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Autore: Hilda Polaris    03/01/2011    2 recensioni
*Aggiornamento 2019: tutto corretto e aggiornato. HADES IN ARRIVO. Stay tuned!*
Rivisitazione parodica degli avvenimenti della serie di Saint Seiya. Una delle prime, presente da dieci anni! Ho già postato quella relativa al Tenkai Hen; questa qui è molto più stringata per via della lunghezza della serie... Ciò nonostante, lo scopo è uguale: far ridere!
ENJOY!
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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- BENVENUTI A FREDDOPORCO -

 

...E si oscura all'orizzonte la Stella Polare. Precisamente la stella di Hilda Polaris, che decide di far intervenire alla fiesta anche la mitologia nordica grazie al gradito dono di un anonimo ammiratore: l'Anello del Nibelungo. Purtroppo per lei Gandalf è impegnato con Frodo e quindi nessun Hobbit viene mandato a fermarla. Almeno per il momento. Hilda ha così modo di richiamare a sé i Cavalieri di Asgard, e noi possiamo far conoscenza degli apparentemente inossidabili God Warriors, inscalfibili guerrieri del Quarto Reich, tutti rigorosamente ariani e rigorosamente bellissimi.

 

Syd, uno di questi fanciulli, viene mandato ad Atene a uccidere Athena, ma non la trova, e così si consola crepando quel poveretto di Aldy che si stava ancora dannando per il corno perduto (ma dico io, ragazzo, un po' di spirito d'iniziativa: visto che quell'egoistone di Mu il corno non te lo riattacca, ti svelo che hanno inventato la millechiodi, eh?). La successiva spedizione di Syd a Nuova Luxor viene annunciata da gelate di fiorellini, farfalline, maggiordomini e cavalieri, ma fermata dai soliti cinque ganzi, trulli trulli nelle loro armature nuove di pacca, che non fanno però neanche in tempo a dargli il fatto loro e a mostrargli orgogliosi le Nuove Armature UltraLight che lui se ne ritorna ad Asgard saltando (?!) verso il sole (mah).

Gandalf intanto ha evidentemente finito gli Hobbit da mandare in giro a far danni o riparare danni; ma qui c'è un Anello che va fermato. Per cui, pensa che ti ripensa, cosa può essere simile ad un Hobbit, ovvero instancabile, piccino e scassaminchia? Semplice: PEGASUS.


Aereo diretto Giappone/Norvegia and LET'S GO.
Saori, che come ben sappiamo è la disperazione di ogni fashion consultant, è giunta nel Circolo Polare Artico con l'abito più scollato e leggero che avesse trovato nel suo fornitissimo (...) guardaroba, scambiando evidentemente il clima scandinavo per quello delle Bahamas. Non che le tutine aderentine dei suoi cavalieri siano quella pesantezza e calore, ma che so, almeno saranno termiche?

Una volta lì, a parte rimpiangere clima dell'Egeo e tzatziki, Saori nota che il ghiaccio si sta sciogliendo nell'Artico e no, non chiama Greenpeace, bensì si piazza su uno spuntone di roccia e comincia a pregare Odino affinché si riscopra un dio ecologista e fermi il riscaldamento globale, dato che Hilda, tutta intenta a rimirarsi quell'orrido anello, sembra essersi messa in ferie.
Ovviamente lo fa in prendisole di organza e ballerine, e sa esattamente come fare (Odino si sarà chiesto: “ma chi accidenti è questa?”), ovvero come fa di solito: rimanere immobile e in pericolo finché qualcuno non la salva.

E i Magnifici Cinque devono, nell'ordine:

1- Andare ad Asgard, che dista almeno cinquanta km dal posto in cui sono, a piedi sotto la tormenta di neve;
2- Sconfiggere tutti i God Warriors, che sono vichinghi alti una media di venti cm più di loro;
3- Prendersi gli zaffiri incastonati nelle armature;
4- Prendere la spada Balmung dalla statua di Odino, quella dietro il palazzo reale alta cinquanta metri, utilizzando non si sa come gli zaffiri di cui sopra;
5- Togliere l'anello ad Hilda usando Balmung MA senza ammazzarla – se no i ghiacci dei Poli chi li resuscita?;
6- Ritornare da miss "IONONHOFREDDOSONOUNAVERADURA" a piedi, sempre sotto la tormenta e con una temperatura media di -20°;
7- Salvarla (lei è una dea, ma ci fosse una volta che riesca a cavarsela da sé), magari arrivando al Picco Ghiacciato col salto con l'asta.
 

