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Autore: missredlights    03/01/2011    2 recensioni
L’ultima battaglia. Ciò che era successo nello scontro con Pain si stava ripetendo. Decine, centinaia di morti sia da parte dell’esercito guidato da Gaara, sia da quello guidato da Madara. Lo spettacolo era a dir poco agghiacciante. Gli Zetsu e i non morti guidati da Kabuto avevano sterminato la maggior parte dell’esercito di Gaara. Persone care, persone sconosciute e anche conosciute erano morte per un’ideale: restare liberi e avere quella tanto sospirata pace. Non c’era distinzione di villaggi. Facevano parte di un unico gruppo, come se fossero una famiglia e non tanti villaggi che portavano rancore l’un con l’altro.
Dedico questa fanfic interamente a mio fratello, Calimero19999 e Vaius per avermi aiutato, sostenuto e sopportato durante la creazione di questa storia. Grazie
Genere: Azione, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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2 anni dopo..

A Konoha c’era un caldo atroce, nonostante fosse già settembre inoltrato. Naruto avrebbe compiuto diciotto anni di li a poco e con essi sarebbe avvenuta la sua nomina a Hokage. Erano cambiate molte cose in quel lasso di tempo. Stranamente quel giorno Tsunade non lo convocò e la cosa gli parve strana. Per curiosità andò da lei e la prima cosa che vide fu il gruppo di Anbu in missione ritirarsi. Che già avessero finito la loro missione? Li seguì senza farsi vedere. Erano entrati nella stanza dell’Hokage e si erano levati la maschera. Rimase interdetto in un primo momento, poi meravigliato e infine felice quando vide un Anbu levarsi la maschera a forma di gatto. Hinata era tornata ed era diventata Anbu! Chi l’avrebbe mai detto! Per poco non cadeva dalla balaustra dalla contentezza. Era cambiata parecchio. Aveva i capelli della stessa lunghezza, era più alta e più formosa. Non che prima non lo fosse, ma portava sempre una grande tuta che le nascondeva il corpo. Il viso era quello di una giovane donna che stava sbocciando.

“ Siamo riusciti a sventare i piani del villaggio della cascata appena in tempo Hokage-sama” stava dicendo un Anbu.

“ Molto bene. Sono molto orgogliosa di voi. Potete finalmente riposarvi” disse Tsunade congedandoli.

Gli Anbu scomparvero e Naruto entrò dentro la stanza di Tsunade.

“ E’ così Hinata è diventata Anbu” cominciò a dire Naruto “ Perché non me lo ha detto?”

“ Mi aveva chiesto di non dirlo a nessuno” cominciò a dire Tsunade.

“ Nonna tranquilla io vado” disse Naruto scomparendo. Naruto si stava dirigendo a casa degli Hyuga, quando all’improvviso vide Neji uscire da casa.

“ Neji, che è successo?” chiese Naruto.

“ Non avrei mai immaginato che mia cugina potesse diventare Anbu, per giunta di fama” disse Neji come in trance.

“ E’ in casa Hinata?” chiese Naruto.

“ Si” disse monosillabicamente Neji.

“ Tutto ok?” chiese Naruto.

“ Vorrei tanto sapere come abbia fatto Hinata a diventare un Anbu così stimato. Lei, lei che era la feccia della nostra famiglia” disse serrando i pugni.

“ Sai meglio di me che Hinata non era la feccia della vostra famiglia. L’avete sempre trattata male per la sua timidezza” disse Naruto alterandosi.

“ Da quando prendi le difese di mia cugina con così tanto fervore?” chiese Neji.

Naruto non rispose. Neji lo superò senza dirgli nient’altro. Naruto voleva entrare a casa Hyuga e salutare Hinata, parlarle, ma sapeva che non poteva. Così se ne andò sperando di incontrarla il più in fretta possibile.

Nel frattempo a casa Hyuga Hiashi Hyuga si stava complimentando con sua figlia per gli ottimi progressi fatti durante questi due lunghi anni.

“ Non credevo che tu avessi le capacità di diventare un ninja famoso, ma mi devo ricredere. Sono fiero di te, figlia mia” disse Hiashi guardando per la prima volta sua figlia. Non l’aveva più degnata di uno sguardo, per lui, Hinata, era il disonore dell’intera casata. Ma adesso lei portava lustro all’intera casata. Onore, fama, questo era ciò a cui Hiashi Hyuga ambiva.

