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Autore: JosephineGreen    03/01/2011    2 recensioni
Ho riformulato la storia di Harry,inserendo dei nuovi personaggi sin dall'inizio: i fratelli Green ( e ovviamente anche qualcun altro,come familiari e amici stretti). Spero la gradirete,ci ho messo tutto il mio impegno.
P.S. Scusate se la storia viene scritta tutta attaccata,ma me la carica soltanto così.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Ohh,perchè il weekend deve durare così poco?- si lamentò Blaise azzannando il proprio toast il lunedì mattina.
-Oh,andiamo Blaise-osservò Theodore-se durasse toppo,nessuno avrebbe la testa per tornare a studiare! Tutti darebbero buca alle lezioni!-
-E dove sarebbe il problema?-aggiunse Daphne Grengrass,una ragazza del loro anno-Voglio dire,a me non dispiacerebbe.-
Jack osservò i tre compagni davanti a sè sorridendo e scuotendo la testa e poi si voltò alla sua destra,dove si trovava Draco.
-Che cosa abbiamo oggi?-
-Doppie pozioni con i Griffondoro.-
Entrambi sorrisero:prendere in giro quegli stupidi griffondoro era il loro passatempo preferito ,soprattutto la fantastica coppia Potter-Weasley.
Un romore improvviso e un forte spostamente d’aria fece capire ai ragazzi che era arrivata la posta. Tutti alzarono lo sguardo aspettando qualche lettera o un po di rifornimento di Cioccorane o Gelatine Tutti i Gusti più Uno. Jack non aveva ancora ricevuto posta,nè ne aveva spadita,ma quella mattina il piccolo e grassottello gufo di famiglia,Lloyd,gli si posò davanti con una lettera legata alla zampa.
Jack la prese e dette un po della sua pancetta la gufo,che la divorò in pochi secondi. Jack gli gratto la testa con l’indice gli disse che era un “ciccione” e tornò alla sua lettera:la scrittura era irregolare e l’inchiostro sbavato sotto il destinatario. Solo la piccola Jo aveva problemi con la scrittura in casa sua.
Sei consapevole del fatto che sei il peggior fratello del mondo?E’ passata una settimana da quando sei partito e non ti sei fatto mai sentire,nemmeno una santissima volta! Spero proprio che tu ti diverta,perchè qui è un mortorio pazzesco! Papà è sempre al Ministero e mi lascia sempre con la signora Anderson,e lei dorme sempre invece di giocare con me,oppure si mette ad ascoltare delle vecchie orride canzoni alla radio. Papà non vuole nemmeno mandarmi da zia Cassie a Bakersfield.. Mi sento come un uccello in gabbia. Sarebbe carino se tu dassi tue notizie ogni tanto. Addio.”
Jack sbatte il pugno sul tavolo rovesciando il suo succo di zucca sul piatto di Pansy.
-Hey,stai attento,idiota!-
-Chiudi il becco,Pankirson,non l’ho mica fatto apposta.-
I due si scambiarono sguardi roventi. Theodore,il solito perbenista,prese le parti di entrambi.
-Jack,chiedi scusa a Pansy per aver rovesciato il tuo succo sul suo piatto;e tu,Pansy,chiedi scusa a jack per averlo offeso. Andiamo,stringetevi la mano.-
Jack scoppiò a ridere,si alzò e cominciò ad imitare una ballerina classica.
-Oh si,e poi faremo tante piroette,inchini e ci uniremo in un gentile banchetto organizzato dal duca Von Jackson!-
Tutti risero,Pansy compresa,che chiese scusa all’amico per esser stata così acida,e l’amico ricambiò.
La lezione di quel giorno fu piuttosto impegnativa: tenendo conto che Jack non era una cima nello studio e che,in più,era distratto dall’idea che sua sorella fosse arrabbiata con lui,seguì molto poco ciò che diceva il professor Piton. Appena la campanella suonò scappò correndo verso la sala comune dei Serpeverde senza aspettare nessuno. Appena fu arrivato si sedette sul primo tavolino che trovò libero,tirò fuori un foglio di pergamena dalla cartella,penna,inchiostro e si concentrò per scrivere la lettera di risposta a Jo,ma ciò si dimostrò molto più difficile di quanto avesse pensato. Avrebbe voluto scriverle che si stava divertendo molto,anche se i corsi erano piuttosto pesanti,che non vedeva l’ora di cominciare le lezioni di volo,che si era fatto un sacco di amici e che il banchetti ad Hogwarts erano deliziosi e lei li avrebbe adorati sicuramente,ma non ci riuscì. Finì per rimanere dieci minuti a fissare la pergamena sgombra con aria ebete: non poteva scriverle di quanto si stava divertendo emntre lei era a casa,praticamente sola,che moriva di noia ogni giorno. Così,dopo altri cinque minuti di meditazione decise di mantenersi sul vago e buttò giù la sua lettera di risposta.
“Hai perfettamente ragione ad essere arrabbiata Jo,ma qui ci caricano di compiti,e ho avuto pochissimo tempo libero. Qua è tutto molto bello,anche se sarebbe tutto molto più emozionante se ci fossi anche tu. Non vedo l’ora che arrivino le vacanze di Natale,così potrò raccontarti tutto quello che succede qua. Salutami tanto papa. Ti voglio bene.”
Jack posò la penna e rilesse la lettera più volte: era troppo fredda,ma l’avrebbe inviata lo stesso. jo avrebbe capito,e in caso contrario le avrebbe spiegato tutto quando sarebbe tornato a casa per Natale. Si alzò,arrotolò la pergamena e si diresse verso la guferia.
  
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