Nulla di più accessibile, tenendo conto che devono farlo prima dell'arrivo della notte, se non vogliono trovare un ghiacciolino in abito bianco. Cronometro alle mani, HERE WE GO!!

 

E, miei affezionati venticinque lettori, qui cominciano gli strazi dei cavalieri di Asgard, che sembrano essere gli uomini più sfigati della Terra e le cui storie farebbero rabbrividire Euripide, Eschilo e Sofocle messi assieme. Sarà che Hilda li ha raccolti perché ha inteso il suo Palazzo come un centro per poveri bimbi abbandonati e disgraziati?
 

Ad ogni modo il primo della lista, Thor, muore per mano di Fregasus (e gli altri fanno ancora una volta la parte degli spettatori non paganti), e piange sconsolato per l'amata regina e per il suo passato da donna bella e brava. Fuori uno, ma non ditegli che si chiama THOR e invece del martello gli hanno appioppato inspiegabilmente un'ascia bipenne.

 

Il secondo, Fenrir, è un campione di sfiga per uno strazio che dura quattro puntate in cui uno fa fuori la propria riserva di fazzoletti, dato che ha perso in un solo colpo genitori, casa ed eredità da nobilotto, ed è cresciuto, Mowgli versione STURM UND DRANG, nella foresta con i lupi, tra cui ne spicca uno con una luna in fronte, che pare il lupo di Sailor Moon (e così lo chiameremo d'ora in poi). Shiryu, a cui piace vincere facile e soprattutto lealmente, dopo avergli fatto la consueta predica isterica ed ansante, gli sbologna addosso tre tonnellate di neve e lo lascia lì, stecchito a farsi slinguare dai lupi. Ma il lupo di Sailor Moon si vendica e lo precipita in un burrone. Ovviamente vale anche in questo caso la regola preferita dei Bronzetti: prima ti uccido, o mio caro nemico, possibilmente massacrandoti, e poi piango per il tuo fato avverso. Fuori due.

 

Il terzo, Hagen, ha la pelle talmente scura da parere reduce da una vacanza all'Equatore o figlio di un'immigrata polinesiana , due occhi celeste fluorescente e ciglia talmente folte e nere che la Maybelline l'ha scelto come testimonial per il nuovo mascara. Costui è innamorato di Freya, e si va a scontrare con chi...? Con Hyoga, ovvio, il rivale. Dato che, più che l'anello di Hilda o la salvezza del mondo, a costui interessa intripparsi la principessina, trascina Hyoga in una grotta con un lago di lava, hotel a 5 stelle con romantico ponticello sul lago e confortevole temperatura di ebollizione, e aspetta che si squagli per riprendersi Freya. E chi ti vedo arrivare?! Freya, che con mossette e sorrisini e occhioni cerbiattosi gioca un po' con uno e un po' con l'altro facendoli impazzire di gelosia. Proprio utile, il suo contributo. Alla fine Hagen è talmente folle di gelosia che si distrae e fa vincere Hyoga, ed è ALLORA (e non prima, perché rovina la tragedia finale), che Freya si accorge che in realtà Hagen le era sempre piaciuto e Hyoga era solo un'avventura del weekend col russo focoso. Questa politica dello scoppio ritardato è consuetudine comune, nei manga. Fortuna che Hyoga potrà consolarsi con Erii. Meno tre.