“ Col vostro permesso mi ritiro” disse Hinata alzandosi.

Hiashi fece un cenno d’assenso con la testa e Hinata sparì nella sua stanza. Quando aprì la porta rimase a guardare quella stanza che nessuno aveva toccato. Il mobilio era come l’aveva lasciato. Si avvicinò alla finestra e cominciò a guardare il cielo che si tingeva di rosso..

Neji incontrò tutti gli altri da Teuchi.

“ Hinata è tornata” disse lapidario Neji.

“ E’ TORNATA?” chiesero in coro gli altri non credendo alle proprie orecchie.

“ Si. E’ diventata un Anbu di fama” disse Neji guardando la finestra.

“ Perché non ci ha detto nulla?” chiese Tenten risentita.

Tutti li dentro ci erano rimasti male che Hinata se ne fosse andata senza nemmeno salutare. Non era da lei.

“ Avrà avuto i suoi validi motivi” rispose Shikamaru.

“ Che sarebbero?” chiese Kiba.

“ Chiedeteglielo” rispose Shikamaru.

“ Fosse facile. Non si è fatta vedere completamente. Come pensi che possiamo chiederglielo?” rispose Tenten.

“ Un modo ci sarebbe” disse Shino.

“ Sarebbe?” chiese Ino.

“ Possiamo chiedere all’Hokage” continuò Shino.

Tutti furono d’accordo che l’indomani sarebbero andati dall’Hokage. Teuchi si avvicinò a loro.

“ Scusate ragazzi, per caso sapete dove si trova Naruto?”

Solo allora i ragazzi si resero conto che Naruto non era da Teuchi a mangiare ramen, cosa molto insolita per Naruto.

“ L’ho visto oggi e poi nulla più” disse Neji. Teuchi non si poteva dar pace. Dove era il suo miglior cliente?..

Naruto vagava per le vie di Konoha arrovellandosi il cervello. Con quale stratagemma sarebbe potuto entrare in casa Hyuga a parlare con Hinata? E lei avrebbe parlato con lui? Perché se ne era andata senza dire niente a nessuno? Troppe domande si stavano affollando nella sua testa senza trovare una risposta. Dopo tanto vagare prese la decisione che l’indomani sarebbe andato da nonna Tsunade a parlarle. Voleva dei consigli e li avrebbe avuti. Il giorno dopo si alzò presto e andò al palazzo dell’Hokage e li, trovò già gli altri.

“ Che cosa ci fate qui?” chiese Naruto sorpreso.

“ Possiamo chiederti la stessa cosa” disse Kiba.

“ Devo parlare con Tsunade” disse vago Naruto.

“ Anche noi dobbiamo parlare con Tsunade per lo stesso identico motivo tuo” disse Shino. Shizune passava di là in quel momento e li vide.

“ Che cosa ci fate qui?” chiese Shizune guardandoli.

“ Dobbiamo parlare con l’Hokage” disse Neji.

“ L’Hokage in questo momento è occupato” disse lapidaria Shizune.

“ Devo parlare con nonna Tsunade Shizune, quindi niente storie, quello che sta facendo lo può fare anche dopo” disse Naruto partendosi e aprendo la porta dello studio. Li dentro trovò Tsunade intenta a parlare con Temari. Il ninja di Suna era diventata una donna molto bella.

“ Chi si rivede. Come sta il nostro futuro Hokage?” disse Temari sorridendo a Naruto. Anche gli altri entrarono nella stanza. A Shikamaru venne un colpo vedendo Temari.

“ Ciao seccatura, che ci fai qui?” disse Shikamaru portandosi le mani dietro la schiena.

“ Bada a come parli moccioso” disse Temari guardandolo maliziosamente. Shikamaru puntò sul vivo e disse “ Sempre più acida, eh? Ti prepari a fare la zitella?”

“ Non credo proprio ho la fila davanti la porta” disse Temari guardandolo in modo strano. Shikamaru si zittì.

“ Vorrei tanto sapere perché siete venuti” disse Tsunade leggermente nervosa per questa loro interruzione.

“ Volevamo sapere perché Hinata se ne è andata via senza motivo” disse tutto d’un fiato Kiba.

“ Non lo so e ora come ora ho delle questioni più urgenti che colmare dei dubbi per degli ormoni” disse Tsunade. All’improvviso videro la porta aprirsi e far capolino un’Hinata  trafelata. Subito dopo scomparve. Entrarono di fretta e furia i ninja della sabbia.

