Ace Attorney, 'Nothing Else Matters' di PotterWatch su EFP Fanfiction

Nothing Else Matters

Aeroporto di Tokyo
15 Febbraio 2019 – 18:45

So close, no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
and nothing else matters

Qualcosa è cambiato.
La si può avvertire al minimo tocco, la nota fremente diffusa ovunque nella quieta cadenza dei loro respiri – in così poco tempo, tra le tenui ombre nella loro atmosfera, una sfumatura è mutata appena, gettando una luce del tutto nuova sui volti e sui pensieri.
Eppure, rispetto all'ultima volta, nulla è diverso agli occhi di Miles Edgeworth. Le stesse enormi pareti avvolgono tutti in un caos di lastre vitree e limpide, mentre la stessa folla, da tempo immemorabile, copre quel pavimento di linoleum con i suoi milioni di passi; e ancora, al di sopra delle fredde voci femminili dagli altoparlanti, il lungo sonno invernale ormai al termine ovatta i rumori e avvolge il nascente tramonto. È quel malinconico tempo del giorno in cui lungo gli infiniti corridoi spira un'aria di stanchezza e i viaggiatori esausti, fermi nelle sale d'attesa degli aeroporti, siedono sulle valigie, consumando la lenta attesa di ritrovare la strada di casa.
Loro, invece, si distinguono da tutti gli altri. Tra gli eleganti completi scuri degli uomini d'affari e i tailleur grigi delle loro segretarie, il riflesso della loro piccola comitiva spezza con i vivi colori degli abiti il freddo di metà Febbraio, quel gelo già tenue ma ancora aggrappato con forza alle enormi finestre.
Miles cammina in testa al gruppo, in un'andatura fluida e costante che contrasta e stride con i gruppi di parenti ed amici stretti negli ultimi abbracci. Anche se fastidioso, il monotono rullare del bagaglio a mano lo aiuta a non pensare e a concentrarsi completamente sulla via per il suo imbarco. È così diverso dalle migliaia di compagni di volo lì attorno – non pensa al fatto che sta forse partendo per non ritornare, non soffre, non gioisce – ma guarda avanti, con le ruote della valigia rapide dietro le sue scarpe.

Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
and nothing else matters

Solo davanti al gate, mentre il procuratore esamina i propri documenti, tutti i suoi compagni rallentano il passo con riluttanza; e neppure il chiasso, il calpestìo e gli annunci bastano più a coprire il commosso soffiare proveniente dal naso del povero Gumshoe. Alle sue spalle, un silenzio teso tra i cinque sguardi regna sovrano, finché il grosso detective, ignorando del tutto la fatica dopo la scarpinata di miglia e miglia, afferra la manica della sua giacca e scoppia in lacrime.
“ L-la prego, f-f-faccia buon viaggio, signore!” sbotta adorante, cercando di asciugare con i polsini i torrenti in piena lungo le sue guance. “P-per qualunque cosa, si faccia vivo!”
Dopo parecchi istanti di occhi sbarrati, la tensione sul volto di Miles si scioglie del tutto – anni di collaborazione, e ancora non sa capacitarsi della spontanea, inspiegabile devozione di quell'uomo.
Si volta immediatamente, pronto a distribuire amichevoli colpetti sulla sua spalla destra.
“ Ci può contare, detective Gumshoe” assicura all'interlocutore ora rosso come un peperone.“Dorma sonni tranquilli”.
“ S-s-sicuro che t-troverà tutto in ordine? N-non vorrei averla interrotta in un lavoro importante e-”
“ Detective, le ricordo che Franziska mi ha preceduto” aggiunge il procuratore divertito. “Conoscendola, non vado certo incontro alla rovina... se riesco a sopravviverle”.
“ Edgey, per favore, ricordale il suo impegno con me!” strilla una vocetta da dietro, portando le sopracciglia dell'interpellato a corrugarsi al massimo delle loro potenzialità. “Se Franny mi abbandona adesso, io... io...”
“ Larry! Ma taci una buona volta!” ulula una vocina acuta e indignata nei paraggi. “A presto, signor Edgeworth. La aspettiamo”.
Nonostante Miles non sia abituato a simili scene d'addio gli risulta del tutto naturale, dopo tante avventure e tanti dolori, ricambiare la giovane Fey nel suo abbraccio affettuoso e grato. La cuginetta li squadra ostile dal basso, sempre pronta a difendere l'amore tra Mystic Maya e il signor Nick; eppure, nella feroce lotta in atto all'interno del suo piccolo petto, la malinconia prende il sopravvento e si manifesta con lacrime anche più grosse dei suoi occhi.
“ Ma, signor Edgeworth... lei tornerà, vero?”
Lui si china per raggiungere la sua altezza, sfiorandole le spalle con una delicatezza decisamente inusuale nei suoi gesti formali.
“ Certo, Pearl. Potrei... ecco... stare via molto a lungo, ma....”
Chiude gli occhi, riflettendo attentamente sulle parole da dire – una frase al contempo piena di speranza e certezza.
“ Prima o poi, di sicuro, tornerò sempre”.
Il cenno convinto che accompagna la promessa rende Pearl entusiasta. La bimba gli si getta al collo, per poi saltellare rassicurata tutto attorno alle gambe di Maya. E mentre il procuratore, leggermente arrossito e ancora in ginocchio, si sistema il colletto di pizzo sghembo, Phoenix gli tende la mano con un sorriso raggiante.
“ Attendiamo tue notizie, Edgeworth. Non farci aspettare”.
Miles la afferra con calore e ritorna in piedi ad incontrare lo sguardo limpido dell'avvocato. Con lui non è mai riuscito a trovare le parole, o ne è stato meno capace che con tutti gli altri; ma non è necessario. Per capirsi, in fondo, non hanno mai avuto molto da aggiungere al silenzio.
“ Tu, piuttosto, evita di cercare ancora di ammazzarti” ribatte lui secco, sfoggiando il suo migliore tono da vecchio bisbetico. “Perché quando e se rischierai di nuovo la vita, per giunta in modo così idiota, non verrò affatto”.
E nessuno dei due aggiunge nulla, ma entrambi sorridono taciti a una bugia che non ha bisogno di essere smentita.

Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
and nothing else matters

L'aereo si allontana controvento, correndo all'Ovest con il suo fischio solitario. Sullo sfondo arancio alle spalle di Miles le stelle stanno già sbocciando; e i primi toni violetti della notte, inchinati in un'infinita distesa, si confondono alla sagoma della ragazza che ora, dal basso, lo saluta con la mano e gli sorride dolcemente.
Inesorabile, il suo sguardo si sposta appena e li cerca per l'ultima volta. Anche se l'aeroporto stesso ha ormai l'aspetto di un grumo di luci simili a tutte le altre, i loro volti gli scorrono in mente con la nitidezza di una fotografia – il tenero faccino di Pearl, la tonta allegria dipinta sulle guance di Larry, il faccione paonazzo di Gumshoe; e in prima fila, incatenato al cielo, l'oceano in tempesta negli occhi del suo primo e ultimo amico.
Già la sua città natale fugge dall'orizzonte, inghiottita dal grande lenzuolo del mare. Miles appoggia la testa al bordo dell'oblò in un profondo sospiro, con già nelle narici il gelido profumo dell'aria invernale di Germania.
Ma anche là, come una stregoneria, vedrà i loro sguardi splendere nel suo stesso cielo, udirà le loro lacrime cadere dense al suolo.
E a questo pensiero il procuratore Edgeworth può fare a meno di sorridere; perché mai avrebbe pensato, fino a pochi mesi prima, di poter lasciare una tale parte di sé legata a quella terra.

So close, no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
and nothing else matters.

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Perdonatemi se invado la sezione, amici Aceattorneyani, ma questa flashfic attendeva da troppo tempo di essere conclusa.
Dal momento in cui i miei occhi si sono posati su QUESTA official art, la mia inner fangirl non mi ha lasciato pace perché mettessi su carta (e su computer) la sua incalcolabile dolcezza. E questo è avvenuto anche grazie a Nothing Else Matters, meraviglia dei Metallica sull'amore e sull'amicizia a distanza.
Lascio a voi tutti i commenti, che mi fanno sempre tanto piacere, e un grande ringraziamento.

Elisa