E’
una settimana da quando ho rivangato per l’ultima volta il
mio passato…
qualcosa non mi convince… manca ancora qualcosa da fare.
Mi
alzo e vado a cercare Clair nella villa, lo trovai ammollo nella vasca,
mi
spoglio e mi tuffo a fargli compagnia; mi avvicino a lui, e non so se
per
istigarmi o che si allontana fluttuando nell’acqua, mi
avvicino e riesco a
farlo mio, mi stringo a lui, e stando in acqua mi rannicchio vicino al
suo
petto, gli sussurro “io ora qui non ho più niente
da fare, andiamo da qualche
altra parte?” incrocio il suo sguardo tentatore, le sue mani
scivolano sul mio
corpo tenendomi sotto le ginocchia e alle spalle, in un attimo siamo
fuori
dalla vasca, mi fissa “e dove vorresti andare mon
chery?”, sorrido “Parigi…”
mostra un mezzo sorriso “Paris? Umh… oui mon
chery” lo guardo incerta… non
pensavo fosse così facile convincerlo. Sorride mentre mi
posa sul letto e sale
sopra di me, mi bacia su tutto il corpo mi rende sua, un ultima volta
su quel
letto. Mi guarda, si sfiora le labbra con la lingua, sogghigna, e poi
dice
“chissà quanto resisterai con me a
Parigi…” ruoto lo sguardo dal soffitto ai
suoi occhi azzurro metallizzato “cosa vuoi dire?”
con sufficienza risponde “qui
sono l’unico vampiro che hai incontrato, se non tuo
creatore… a Parigi invece
avrai una vasta scelta di vampiri, e vampire, a tua
disposizione…” risposi con
la stessa noncuranza “basta che tu non ti distrarrai da
me…” e lui sogghigna.
Sono
svegliata da un rombo che non conosco, mentre apro gli occhi lui
è già di
fronte a me, dice solo “ho già preparato tutto,
sei pronta per partire?” dice
con quel sorriso beffardo, mostro un sogghigno pari al suo mentre mi
appoggio
ai gomiti per guardarlo meglio “non pensavo che avessi
così tanta voglia di
partire…” fa spallucce “mi manca
Parigi” sorrido “allora andiamo!” mi
preparo
in poco tempo e appena esco noto una Harley nera parcheggiata. Esce e
mi porge
una giacca in pelle, la prendo e la indosso.
D’un
tratto mi prende e mi abbraccia, mi lecca il collo…
“ti trasformerei ancora
mille e mille volte ancora” “uhh.. sembra quasi una
frase romantica detta da
te!” lo sento vibrare dal profondo del petto per poi
scoppiare in una sonora
risata.
Mi
bacia con avidità poi sale in moto, sorride e con un cenno
mi fa salire, e con
gli ultimi bagliori del sole che illumina le nuvole più alte partiamo verso la
nuova città.
L’alba
è alle porte mentre passiamo sugli
Champs-Élysées, gira a fianco
di una
gioielleria ed entra in un portone, il cortile interno è
stupendo, magnifico,
le colonne del porticato sono rivestite di rose rosse rampicanti, la
fontana al
centro della corte spicca con fiori gialli e arancio, la balconata in
ferro con
decorazioni in stile art noveaux, mi ha conquistata in un secondo
“ti piace?”
mi chiede dopo aver scosso la testa per aggiustarsi i capelli, non gli
rispondo, troppo estasiata, tuttavia mi distrae nuovamente dal mio
stupore, è
di fronte a me “dal tuo sguardo mi sa di
sì” sogghigna.
Mi
indica la porta d’ingresso e tenendomi
sottobraccio mi mostra la nuova residenza. Saliamo la scala esterna, e
dopo
aver ammirato il cortile dalla balconata, e notato un piccolo gazebo,
entriamo
dove un ingresso ci accoglie, innamorata dei pavimenti in marmo, e dei
quadri
sulle pareti “ma è tutto tuo anche qui?”
“oui” risponde senza darci troppo
peso, mi accompagna poi in soggiorno… un divano ci attende,
con un tavolino di
fonte con due calici e una bottiglia di vino
“vino?”, lo sento ridere beffardo
“servitù umana…” “e
perché non li avevi anche là?”
“mmh… quella villa l’ho
presa per noi… questa è della mia famiglia da
generazioni” lo guardo non troppo
convinta; si siede sul divano, ed io al suo fianco, appoggiando la
testa alla
sua spalla, iniziavo a sentire la stanchezza dovuta alle mie ore di
attività,
vedo gli spessi tendoni che danno sul viale iniziare a schiarirsi, il
giorno è
arrivato e noi siamo svegli, a bere vino.
Stappa la bottiglia e versa il contenuto “vino?” ripeto molto più incredula della prima volta e dice “loro non assaggerebbero mai la mia collezione privata” sogghigna, rido di gusto mentre mi disseto di quella sostanza indispensabile per vivere, ma resisto ben poco, sarà la mia giovinezza, il viaggio, non lo so, ma so che crollo, mi addormento appoggiata alla sua spalla, riconosco il movimento ciondolante del salire le scale, sento le sue mani sul mio corpo, e sento che mi parla, mi sussurra qualcosa, ma non riesco a capirlo e mi assopisco del tutto.
Angolo dell'autrice ;Ded eccoci qui ^_- manca un solo capitolo alla fine di questa storia, spero che vi stia piacendo ^^ spero che le poche recensioni siano dovute alle feste e non allo shock e che la storia non vi interessi più ç_ç
Forse_forse: già, il piano di vendetta era all'incirca quello fin dall'inizio... che ragazza malefica che è diventata Nadine MUAHAHAHA ti ho notato un po' stupita e forse un po' delusa da questa conclusione... è così o mi sbaglio?
Ninja: lo dico sempre io... avrebbe dovuto attenersi al piano originale!!!!!!!! xD xD xD xD
Ringrazio tutti quelli che anche con gli impegni delle festività hanno trovato il tempo di leggere la mia fan e magari aggiungerla (o averla tenuta) nei preferiti/seguiti/ricordati
a martedì prossimo con l'ultimissimo capitolo della storia ;D