“ Scusate l’interruzione, per caso avete visto Hinata?” chiese uno di loro.

“ Che ci devi fare con lei?” chiese Temari cercando di non ridere.

“ Non sono affari tuoi” rispose quello. I suoi compagni assentirono con la testa.

“ Non è qui, è andata via” disse Temari. I ninja della sabbia sparirono e poi Temari cominciò a ridere.

“ Puoi anche uscire adesso” disse Temari.

Hinata fece capolino dal nulla.

“ Non ne posso più. E’ colpa tua” disse Hinata guardandola male.

“ Mia? Non è colpa mia se hai conquistato metà degli uomini di Suna. Oltretutto è snervante il tuo scomparire sempre nei momenti più belli” disse Temari.

Hinata sbuffò. Temari continuò a parlare.

 

“ Dovresti apprezzare i complimenti che i ragazzi ti fanno e accettare la loro corte” disse Temari.

 

“ Dovresti fare lo stesso” ribatté Hinata sorridendo in maniera allusiva.

 

“ Dovresti usare vestiti più leggeri e provocanti visto che hai un bel corpo. Dovresti farlo vedere e non indossare quei vestiti pesanti e larghi” disse Temari.

 

Hinata la guardò sconvolta. Solo allora Hinata guardò gli altri uno per uno, senza dire una parola. Tutti erano stupiti del cambiamento della Hyuga. Era diventata una giovane donna, molto bella. Portava la divisa Anbu, senza mantello, i capelli legati in una morbida coda bassa.

 

“ Sai, però ora che ti guardo meglio anche i vestiti da Anbu ti valorizzano più dei tuoi” disse Temari.

 

Hinata non disse nulla. Andò da Tsunade. “ Questo è il resoconto che aveva chiesto Hokage-sama.”

 

Dopo di che andò da Temari dicendo “ Dobbiamo parlare.” Subito dopo scomparve.

 

Naruto e Kiba assediarono Temari di domande. Lei rise di gusto dicendo “ Asciugatevi il sangue che vi esce dal naso.” Detto questo scomparve pure lei.

 

“ Può darci delle spiegazioni Hokage?” chiese Choji.

 

“ Che Hinata è diventata Anbu penso che l’abbiate tutti capito. In questi due anni ha collaborato con gli Anbu della sabbia, in particolar modo con Temari, anche lei diventata Anbu. Hinata per due anni ha fatto rapporto al Kazekage, mentre Temari ha fatto rapporto a me. Si sono invertiti i ruoli. Era una specie di prova per vedere  la collaborazione fra i due villaggi” disse Tsunade. Tutti rimasero di sasso.

 

“ Perché Gaara non mi ha detto nulla?” chiese Naruto.

 

“ Perché non poteva. Se non avete nient’altro da dirmi vi prego di andare” tagliò corto Tsunade. Li cacciò letteralmente chiudendogli la porta in faccia.

 

“ Dobbiamo assolutamente parlare con Hinata” disse Ino seguita da Tenten. La cercarono per tutto il villaggio..

 

Temari aveva raggiunto l’amica.

 

“ Cosa devi dirmi di tanto importante?” chiese Temari sapendo già la risposta.

 

“ Ne vale la pena secondo te?” chiese Hinata senza voltarsi.

 

“ Ci sarà da divertirsi, inoltre era alquanto irritato per le attenzioni dei ninja di Suna” disse Temari.

 

 L’ho amato senza chiedergli niente in cambio per tanti anni. Un amore a senso unico e..” disse Hinata non finendo la frase perché fu raggiunta da Ino e Tenten.

 

“ Finalmente ti abbiamo trovata” disse Tenten.

 

“ Perché ci stai evitando?” chiese furente Ino.

 

Hinata scomparve di botto, non se la sentiva di parlare con loro, non per il momento. Arrivò dove c’erano le teste degli Hokage. Lo spettacolo da quel punto era meraviglioso, ma lei aveva altro per la testa. Nel frattempo Ino, Tenten e Temari correvano, o per lo meno seguivano Temari, la quale sapeva dove si trovava l’amica. Arrivarono poco dopo da Hinata, la quale si infuriò molto con Temari.

 

“ Perché le hai portate? Avrei parlato con loro quando me la sarei sentita” disse arrabbiata Hinata.