 

Il quarto è un altro sfigatissimo, immigrato di Yslung, che suona la cetra, parla per metafore, ha gli occhi color porpora e si chiama Mime. Il suo nemico è Shun, che dà mostra della sua proverbiale perspicacia scambiandolo per un musico. Di giullari di corte armati di tutto punto e indossanti armature il mondo straripa. Shun tenta di averne ragione ma viene quasi ucciso dalle melodie di Mime e quasi ridotto a salamino e tagliuzzato dalle corde della sua cetra. Ma ecco sopraggiungere Zorro, ovvero Ikki, il quale, non abbandonando la propria vocazione di psicologo fallito, si fa raccontare il passato del fanciullo. Costui aveva da poco ucciso il severissimo padre dopo averlo scoperto responsabile dell'uccisione dei suoi veri genitori. Ma Ikki, non sa neanche lui come, riesce a fargli ammettere che in realtà lui questo fantomatico padre adottivo l'ha amato (il fatto che gli avesse ucciso i parenti e lo avesse sfracannato di botte per anni è un trascurabile dettaglio) e a terminarlo in un mare di lacrime. E tutta la storia è un piagnisteo continuo. Meno quattro.

 

Poi finalmente si ha un po' di sollievo con Alberich, l'unico dei God Warrior che non ha paturnie, che ha vissuto la propria infanzia servito, coccolato e riverito in un grande palazzo nobiliare. Uno si aspetterebbe che sia normale. E invece no! Bello, dannato, mezzo matto e anche abbastanza esaltato (tipo Saga versione dark), Alberich non sopporta Siegfried e decide, per farsi bello davanti ad Hilda (che vuole detronizzare ed uccidere anche, ma non basiamoci su queste quisquilie), di sconfiggere tutti combattendo slealmente; Hilda stessa gliene ha concesso il permesso adesso che fa parte del Lato Oscuro. Codesto enfant terrible sa dell'anello di Hilda, se ne frega dell'anello di Hilda, vuole - ambizione insolita nei cattivi - conquistare il mondo e il trono di Asgard sarà il suo punto di partenza. Intrappola pertanto un po' di gente nell'ametista perché becchino sì, ma trendy, in un bosco animato che neanche The Blair Witch Project, nel quale alla fine rimane, ammazzato da Shiryu che nel frattempo si era scongelato. Come degna conclusione i due giovincelli rimasti, Syd e Siegfried, saputo della morte di Attila, ringraziano Odino, festeggiano stappano il miglior idromele dell'intera Scandinavia e si risparmiano l'intenzione di fare la bambolina voodoo al caro, defunto amichetto.

Vi siete asciugati gli occhi? Vi siete ripresi? Bene, bravi. Preparatevi perchè adesso vien proprio il bello.
 

Arriva il turno del nostro mitico naziskino, smaciullato da Shun a suon di nebulose... Ma il Quarto Reich non è ancora concluso: infatti spunta dal nulla la segreta guardia del corpo di Syd, gemellino identico e incompreso, con l'armatura sbiancata dal candeggio sbagliato e la frustrazione di chi ha vissuto tutta una vita nell'ombra e ora vuole sfogarsi sul mondo: e non si chiama Salieri, ma Bud (no, neanche Spencer). Ma voi vi aspettereste forse che si tratti di mera follia; e invece no, c'è il solito strazio dietro, perché Bud era il fratellino sfigato, quello abbandonato dalla famiglia e cresciuto povero e indifeso che si era fatto il XXXX a tarallo per diventare forte e prendersi un'armatura che si era rivelata anche fasulla (con la scritta "Made in Taiwan"). E infatti l'armatura figa e DOC era andata a Syd, in più anche cresciuto nella bambagia. Ma si sa, nella vita va sempre così. E Bud - la cui sfiga principale, ripeto, è il nome - era rimasto con il sederino in terra come Fantozzi. Naturale che adesso sia un tantino alterato.

Come ovvia conclusione delle sue ire represse, Bud si sfoga su Shun. E chi indovina il seguito della telenovela? Ovviamente arriva Ikki ad aiutarlo. Anyone surprised?Dato che il copione deve essere sempre ripetuto perché fa bene ribadire i concetti, anche Bud è costretto alla solita seduta dallo psicanalista finché ammette anche lui l'amore universale e un affetto sconfinato per il fratello che poc'anzi aveva dichiarato di odiare. Ikki ha davvero sbagliato mestiere. Meno seixdue, stavolta: bonus gemelli!

