosa ne sarebbe stato del suo piano, con l’immagine di Lily fissa nei suoi pensieri, aveva gli occhi stralunati, quasi inquietanti. Molly osservava tutti i commensali, passando sugli occhi sull’uno, poi sull’altro, poi sull’altro, sempre sul punto di piangere, mantenne lo sguardo distante solo da quello di sua figlia, che, invece, aveva cercato il suo più volte come a chiedere spiegazioni di quella strana situazione.

“ Abbiamo da chiedere ad Harry una cosa difficile, ad Harry ma anche a voi, per certi versi”

Silente amava i preamboli, Harry odiava l’attesa da quando ogni cosa che il preside avrebbe potuto dirgli riguardava direttamente le sorti del mondo.

“ Noi dell’Ordine certo odiamo chiedertelo, ma sappiamo che sei un ragazzo molto maturo per i tuoi sedici anni e che certo pensi a quello che comporta essere chi sei. Sai bene quanto sia difficile la situazione in cui siamo e quanto sarebbe importante che ci fossero più figure come te in questo mondo , più figure che abbiano nelle mani le sorti del mondo”

“So che a questo non c’è soluzione però Professor Silente”

“ mio caro ragazzo, il Professor Piton ha pensato a qualcosa, che, a lungo termine potrebbe aiutare tutti noi, ma è qualcosa di doloroso, doloroso e pericoloso ragazzo, qualcosa che non coinvolge solo te, e che, paradossalmente, non è tanto pericoloso per te quanto per altri, ma di certo doloroso”

Harry non capiva, la mano di Ginny, che non lo aveva lasciato un secondo, si stringeva sempre più alla sua, il suo pollice carezzava il dorso della mano di lui. Qualunque cosa fosse, non era solo. Tutti si chiedevano perché Silente stesse tergiversando in questo modo, non poteva essere paura, un mago come lui non poteva aver paura, voleva arrivarci gradualmente, non voleva spaventare i ragazzi, ma l’effetto che aveva ottenuto era stato proprio l’opposto, Hermione, atterrita e silenziosa tremava.

“ Il professor Piton ha pensato che tu potresti tentare di avere un erede Harry, così da trasmettergli il tuo potenziale magico, così che possa esserci qualcun altro oltre a te in grado di contrastare Tu-Sai-Chi. Le capacità magiche, come sai, spesso si rafforzano di generazione in generazione, certamente i tuoi figli Harry porteranno la tua eredità, sono destinati a grandi cose come lo sei tu, se tu ne avessi uno ora ci sarebbe una speranza in più per il nostro mondo un domani, se ce ne dovesse essere bisogno, anche se tutti noi speriamo che non finisca così”

“Significherebbe dare un neonato in pasto a Voldemort!” rispose subito Harry sconvolto.

“ nessuno saprebbe che il bimbo è tuo, nemmeno all’interno dell’Ordine ne abbiamo parlato a tutti… e sarebbe protetto, protetto perfettamente!”

Lui era sempre stato il bambino sopravvissuto, ora era un giovane mago con alle spalle un passato di sofferenza, gli stavano chiedendo di riproporre una vita del genere ad un altro bambino, ad un figlio, un figlio suo. Rimase in silenzio per minuti e minuti, interminabili per tutti coloro che stavano ad aspettare una sua risposta.

“ con chi dovrei avere questo erede?” sbottò ad un tratto rompendo il silenzio.

“ questa sarà una tua decisione Harry” Ginny strinse ancora la sua mano , Hermione guardò Ron, poi guardò Harry. Molly scoppiò, ancora, finalmente per un motivo che tutti potevano comprendere, in lacrime.

“Io non sono convinto che sia una buona idea!” disse Harry scosso.

Piton esplose, nessuno sembrava davvero capire quanto fosse importante che ci fosse un altro Potter su cui contare, lui, Piton, sapeva chi era Voldemort, sapeva COSA era Voldemort.

“ Potter, cerca di capire, tuo figlio potrebbe sostituirti se tu non ce la facessi, certo, ci vorrebbero degli anni, ma se puoi dar vita a un mago che potrebbe essere più grande, se hai questa possibilità non vedo perché tu non debba sfruttarla!”

Remus battè un pugno sul tavolo!

“ Nessuno pensa che Harry non ce la farà!”  gridò.

Harry aveva capito, sapeva che quella del suo fallimento, comunque era una possibilità, rispose a Lupin che lo sapeva, poi si rivolse di nuovo a quello che fino all’anno precedente era stato il suo odiato insegnante di pozioni.

“ Professor Piton, forse è lei che non capisce, stiamo parlando di mettere al mondo una persona, una persona che rischierà la vita ogni giorno! Io so cosa significa!”

“ Lo sappiamo tutti noi Potter!”

Harry si rese conto che Piton con quella risposta sgarbata aveva però colto nel segno, tutti in quella stanza sapevano cosa significasse rischiare la vita ogni giorno, quello che gli stavano chiedendo era di fornirgli una speranza maggiore, di dargli un’altra opportunità oltre a lui stesso, un’opportunità che potesse crescere nel tempo. Tutti rischiavano tutto finchè Voldemort era vivo, lui più di ogni altro, certo, lui non avrebbe potuto restare nascosto per sempre, eppure…

Forse avere questo bambino poteva essere un modo per tutelare gli altri, per permettere loro di avere un futuro, ma anche il bambino aveva diritto ad avere un futuro. Era una decisione davvero non facile, la scelta più difficile che gli fosse toccata fino a quel momento, e poi Ginny, non poteva farle correre altri rischi, diventare la madre di suo figlio era un rischio enorme, e poi, poi era solo una ragazzina. Lo era anche lui, certo, però doveva fare l’adulto, sempre e comunque.

“ Puoi pensarci Harry, ma devi decidere presto”

Silente, vedendo che il giovane si era di nuovo ammutolito decise di rassicurarlo, ma forse,ancora una volta quella sera, sbagliò. Harry diede infatti una risposta di impulso, senza quasi rendersene conto, una risposta che andava contro a quello che aveva pensato, una risposta sulla quale avrebbe dovuto molto ponderare oltre.

“Voglio che ognuno di noi abbia almeno un motivo per continuare a sperare sempre!Cercherò di avere un erede”

Ecco il nuovo capitolo, lo so ci ho messo tanto ad aggiornare ma sono stata un po' presa, innanzitutto buon 2011 a tutti. Del resto che dirvi? Questo capitolo non mi soddisfa pienamente ma finalmente Harry ha scoperto tutto. Devo dire però che sono un po' in dubbio per questa long fic, ho perfettamente in mente come continuarla ma visto che il mio tempo scarseggia non sono sicura di andare effettivamente avanti.... cosa mi dite?

   
 
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