 

“ Quando l’avresti fatto? Fra cinquant’anni?” chiese Temari con una leggera irritazione nella voce.

 

“ Perché sei andata via?” chiese Tenten avvicinandosi un po’.

 

“ Non volevo più essere un peso, volevo cavarmela con le mie forze non contando su nessuno” disse Hinata.

 

“ Non si sarebbe comportata così la vecchia Hinata, lei non sarebbe mai scappata. C’è sicuramente un motivo sotto, non è vero?” chiese Ino.

 

Hinata non rispose.

 

“ Ti hanno almeno detto che Sakura è morta un anno fa?” disse Ino guardando il pavimento. Hinata alzò di scatto la testa e le guardò con gli occhi sbarrati. Sakura era morta. Le parole le rimbombavano nella mente come un eco. Si portò una mano davanti alla bocca.

 

“ Come è successo?” chiese Hinata.

 

“ Sasuke non riusciva a riprendersi, era in coma da molto tempo. Nemmeno le cure di Sakura lo aiutarono a guarire. La trovammo senza vita nella stanza dove era ricoverato Sasuke. Erano tutti e due privi di vita. Aveva lasciato un biglietto. “ Vado a raggiungere il mio amato. Forse, nell’aldilà, potremo stare insieme. Cercate di perdonarmi e abbiate cura di voi.” Diceva questo il biglietto” disse Ino con voce incrinata. Hinata si coprì gli occhi con una mano. Sakura era morta e lei non ne aveva saputo nulla. Forse fu proprio questo dolore che fece riavvicinare le ninja di Konoha..

 

I giorni passavano e Hinata insieme alle altre andò a trovare Sakura al cimitero. Per l’occasione Ino aveva fatto una composizione di fiori secchi che lasciò sulla tomba.

 

“ Spero che adesso possiate rimanere insieme” sussurrò Hinata. Le sue parole furono portate dal vento. Quella mattina disse a suo padre che andava ad allenarsi. Naruto per giorni aveva cercato invano di parlare con lei. Perché lo stava evitando? Alla fine Hinata aveva ripreso i rapporti con tutti, tranne che con lui. Era arrabbiata con lui perché non le aveva mai dato una risposta? Si diede mentalmente dello stupido. Come ogni mattina, dal giorno in cui tornò Hinata, andò a casa sua. Incontrò Neji che stava uscendo.

 

“ C’è Hinata?” chiese speranzoso Naruto.

 

“ No è andata ad allenarsi” disse Neji andandosene. Naruto andò nei campi d’allenamento, ma non la trovò nemmeno li, così andò da Teuchi, anche perché aveva una certa fame. Li trovò Hinata con Tenten, Ino e Temari intente a parlare. Era diventata bella Hinata. All’improvviso vennero i ninja di Suna e Hinata scomparve di botto.

“ Scusate ragazze per caso avete visto una ragazza dagli occhi di perla, i capelli come la notte e molto ben dotata?” chiese uno di essi, cosa che scatenò le ire funeste di Naruto.

“ Non sei il suo tipo quindi per favore sparisci” disse Tenten.

“ E tu cosa ne sai?” chiese un altro ragazzo.

Li la sua convinzione vacillò. Lei conosceva davvero Hinata? La risposta era semplice: no. Sapeva che amava Naruto, ma questo era due anni fa. In due anni tutto può cambiare. Si riscosse da quei pensieri giusto in tempo per vedere Hinata correre fuori inseguita da quei ragazzi. All’improvviso accanto a sé vide la vera Hinata.

“ Non li sopporto, non ne posso più” disse Hinata scuotendo la testa.

“ Ammiratori inopportuni?” chiese maliziosamente Ino.

“ Peggio, molto peggio” disse Hinata mangiando.

“ E non c’è nessuno di essi che ti piace?” chiese Tenten.

“ O mamma come si è fatto tardi. Devo andare se no l’Hokage mi ammazza” disse Hinata alzandosi.

“ Forse non lo sai, ma fra pochi giorni Naruto diventerà Hokage” disse Temari. Hinata si fermò a guardarla.

“ Sono contenta che il suo sogno si stia realizzando” disse accennando un sorriso. Poi se ne andò lasciandole li.

“ Pensate che sia ancora innamorata di Naruto?” chiese Ino. Naruto si avvicinò a loro.

“ Che cosa ci facevano quei ragazzi qui? Che volevano da lei?” chiese con sguardo minaccioso.