 

Arriviamo infine al culmine delle battaglie e degli strazi, stavolta personificati dalla versione remix del biondo principe di wagneriana e nibelunghiana memoria di cui parla tutta la mitologia nordica: Siegfried.
Costui, negli anni ottanta - dato dedotto dalla sua cotonata pettinatura nei flashback - aveva ucciso un drago e recuperato il tesoro dei Nibelunghi, e aveva acquisito l'invulnerabilità bagnandosi nel suo sangue (ogni mitologia deve avere il suo Achille). Tale invulnerabilità includeva tutto il corpo TRANNE un punto tra le scapole, dove si era posata una foglia (che sarà ora diventata invulnerabile a sua volta, pare). Questo superbiondo alto quasi due metri, addosso a cui io sparerei me stessa piuttosto che un Pegasus Ryuseiken, mette KO subito quattro bronzini muovendosi come Flash e facendo piroette in aria, finché Shishishiryu ne scopre il punto debole – o meglio glielo indica via telepatia il Maestro dalla Cina - , Fregasus lo colpisce (molto difficile, dopo che praticamente gli era stata indicata la strada... Ci mancava poco che Shiryu incidesse sull'armatura di Siegfried una X e ci scrivesse su: "colpire qui"), gli altri guardano. Sopraggiunge a godersi lo spettacolo dello spargimento di sangue anche l'amante segreta del fanciullo, Hilda. La quale, invece di gettarglisi addosso come qualunque normale essere umano di sesso femminile con un discreto bagaglio di neuroni funzionanti avrebbe fatto, lo riempie di rimproveri e gliene spara contro talmente tante che Siegfried solo per troppo amore o troppa pazienza riesce a controllarsi, a non mandarla a farsi friggere e a non precipitarla nel burrone a calcioni sul naso. Come se non bastasse ad accompagnare il momento catartico salta fuori un tizio con gli occhi fuxia e un flauto di nome Sorento, le cui melodie dalla rara disarmonia dovrebbero impersonare il Canto delle Sirene – anche se sembrano più le unghie di un gatto su una lavagna. Ciò nonostante riescono a rincitrullire Fregasus. Più di quello che è, s'intende. Durante il Concerto per Flauto Traverso ed Orchestra Siegfried si fa un rapido esame di coscienza, si ricorda che c'è bisogno del nemico bello e nobile che farà la morte da eroe, e si converte, dà lo zaffiro all'OrnitorinKo, se ne frega dei richiami di Hilda e attacca il flautomane, portandoselo tra le stelle fra lacrime, ricordi di tempi felici e citazioni manzoniane.

Ovviamente adesso per Fregasus la strada è tutta in discesa.

Gli ultimi due che gli avrebbero dato fastidio (più che altro perché tutti gli altri bronzini sono lì a morire e gli sarebbe toccato affrontarli da solo, e lui, ahimè, proprio non ce la fa) hanno avuto la buona grazia di togliersi dalle scatole a vicenda e così lui può togliere l'anello ad Hilda.
Nota: stavolta, dato che Athena è lì a congelare, credete forse che faccia qualcosa da solo? NO! Non si spreca nemmeno ad inerpicarsi sulla statua di Odino per prendere la spada, perché Odino stesso gliela consegna praticamente in mano... Ma ci sarà un limite alla plot armor di costui?
E poi ci si domanda perché risulti così antipatico.

L'operazione di estrazione dell'Anello mostra urli sconnessi di Fregasus, la spada immobile nelle sue mani, il diadema di Hilda che scoppia senza una ragione plausibile, e lei svenuta poco dopo senza soluzione di continuità.

“Cazz', l'avrò mica uccisa davvero? E dire che l'ho solo colpita con una spada mitologica a due mani!”, pensa Sei-Yo. No, amico: non l'hai ammazzata. Non hai fatto una ceppa, ci mancava che facessi solo questo.

Hilda però si risveglia con occhio vacuo dopo aver sparso in giro un po' di sangue luminescente, ricomincia a pregare Odino, salva Athena, ricostruisce i ghiacciai, e tutti sembrano tornare felici e contenti. Ma... SBAM! TSUNAMI!

  
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