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Autore: Tigro    04/01/2011    4 recensioni
Un’anonima città, un’anonima casa, un’anonima ragazza come tante...ma una notte tutto cambia...Lei è solo alla mèrce di un intruso; intruso nelle cui vene scorre la notte...un vampiro vuole farle un dono, un dono che molti vorrebbero avere, ma per lei era un un regalo infausto… lo detesterà dal più profondo di quel cuore che ormai ha smesso di battere...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ una settimana da quando ho rivangato per l’ultima volta il mio passato… qualcosa non mi convince… manca ancora qualcosa da fare.

Mi alzo e vado a cercare Clair nella villa, lo trovai ammollo nella vasca, mi spoglio e mi tuffo a fargli compagnia; mi avvicino a lui, e non so se per istigarmi o che si allontana fluttuando nell’acqua, mi avvicino e riesco a farlo mio, mi stringo a lui, e stando in acqua mi rannicchio vicino al suo petto, gli sussurro “io ora qui non ho più niente da fare, andiamo da qualche altra parte?” incrocio il suo sguardo tentatore, le sue mani scivolano sul mio corpo tenendomi sotto le ginocchia e alle spalle, in un attimo siamo fuori dalla vasca, mi fissa “e dove vorresti andare mon chery?”, sorrido “Parigi…” mostra un mezzo sorriso “Paris? Umh… oui mon chery” lo guardo incerta… non pensavo fosse così facile convincerlo. Sorride mentre mi posa sul letto e sale sopra di me, mi bacia su tutto il corpo mi rende sua, un ultima volta su quel letto. Mi guarda, si sfiora le labbra con la lingua, sogghigna, e poi dice “chissà quanto resisterai con me a Parigi…” ruoto lo sguardo dal soffitto ai suoi occhi azzurro metallizzato “cosa vuoi dire?” con sufficienza risponde “qui sono l’unico vampiro che hai incontrato, se non tuo creatore… a Parigi invece avrai una vasta scelta di vampiri, e vampire, a tua disposizione…” risposi con la stessa noncuranza “basta che tu non ti distrarrai da me…” e lui sogghigna.

Sono svegliata da un rombo che non conosco, mentre apro gli occhi lui è già di fronte a me, dice solo “ho già preparato tutto, sei pronta per partire?” dice con quel sorriso beffardo, mostro un sogghigno pari al suo mentre mi appoggio ai gomiti per guardarlo meglio “non pensavo che avessi così tanta voglia di partire…” fa spallucce “mi manca Parigi” sorrido “allora andiamo!” mi preparo in poco tempo e appena esco noto una Harley nera parcheggiata. Esce e mi porge una giacca in pelle, la prendo e la indosso.

D’un tratto mi prende e mi abbraccia, mi lecca il collo… “ti trasformerei ancora mille e mille volte ancora” “uhh.. sembra quasi una frase romantica detta da te!” lo sento vibrare dal profondo del petto per poi scoppiare in una sonora risata.

Mi bacia con avidità poi sale in moto, sorride e con un cenno mi fa salire, e con gli ultimi bagliori del sole che illumina le nuvole più  alte partiamo verso la nuova città.

 

L’alba è alle porte mentre passiamo sugli Champs-Élysées, gira a fianco  di una gioielleria ed entra in un portone, il cortile interno è stupendo, magnifico, le colonne del porticato sono rivestite di rose rosse rampicanti, la fontana al centro della corte spicca con fiori gialli e arancio, la balconata in ferro con decorazioni in stile art noveaux, mi ha conquistata in un secondo “ti piace?” mi chiede dopo aver scosso la testa per aggiustarsi i capelli, non gli rispondo, troppo estasiata, tuttavia mi distrae nuovamente dal mio stupore, è di fronte a me “dal tuo sguardo mi sa di sì” sogghigna.

Mi indica la porta d’ingresso e tenendomi sottobraccio mi mostra la nuova residenza. Saliamo la scala esterna, e dopo aver ammirato il cortile dalla balconata, e notato un piccolo gazebo, entriamo dove un ingresso ci accoglie, innamorata dei pavimenti in marmo, e dei quadri sulle pareti “ma è tutto tuo anche qui?” “oui” risponde senza darci troppo peso, mi accompagna poi in soggiorno… un divano ci attende, con un tavolino di fonte con due calici e una bottiglia di vino “vino?”, lo sento ridere beffardo “servitù umana…” “e perché non li avevi anche là?” “mmh… quella villa l’ho presa per noi… questa è della mia famiglia da generazioni” lo guardo non troppo convinta; si siede sul divano, ed io al suo fianco, appoggiando la testa alla sua spalla, iniziavo a sentire la stanchezza dovuta alle mie ore di attività, vedo gli spessi tendoni che danno sul viale iniziare a schiarirsi, il giorno è arrivato e noi siamo svegli, a bere vino.

Stappa la bottiglia e versa il contenuto “vino?” ripeto molto più incredula della prima volta e dice “loro non assaggerebbero mai la mia collezione privata” sogghigna, rido di gusto mentre mi disseto di quella sostanza indispensabile per vivere, ma resisto ben poco, sarà la mia giovinezza, il viaggio, non lo so, ma so che crollo, mi addormento appoggiata alla sua spalla, riconosco il movimento ciondolante del salire le scale, sento le sue mani sul mio corpo, e sento che mi parla, mi sussurra qualcosa, ma non riesco a capirlo e mi assopisco del tutto.

Angolo dell'autrice ;D
ed eccoci qui ^_- manca un solo capitolo alla fine di questa storia, spero che vi stia piacendo ^^ spero che le poche recensioni siano dovute alle feste e non allo shock e che la storia non vi interessi più ç_ç

Forse_forse: già, il piano di vendetta era all'incirca quello fin dall'inizio... che ragazza malefica che è diventata Nadine MUAHAHAHA ti ho notato un po' stupita e forse un po' delusa da questa conclusione... è così o mi sbaglio?
Ninja: lo dico sempre io... avrebbe dovuto attenersi al piano originale!!!!!!!! xD xD xD xD

Ringrazio tutti quelli che anche con gli impegni delle festività hanno trovato il tempo di leggere la mia fan e magari aggiungerla (o averla tenuta) nei preferiti/seguiti/ricordati

a martedì prossimo con l'ultimissimo capitolo della storia ;D
   
 
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