“ Oh oh, siamo gelosi a quanto vedo” disse Ino maliziosamente.

“ Se vuoi Hinata tutta per te devi muoverti” disse Tenten.

Naruto se ne andò da Teuchi senza nemmeno mangiare. Non era da lui una cosa del genere. Corse per tutto il villaggio e alla fine la trovò che si stava allenando. Si avvicinò piano piano, lei si accorse di lui e cominciò a scappare. La sua era una vera e propria fuga. Naruto partì al suo inseguimento. Era diventata veloce Hinata, ma lui la raggiunse, la prese per il braccio e la spinse contro un albero. Non aveva vie di fuga Hinata. La guardò per un tempo che parve infinito, Hinata non lo guardò, si vergognava ad ammettere che in tutti quegli anni lo amava ancora, quando lui, possibilmente, già si era creato una vita. Cercava di divincolarsi ma non ci riusciva, la stretta di Naruto era salda. Il suo cuore cominciò a perdere colpi quando vide Naruto avvicinare il suo viso al suo. Non la baciò, cosa che lei sperava, le sussurrò all’orecchio “ Sono contento che tu sia tornata”. Dopo di che la lasciò libera, la guardava semplicemente. Hinata cominciò a respirare affannosamente, le venne da balbettare, non aveva più il controllo del suo corpo. Naruto la guardò ancora un po’ e poi si avvicinò per farle una carezza. Hinata rimase interdetta. Non aveva mai avuto un contatto “fisico” con lui prima di allora. In quel semplice e fugace gesto poté assaporare la ruvidezza ma al contempo la gentilezza della sua mano. Smise di balbettare e Naruto d’un tratto l’abbracciò.

“ Mi dispiace” disse Naruto.

“ P – per cosa?” chiese Hinata senza fiato.

“ Per come ho fatto tutti questi anni” disse Naruto abbracciandola con più forza. Dopo alcuni minuti Naruto sciolse l’abbraccio e la tenne dalle spalle, la fissò, ma Hinata non lo guardò nemmeno. Naruto stava cominciando a scoraggiarsi, abbassò la testa, ma all’improvviso cambiò idea e provò a baciarla. Hinata colta alla sprovvista lo spinse via.

“ Capisco. Scusami” disse Naruto abbassando la testa e scomparendo. Hinata rimase li, appoggiata a quell’albero, insicura e mortificata per come si è comportata con Naruto. Decise di parlare con Tsunade, quindi smise di allenarsi e andò da lei. Fortunatamente non trovò nessuno. Bussò ed entrò.

“ Hinata, posso fare qualcosa?” chiese Tsunade stupita di vederla li.

“ Volevo parlare con lei di alcune cose” cominciò a dire Hinata.

“ Tipo?” chiese Tsunade.

“ Perché non mi ha detto della morte di Sakura?” cominciò a dire Hinata.

“ Perché ti avrebbe distratta e comunque non sarebbe vissuta molto di più. Quando ti ha salvata, ha dato via quasi tutta la sua vita per farlo” disse Tsunade guardando fuori dalla finestra.

“ Perché lo ha fatto?” chiese Hinata sedendosi su una sedia.

“ Perché sapeva che per Sasuke non c’era più niente da fare” Tsunade la guardò negli occhi. “ Per tutto il tempo che sei rimasta svenuta Naruto si prese cura di te accudendoti.”

“ Cosa?” Hinata era stupita. Naruto che si prendeva cura di lei, assurdo.

“ Ti sembra tanto strana come cosa? Beh, non posso darti torto. Penso che si sia innamorato di te, è per questo che è così geloso di quei ragazzi di Suna, perché loro hanno, diciamo, una certa confidenza con te” concluse Tsunade con uno strano sorrisino.

Sembrò che il mondo le stesse cadendo addosso. Per tanti anni aveva sperato che il ragazzo dei suoi sogni si accorgesse di lei, che la notasse, che l’amasse, e ora che ciò era avvenuto lei lo ha respinto.

“ Non si poteva dare pace. Quando te ne sei andata all’improvviso ha provato a cercarti, ma l’ho sempre sviato da questo proposito. Te ne sei andata via per lui, non è vero?” disse Tsunade.

“ Pensavo che lo avrei dimenticato non vedendolo” cominciò a dire Hinata, ma venne interrotta da Tsunade.

“ Possibile che tu non ti sia resa conto che Naruto provava qualcosa per te dallo scontro con Pain? Ti sei dichiarata davanti a lui e lui per la prima volta si è accorto di te. Ha rifiutato Sakura, per lei provava solo un’amicizia profonda, niente di più. E tu cosa hai fatto?  Lo hai respinto” disse Tsunade.

“ E lei come fa a sapere questa cosa?” chiese Hinata sorpresa.

“ E’ facile capirlo da come si comporta Naruto” disse Tsunade.

“ Dov’è in questo momento?” chiese Hinata all’improvviso.

“ Non si è fatto vedere per quasi tutto il giorno, quindi non saprei” rispose Tsunade. Hinata scomparve e andò alla ricerca di Naruto. L’amava.. Ancora queste parole le rimbombavano nella testa. Non si accorse che qualcuno le era davanti e andò a sbatterci contro.

“ Hinata ma che ti prende? Non è da te andare a sbattere contro le persone” chiese Temari.

“ Hai visto Naruto?” chiese Hinata non prestando ascolto alla domanda della sua compagna.

“ E’ con gli altri ragazzi. Che cosa gli hai fatto? Non avevo mai visto Naruto in quel modo” disse Temari.

“ Ha provato a baciarmi e io colta alla sprovvista l’ho respinto” disse Hinata.

“ Cosa hai fatto?” disse Temari non credendo alle proprie orecchie. “ Hai respinto il bacio del ragazzo dei tuoi sogni?”

“ Non l’ho fatto apposta. Non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere. Pensavo di non essere il suo tipo” rispose Hinata.

“ La tua dichiarazione gli ha fatto aprire gli occhi” rispose Temari.

“ E tu come fai a sapere queste cose?” chiese Hinata.

“ Me le ha dette Shikamaru” disse Temari maliziosamente.

“ Mi nascondi qualcosa?” chiese Hinata alzando il sopracciglio.

“ Non è più il moccioso che ricordavo” disse Temari ridendo. “ Ti conviene muoverti. Se ami ancora Naruto diglielo.”

Hinata corse per tutto il villaggio alla ricerca di Naruto, ma non lo trovò da nessuna parte. Andò perfino al cimitero sperando di trovarlo li, invece trovò dei fiori freschi.

“ E’ stato da poco qui” disse Hinata allontanandosi in fretta e andando nell’ultimo posto che gli rimaneva vedere: la casa dove viveva Naruto. Entrò dentro facendo il più assoluto silenzio. Quando si rese conto che non c’era nessuno ci rimase male, ma poi le vennero in mente le parole di Temari. Decise di aspettare Naruto a casa sua. Gli avrebbe parlato, fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto. I minuti passavano e di Naruto nessuna traccia. Proprio quando decise di andarsene vide la porta aprirsi e fare la sua apparizione Naruto. Era ultra depresso e con le lacrime agli occhi. Parlava solo.

“ Sono solo uno stupido, un baka. Stupido, stupido, stupido! Come ho fatto a non accorgermi prima del suo amore per me? Tutti lo avevano capito, l’unico a non averlo capito ero io! Potevo accorgermi prima dei miei sentimenti per lei. Quella per Sakura era solo infatuazione, non era amore. Hinata ha fatto un mare di cose per me, cosa che nessuna ragazza ha fatto mai. Se solo potessi tornare indietro.”

 Si buttò sul letto a peso morto. Hinata si avvicinò a lui facendo il massimo silenzio, quando fu abbastanza vicina gli fece una carezza sulla spalla. Naruto colto alla sprovvista sobbalzò e cadde dal letto.

“ Non può essere, avrò le traveggole. Hinata non verrebbe mai in piena notte in casa mia” disse Naruto asciugandosi gli occhi.

“ Non hai le traveggole” disse Hinata mettendosi di fronte a lui.

“ Cosa ci fai qui in piena notte?” chiese Naruto.

“ Devo dirti una cosa importante” cominciò a dire Hinata.

“ Cosa?” chiese Naruto.

“ Il fatto è che non riesco a dirtelo, quindi te lo mostro” disse Hinata. In una frazione di secondo le loro labbra si unirono. Naruto era sorpreso. Mai si sarebbe aspettato un bacio da parte della Hyuga, non dopo quello che era successo quella mattina. Istintivamente la cinse per la vita, mentre lei riempiva le sue mani dei suoi capelli. Solo dopo un paio di minuti poterono constatare, una volta staccatisi l’un dall’altro, che erano l’uno sopra l’altro, sdraiati sul letto.

“ Forse stiamo correndo un po’ troppo” disse Naruto col fiato corto. Dio com’era bella Hinata ai suoi occhi in quel momento!

“ Hai ragione, ma questo non vuol dire che non possiamo stare così” disse Hinata attirando Naruto e baciandolo con più foga. Un vortice di emozioni, sensazioni, passione, li aveva trascinati dentro. All’improvviso Naruto cadde dal letto trascinandosi Hinata. Caddero a terra.

“ Ti sei fatto male?” chiese Hinata a Naruto.

“ Non più di tanto” disse Naruto massaggiandosi la testa. Hinata gli prese la testa e gliela mise sul suo seno cominciando a coccolarlo, come una madre avrebbe fatto col suo bambino. Rimasero in quella posizione, nessuno dei due aveva intenzione di rompere quell’incantesimo che si era creato. Pensando che fosse il momento buono, Naruto sussurrò in un flebile sussurro “ Ti amo.” Hinata arrossì di botto e istintivamente lo strinse di più a lei, quasi soffocandolo. Quando lo lasciò, Naruto era tra il morto e il contento. Si avvicinò a lui e gli disse “ Anche io.” Quella notte dormirono insieme, abbracciati. L’indomani si svegliarono coi visi a pochi millimetri di distanza l’uno dall’altro.

“ Buongiorno” disse Naruto sorridendole e dandole un candido bacio.

“ Buongiorno a te” disse Hinata dandogli un bacio passionale. Naruto si mise a ridere e si mise seduto.

“ Oggi è il grande giorno, oggi diventi maggiorenne” disse Hinata abbracciandolo da dietro.

“ Oggi diventerò Hokage” disse Naruto senza entusiasmo nella voce.

“ Come mai questa voce? Non sei felice di aver raggiunto il tuo sogno?” chiese Hinata.

“ Si, è solo che mi sembra che mi manchi qualcosa” disse Naruto pensieroso.

Hinata lo guardò negli occhi, per poi alzarsi e andare a preparare la colazione. Naruto la guardò attentamente. Quella notte avevano dormito assieme, si erano baciati, si erano “amati”, ma non stavano assieme. Possibile che era questo la cosa che gli mancasse?

“ Hinata, se ti chiedessi di stare con me, tu accetteresti?” chiese Naruto.

Hinata lo guardò, si avvicinò a lui e lo abbracciò. “ Non sai quanto tempo ho aspettato di sentirti dire queste parole.”

L’abbracciò stretta a lui.

“ Non vorrai fare tardi il giorno della tua proclamazione a Hokage” cominciò a dire Hinata “ su, preparati.”

Dopo dieci minuti uscirono dall’appartamento di Naruto e si diressero al palazzo dell’Hokage. La cerimonia si sarebbe svolta nel cortile circostante. C’erano tutti quel giorno, escludendo i suoi migliori amici. Gli si strinse il cuore a vedere che tra le persone a lui più care mancassero Sakura e Sasuke. Quando seppe della loro morte il dolore gli spezzò quasi il cuore. Lo stesso identico dolore di quando seppe della morte di Jiraya. Hinata gli strinse la mano e lui si ridestò da quei pensieri.

“ E’ ora” gli disse Hinata infondendogli coraggio. Naruto salì il palco sotto gli occhi di tutti. Ad attenderlo c’era Tsunade-sama.

Oggi è un grande giorno, un giorno che segna la fine di un'epoca di guerre e conflitti. Dopo tutti questi anni è ormai giunto il momento di passare il testimone a qualcun'altro. Vieni Naruto” disse Tsunade. Naruto le si avvicinò

“ Grazie nonna, non sono bravo con i discorsi ma vi posso assicurare che sarò il miglior Hokage che abbiate mai avuto, e ora diamo inizio alla festa” disse Naruto con la solita vivacità.

Il villaggio aveva un nuovo Hokage: Naruto Uzumaki.

Il tempo passava. C’erano stati molti cambiamenti. Naruto alla fine si era sposato con Hinata e vivevano in pace. I villaggi vivevano in buoni rapporti gli uni con gli altri.

“ E’ tutto merito tuo se adesso viviamo in pace” disse Hinata abbracciandolo.

“ Nostro e di tutti quelli che hanno voluto questa pace” le rispose Naruto abbracciandola.

   
 
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